Il calendario del 4 Novembre

Fonte:
CulturaCattolica.it
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Eventi

* 1333 - Alluvione a Firenze

* 1576 - Guerra degli ottant'anni: in Belgio, la Spagna conquista Anversa (dopo tre giorni la città sarà quasi distrutta)

* 1804 - L'ordine monastico-cavalleresco dei Templari esce dalla clandestinità

* 1869 - Pubblicazione del primo numero della rivista scientifica Nature

* 1918 - Prima Guerra Mondiale: il Bollettino della Vittoria annuncia che l'Impero Austro-ungarico si arrende all'Italia, in base all'armistizio firmato a Villa Giusti, nei pressi di Padova
Ecco il testo.
Comando Supremo, 4 novembre 1918, ore 12
La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta.
La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una czecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatre divisioni austroungariche, è finita.
La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.
Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.
L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perduto quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni.
I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza.

Il capo di stato maggiore dell'esercito, il generale Diaz

* 1921

  1. - Le Sturmabteilung (o SA) vengono formate ufficialmente da Adolf Hitler
  2. - La salma del Milite Ignoto viene inumata nell'Altare della Patria del Vittoriano di Roma

* 1922 - In Egitto, l'archeologo britannico Howard Carter e i suoi compagni, trovano l'ingresso della tomba di Tutankhamen, nella Valle dei Re

* 1924 - Nellie Tayloe Ross del Wyoming, diviene la prima donna eletta alla carica di governatore negli Stati Uniti

* 1925 - Un attentato alla vita del dittatore Benito Mussolini, ideato da Tito Zaniboni, è sventato dall'OVRA

* 1942 - Seconda guerra mondiale: Seconda battaglia di El Alamein; disobbedendo ad un ordine diretto di Adolf Hitler, Erwin Rommel guida le sue forze in una ritirata che durerà cinque mesi

* 1948 - Thomas Stearns Eliot vince il Premio Nobel per la letteratura

* 1956 - Truppe sovietiche invadono l'Ungheria per schiacciare la Rivoluzione ungherese che era iniziata il 23 ottobre. Migliaia di persone vengono uccise, molte altre ferite, e un quarto di milione di persone lasciano il paese

* 1961 - Iniziamo le trasmissioni del "Secondo Programma" (oggi Rai Due) e nasce il Tg2 sotto la direzione di Ugo Zatterin

* 1966
  1. - La piena dell'Arno raggiunge Firenze passando alla storia come l'alluvione di Firenze. Lo stesso giorno sarà alluvionata anche Grosseto
  2. - Venezia viene devastata dalla disastrosa acqua alta che arrivando a quasi due metri (194 cm) sopra il livello medio di marea sommerse la città e tutte le isole della laguna. L'intero nord-est dell'Italia viene colpito da una delle più grandi alluvioni mai verificatesi nell'Europa meridionale

* 1979 - Inizia la crisi degli ostaggi in Iran: radicali iraniani, in gran parte studenti, invadono l'Ambasciata degli Stati Uniti a Teheran e prendono 90 ostaggi (63 dei quali sono cittadini statunitensi)

* 1980 - Il candidato repubblicano Ronald Reagan sconfigge il candidato democratico Jimmy Carter e diventa presidente degli Stati Uniti

* 1995 - Dopo aver partecipato ad una manifestazione per la pace nella Piazza dei re di Tel Aviv, il Primo Ministro israeliano Yitzhak Rabin viene ferito mortalmente da un estremista di destra israeliano

* 2004 - Yasser Arafat, 75 anni viene dichiarato clinicamente morto dai medici dell'ospedale militare di Parigi dove era ricoverato: è entrato in coma di quarto livello. Durante la giornata la televisione israeliana aveva annunciato la morte del leader, ma la notizia venne però subito smentita, e si è parlato di morte cerebrale, notizia confermata dal premier lussemburghese Jean Claude Juncker, anche se i medici francesi che curavano Arafat hanno dichiarato che il leader era ancora vivo

* 2008 - Stati Uniti d'America - Elezioni presidenziali: vince il candidato democratico Barack Obama, contro quello repubblicano John McCain, diventando il primo presidente USA afroamericano.

Anniversari

* 1847 - Jakob Ludwig Felix Mendelssohn Bartholdy (Amburgo, 3 febbraio 1809 – Lipsia, 4 novembre 1847) fu un compositore, direttore d'orchestra, pianista e organista tedesco.

* 1856 - Hippolyte Delaroche, noto anche come Paul (Parigi, 17 luglio 1797 – Parigi, 4 novembre 1856), è stato un pittore francese.

* 1876
- Teresa Manganiello (Montefusco, 1º gennaio 1849 – 4 novembre 1876) è stata una religiosa italiana.
Crebbe in una famiglia di contadini e non ebbe modo di frequentare la scuola elementare e quindi era analfabeta. I suoi genitori erano persone molto religiose e istruirono Teresa nella fede cristiana.

L'Analfabeta Sapiente
La ragazza, quando raggiunse l'età di ventidue anni, nel 1871, volle entrare nel Terz'Ordine francescano che era stato appena istituito a Montefusco dal sacerdote Lodovico Acernese. Divenne così la "prima terziaria" del suo paese. Essa cominciò a seguire con passione il Movimento francescano in Irpinia e nel Sannio, fornendo un consistente aiuto nell'opera di evangelizzazione. Per questo motivo fu chiamata l'Analfabeta Sapiente di Montefusco: il suo scopo era l'aiuto ai poveri, agli orfani e a tutti coloro che si trovavano nella malattia e nel dolore.

Teresa ricevuta da Pio IX
Nel 1873 Teresa Manganiello fu ricevuta in "udienza privata" dal papa Pio IX che contribuì, con la sua speciale benedizione, a sostenere il progetto della Terziaria per fondare una Congregazione unica. Ma Teresa non poté realizzare questo progetto perché, tre anni dopo l'udienza papale, morì.

Realizzazione
Nel 1881, cinque anni dopo la sua morte, il padre Acernese fondò la Congregazione delle Suore Francescane Immacolatine a Pietradefusi, in provincia di Avellino, per rendere realtà il proposito di Teresa ed essa fu considerata "Madre spirituale" e "Pietra Angolare" di questa nuova istituzione.

Meriti
Fu iniziato il processo di canonizzazione per Teresa che ebbe termine nel 1991 nell'Arcidiocesi di Benevento. Il processo ottenne la validità giuridica da parte della Congregazione per le Cause dei Santi nell'anno 1992. A questa Congregazione fu consegnata, nel 1999 la "Positio super virtutibus" che fu approvata dai Consultori Storici il 14 marzo 2000. Il 22 maggio 2010 Teresa Manganiello è stata proclamata Beata nella città di Benevento.

Fonti
Le notizie su Teresa Manganiello sono ricavate da una pubblicazione edita da "Stampa Poligrafica S.Giorgio" - S. Giorgio del S.(Sannio) per le Suore Francescane Immacolatine di Pietradefusi (Av).

- Luigi Settembrini (Napoli, 17 aprile 1813 – 4 novembre 1876) fu uno scrittore e patriota italiano.

* 1917 - Leopoldo Franchetti (Livorno, 31 maggio 1847 – Roma, 4 novembre 1917) è stato un politico ed economista italiano. Fu filantropo, studioso meridionalista e senatore del Regno d'Italia.
Il barone Leopoldo Franchetti nacque in una famiglia ebraica livornese. I Franchetti erano giunti nella città toscana dalla Tunisia negli ultimi decenni del XVIII secolo e fino alla seconda metà degli anni '30 dell'Ottocento furono una delle più importanti famiglie della locale comunità ebraica.
Liberale, cresciuto sotto l'influsso intellettuale del positivismo di Stuart Mill, nell'ambiente fiorentino degli anni Settanta dell'Ottocento Leopoldo si lega a Pasquale Villari e Sidney Sonnino costituendo con loro un gruppo di intellettuali conservatori, preoccupati della crisi politica della Destra storica e contrari all'avvento della Sinistra al potere, ma nello stesso tempo attenti alle problematiche sociali.
Nel 1876 realizza insieme a Sonnino una celebre inchiesta sulle condizioni politiche e amministrative della Sicilia. Il volume che viene pubblicato al ritorno impone per la prima volta alla coscienza politica nazionale, l'esistenza della mafia che i viaggiatori hanno verificato dominare i rapporti sociali nelle campagne dell'isola, con un apporto al dibattito sulla Questione meridionale.
Insieme a Giustino Fortunato fonda l'Associazione per gli interessi del Mezzogiorno.
Condivide l'espansione coloniale italiana; lavora in Eritrea come consigliere del governo italiano per l'agricoltura e più di due decenni dopo, nel 1913, visita la Libia alla testa di una missione economica e agraria, promossa e diretta da lui.
Nel 1880, con il fratello Giulio, acquista la tenuta di Rovigliano, nelle vicinanze di Città di Castello, e successivamente quella della Montesca. A fine secolo (quando separano i loro patrimoni) i due fratelli possiedono 36 poderi per circa 700 ettari.
Nel 1882 inizia la carriera parlamentare come Deputato per l’Unione Liberale Monarchica, eletto per la XV legislatura nel collegio di Perugia I, dove viene confermato nelle due legislature successive.
Dalla XVIII legislatura viene eletto nel collegio di Città di Castello e confermato nelle quattro legislature successive. Non rieletto nel 1904, viene nominato Senatore il 4 aprile 1909.
Sensibile alle problematiche sociali ed economiche si appassiona in particolare al problema agrario non solo cogliendo la necessità di una riforma economica del settore ma indirizzando i suoi sforzi verso il miglioramento delle condizioni culturali e di vita dei contadini.
Nel 1900 si unisce in matrimonio con Alice Hallgarten (nata a New York nel 1874).
Nel 1880, insieme con il fratello Giulio, su disegno dell'architetto Boccini e sotto la direzione di Alberto Testi, aveva iniziato su una collina a tre chilometri da Città di Castello la costruzione della sua futura residenza (Villa Montesca), ultimata nel 1900. Qui tra il 1901 e il 1902 viene creata una scuola elementare alla quale possono accedere gratuitamente i figli dei contadini fino alla sesta classe; nel 1909 Maria Montessori è chiamata a tenere i primi corsi in cui trova applicazione il suo innovativo metodo didattico. Nel 1908 i coniugi Franchetti istituiscono a Città di Castello il Laboratorio della Tela Umbra.
Alice Franchetti Hallgarten muore il 22 ottobre 1911.
Leopoldo Franchetti muore suicida a Roma il 4 novembre 1917 (dopo la rotta di Caporetto. Scrive Giustino Fortunato - 'Leopoldo Franchetti Ricordi' Roma 1918 - : "Il fatal giorno in cui l'abisso ci si aprì improvviso dinnanzi...quel cuore, che tutto e sempre aveva vissuto di fede, non poteva più battere e si spezzò."). Leopoldo Franchetti è sepolto, con la moglie, nel Cimitero Acattolico del Testaccio a Roma. Sulla sua tomba è scritto: "Italiam dilexit opere / usque ad mortem".
Con il testamento, che reca la data del 1º agosto 1911, Leopoldo Franchetti aveva tra l'altro stabilito che alla sua morte i suoi fondi con le rispettive scorte passassero in proprietà dei coloni che li coltivavano al momento della sua dipartita.
La Villa della Montesca è attualmente di proprietà della Regione dell'Umbria, che la utilizza come sede di un proprio Centro di Studi e Formazione.

Bibliografia
Opere

▪ Dell'ordinamento interno dei comuni rurali in Italia, Firenze, Stab. Tip. di G. Pellas, 1872.
▪ Condizioni economiche ed amministrative delle province napoletane: Abruzzi e Molise-Calabrie e Basilicata. Appunti di viaggio [pubblicato insieme a La mezzeria in Toscana, di Sidney Sonnino], Firenze, Tip. della Gazzetta d'Italia, 1875.
▪ La Sicilia nel 1876, Firenze, Barbèra, 1877.
▪ Vol. I. Leopoldo Franchetti, Condizioni politiche e amministrative della Sicilia.
▪ Vol. II. Sidney Sonnino, I contadini in Sicilia .
Ristampa: Firenze, Vallecchi, 1925 ("Collezione di studi meridionali").- Nuova ed. con introduzione di Enea Cavalieri e nota storica di Zeffiro Ciuffoletti, Firenze, Vallecchi, 1974 ("Saggi Vallecchi" 15).
▪ Il solo volume di L. Franchetti è stato pubblicato con introduzione di Paolo Pezzino, Roma, Donzelli, 1993.
▪ L'Italia e la sua colonia africana, Città di Castello, Scipione Lapi, 1891.
▪ L'avvenire della nostra colonia, Roma, "Nuova Antologia", 15 aprile 1895.
▪ Dal ministerialismo all'opposizione, Roma, "Nuova Antologia", 1 novembre 1897.
▪ Un romanzo militare, Roma, "Nuova Antologia", 1 marzo 1898.
▪ Politica parlamentare e politica nazionale, Roma, "Nuova Antologia", 1 luglio 1900.
▪ L'anticlericalismo e la scuola. Riflessioni di un solitario, Roma, "Nuova Antologia", 16 marzo 1908.
▪ Mezzo secolo di unità nell'Italia meridionale, Roma, "Nuova Antologia", 1 maggio 1911.
▪ Sull'aviazione militare italiana, Roma, "Nuova Antologia", 1 aprile 1917.
▪ Politica e mafia in Sicilia: gli inediti del 1876, a cura e con introduzione di Antonio Jannazzo, Napoli, Bibliopolis, 1995 ("Collezione di studi meridionali").
▪ L'inchiesta in Sicilia di Franchetti e Sonnino: la Sicilia nel 1876, introduzione di Piero Grasso, postfazione di Pietro Mazzamuto, Palermo, Rotary club Palermo nord - Kalos, 2004.

Studi e contributi critici
▪ Giustino Fortunato, Leopoldo Franchetti: ricordi, Roma, Tipografia editrice laziale, 1918.
▪ Giovanni Rosadi, "La fine di una coscienza civica: Leopoldo Franchetti", in Nuova Antologia, Roma, 1918
▪ U.Zanotti-Bianco, "Saggio storico sulla vita e attività politica di Leopoldo Franchetti", in Leopoldo Franchetti, Mezzogiorno e Colonie, Firenze, La Nuova Italia, 1951
▪ Giacomo Giorgi, "Il 'Legato Franchetti'", estratto da Rivista di Politica Agraria, Anno II, n. 4 (1955)
▪ Rodolfo De Mattei, L' inchiesta siciliana di Franchetti e Sonnino, in "Studi politici", serie 2, IV/1, 1956, pp. 106-127.
▪ Enzo Tagliacozzo, "Meridionalismo e colonialismo in Leopoldo Franchetti", in E.T. , Dal Risorgimento alla Resistenza, Lacaita Editore, Manduria 1959
▪ Antonio Saltini Storia delle Scienze Agrarie vol. IV, "L'agricoltura al tornante della scoperta dei microbi" Edagricole, Bologna 1989, pagg.191-226
▪ Mirella Scardozzi, "Una storia di famiglia: i Franchetti dalle coste del Mediterraneo all'Italia liberale",in Quaderni Storici, 3/2003
▪ Dizionario Biografico degli Italiani, alla voce
▪ Jewish Encycopedia, alla voce
▪ English Wikipedia, alla voce

Sulla Montesca
▪ Angelica Devito Tommasi, Le scuole della Montesca e di Rovigliano, Roma, Tip. Unione Ed., 1916.
▪ Conferenze alla Montesca. Anno 1923, Città di Castello, Casa Ed. Il Solco, 1923.
▪ Angelo Bronzini, Nella vita di scuola. Alcuni momenti di scuola attiva. Il calendario della Montesca. La cronaca della scuola. Il componimento nella scuola elementare, Milano, Antonio Vallardi, 1929.
▪ Francesco Bettini, La scuola della Montesca, Brescia, Ed. La Scuola, 1953 ("Libri brevi. Scuole e metodi").
▪ Enrico Zangarelli, Leopoldo e Alice Franchetti: la scuola della Montesca, Città di Castello: Prhomos-nuove idee editoriali, 1984.
▪ Vittor Ugo Bistoni, Grandezza e decadenza delle istituzioni Franchetti, Città di Castello, Edimond, 1997.
▪ Leopoldo e Alice Franchetti e il loro tempo, atti del Convegno di Città di Castello 2000, a cura di Paolo Pezzino e Alvaro Tacchini, Città di Castello, Petruzzi, 2002.

In rete
▪ L. Franchetti e S. Sonnino, La Sicilia nel 1876, versione digitale liberamente accessibile nel sito del Progetto Manuzio. http://www.liberliber.it/biblioteca/f/franchetti/index.htm
▪ L. Franchetti, Note sulla mafia (tratte da La Sicilia, Firenze, Vallecchi, 1925), nel sito Le Inchieste (diario di documentazione civile a cura di Carlo Ruta). http://www.leinchieste.com/franchetti_leopoldo.htm

* 1995
- Gilles Deleuze (Parigi, 18 gennaio 1925 – Parigi, 4 novembre 1995) è stato un filosofo francese, ritenuto tra i più influenti del XX secolo e tra i più prestigiosi esponenti della Nietzsche-renaissance che, insieme allo strutturalismo e al pensiero di Jean-Paul Sartre, caratterizzò il pensiero filosofico francese del secondo dopoguerra. In ragione dei suoi lavori Differenza e ripetizione (1968) e Logica del Senso (1969), Michel Foucault disse che «un giorno, forse, questo secolo sarà chiamato Deleuziano»[1]. Benché ascritto all'ambito dei filosofi post-strutturalisti e post-moderni, il pensiero di Deleuze risulta in realtà di difficile classificazione.
La sua vita, priva di eventi di particolare rilievo, è per lo più una normale carriera accademica: tra il 1944 e il 1948 fa i suoi studi filosofici alla Sorbona di Parigi, dov'è allievo di Jean Hyppolite e Ferdinand Alquié. Sempre alla Sorbona, conosce fra gli altri Michel Tournier, Michel Butor e altri intellettuali. Durante questo periodo di studi, frequenta La Fortelle, un castello dove sono organizzati incontri culturali cui sono presenti, fra gli altri, Jacques Lacan e Pierre Klossowski. Nel 1948 si abilita all'insegnamento della filosofia nei licei, e dal 1948 al 1957 svolge la professione di insegnante in alcuni licei parigini. In seguito, fino al 1960, è assistente di storia della filosofia alla Sorbona, e poi, fino al 1964, ricercatore presso il centro nazionale di ricerche scientifiche. In questo stesso periodo incontra per la prima volta Michel Foucault. In seguito, nel 1964, viene nominato docente universitario all'Università di Lione, dove insegnerà fino al 1969, anno in cui conosce Félix Guattari e si trasferisce all'Università di Paris VIII: Vincennes, fino al 1987, anno del pensionamento.
È morto suicida nel 1995, gettandosi dalla finestra del suo appartamento in rue de Bizerte, dopo aver sofferto di una lunga malattia polmonare che gli aveva impedito, negli ultimi anni, di parlare o scrivere liberamente, a causa della tracheotomia e delle operazioni cui si era dovuto sottoporre.
Ha avuto due figli, Emilie e Julien.
A differenza di altri filosofi francesi contemporanei, quali Derrida o Foucault, non ha effettuato molti viaggi (colpevoli, secondo lui, di "spezzare i divenire"), ma ha svolto il suo lavoro esclusivamente in territorio francese. Pur occupandosi spesso di tematiche politiche, nell'ambito delle sue opere filosofiche, non ha mai aderito esplicitamente ad alcun partito, limitandosi a simpatizzare in alcune fasi con la sinistra radicale.

"Empirismo e soggettività"
Il suo primo libro Empirismo e Soggettività si rivolge al pensiero del filosofo scozzese David Hume. Cardine dell'analisi è l'abbozzo di una logica della relazione basata sull'assunto che la relazione è sempre esterna ai termini che mette in collegamento. La relazione è così quel quid di differenza che emerge dai dati. Tutto ciò assume una particolare luce nel momento in cui si tenga conto che, prendendo spunto dal concetto humeiano di abitudine, Deleuze si chiede in questo libro come sia possibile che da una serie di atti stereotipati (dovuti ad esempio all'istinto o all'educazione) si giunga a formare quella particolare e differente prospettiva che chiamiamo soggetto.
Si tratta qui del primo abbozzo di quello che poi diverrà uno dei problemi più indagati da Deleuze: quello della "ripetizione" che si preciserà nei suoi successivi studi (uno su tutti Differenza e Ripetizione del 1968), dove il tema della ripetizione verrà analizzato mediante una originale re-interpretazione dell'eterno ritorno di Nietzsche.
Altro tema presente in questo primo testo è quello del ruolo svolto dall'immaginazione nei processi di pensiero. Nell'interpretazione di Deleuze infatti l'empirismo non è una filosofia dei sensi ma una filosofia dell'immaginazione. Il tema delle immagini in rapporto al pensiero poi diverrà uno dei temi ricorrenti nei suoi testi.

"Nietzsche e la filosofia"
Agli inizi degli anni sessanta appare Nietzsche e la filosofia (1962), che costituirà, assieme ai lavori di Foucault, il maggior contributo francese all'opera di reinterpretazione del pensiero di Nietzsche avviata dagli italiani Colli e Montinari (reinterpretazione tesa alla depurazione dei testi nietzschiani dalle storture e mistificazioni operate dalla storiografia precedente). In un momento storico in cui la cultura francese è dominata dall'ortodossia delle tre H (Hegel, Husserl, Heidegger: "una scolastica peggiore di quella medievale", secondo quanto dichiarato da Deleuze a Claire Parnet[2]), il riferimento a Nietzsche assume un'esplicita connotazione anti-dialettica. Il pensiero hegeliano sarebbe infatti per Deleuze "da cima a fondo [...] pensiero essenzialmente cristiano" (Nietzsche e la filosofia).
In questo testo compaiono due dichiarazioni d'intenti, tra loro collegate, che costituiscono quasi un manifesto del programma filosofico dell'autore: Deleuze si propone di rovesciare il platonismo e realizzare una nuova immagine del pensiero. L'intento di Deleuze è di costruire una filosofia antirappresentativa, che faccia cioè a meno del concetto di rappresentazione, concetto fondamentale nella filosofia moderna tradizionale; l'idea è quella di avviare in filosofia la medesima rivoluzione avviata nelle arti figurative dalle avanguardie artistiche del primo novecento. Questa rivoluzione culturale, secondo Deleuze, non deve coinvolgere solo gli aspetti più profondi della scrittura filosofica (ovvero di contenuto dei testi) ma anche quelli formali. Ciò lo spingerà a sperimentare in Differenza e Ripetizione un tipo di assemblaggio del testo mutuato dalla tecnica del collage picabiano.

La collaborazione con Guattari
Dopo il maggio parigino del '68 Deleuze comincia una collaborazione con lo psicoanalista e psichiatra Félix Guattari attivo alla clinica d'avanguardia di La Borde e militante politico dell'estrema sinistra. Così dopo aver scritto saggi che riprendevano i suoi corsi universitari, dedicati allo studio dell'empirismo, del bergsonismo, dell'espressione in Spinoza e soprattutto del pensiero di Friedrich Nietzsche, improvvisamente Deleuze acquista notorietà anche in ambito extra-accademico con due opere di grande respiro e complessità: L'Anti-Edipo (1972) e il suo seguito Mille piani (1980), sottotitolate entrambe Capitalismo e schizofrenia. Bersaglio critico principale de L'Anti-Edipo è la psicoanalisi, accusata di "familiarismo", ovvero di ripiegare il desiderio, geneticamente rivoluzionario e creatore di nuovi ordini, sul cosiddetto "romanzo familiare": l'Edipo. In altri termini l'accusa rivolta agli psicoanalisti è di aver depotenziato il concetto d'inconscio, finendo così con l'asservire la psicoanalisi ai dispositivi di potere dello Stato, della Chiesa e del Mercato. In questi due libri Guattari e Deleuze gettano le basi per una nuova disciplina: la schizoanalisi, ovvero una sorta di analisi del funzionamento delle istituzioni viste alla luce dei rapporti di potere che esse sviluppano con individui e società.
Al successo dei libri, seguono precisazioni, interviste,

L'alba di una contro-cultura
Oltre a scrivere di filosofia, scrisse anche di letteratura, cinema, politica e arte ma è, secondo Deleuze, nella lettura di Nietzsche che hanno radice i temi che hanno segnato il suo pensiero.
"Questa è forse la maggiore profondità di Nietzsche, la misura della sua rottura con la filosofia: aver fatto del pensiero una potenza nomade. E anche se il viaggio è immobile, da fermo, impercettibile, imprevisto, sotterraneo, dobbiamo chiederci quali sono oggi i nostri nomadi, chi sono veramente i nostri nietzschiani." (Dall'intervento di Deleuze al convegno di Cerisy-La-Salle sul tema "Nietzsche" del 1972)
In questo stesso intervento, Deleuze mette in guardia dal considerare i tre maestri della cosiddetta "scuola del sospetto" Marx - Nietzsche - Freud come "alba" della cultura contemporanea: "Può ben darsi che Marx e Freud siano l'alba della nostra cultura, ma Nietzsche è un'altra cosa, è l'alba di una contro-cultura". [...] perché "se si considera non la lettera di Marx e Freud ma il divenire del marxismo e del freudismo" si vede che essi hanno esorcizzato ogni carica eversiva del pensiero dei loro iniziatori, in quanto hanno fatto funzionare il marxismo e la psicoanalisi come mezzi di ristabilimento di codici (lo stato, l'economia, la famiglia) mentre Nietzsche è proprio il contrario, la negazione di tutti i codici, la rivendicazione di un nomadismo del pensiero e della vita. C'è qui un'esplicita distinzione tra significato originario del messaggio di Marx e Freud e gli sviluppi istituzionalizzati delle loro "scuole".[3]
La sue opere principali sono Differenza e ripetizione (1968), Spinoza e il problema dell'espressione (1968) e Logica del Senso (1969).
Fondamentali in ambito critico-letterario sono lo studio su Marcel Proust, Proust e i segni (1966) e quello su Franz Kafka (insieme con Guattari), Kafka per una letteratura minore (1975), ma anche certe pagine su Lewis Carroll, Samuel Beckett, Leopold von Sacher-Masoch, Herman Melville, Raymond Roussel e Alfred Jarry, ma sono anche interessanti i due libri sul cinema e quello sull'arte di Francis Bacon.

Curiosità
Nel 1996 l'etichetta musicale tedesca Mille Plateaux nata per ispirazione all'omonimo libro edita un cd musicale dedicato al filosofo intitolato "In Memoriam Gilles Deleuze"[4].

Bibliografia
Scritti di Gilles Deleuze

▪ Empirismo e soggettività. Saggio sulla natura umana secondo Hume (1953), tr. Marta Cavazza (Cappelli, Bologna 1981 e Cronopio, Napoli 2000)
▪ Nietzsche e la filosofia (1962), tr. Salvatore Tessinari (Colportage, Firenze 1978) e tr. Fabio Polidori (Feltrinelli, Milano 1992 e Einaudi, Torino 2002)
▪ La filosofia critica di Kant. Dottrina delle facoltà (1963), tr. Marta Cavazza (Cappelli, Bologna 1979 e Cronopio, Napoli 1997)
▪ Marcel Proust e i segni (1966), tr. Clara Lusignoli (Einaudi, Torino 1967), n.ed. tr. Daniela De Agostini (ivi, 1976)
▪ Nietzsche. Con antologia di testi (1971), tr. Franco Rella (Bertani, Verona 1973 e SE, Milano 1997)
▪ Il bergsonismo e altri saggi (1966), tr. Federica Sossi (Feltrinelli, Milano 1983); n.ed. con testi aggiunti tr. Deborag Broca (Einaudi, Torino 2001)
▪ Presentazione di Sacher-Masoch (1967), tr. Mario de Stefanis (Bompiani, Milano 1977), n.ed. come Il freddo e il crudele, tr. Giuseppe De Col (SE, Milano 1991)
▪ Differenza e ripetizione (1968), tr. Giuseppe Guglielmi (Il mulino, Bologna 1972), n. ed. (Raffaello Cortina, Milano 1997)
▪ Spinoza e il problema dell'espressione (1968), tr. Saverio Ansaldi (Quodlibet, Macerata 1999)
▪ Logica del Senso (1969), tr. Mario de Stefanis (Feltrinelli, Milano 1976)
▪ Francis Bacon. Logica della sensazione (1981), tr. Stefano Verdicchio (Quodlibet, Macerata 1995)
▪ L'immagine-movimento. Cinema 1 (1983), tr. Jean-Paul Manganaro (Ubulibri, Milano 1984)
▪ L'immagine-tempo. Cinema 2 (1985), tr. Liliana Rampello (Ubulibri, Milano 1989)
▪ Foucault (1986), tr. Pier Aldo Rovatti e Federica Sossi (Feltrinelli, Milano 1987 e Cronopio, Napoli 2002)
▪ Che cos'è l'atto di creazione? (1987), tr. Antonella Moscati (Cronopio, Napoli 2003)
▪ La piega. Leibniz e il barocco (1988), tr. Davide Tarizzo (Einaudi, Torino 2004)
▪ Pericle e Verdi (1988), tr. Antonella Moscati (Cronopio, Napoli 1996)
▪ Pourparler (1972-90), 1990, tr. Stefano Verdicchio (Quodlibet, Macerata 2000)
▪ Gilles Deleuze e Fanny Deleuze, Introduzione all'Apocalisse di D.H. Lawrence (1978), n.ed. rivista da Gilles Deleuze (1993)
▪ L'esausto (1992), tr. Ginevra Bompiani (Cronopio, Napoli 1999)
▪ Critica e clinica (1993), tr. Alberto Panaro (Raffaello Cortina, Milano 1996)
▪ L'isola deserta e altri scritti 1953-74 (2002), tr. Deborah Borca (Einaudi, Torino 2007)
▪ Due regimi di folli. Saggi e interventi 1975-1995 (2003), tr. Deborah Borca (Einaudi, Torino 2010)

Scritti con Félix Guattari
▪ L'anti-Edipo (1972, volume I di Capitalismo e schizofrenia), tr. Alessandro Fontana (Einaudi, Torino 1975)
▪ Kafka. Per una letteratura minore (1975), tr. Alessandro Serra (Feltrinelli, Milano 1975 e Quodlibet, Macerata 1996)
▪ Rizoma (1976), tr. Stefano Di Riccio (Pratiche, Parma 1977)
▪ Mille piani: capitalismo e schizofrenia, tr. Giorgio Passerone, Ist. Enciclopedia Italiana, Roma
▪ Millepiani (1980, volume II di Capitalismo e schizofrenia), tr. Giorgio Passerone (Ist. Enciclopedia Italiana, Roma 1987 e Castelvecchi, Roma 2006)
▪ Che cos'è la filosofia (1991), tr. Angela De Lorenzis (Einaudi, Torino 1996)

Scritti con altri autori
▪ Conversazioni, con Claire Parnet (1977), tr. Giampiero Comolli e Raul Kirchmayr (Feltrinelli, Milano 1980, e Ombrecorte, Verona 2006)
▪ Sovrapposizioni, con Carmelo Bene, tr. Jean-Paul Manganaro (Feltrinelli, Milano 1978 e Quodlibet, Macerata 2002)
▪ Bartleby, la formula della creazione, con Giorgio Agamben in "Bartleby o la formula" (Quodlibet, Macerata 1993)

Materiale video
• Abecedario di Gilles Deleuze[5] Intervista con Claire Parnet per la regia di Pierre-André Boutang (DeriveApprodi 2005)

Note
1. ^ Michel Foucault, «Theatrum Philosophicum», in Critique n. 282, pag. 885.
2. ^ in Conversazioni, Ombre Corte, Verona 2007
3. ^ Introduzione a "Nietzsche e la filosofia" di Gilles Deleuze, a cura di Gianni Vattimo, 1978
4. ^ http://www.allmusic.com/cg/amg.dll?p=amg&sql=10:axfrxq9jld6e sito ove è possibile ascoltare il cd
5. ^ http://www.youtube.com/watch?v=NDQkfuexCYQ video tratto dall'Abecedario


- Yitzhak Rabin o Yitschak Rabin - (Gerusalemme, 1º marzo 1922 – Tel Aviv, 4 novembre 1995) è stato un politico e militare israeliano, assassinato nel 1995, ed è stato il primo capo del governo di Israele ad essere nato sul territorio del proprio Stato, a Gerusalemme.
Di formazione agricolo-militare, tipica della comunità (Yishuv) israeliana negli anni del Mandato britannico, Rabin fu tra i fondatori del Palmach (acronimo di Pelugot Machaz, "squadre d'assalto") che contribuirono in maniera decisiva alla costituzione dell'esercito del futuro Stato di Israele (le IDF). Fu comandante della brigata Harel che conquistò Gerusalemme Nuova durante la guerra del 1948.
Rimasto nell'esercito dopo la costituzione dello Stato, divenne Capo di Stato Maggiore dell'esercito nel periodo della guerra dei sei giorni, e si deve a lui, assieme a Moshe Dayan, la concezione di attacco che portò alla distruzione a terra dell'intera forza aerea egiziana e siriana. Lasciato l'esercito nel 1968, fu nominato ambasciatore di Israele negli Stati Uniti d'America.
Rientrato per fine mandato, partecipò come ministro al governo Meir e nel 1974 formò un proprio governo. Fu sua la decisione di autorizzare la missione di salvataggio di Entebbe. Uscito dal governo a seguito della sconfitta elettorale del 1977, rimase nella Knesset e rientrò nel governo di unità nazionale del 1984 come ministro della Difesa.
Nel 1992 tornò a capo del governo, e in quanto tale firmò nel 1993 gli accordi di Oslo, in seguito ai quali fu insignito del Premio Nobel per la pace unitamente al ministro degli esteri israeliano, Shimon Peres, e al presidente della futura Autorità Nazionale Palestinese, Yāser ʿArafāt.
Venne assassinato il 4 novembre 1995 da Ygal Amir, un colono ebreo estremista, durante un comizio politico a Tel Aviv. Ai suoi funerali a Gerusalemme parteciparono circa un milione di israeliani e molti esponenti di rilievo della politica

* 2008 - John Michael Crichton ([ˈkraɪtən]; Chicago, 23 ottobre 1942 – Los Angeles, 4 novembre 2008) è stato uno scrittore, sceneggiatore, regista e produttore cinematografico statunitense.
Tra i suoi più celebri romanzi spicca il best-seller Jurassic Park, dal quale è stato tratto l'omonimo film. Complessivamente i suoi romanzi hanno venduto 150 milioni di copie. È stato anche l'ideatore della serie televisiva medica E.R. Medici in prima linea.