Il calendario del 5 Aprile

Fonte:
CulturaCattolica.it
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Eventi

▪ 823 - Lotario I, figlio dell'imperatore Ludovico il Pio e nipote di Carlo Magno, viene incoronato imperatore del Sacro Romano Impero da Papa Pasquale I a Roma

▪ 1242 - Aleksandr Nevskij sconfigge l'Ordine Teutonico nella Battaglia del lago ghiacciato, combattuta sul ghiaccio che copriva il Lago dei Ciudi

▪ 1453 - Il sultano Maometto II ammassa le truppe preparandosi ad attaccare Costantinopoli, capitale dell'Impero Bizantino: dopo due anni d'assedio, arrivano i cannoni, grazie ai quali la città verrà conquistata il 29 maggio 1453

▪ 1621 - La nave Mayflower (Padri pellegrini) salpa da Plymouth, Massachusetts per far ritorno in Gran Bretagna

▪ 1648 - Napoli: fine della Repubblica Napoletana

▪ 1722 - Jakob Roggeveen sbarca sull'Isola di Pasqua.

▪ 1794 - A Parigi vengono ghigliottinati Georges Jacques Danton e Camille Desmoulins su ordine di Maximilien Robespierre

▪ 1803 - Vienna: prima esecuzione della Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 36 di Ludwig van Beethoven, composta fra il 1800 e il 1802

▪ 1817 - Il barone Karl Friederich Drais von Sauerbronn presenta pubblicamente la draisina, considerata la prima bicicletta

▪ 1829 - Consacrazione di papa Pio VIII, al secolo Francesco Saverio Castiglioni

▪ 1831 - Il papa Gregorio XVI pubblica la Lettera Enciclica Quel Dio, parole di riconoscenza per il salvato potere temporale.

▪ 1862 - Guerra di secessione americana: Battaglia di Yorktown

▪ 1875 - A Venezia re Vittorio Emanuele II di Savoia accoglie l'imperatore d'Austria Francesco Giuseppe

▪ 1887 - Viene firmato il trattato che stabilisce il protettorato francese sulle isole Wallis e Futuna

▪ 1895 - Oscar Wilde viene condannato al carcere per omosessualità dichiarata

▪ 1923 - Italia: esce il primo numero del giornale Il Popolo, allineato sulle idee di Don Luigi Sturzo. A causa delle posizioni antifasciste, ne viene interrotta la pubblicazione il 19 novembre 1925. Riprenderanno nel 1943.

▪ 1930 - Il Mahatma Gandhi, in un atto di disobbedienza civile, marcia verso il mare infrangendo il divieto di produrre sale

▪ 1937 - Roma: la regina Elena moglie di Vittorio Emanuele III di Savoia riceve la Rosa d'Oro della Cristianità concessa da papa Pio XI

▪ 1945 - Seconda guerra mondiale: Gli Alleati bombardano Alessandria, colpendo la cattedrale, una scuola ed un asilo e uccidendo decine di bambini: è l'ultimo bombardamento alleato sull'Italia.

1951 - Julius ed Ethel Rosenberg vengono condannati a morte per spionaggio per conto dell'Unione Sovietica.

▪ 1962 - Ultimati i lavori del traforo del Gran San Bernardo

▪ 1965 - Si tiene a Santa Monica, in California, la 37a edizione della cerimonia di premiazione degli Oscar

▪ 1969 - Guerra del Vietnam: dimostrazioni contro il conflitto vengono attuate a New York, Washington ed in altre città statunitensi

▪ 1970 - Viene pubblicata su Topolino la prima puntata della Storia e gloria della dinastia dei paperi, una delle storie a fumetti più importanti della scuola Disney italiana

▪ 1972 - Guerra del Vietnam: il Vietnam del Nord invade la provincia di Binh Long, aprendo un secondo fronte nell'offensiva di Nguyen Hue

▪ 1976

  1. - Repubblica Popolare Cinese: Il Movimento 5 aprile causa incidenti a Tienanmen
  2. - Cambogia: il principe Norodon Sihanuk rinuncia alla carica di capo di stato ad un anno dalla salita al potere dei Khmer rossi

▪ 1982 - Lussemburgo: primo sciopero indetto nella nazione, contro il congelamento dei salari

▪ 1986 - Il musicista francese Jean Michel Jarre tiene a Houston un fantasmagorico concerto in memoria delle vittime della tragedia dello Space Shuttle Challenger a cui assistono circa un milione e mezzo di persone.

▪ 1990 - Germania: Prima sessione della Volkskammer, il primo parlamento liberamente eletto della DDR

▪ 1992
  1. - Italia: si svolgono le elezioni politiche
  2. - La Bosnia-Erzegovina si rende indipendente dalla Jugoslavia; ha inizio l'assedio di Sarajevo
  3. - Perù: crisi costituzionale; il presidente Alberto Fujimori scioglie il Parlamento e sospende le attività della magistratura

▪ 1994 - Muore Kurt Cobain, frontman dei Nirvana

▪ 2001 - Il sottomarino Enrico Toti parte al porto di Augusta diretto al Museo della scienza e della tecnologia di Milano

▪ 2003 - Guerra in Iraq: Saddam Hussein ricompare in pubblico, con le forze della coalizione alle porte di Baghdad

▪ 2004
  1. - Si diffonde la notizia che il teschio conservato nella tomba di Francesco Petrarca ad Arquà non è del poeta: è infatti appartenuto ad una donna del Medioevo
  2. - Guerra in Iraq: Colin Powell ammette pubblicamente che le prove presentate all'ONU riguardo le armi di distruzione di massa in Iraq erano state sopravvalutate

▪ 2005
  1. - Germania: un gruppo di astronomi scatta la prima foto di un pianeta al di fuori del Sistema solare. Lo afferma il prof. Ralph Neuhäuser dell'Università di Jena, riferendosi al pianeta GQ Lupi, nella costellazione del Lupo, lontano da noi 400 anni luce circa e di massa doppia rispetto a quella di Giove.
  2. - Silvio Berlusconi rompe il suo atteggiamento di rifiuto dell'opposizione, presentandosi a sorpresa alla trasmissione Ballarò per un faccia a faccia con Massimo D'Alema e Piero Fassino. Non accadeva dal 1996

▪ 2008 - Va a fuoco un torrione del castello di Moncalieri, patrimonio mondiale dell'Unesco. Cinque le stanze distrutte (la stanza di Maria Adelaide, quella di Vittorio Emanuele, la stanza degli specchi, la stanza degli Armadi e la Stanza del Proclama).

Anniversari

▪ 1794
  1. - François Chabot (Saint-Geniez-d'Olt, 23 ottobre 1756 – Parigi, 5 aprile 1794) è stato un rivoluzionario francese.
    Figlio di un cuoco, divenne frate cappuccino e prete e dopo la promulgazione della costituzione civile del clero fu un vicario di Henri Grégoire, vescovo costituzionale di Blois. Fondò il club giacobino di Rodez e venne eletto deputato all'Assemblea legislativa: sedette a sinistra e fu, con Claude Bazire e Antoine-Christophe Merlin, uno degli esponenti del trio dei cordiglieri.
    Venne eletto alla Convenzione nazionale, dove votò per la condanna a morte di Luigi XVI e si oppose alla proposta di perseguire gli autori dei massacri di settembre.
    Sposò la sorella del banchiere austriaco Junius Frey e si improvvisò uomo d'affari: coinvolto nello scandalo della Compagnia francese delle Indie Orientali, venne condannato a morte dal Comitato di salute pubblica e ghigliottinato.


  2. - Georges Jacques Danton (Arcis-sur-Aube, 26 ottobre 1759 – Parigi, 5 aprile 1794) è stato un politico francese.
    Ministro della Giustizia dopo gli avvenimenti del 10 agosto, deputato della Convenzione nazionale, primo presidente del Comitato di salute pubblica, è tra i maggiori protagonisti della Rivoluzione francese.
    Anche se la parte da lui avuta nel primo periodo della Rivoluzione è relativamente modesta, fu tra i promotori del rovesciamento della monarchia e dell’instaurazione della Repubblica.
    Fu ghigliottinato sotto il Regime del Terrore su pressione degli Hébertisti, per sospetto comportamento contro-rivoluzionario a seguito delle sue richieste di armistizio con gli Stati stranieri aggressori della Francia e di pacificazione con gli insorti vandeani, e per una accusa di illecito arricchimento personale.


  3. - Camille Desmoulins (nome completo Lucie-Simplice-Camille-Benoist Desmoulins) (Guise, 2 marzo 1760 – Parigi, 5 aprile 1794) è stato un avvocato, giornalista e rivoluzionario francese.
    Camille Desmoulins è figlio di un luogotenente generale al baliato di Guise. Entra come borsista al liceo Louis-le-Grand, dove ha risultati mediocri. Ha come compagno di studi Maximilien de Robespierre. Diviene in seguito avvocato a Parigi.
    Si lancia nella politica dopo la sua elezione come deputato del terzo stato agli Stati Generali del 1789. Fa allora parte della cerchia di Mirabeau. Malgrado una balbuzie rimarchevole, egli diviene uno dei principali oratori della Rivoluzione francese. Il suo primo grande discorso ha luogo davanti alla folla riunita nei giardini del Palazzo Reale il 12 luglio 1789 dopo la cacciata di Necker, nelle concitate fasi che precedettero la Presa della Bastiglia.
    Fa il suo esordio come giornalista nel novembre del 1789, pubblicando Les Révolutions de France et de Brabant, giornale che conterà 86 numeri. Vi denuncia costantemente l'idea di complotto aristocratico. Si oppone ugualmente al suffragio censitario, dichiarando che un tale modo di eleggere avrebbe escluso Gesù o Jean-Jacques Rousseau. Il suo giornale è sospeso dopo il massacro del Champ-de-Mars del 17 luglio 1791, sebbene egli non abbia partecipato ai fatti.
    Prima della dichiarazione di guerra nel 1792, è piuttosto partigiano della pace, come il suo amico Robespierre. Ma in seguito cambia idea e si mette di fianco a Danton e Marat. Dopo il 10 agosto 1792 e la caduta della monarchia, diviene segretario del ministero della Giustizia, diretto da Danton. E diviene sempre più impegnato nella lotta per la repressione dei contro-rivoluzionari. Viene eletto alla Convenzione Nazionale, dove si siede tra i Montagnardi, ma non gioca un ruolo importante. Molti dei suoi contemporanei vedono in lui un brillante oratore, ma incapace di giocare un ruolo politico. Si oppone fortemente a Jacques Pierre Brissot, che l'accusa di essere un corrotto. Pubblica contro di lui Brissot dévoilé e Histoire des brissotins, dove ricorda la versatilità del suo avversario, vicino a La Fayette.
    Si allontana poco a poco dai Montagnardi, specialmente dopo la condanna dei Girondini il 30 ottobre 1793. Fonda allora un nuovo giornale, Le vieux cordelier, dove attacca gli "Enragés" (arrabbiati) e gli Hébertisti e lancia appelli alla clemenza.
    Considerato come un dantonista, è arrestato insieme a loro, il 31 marzo 1794 e ghigliottinato il 5 aprile 1794.
    Camille Desmoulins aveva sposato nel 1790 Anne Lucile Laridon-Duplessis. Questa giovane coppia, di cui rimane una fitta corrispondenza, è considerata come un simbolo degli «amori sotto la Rivoluzione». Anche lei sarà ghigliottinata, una settimana più tardi, il 13 aprile 1794.


  4. - Philippe François Nazaire Fabre, (vero nome di Fabre d'Églantine) (Carcassonne, 28 luglio 1750 – Parigi, 5 aprile 1794), è stato un poeta, drammaturgo e politico francese della Rivoluzione.
    Il nome "d'Églantine" fu attribuito a Fabre nel corso dei "Jeux floraux" ("Floralia", o giochi poetici) di Tolosa: il poeta vinse il secondo premio - un giglio d'argento - ma considerò di essere meritevole del primo premio, la rosa canina (églantine) d'oro, termine che gli è poi valso il nome con cui viene ricordato.
    Era membro del comitato incaricato di creare il calendario rivoluzionario francese e diede un notevole contributo alla scelta dei nomi dei mesi e giorni, che rivelano difatti una notevole impronta poetica. Nemico di Robespierre, fu arrestato il 12 gennaio 1794, condannato a morte e ghigliottinato lo stesso giorno di Danton.


  5. - François Joseph Westermann (Molsheim, 5 settembre 1751 – Parigi, 5 aprile 1794) è stato un generale francese dell'esercito repubblicano, giustiziato sulla ghigliottina.
    Divenne famoso per le atrocità che commise durante le Guerre di Vandea, tanto che venne soprannominato "il macellaio della Vandea" (in francese "Le boucher de la Vendée").
    Servì inizialmente in un reggimento di cavalleria, che lasciò nel 1773 per entrare nella polizia. Aderì interamente alla rivoluzione e la portò nel comune di Haguenau.
    Venuto a Parigi, prese parte al "10 agosto", e fu uno dei primi a penetrare nel Palazzo delle Tuileries.
    Nominato aiutante del generale, servì sotto Dumouriez nell'esercito del Nord. Arrestato dopo il tradimento di Dumouriez, fu liberato il 4 maggio 1793.
    Nominato generale di brigata, il 15 maggio 1793, fu immediatamente mandato come comandante in capo dell'esercito delle coste de La Rochelle. Il 18 giugno 1793, tuttavia Marat lo denunciò alla Convenzione Nazionale come agente di Dumouriez e per le sue estorsioni in Belgio, per sollevare i belgi contro l'esercito francese.
    In Vandea, tuttavia, il suo carattere implacabile lo fece diventare il terrore dei monarchici. Il 20 giugno 1793, con 1200 uomini, prese d'attacco Parthenay, che era difesa da Lescure con 6000 vandeani.
    Scrisse in una lettera al Comitato di salute pubblica il 23 dicembre 1793 in seguito alla Battaglia di Savenay, una frase rimasta famosa:
    "Cittadini repubblicani, non c'è più nessuna Vandea! È morta sotto la nostra sciabola libera, con le sue donne e i suoi bambini. L'abbiamo appena sepolta nelle paludi e nei boschi di Savenay. Secondo gli ordini che mi avete dato, ho schiacciato i bambini sotto gli zoccoli dei cavalli, e massacrato le donne che non partoriranno più briganti. Non ho un solo prigioniero da rimproverarmi. Li ho sterminati tutti...le strade sono seminate di cadaveri. Le fucilazioni continuano incessantemente a Savenay, poiché arrivano sempre dei briganti che pretendono di liberare i prigionieri".
    Ricordato a Parigi, dopo la Battaglia di Savenay del 23 dicembre 1793, era amico di Danton, e fu condannato insieme a lui. Portato dinanzi al tribunale rivoluzionario, fu condannato a morte e ghigliottinato lo stesso giorno dei seguaci di Danton. Oggi ci sono vie che portano ancora il nome di questo generale, ricordato come "il macellaio della Vandea".


▪ 1944
  1. - Franco Balbis, partigiano italiano (n. 1911)
  2. - Giulio Biglieri, partigiano italiano (n. 1911)
  3. - Paolo Braccini, partigiano e antifascista italiano (n. 1907)
  4. - Enrico Giachino, partigiano italiano (n. 1916)
  5. - Giuseppe Perotti (Torino, 16 giugno 1895 – Torino, 5 aprile 1944) è stato un ingegnere italiano. Generale di Brigata del Genio Ferrovieri e membro della resistenza piemontese, insignito di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
    Dopo gli studi superiori di fisica e matematica, Giuseppe Perotti entrò all'Accademia militare di Artiglieria e Genio di Torino dove si classificò secondo nel suo corso. Con il grado di sottotenente partecipò alla Prima guerra mondiale nei reparti minatori.
    Nella ritirata successiva alla disfatta di Caporetto gli venne affidato il compito di far saltare i ponti sul fiume Piave, incarico svolto magistralmente tanto che gli valse una Medaglia di bronzo al valor militare e la promozione a capitano per meriti di guerra.
    Dopo il conflitto divenne per tre anni istruttore all'Accademia militare di Torino, poi decise di conseguire la laurea in ingegneria civile al Politecnico di Torino sospendendo temporaneamente la propria carriera militare. Al rientro in servizio alla Direzione del Genio militare di Corpo d'Armata fu nominato capo sezione dei lavori di montagna e successivamente addetto all'Ufficio fortificazioni, operò per migliorare la linea difensiva lungo il confine italiano con la Francia. Fu nominato poi insegnante di "costruzioni" alla Scuola di applicazione di Artiglieria e Genio di Torino.
    Nel 1935 dopo aver ottenuto il grado di tenente colonnello partecipò alla guerra d'Etiopia dove diresse la costruzione di ponti e strade. Al suo rientro in patria, nel1938, gli venne affidato il comando del Reggimento Ferrovieri.
    Fu promosso generale di brigata nel luglio del 1942 e destinato presso lo Stato Maggiore a Roma con l'incarico di ispettore delle unità ferroviarie mobilitate.

    La resistenza e la morte
    Dopo l'armistizio Perotti entrò nella resistenza tra le file del 1º Comitato militare regionale piemontese (CMRP) dove, per le sue capacità, fu nominato dal CLN coordinatore dello stesso Comitato piemontese.
    Il 31 marzo 1944 fu catturato da membri della Federazione dei Fasci Repubblicani nella sacrestia della chiesa di San Giovanni a Torino, assieme ai compagni, mentre si teneva una riunione clandestina del CMRP.
    Incarcerato e processato a Torino dal Tribunale speciale per la sicurezza dello Stato nei giorni 2 e 3 aprile, venne condannato a morte e fucilato il 5 aprile 1944 nel Poligono Nazionale del Martinetto di Torino da un plotone della Guardia Nazionale Repubblicana insieme a Franco Balbis, Quinto Bevilacqua, Giulio Biglieri, Paolo Braccini, Errico Giachino, Eusebio Giambone e Massimo Montano.
    Al momento della fucilazione comandò ai suoi compagni "Signori Ufficiali, attenti: Viva l'Italia!". Gli fu conferita la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

* 1975 - Chiang Kai-shek (Jiang Jieshi, 蔣介石) (Xikou, 31 ottobre 1887 – Taipei, 5 aprile 1975) è stato un militare e politico cinese.
Assunse la guida del Kuomintang (KMT,國民黨) dopo la morte di Sun Yat-sen, nel 1925. Comandò la "Spedizione settentrionale" per unificare la Cina contro i signori della guerra ed emerse vittorioso nel 1928 come capo della Repubblica di Cina. Chiang guidò la Cina nella guerra di resistenza contro i giapponesi, durante la quale la sua statura all'interno della Cina si indebolì, ma la sua rilevanza internazionale crebbe, divenendo uno dei "Quattro Grandi" capi Alleati. Durante la guerra civile cinese, (1926-1949), Chiang tentò di sradicare i comunisti cinesi ma alla fine fallì, costringendo il suo governo a ritirarsi aTaiwan, dove funse come Presidente della Repubblica di Cina per il resto della sua vita.

* 1984 - Giuseppe Tucci (Macerata, 5 giugno 1894 – San Polo dei Cavalieri, 5 aprile 1984) è stato un orientalista e storico delle religioni italiano. Autore di circa 360 pubblicazioni, tra articoli scientifici, libri ed opere divulgative, condusse diverse spedizioni archeologiche in Tibet, India, Afghanistan ed Iran. Fondò inoltre, assieme a Giovanni Gentile, l'Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente di Roma.
Giuseppe Tucci, nato a Macerata il 5 giugno 1894, interrotti gli studi universitari dal dicembre 1915 all'ottobre 1919 a causa del primo conflitto mondiale, frequentò l'Università di Roma e silaureò in Lettere nel 1919. Nel 1925 fu inviato dal governo italiano ad insegnare italiano e cinese presso le Università di Shantiniketan e di Calcutta. Svolse tale incarico fino al 1930, anno in cui fu richiamato in Italia per insegnare lingua e letteratura cinese presso l'Istituto Universitario Orientale di Napoli, dopo essere stato nominato Accademico d'Italia nel 1929. Due anni più tardi, nel 1932, passò alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma dove insegnò Religioni e Filosofia dell’India e dell’Estremo Oriente fino al 1969.
Nel 1933 fondò insieme al filosofo Giovanni Gentile l'Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente di Roma (IsMEO), con lo scopo principale di sviluppare le relazioni culturali tra l'Italia ed i paesi asiatici; nel 1938, fu tra i firmatari del Manifesto della Razza.

Nel 1978 fu insignito del Premio Jawaharlal Nehru per la Comprensione Internazionale e nel 1979 gli fu attribuito il Premio Balzan per la storia (ex aequo con Ernest Labrousse) "Per le sue sensazionali scoperte in Oriente e i suoi fondamentali studi storici volti specialmente a dimostrare l’interdipendenza tra lo sviluppo della civiltà asiatica e quella europea".
Morì il 5 aprile 1984 a San Polo dei Cavalieri.

Attività scientifica
Attratto sin da giovane dalle civiltà antiche, si dedicò allo studio dell'ebraico, e poi del sanscrito, del persiano e del cinese prima ancora di iscriversi all'Università. Nel 1911, quando aveva 18 anni, pubblicò una raccolta di epigrafi latine nella prestigiosa rivista dell'Istituto Archeologico Germanico di Roma, mentre datano al 1914 i primi saggi di orientalistica, a proposito di testi religiosi antico-iranici e sulla filosofia cinese. Durante gli anni di permanenza in India (1925-1930), Tucci cominciò anche lo studio del bengalese e del tibetano.
Tra il 1928 ed il 1948 Tucci organizzò otto spedizioni in Tibet, nonché sei in Nepal dal 1950 al 1954, raccogliendo oggetti, testi e una documentazione enorme e pressoché unica del patrimonio artistico e letterario di quei paesi, già allora spesso degradato.
A partire dal 1955 organizzò scavi archeologici e restauri monumentali nella valle dello Swat in Pakistan; nel 1957 intraprese ricerche archeologiche in Afghanistan e nel 1959 in Iran, dirigendo tali lavori fino al 1978.
Una parte dei reperti riportati dalle spedizioni tibetane e dagli scavi condotti successivamente dall'IsMEO sotto la sua presidenza si trova ora presso il Museo Nazionale d'Arte Orientale di Roma, a lui intitolato dal 2005.

▪ 1994 - Kurt Donald Cobain (Aberdeen, WA, 20 febbraio 1967 – Seattle, 5 aprile 1994) è stato un cantante e chitarristastatunitense, frontman del famoso gruppo musicale grunge dei Nirvana.
Cobain costituì i Nirvana nel 1987 con Krist Novoselic e in due anni la band divenne uno dei gruppi leader della scena musicale grunge di Seattle. Nel 1991 l'uscita del singolo Smells Like Teen Spirit segnò l'inizio di una decisa svolta della musica rock, che cominciò ad allontanarsi dai generi egemoni degli anni ottanta (hair metal, AOR, synthpop, etc.) e ad indirizzarsi verso l'alternative rock. I media musicali avrebbero poi conferito a quel brano il titolo di "inno di una generazione", e, con esso, a Cobain l'appellativo di "portavoce" della generazione X.
Negli ultimi anni della sua vita Cobain lottò contro la dipendenza dall'eroina e le pressioni dei media su di lui e sulla moglie Courtney Love, da cui ha avuto una figlia. L'8 aprile 1994 fu trovato morto nella sua casa di Seattle, ufficialmente suicidatosi con un colpo di fucile. Negli anni seguenti si sviluppò un acceso dibattito riguardo la sua morte.

▪ 1999 - Giulio Einaudi (Dogliani, 2 gennaio 1912 – Magliano Sabina, 5 aprile 1999) è stato un editore italiano, fondatore della casa editrice che porta il suo nome.
Nacque a Dogliani, in provincia di Cuneo, da Luigi e Ida Einaudi, il 2 gennaio 1912. Suo padre sarebbe diventato, trentasei anni dopo, presidente della repubblica italiana.
Frequentò il liceo-ginnasio Massimo d'Azeglio a Torino, dove fu allievo dell'antifascista Augusto Monti. Fece quindi parte di una "confraternita" di ex-allievi del liceo d'Azeglio, fra i cui membri figuravano Cesare Pavese, Leone Ginzburg, Norberto Bobbio, Fernanda Pivano, Vittorio Foa, Giulio Carlo Argan, Ludovico Geymonat, Franco Antonicelli e altri.
Il 15 novembre 1933, appena ventunenne, fondò la «Giulio Einaudi Editore», con sede a Torino al terzo piano di via Arcivescovado 7, nello stesso palazzo che era stato sede dell'«Ordine Nuovo» di Antonio Gramsci.
Dopo 64 anni di lavoro come editore, Giulio Einaudi andò in pensione il 4 settembre 1997 all'età di 85 anni. Morì il 5 aprile 1999 a ottantasette anni.

Controversie
Fu tra gli intellettuali che firmarono l'appello pubblicato sul settimanale L'Espresso con cui si accusava il commissario Luigi Calabresi di essere un torturatore e di essere responsabile dell'omicidio dell'anarchico Giuseppe Pinelli; le forze dell'ordine sostennero che Giuseppe Pinelli si fosse suicidato lanciandosi dalla finestra del commissario Calabresi; questa versione risulta improbabile.

▪ 2005 - Saul Bellow (Lachine, 10 giugno 1915 – Brookline, 5 aprile 2005) è stato uno scrittore statunitense.
Fu insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1976 con la motivazione "Per la comprensione umana e la sottile analisi della cultura contemporanea che sono combinate nel suo lavoro".
Tutto il percorso letterario di Bellow è caratterizzato da una emergente sensibilità protesa alla ricerca di quelle riflessioni che possano soddisfare i grandi perché sulla vita e sui significati di essere al mondo e le ragioni del proprio essere. Il gran lavorio intellettuale dell'autore non mette in secondo piano la sfera dei sentimenti umani, piuttosto, talvolta, è l'azione narrativa a pagarne le conseguenze.
Gli antieroi di Bellow sono per lo più uomini in crisi, alla ricerca di se stessi, privi, alle volte, di grandi qualità, che faticano ad inserirsi nel loro contesto sociale, attraverso i quali Bellow comunica le proprie emozioni e le proprie idee. Il quadro che ci offre Bellow è quello della condizione dell'uomo moderno e dei malesseri contemporanei, che vanno dalle nevrosi alle frustrazioni.
Già il primo romanzo di Bellow, Dangling Man ("L'uomo in bilico", 1944), è un romanzo diario che contiene i più importanti aspetti dell'impostazione dell'autore. Il protagonista, ben lungi dai costumi americani superomistici, mette da parte il superdinamismo e trascorre un lungo periodo inattivo a riesaminare la propria vita, optando di arruolarsi nell'esercito pur di sottrasi alle responsabilità del lavoro.
Il secondo romanzo The Victim ("La vittima", 1947), narra il conflitto tra due colleghi, ma soprattutto tra due personalità opposte, l'una dedita alla vita pragmatica, l'altra impegnata ad approfondire le questioni morali. The Adventures of Augie March ("Le avventure di Augie March", 1952) è un romanzo in cui la elucubrazione concede spazio ad un'azione fantasiosa.
Ma si tratta di un breve intervallo, perché la riflessione profonda impregna l'opera seguente Seize the Day ("La resa dei conti", 1956), nella quale il protagonista, Tommy traccia un bilancio della propria vita.
Un altro personaggio in crisi è il protagonista di Henderson, The Rain King ("Il re della pioggia", 1959), una favola morale ambientata in un'Africa fantasiosa, che fa da sfondo al bisogno di sfuggire dai meccanismi e dai materialismi occidentali, e che consente invece una immersione in una atmosfera di ricerca spirituale per rispondere alle tematiche della vita e della morte, agevolata dal rapporto umano che il protagonista instaura con la regina e con il re dei Wariri.
Bellow si concede, a questo punto della sua carriera, una breve pausa di lavoro, che utilizzerà per la stesura del suo capolavoro Herzog (1964), biografia di un professore di media età che sfoga le proprie angosce esistenziali scrivendo missive, mai spedite, ad amici, al Presidente statunitense, a Dio e a se stesso.
Un altro romanzo tra i più significativi è Mr. Sammler's Planet ("Il pianeta di Mr.Sammler", 1968), un'opera tecnicamente molto curata, in cui un vedovo sfuggito all'Olocausto osserva con un occhio benevolo alla contestazione dei figli dei fiori.
La parabola umoristica incentrata sull'assurdità della vita Humboldt's Gift ("Il dono di Humboldt", 1975) conclude una prima fase dell'autore. Nelle opere successive Bellow mostra una tendenza sempre più crescente al pessimismo e all'incupimento. Si segnala il romanzo A Theft ("La sparizione", 1988), in cui il protagonista è una donna di successo, nella vita professionale, ma con ombre incombenti, che riguardano il suo ambito sentimentale.

▪ 2006 - Pasquale Macchi (Varese, 9 novembre 1923 – Milano, 5 aprile 2006) è stato un arcivescovo cattolico italiano.
Nato a Varese il 9 novembre 1923, ricevette l'ordinazione presbiterale il 15 giugno 1946 all'età di 22 anni.
Dopo aver conseguito la laurea in Lettere moderne presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dal 1954 al1978 fu segretario personale di Giovanni Battista Montini, prima in veste di Arcivescovo di Milano e poi, dal 21 giugno1963, in veste di Sommo Pontefice con il nome di Paolo VI.
Successivamente alla morte di Papa Montini, sopravvenuta il 6 agosto 1978, Mons. Macchi fece ritorno nella propria terra natia come arciprete del santuario del Sacro Monte di Varese.
Il 10 dicembre 1988 Giovanni Paolo II lo nominò Arcivescovo prelato di Loreto, ricevendo la consacrazione episcopale, per le mani dello stesso Pontefice, il 6 gennaio 1989.
Rimase a capo della Prelatura lauretana fino a quando, nel 1996, per raggiunti limiti d'età, rassegnò le proprie dimissioni. In seguito fu insignito della nomina di Arcivescovo emerito della Prelatura stessa.
Trascorse gli ultimi anni ritirato in un monastero nella provincia di Lecco, a Perego, da dove custodì e fece conoscere, attraverso un'assidua collaborazione con l'Istituto Paolo VI di Brescia, la figura di Papa Montini.
Nel dicembre 2000, inaugura il nuovo oratorio di Imbersago, intitolato a Papa Paolo VI.
Morì in una clinica ospedaliera di Milano il 5 aprile 2006, all'età di 82 anni.

▪ 2008 - Charlton Heston, nome d'arte di John Charles Carter (Evanston, 4 ottobre 1923 – Beverly Hills, 5 aprile 2008), è stato unattore statunitense, grande interprete di kolossal d'argomento biblico-storico e premio Oscar come miglior attore nel 1960.

▪ 2009 - Marta Sordi (Livorno, 18 novembre 1925 – Milano, 5 aprile 2009) è stata una storica italiana.
Nata a Livorno ma formatasi all'Università degli Studi di Milano, dove si laureò in Lettere sotto la guida di Alfredo Passerini, fu ricercatrice presso l'Istituto italiano per la Storia antica di Roma, allieva di Silvio Accame. Dal 1962 iniziò a insegnare all'Università di Messina; nel 1967 passò all'Università di Bologna e infine, dal 1969, all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove fu docente ordinario di Storia greca e Storia romana fino al 2001 e diresse l'istituto di Storia antica della facoltà di Lettere e filosofia.
Ha fatto parte dell'Accademia di Scienze e Lettere dell'Istituto Lombardo e dell'Istituto di Studi Etruschi.

Opere
• La Lega tessala fino ad Alessandro Magno (1958)
• I rapporti romano-ceriti e l'origine della civitas sine suffragio (1960)
• Il cristianesimo e Roma (1965) Bologna, Cappelli
• Roma e i Sanniti nel IV secolo a.C. (1969)
• Alessandro Magno tra storia e mito, a cura di M. Sordi, Milano, Edizioni Universitarie Jaca, 1984
• Il mito troiano e l'eredità etrusca di Roma (1989)
• La dynasteia in Occidente: studi su Dionigi I (1992)
• Prospettive di storia etrusca (1995)
• Scritti di Storia greca (2002)
• Scritti di Storia romana (2002)
• I cristiani e l'Impero romano (2004)
• Il mondo greco dall'età arcaica ad Alessandro, Milano, Jaca Book, 2004
• Impero romano e cristianesimo. Scritti scelti (2006)
• Sant’Ambrogio e la tradizione di Roma (2008)