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Il calendario del 3 giugno

Fonte:
CulturaCattolica.it

Eventi

▪ 1098 - I Crociati prendono Antiochia, in Turchia

▪ 1140 - Bernardo di Chiaravalle attacca le dottrine di Pietro Abelardo nella cattedrale di Sens

▪ 1326 - Firma del trattato di Novgorod, con cui vengono stabiliti i confini fra la Norvegia e la Russia

▪ 1443 - Filippo Maria Visconti approva il progetto di costruzione del Naviglio Martesana

▪ 1537 - Papa Paolo III dichiara, con la bolla, “Sublimis Deus”, che gli indigeni del Nuovo Mondo: “sono dei veri uomini … capaci di ricevere la fede cristiana…con l’esempio di una vita virtuosa….Essi non devono essere privati né della libertà né del possesso dei loro beni”.
Di solito non si considera sufficientemente l'azione della Chiesa per gli indigeni.
L’anti Las Casas: fra Toribio Motolinia

▪ 1539 - Hernando de Soto cede la Florida alla Spagna

▪ 1608 - Samuel de Champlain completa il suo terzo viaggio in Nuova Francia a Tadoussac (Quebec)

▪ 1620 - A Quebec, in Canada, inizia la costruzione della più antica chiesa in pietra del Nord America, Notre-Dame-des-Anges.

▪ 1621 - La Compagnia Olandese delle Indie Occidentali riceve il noleggio del territorio della Nuova Olanda

▪ 1654 - A Reims viene incoronato Re Luigi XIV di Francia.

▪ 1770

  1. - La Missione San Carlos Borromeo del Carmelo viene fondata a Carmel-by-the-Sea (California).
  2. - Viene fondata la città di Monterey (California)

▪ 1849 - il generale francese Oudinot comincia l'assedio di Roma

▪ 1863 - Le truppe del generale Robert E. Lee cominciano ad avanzare verso nord (Battaglia di Gettysburg)

▪ 1871 - Giovanni Maria Boccardo, beato, viene ordinato sacerdote a Torino

▪ 1885 - Ultimo scontro militare su suolo canadese: Il capo Cree Grande Orso sfugge alle Giubbe Rosse

▪ 1889
  1. - Viene completata la Canadian Pacific Railway.
  2. - La prima linea ad alta tensione a lunga distanza degli Stati Uniti viene completata, corre per 20 km tra il generatore sulle Willamette Falls e il centro di Portland (Oregon)

▪ 1900 - Si svolgono le Elezioni politiche generali per la 21° legislatura

▪ 1911 - Rodolfo Lanciani viene nominato senatore del Regno d'Italia per i suoi meriti nel campo dell'archeologia

▪ 1915 - La Repubblica di San Marino dichiara guerra all'Austria-Ungheria, entrando nel conflitto mondiale a fianco dell'Intesa.

▪ 1928 - Un radioamatore russo sente l'SOS lanciato dai superstiti del dirigibile Italia, in seguito all'incidente occorso durante la missione presso il Polo nord

▪ 1929 - Con il trattato di Lima, Cile e Perù risolvono l’annosa disputa sui territori contesi di Tacna ed Arica.

▪ 1933 - Papa Pio XI completa l' Enciclica Dilectissima Nobis, sull'oppressione della Chiesa in Spagna

▪ 1935 - Il Nastro azzurro viene assegnato alla nave Normandie, per la più veloce traversata dell'Oceano Atlantico verso ovest, superando il precedente record del Rex

▪ 1940
  1. - Seconda guerra mondiale: La Luftwaffe bombarda Parigi
  2. - La Battaglia di Dunkerque termina con una vittoria tattica dei Tedeschi obbligando gli Alleati a ritirarsi, nell'operazione chiamata Operazione Dinamo.

▪ 1944
  1. - Charles de Gaulle diventa Primo Ministro di Francia.
  2. - Seconda guerra mondiale: Scontro tra partigiani e tedeschi nella piazza di Monticiano. Le truppe tedesche lasciano Roma definitivamente, dando il via libera alla sua liberazione.
  3. - Viene ricostituito il sindacalismo con il Patto di Roma, ad opera di Bruno Buozzi, Giuseppe Di Vittorio e Achille Grandi. Nasce la CGIL

▪ 1946 - A Tokyo si apre la prima seduta del Processo di Tokyo, dove vengono processati 28 criminali di guerra giapponesi.

▪ 1948 - Inaugurazione del telescopio Hale nell'Osservatorio di Monte Palomar a San Diego (Stati Uniti d'America).

▪ 1950 - Una spedizione francese guidata da Maurice Herzog compie la prima ascensione all'Annapurna, decima vetta più alta del mondo

▪ 1951
- A Roma viene beatificato Papa Pio X.
- Si tengono le elezioni per l'Assemblea Regionale Siciliana.

▪ 1955 - Viene firmato il trattato con la Francia per il riconoscimento della Tunisia, sostenuto da Habib Bourguiba

▪ 1959 - Singapore ottiene la sua carta costituzionale dai Britannici.

▪ 1965 - Lancio della Gemini 4, la prima missione di diversi giorni da parte di un equipaggio americano, durante la quale si ha la prima EVA da parte di un astronauta americano (Edward White)

▪ 1966
  1. - L' astronauta americano Eugene Cernan effettua il suo primo lancio nell'ambito della missione Gemini 9, cui partecipa anche Thomas Stafford
  2. - Rivoluzione culturale in Cina.

▪ 1968 - Martin Luther King, Jr. e la Southern Christian Leadership Conference organizzano la Poor People's March verso Washington per reclamare l'aumento del salario minimo a favore delle classi meno abbienti.

▪ 1977 - Roma: Emilio Rossi, vicedirettore de Il Secolo XIX viene ferito in un attentato ad opera delle Brigate Rosse

▪ 1979
  1. - Italia: si svolgono le elezioni politiche.
  2. - Uno scoppio nel pozzo petrolifero di Ixtoc nel Golfo del Messico meridionale, causa la fuoriuscita in mare di almeno 600.000 tonnellate (176.400.000 galloni) di petrolio. Alcuni stimano la perdita in 428 milioni di galloni

▪ 1980
  1. - Termina la missione della Soyuz che riporta sulla Terra l'equipaggio della Stazione spaziale Salyut 36.
  2. - Antonio Chionna, appuntato carabiniere, viene ucciso durante un attentato terroristico a Martina Franca (TA)

▪ 1982 - Il diplomatico israeliano Shlomo Argov viene ferito gravemente in un attentato terroristico a Londra.

▪ 1989 - Il governo della Cina invia le truppe per cacciare i dimostranti fuori da Piazza Tiananmen, dopo sette settimane di occupazione.
Madri di piazza Tienanmen
Solidarietà dei tibetani
Card. Zen: A 21 anni da Tiananmen, Deng è morto: è tempo che cambi la dittatura cinese

▪ 1992
  1. - In Italia scoppia il caso Sanitopoli: indagati oltre 300 medici, si fa il nome di Bettino Craxi.
  2. -Giorgio Napolitano viene eletto Presidente della Camera dei deputati al 5° scrutinio con 360 voti, durante l' XI legislatura (fino al 1994).
  3. - A Rio de Janeiro si tiene fino al 14 giugno il Summit della Terra o Conferenza sull'Ambiente e lo Sviluppo delle Nazioni Unite

▪ 1995 - Inizia il Viaggio Pastorale di papa Giovanni Paolo II in Belgio.

▪ 1998 - A Eschede, tra Monaco e Amburgo, il Treno ad alta velocità ICE 884 Wilhelm Conrad Röntgen deraglia e colpisce un pilone a 200 km/h. Le carrozze vengono disseminate su 2 km di linea: 101 morti e 88 feriti nel più grave incidente ferroviario della storia tedesca.

▪ 2000 - Nasce il movimento politico Lista Di Pietro-Italia dei Valori, ad opera di Antonio Di Pietro

▪ 2003
  1. - Unione Europea: Ecofin raggiunge un accordo sulle quote latte: concordata una rateizzazione di 14 anni, senza interessi, per le multe.
  2. - Si conclude il summit francese del G8.

▪ 2004 - A Cambridge, Chip Elliot inaugura Qnet, la prima rete a crittografia quantistica.

▪ 2005 - Oriana Fallaci pubblica sul Corriere della sera l'articolo Noi cannibali e i figli di Medea.

▪ 2006
  1. - Il Montenegro ottiene l'indipendenza dalla Serbia e Montenegro.
  2. - Papa Benedetto XVI riceve in Vaticano il Primo Ministro inglese Tony Blair.

Anniversari

▪ 1548 - Fra Juan de Zumárraga (Durango, 1468 – Città del Messico, 3 giugno 1548) è stato un arcivescovo cattolico e francescano spagnolo.

Carriera ecclesiastica
Fu superiore dell'ordine dei francescani in Spagna e inquisitore, divenne il primo vescovo della Nuova Spagna, nel 1528 l'imperatore Carlo V gli impose questo titolo così Zumarraga arrivò in Messico per esercitare il suo nuovo ministero, ma dovette ritornare in Spagna poiché non era ancora stato consacrato e nel nuovo continente non c'erano vescovi che potessero consacrarlo e imporgli la mitria di vescovo della Nuova Spagna.
Nel giugno del 1534 ritornò in Messico. A lui si deve la creazione della prima tipografia del Messico e di tutta l'America, fondò i collegi di Santa Cruz di Tlatelolco e di San Juan de Letrán, fondò anche un ospedale che chiamò dell'Amore di Dio e iniziò la creazione della Reale e Pontificia Università del Messico.
Dal 1536 al 1543 esercitò la carica di inquisitore apostolico e sostenne 183 cause contro sospetti eretici, il caso più famoso fu quello contro don Carlos Ometochtzin di Texcoco che teoricamente continuava a praticare sacrifici umani, in realtà fomentava la rivolta contro il governo spagnolo.
Nel 1547 papa Paolo III lo nominò primo arcivescovo del Messico.

Le apparizioni della Madonna di Guadalupe
Juan de Zumárraga è indicato dalle fonti come uno dei protagonisti delle apparizioni della Madonna di Guadalupe.
Secondo la tradizione, la Vergine Maria nella sua veste di Vergine di Guadalupe apparve in varie occasioni al convertito azteco Juan Diego Cuauhtlatoatzin tra il 9 e il 12 dicembre del 1531 sul monte del Tepeyac e gli chiese di cercare il vescovo per dirgli che Lei sollecitava la costruzione di un tempio in quel luogo; la storia racconta che l'indio Juan Diego andò alla ricerca di Juan de Zumárraga per raccontargli la richiesta della Vergine e il Vescovo non credette alle apparizioni.
Juan de Zumárraga chiese una prova delle apparizioni della Vergine e nella risposta alla richiesta del vescovo, la Vergine chiese all'indio di tagliare quante più rose potesse e di portarle al vescovo; così egli fece e raccolse le rose nella sua veste, che poi aprì davanti a Zumárraga: la veste recava impressa l'effige della Vergine.
Dopo questa apparizione Juan de Zumárraga visse molti anni, e scrisse molte lettere, carte e anche un catechismo chiamato Regla Cristiana (regola cristiana). Non si conoscono documenti nei quali egli menzioni esplicitamente di essere stato testimone di apparizioni mariane, ma parti del suo catechismo possono essere interpretate come un'allusione a questi fatti.
Morì a Città del Messico il 3 giugno 1548 e fu sepolto nella cattedrale della città.

▪ 1849
- Enrico Dandolo (Varese, 26 giugno 1827 – Roma, 3 giugno 1849) è stato un patriota italiano, noto per aver preso parte ad alcune delle più importanti battaglie del Risorgimento.
Originario di una famiglia dalla quale nacquero diverse figure legate alle Guerre di indipendenza italiane, Enrico Dandolo fu uno dei protagonisti delle Cinque Giornate di Milano (1848) assieme al fratello Emilio, oltre agli amici Luciano Manara ed Emilio Morosini.
Avendo maturato una buona esperienza nelle tattiche di guerriglia, prese parte coi volontari lombardi della Legione Manara alla campagna del Bresciano e del Trentino della prima guerra d'indipendenza, e partecipò alla costituzione della Repubblica Romana, nel 1849. Durante la battaglia contro i Francesi, che infine liberarono Roma dagli insorti, Dandolo militava con il grado di capitano nel Battaglione Bersaglieri Lombardi, al comando di Luciano Manara.
Egli morì nella notte del 3 giugno 1849, durante lo scontro che ebbe luogo nei pressi di Villa Corsini.

- Tommaso Pasquale Gizzi (Ceccano, 22 settembre 1787 – Lenola, 3 giugno 1849) è stato un cardinale italiano, Segretario di Stato pontificio tra il 1846 e il 1847.
Nacque a Ceccano il 22 settembre 1787. Studiò al seminario di Ferentino e venne ordinato sacerdote nel 1810.
Conseguì la laurea utriusque iuris a Roma nel 1817; divenne così avvocato rotale (1819) e quindi funzionario della nunziatura di Lucerna come uditore (1820-1823). Dal 1823 al 1827 fu incaricato d'affari pontificio e in seguito, per circa un anno, ebbe l'incarico di internunzio. In qualità di mediatore papale rese così possibile l'incorporazione del cantone di Svitto nella diocesi di Coira (1824) e la riorganizzazione della diocesi di Basilea nel 1828.
Svolse poi analoghi incarichi a Monaco di Baviera, Torino, Vienna e Bruxelles. Inviato in seguito come Delegato apostolico ad Ancona (1837-1839), fu creato Arcivescovo titolare di Tebe nel 1839, e nel giugno 1839 si recò, in qualità di Nunzio apostolico, in Svizzera, a Svitto, dove rimase fino alla fine di aprile del 1841; in tale veste nel 1841 tentò, invano, di mobilitare le potenze europee contro la soppressione dei conventi argoviesi. Ricoprì in seguito il medesimo incarico a Torino (1841-1844).
Venne elevato al rango di cardinale-presbitero del titolo di Santa Pudenziana da Papa Gregorio XVI nel concistoro del 22 gennaio 1844.
Appartenente all'ala riformista moderata della Curia romana, nello Stato Pontificio godeva di grande popolarità, tanto da essere considerato tra i papabili nel Conclave del 1846, nel quale raccolse inizialmente numerosi voti; nelle successive votazioni tuttavia le preferenze dei Cardinali si rivolsero al cardinal Giovanni Maria Mastai Ferretti che, eletto Papa col nome di Pio IX, lo nominò Segretario di Stato l'8 agosto 1846: poiché Gizzi era ritenuto un liberale, la sua nomina rafforzò l'idea popolare che anche Pio IX lo fosse, idea peraltro suggerita dai primi atti del pontificato.
Gizzi tuttavia si dimise l'estate successiva, il 17 luglio 1847. Gli successe il cardinal Gabriele Ferretti, cugino del Papa.
Morì il 3 giugno 1849, a Lenola, all'età di 61 anni.

▪ 1899 - Johann Strauss jr. (Neubau, 25 ottobre 1825 – Vienna, 3 giugno 1899) è stato un compositore e direttore d'orchestra austriaco.

Strauß e il valzer
Probabilmente il Valzer prese inizialmente spunto dal Landler, la danza montanara tipica dei contadini della Baviera e del Tirolo del Settecento. Nell'Ottocento, grazie a musicisti compositori quali Johann Strauß padre e Josef Lanner, il Valzer si diffuse rapidamente nelle sale da ballo e terminò di essere una semplice danza per il solo divertimento di contadini o montanari.
Il Valzer conobbe il suo massimo splendore con Johann Strauss jr e divenne quel ballo sensuale e malinconico, ma anche gioioso ed affascinante, che tutti conoscono. Proprio per questi meriti, a Strauß, è riconosciuto universalmente il titolo di "Re del Valzer".
Periodo di grande creatività furono, per Strauss, gli anni sessanta dell'Ottocento che videro la nascita di celebri composizioni come: Morgenblätter; Flugschriften; Wiener Bonbons; Künstlerleben; Geschichten aus dem Wienerwald; Wein, Weib und Gesang e soprattutto quello che è definito il "Valzer dei Valzer", Sul bel Danubio blu (An der schonen blauen Donau).
Successivi furono invece i valzer: Wiener Blut; Wo die Zitronen blühen; Nordseebilder; Frühlingsstimmen; Kaiser-Walzer, scritti da Strauß fra gli anni settanta e ottanta del secolo.
Anche dalle sue operette, Johann, seppe ricavare dei valzer come: Tausend und eine Nacht; Du und Du; Cagliostro-Walzer; O schöner Mai!; Rosen aus dem Süden; Lagunen-Walzer; Schatz-Walzer; Donauweibchen; Trau, schau wem!.
Al termine della sua carriera, Johann aveva composto sedici operette, centinaia di valzer e innumerevoli polke, ma anche marce, galoppi e quadriglie.

Strauss e l'Operetta
Nel 1864 Strauß incontrò il compositore tedesco (naturalizzato francese) Jacques Offenbach, il quale lo spinse a comporre operette; e fu anche grazie alla spinte della moglie Jetty che Johann presentò nel 1870 la sua prima operetta: Indigo und die Vierzig Rauber. A questa ne seguirono diverse altre e vale la pena di ricordare Eine nacht in Venedig (Una notte a Venezia), Der Zigeunerbaron (Lo Zingaro barone) e Der Lustige Krieg (La bella guerra).
Le operette di Strauss, tuttavia, non ebbero un successo duraturo, come per i suoi valzer, e gran parte del successo fu riservato per Die Fledermaus, Eine Nacht in Venedig e Der Zigeunerbaron. Ciò a causa soprattutto dei libretti scadenti e poco efficaci che penalizzavano l'intera operetta.
Strauß scrisse anche un'opera, Ritter Pásmán (1892) che si risolse però in un clamoroso fiasco.
Johann Strauß morì di polmonite il 3 giugno 1899 a Vienna, all'età di settantatré anni. Fu sepolto nel Zentralfriedhof. Al momento della sua morte, stava ancora lavorando al suo balletto Aschenbrödel e alla sua operetta Wiener Blut (Sangue Viennese) che debuttarono postume sotto la supervisione del compositore e collega Adolf Muller jr.
Numerosi monumenti a Vienna lo ricordano. Strauß non ebbe figli.

▪ 1963
- Sua Santità Papa Giovanni XXIII, al secolo Angelo Giuseppe Roncalli (Sotto il Monte, 25 novembre 1881 – Città del Vaticano, 3 giugno 1963), è stato il 261º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica (il 260º successore di Pietro), Primate d'Italia e Sovrano dello Stato della Città del Vaticano (accanto agli altri titoli connessi al suo ruolo). Fu eletto papa il 28 ottobre 1958 ed in meno di cinque anni di pontificato riuscì ad avviare il rinnovato impulso evangelizzatore della Chiesa Universale. È ricordato con l'appellativo di «Papa buono». Fu terziario francescano ed è stato beatificato da papa Giovanni Paolo II il 3 settembre 2000.

L'elezione
A seguito della morte di papa Pio XII, Roncalli, con sua grande sorpresa, fu eletto Papa il 28 ottobre 1958 e il 4 novembre dello stesso anno fu incoronato, divenendo così il 261º Pontefice di Roma.
Secondo alcuni analisti sarebbe stato scelto principalmente per un'unica ragione: la sua età. Dopo il lungo pontificato del suo predecessore, i cardinali avrebbero perciò scelto un uomo che presumevano, per via della sua età avanzata e della modestia personale, sarebbe stato un Papa di «transizione». Ciò che giunse inaspettato fu il fatto che il calore umano, il buon umore e la gentilezza di Giovanni XXIII, oltre alla sua esperienza diplomatica, conquistarono l'affetto di tutto il mondo cattolico e la stima dei non cattolici, in un modo che i suoi predecessori non avevano mai ottenuto. Fin dal momento della scelta del nome, molti cardinali si accorsero che Roncalli non era ciò che loro si aspettavano, infatti Giovanni era un nome che nessun papa adottava da secoli (nel '900 quasi tutti i papi si erano chiamati Pio e questo è ciò che molti si aspettavano) perché nella storia, dal 1410 al 1425, c'era stato un antipapa di nome Giovanni XXIII.
Inoltre, fatto che non succedeva dall'elezione di Pio IX, al momento dell'apertura momentanea della Cappella Sistina per far entrare mons. Di Iorio, segretario del Conclave, subito dopo l'elezione e l'accettazione, appena il prelato si inginocchiò in segno di omaggio davanti a lui, il nuovo Papa, ancora seduto sul suo scranno da porporato, vestito degli abiti cardinalizi, si tolse dal capo lo zucchetto rosso e lo posò in testa a Di Iorio, nominandolo così cardinale. Primo atto sovrano "da Papa", fra la sorpresa generale dei cardinali confratelli che lo attorniavano e che si accorsero, da questo fatto, che il nuovo Pontefice sarebbe stato un uomo di sorprese e non un "vecchietto accomodante"[6].
Scelse quale segretario privato Loris Francesco Capovilla, che già lo assisteva quand'era patriarca di Venezia. Capovilla è restato, dopo la morte di Roncalli, un fedele custode della sua memoria.

Il pontificato
Già nel dicembre 1958 papa Giovanni XXIII provvide a integrare il Collegio cardinalizio, che a causa dei rari concistori di Pio XII era ormai numericamente assai ridotto. Il nuovo Papa mostrò subito un tratto di novità, in effetti egli portò il numero massimo di cardinali a settantacinque, superando il tetto di settanta cardinali ormai fermo dai tempi di Papa Sisto V.
Il suo pontificato fu segnato da episodi indelebilmente registrati dalla memoria popolare, oltre che da un'aneddotica celeberrima e vastissima. I suoi «fuori programma», talvolta strepitosamente coinvolgenti, riempirono quel vuoto di contatto col popolo che le precedenti figure pontificie avevano accuratamente preservato come modo di comunicazione distante e immanentista del «Vicario di Cristo in Terra», quale è il ruolo dogmatico del pontefice.
Per il primo Natale da Papa visitò i bambini malati dell'ospedale romano Bambin Gesù, ove benedisse i piccoli, alcuni dei quali lo avevano scambiato per Babbo Natale.
Il giorno di santo Stefano sempre del suo primo anno di pontificato, il 26 dicembre 1958, visitò i carcerati nella prigione romana di Regina Coeli, dicendo loro: «Non potete venire da me, così io vengo da voi...Dunque eccomi qua, sono venuto, m'avete visto; io ho fissato i miei occhi nei vostri, ho messo il cuor mio vicino al vostro cuore..la prima lettera che scriverete a casa deve portare la notizia che il papa è stato da voi e si impegna a pregare per i vostri familiari». Memorabilmente, accarezzò il capo del recluso che, disperato, inaspettatamente gli si buttò ai piedi domandandogli se "le parole di speranza che lei ha pronunciato valgono anche per me".
Quando la moglie del presidente degli Stati Uniti, Jacqueline Kennedy, arrivò in Vaticano per incontrarlo, egli iniziò a provare nervosamente le due formule di benvenuto che gli era stato consigliato di usare: «mrs Kennedy, madame» o «madame, mrs Kennedy». Quando la Kennedy arrivò, comunque, per il divertimento della stampa, abbandonò entrambe e le venne incontro appellandola semplicemente, «Jackie!».

Il Concilio Vaticano II e l'Ecumenismo della Chiesa Universale
Il radicalismo di papa Giovanni XXIII non si fermò all'informalità. Fra lo stupore dei suoi consiglieri e vincendo le remore e le resistenze della parte conservatrice della Curia, indisse un concilio ecumenico, meno di novant'anni dopo il controverso Concilio Vaticano I, Giovanni XXIII ebbe rapporti fraterni con i rappresentanti di diverse confessioni Cristiane ed in particolar modo con il Pastore David J. Du Plessis, ministro Pentecostale della Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio.
Mentre i suoi consiglieri pensavano a tempi lunghi (almeno un decennio) per i preparativi, Giovanni XXIII lo programmò è lo organizzò in pochi mesi.
Il 4 ottobre 1962, ad una settimana dall'inizio del concilio, Giovanni XXIII si recò in pellegrinaggio a Loreto e Assisi (Roncalli era dall'età di 14 anni terziario francescano) per affidare le sorti dell'imminente Concilio alla Madonna e a San Francesco.
Per la prima volta dall'unità d'Italia un papa varcò i confini del Lazio ripercorrendo i territori che anticamente erano appartenuti allo Stato pontificio. Il breve tragitto ripristinò l'antica figura del papa pellegrino, ed il suo esempio venne poi seguito dai suoi successori, in particolare da Giovanni Paolo II.
La gente accolse favorevolmente questa iniziativa affollando non solo i due santuari meta del tragitto (ad Assisi persino i frati salirono sui tetti antistanti la basilica), ma anche le varie stazioni dove sostò il treno papale.
Nello stesso anno (1962) approvò il Crimen sollicitationis, un documento redatto dal Sant'Uffizio e diretto a tutti i vescovi del globo, riguardante la procedura da seguire secondo il diritto canonico nelle cause di sollicitatio ad turpia (latino, «provocazione a cose turpi»), cioè quando un chierico (presbitero o vescovo) veniva accusato di usare il sacramento della confessione per fare avances sessuali ai penitenti.
Giovanni XXIII incontrò al Vaticano Geoffrey Francis Fisher, arcivescovo di Canterbury, per circa un'ora il 2 dicembre 1960. Fu la prima volta in oltre 400 anni che un capo della Chiesa Anglicana visitava il Papa.
Papa Giovanni XXIII scomunicò Fidel Castro il 3 gennaio 1962, in linea con un decreto del 1949 di Pio XII, che vietava ai cattolici di appoggiare governi comunisti.

Il discorso della Luna, date una carezza...
Uno dei più celebri discorsi di papa Giovanni, forse una delle allocuzioni in assoluto più celebri della storia della Chiesa, è quello che ormai si conosce come «il discorso della Luna».
L'11 ottobre 1962, in occasione della serata di apertura del Concilio, piazza San Pietro era gremita di fedeli che, se pur non comprendendo a fondo il valore teologico dell'avvenimento, ne percepivano la storicità, la fondamentalità, la difficoltà, ed erano nel luogo che simboleggia il cattolicesimo, la piazza appunto. A gran voce chiamato ad affacciarsi, cosa che non si sarebbe mai immaginata possibile richiedere al papa precedente, Roncalli davvero si sporse, a condividere con la piazza la soddisfazione per il raggiungimento del primo traguardo: si era arrivati ad aprirlo, il Concilio.
Il discorso a braccio fu poetico, dolce, semplice, e pur tuttavia conteneva elementi del tutto innovativi.
Nel momento che avrebbe dato un nuovo corso alla religione cattolica, con un richiamo straordinario salutò la Luna:
«Cari figlioli, sento le vostre voci. La mia è una voce sola, ma riassume la voce del mondo intero. Qui tutto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la Luna si è affrettata stasera, osservatela in alto, a guardare a questo spettacolo.»
salutò i fedeli della sua diocesi (il papa è anche il vescovo di Roma), e si produsse in un atto di umiltà forse senza precedenti, asserendo tra le altre cose:
«La mia persona conta niente, è un fratello che parla a voi, diventato padre per volontà di Nostro Signore, ma tutti insieme paternità e fraternità e grazia di Dio (..) (...) Facciamo onore alle impressioni di questa sera, che siano sempre i nostri sentimenti, come ora li esprimiamo davanti al Cielo, e davanti alla Terra: Fede, Speranza, Carità, Amore di Dio, Amore dei Fratelli. E poi tutti insieme, aiutati così, nella santa pace del Signore, alle opere del Bene.»
E, sulla linea dell'umiltà, impartì un ordine da pontefice con il parlare di un curato:
«Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola buona: il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell'amarezza.»
Il Papa ora viveva con la piazza dei fedeli, ne condivideva la serata di fine estate, ne partecipava la sofferenza e la «maraviglia» per quella Luna inattesa; la Chiesa era davvero molto più comunitaria di quanto non fosse mai stata in passato. I fedeli avevano il Papa fra loro, con loro. Proprio ciò per cui il Concilio era stato voluto.

La morte
Sin dal settembre 1962, prima ancora dunque dell'apertura del Concilio, si erano manifestate le avvisaglie della malattia fatale: un tumore dello stomaco, patologia che aveva già colpito altri fratelli Roncalli.
Pur visibilmente provato dal progredire del cancro, papa Giovanni firmò l'11 aprile 1963 l'enciclica Pacem in Terris e, un mese più tardi, l'11 maggio 1963 ricevette dal Presidente della Repubblica italiana Antonio Segni il premio Balzan per il suo impegno in favore della pace. Fu il suo ultimo impegno pubblico. Il 23 maggio 1963, solennità dell'Ascensione, si affacciò per l'ultima volta dalla finestra per recitare il Regina Coeli.
Il Papa morì infatti dopo un'agonia di tre giorni la sera del 3 giugno 1963, alle 19,40. «Perché piangere? È un momento di gioia questo, un momento di gloria.» furono le sue ultime parole rivolte al suo segretario.
Dal Concilio Vaticano II, che Giovanni XXIII non vide dunque terminare, si sarebbero prodotti negli anni successivi fondamentali cambiamenti che avrebbero dato una nuova connotazione al cattolicesimo moderno; gli effetti più immediatamente visibili consistettero nella riforma liturgica, in un nuovo ecumenismo e infine in un nuovo approccio al mondo e alla modernità.
Chiamato affettuosamente da molti il «Papa buono», Giovanni XXIII venne dichiarato beato da papa Giovanni Paolo II il 3 settembre 2000. Viene ricordato il 3 giugno dalla Chiesa cattolica, mentre le diocesi di Bergamo e Milano celebrano la sua memoria per la Chiesa locale l'11 ottobre, giorno di apertura del Concilio.
Giovanni XXIII venne inizialmente sepolto nelle Grotte Vaticane, nel punto in cui ora riposa Giovanni Paolo II, e all'atto della beatificazione, traslato nella navata destra della Basilica di S.Pietro, dove la sua salma è esposta in una teca di vetro. Il perfetto stato di conservazione della salma si deve ad un particolare processo di sostituzione del sangue con un liquido speciale eseguita dal professor Gennaro Goglia subito dopo il decesso, anche se per il processo di imbalsamazione ci si servì anche di una colata di cera per coprire le parti visibili come il volto e le mani.

La memoria di Papa Giovanni a Sotto il Monte
Questo piccolo paese del bergamasco, che diede i natali ad Angelo Roncalli, è oggi meta di numerosi pellegrinaggi. Oltre la casa natale, particolarmente significativo è il museo che Mons. Loris Francesco Capovilla, Segretario personale di Giovanni XXIII, ha allestito dal 1988 nella residenza di Ca' Maitino (sempre presso Sotto il Monte), dove Roncalli era solito recarsi per le sue ferie estive prima di essere eletto Papa. Questo museo conserva innumerevoli cimeli appartenuti a Giovanni XXIII lì raccolti da Mons. Capovilla, fra i quali il letto su cui il Pontefice spirò il 3 giugno 1963 e l’altare della cappella privata.

- Nazım Hikmet Ran (pronuncia [nɑ'zɯm hik'met]; Salonicco, 20 novembre 1902 per l'anagrafe ma nato nel 1901 – Mosca, 3 giugno 1963) è stato un poeta turco, naturalizzato polacco.
Il marxista Nazım Hikmet, condannato per le sue idee, fu il solo scrittore d'importanza ad evocare i massacri ai danni degli armeni che si verificò tra il 1915 e il 1922.
Nato a Salonicco (attualmente in Grecia) da una famiglia aristocratica turca, il nonno paterno Nazim Pascià era stato governatore di varie province ottomane, ma anche poeta e scrittore in lingua ottomana. Il nonno materno, figlio di un nobile polacco, era militare in carriera, ma anche filologo e storico. Hikmet era figlio del diplomatico Nazim Bey e dalla pittrice Aisha, appassionata di poesia francese e specialmente di Lamartine e Baudelaire. La sua prima pubblicazione avvenne a diciassette anni su una rivista. Il suo punto di riferimento letterario era il suo insegnante di letteratura e poesia, Yahya Kemal, e altri poeti turchi come Tevfiq Fikret e Mehmed Emin.
Durante la guerra d'indipendenza, si schierò subito con Atatürk (Mustafa Kemal) in Anatolia e lavorò come insegnante a Bolu. Studiò poi sociologia presso l'università di Mosca (1921-1928) anni venti, dopo aver scoperto i testi di Marx e della rivoluzione sovietica. Conobbe Lenin, Esenin e Majakovskij, che ebbe su di lui un'importante influenza.
Dopo il suo ritorno clandestino in Turchia nel 1928, Hikmet scrisse articoli, sceneggiature teatrali ed altri scritti. Fu condannato alla prigione per il suo ritorno irregolare ma amnistiato nel 1935. Nel 1938, fu condannato a 28 anni e 4 mesi di prigione per le sue attività anti-naziste e anti-franchiste, scontandone 12 in Anatolia, nel corso dei quali venne colpito da un primo infarto. e per essersi opposto alla dittatura di Kemal Ataturk. Fu l'intervento di una commissione internazionale composta tra gli altri da Tristan Tzara, Pablo Picasso, Paul Robeson e Jean-Paul Sartre a favorirne la scarcerazione nel 1950.
Si sposò con Münevver Andaç, traduttrice in lingua francese e in lingua polacca a cui dedicò diverse poesie. Nel 1951, a causa delle costanti pressioni, fu costretto a ritornare a Mosca (Russia) ma la moglie e il figlio non poterono seguirlo ed egli trascorse il suo esilio viaggiando in tutta Europa. Perse così la cittadinanza turca e divenne polacco. Nel 1960 si innamorò della giovane Vera Tuljakova e la sposò.
Morì il 3 giugno 1963 in seguito ad una crisi cardiaca, uscendo dalla porta della sua casa al numero 6 della via Pesciànaya a Mosca.
Riconoscimenti
Ogni 21 marzo l'UNESCO festeggia la giornata mondiale della poesia e nel 2002 venne reso omaggio a quella di Nazim Hikmet.

Citazioni nei media
Nazim Hikmet viene citato nei film Le fate ignoranti del regista Ferzan Ozpetek, con Margherita Buy e Stefano Accorsi, e Hamam-Il Bagno turco con Alessandro Gassman, del medesimo regista.
Per leggere alcune poesie

* 1970 - Roberto Longhi (Alba, 28 dicembre 1890 – Firenze, 3 giugno 1970) è stato uno storico dell'arte italiano.
Nacque ad Alba nel 1890 da una famiglia della piccola borghesia emiliana: suo padre, Giovanni, insegnava discipline di base (italiano, storia, geografia e aritmetica) e dava lezioni di contabilità agraria presso la locale Regia Scuola Enologica; sua madre, Linda Battaglia, era stata maestra elementare, prima di abbandonare la carriera scolastica per dedicarsi all'educazione dei suoi tre figli (Cornelia, Elvio e Roberto). Sin dall'infanzia Roberto Longhi ebbe modo di maturare una certa curiosità per la cultura visiva: nacque nella patria di Macrino d'Alba (cui dedicò il suo primo scritto) e quotidianamente gli si presentavano sotto gli occhi opere quali la Madonna di Barnaba da Modena (conservata nella chiesa parrocchiale) ed il Concertino di Mattia Preti (nel municipio cittadino).
Dopo gli studi secondari condotti sotto la guida di Umberto Cosmo, conseguita la maturità classica, si iscrisse all'Università di Torino, dove fu allievo di Pietro Toesca, col quale il giovane Longhi si laureò nel 1911 discutendo una tesi sul Caravaggio: si trasferì poi a Roma, dove si diplomò presso la locale Scuola di Perfezionamento in Storia dell'Arte sotto la guida di Adolfo Venturi, del quale divenne discepolo e stretto collaboratore alla rivista l'Arte, da lui diretta.
Attratto dall'arte di Gustave Courbet e Pierre-Auguste Renoir, colpito dalle opere di Eugène Fromentin e Walter Pater (che ebbe modo di osservare alla Biennale di Venezia) rimase affascinato dalla lettura di Charles Baudelaire e Stéphane Mallarmé; avvicinatosi all'estetica crociana, se ne distaccò presto rimproverandogli una certa refrattarietà nel non distinguere i "campi intuitivi dell'Arte".
Si mise in mostra offrendosi a Bernard Berenson come traduttore italiano del suo Italian Painters of the Renaissance.
Iniziò poi a collaborare alla Voce di Giuseppe Prezzolini, una delle principali riviste culturali italiane dell'inizio del '900 tra cui L'Arte, Vita artistica e Paragone, da lui fondato nel 1950. Fu docente di Storia dell'arte prima presso l'università di Bologna (dove insegnò, tra gli altri, a Pier Paolo Pasolini, influenzandone profondamente la formazione estetica) poi in quella di Firenze, città dove si spense nel 1970. È stato uno dei più importanti storici dell'arte italiani del Novecento, un punto di riferimento per la tutta la critica successiva.

▪ 1977 - Roberto Rossellini (Roma, 8 maggio 1906 – Roma, 3 giugno 1977) è stato un regista e sceneggiatore italiano.
È stato uno dei più importanti registi della storia del cinema italiano, con cui ha contribuito con film come Roma città aperta.
Nato in una famiglia borghese di Roma (il fratello Renzo è stato a sua volta un noto compositore di musiche per il cinema ed autore di opere liriche), visse in via Ludovisi, dove si trovava il primo hotel in cui risiedette Benito Mussolini, nel 1922, quando il Fascismo prese il potere.
Il padre di Rossellini costruì la prima sala cinematografica di Roma (in pratica, un teatro nel quale si potevano proiettare film), garantendo a Roberto un accesso illimitato; Rossellini iniziò a frequentare il cinema in giovanissima età. Quando suo padre morì, lavorò come rumorista, e per un certo periodo sperimentò tutti i lavori accessori legati alla creazione dei film, guadagnandosi la competenza in ogni campo.
Nel 1936 sposò Marcella de Marchis, scenografa e costumista, con la quale collaborò a lungo anche dopo la rottura del matrimonio. Da questa unione nacque nel 1941 il figlio Renzo jr..
Nel 1938 realizzò il suo primo documentario, Prélude à l'aprés-midi d'un faune. Dopo questa uscita, venne chiamato ad assistere Goffredo Alessandrini nella realizzazione di Luciano Serra pilota, uno dei film italiani di maggior successo della prima metà del XX secolo.
Nel 1940 venne chiamato ad assistere Francesco De Robertis in Uomini sul fondo. La sua stretta amicizia con Vittorio Mussolini, figlio del Duce e responsabile per il cinema, è stata interpretata come una ragione possibile del perché venne preferito ad altri apprendisti. Da segnalare 'Fantasia sottomarina' il corto sperimentale girato nel 1939 per la Genepesca utilizzando solo due acquari nella sua casa di Ladispoli.

Gli anni della guerra
Alcuni autori descrivono la prima parte della sua carriera come una sequenza di trilogie.
Il suo primo film da regista, La nave bianca (1941) venne sponsorizzato dal centro per la propaganda audiovisiva del Dipartimento della Regia Marina, ed è il primo lavoro della cosiddetta Trilogia della guerra fascista di Rossellini, assieme a Un pilota ritorna (1942) e L'uomo dalla croce (1943). A questo periodo risale l'amicizia e la collaborazione con Federico Fellini e Aldo Fabrizi.
Con la fine del regime fascista nel 1943, a soli due mesi dalla liberazione di Roma, Rossellini stava già preparando Roma città aperta su un soggetto di Franco Amidei (con Fellini che lo assisteva alla sceneggiatura e Fabrizi che recitava nella parte del sacerdote), che egli autoprodusse (gran parte dei soldi provenivano da crediti e prestiti). Questo film drammatico non ebbe un successo immediato in Italia, anzi fu un successo di ritorno dagli Stati Uniti e dalla Francia. Rossellini aveva così iniziato la sua cosiddetta Trilogia della guerra antifascista, il secondo titolo della quale fu Paisà, girato in sei episodi con attori non-professionisti tra Napoli, Maiori in Costiera Amalfitana, un convento sull'Appennino e il Delta del Po. Terzo film della Trilogia Neorealista fu Germania anno zero (1946), sponsorizzato da un produttore francese e girato nel settore francese di Berlino. Anche qui, Rossellini preferì degli attori non-professionisti, ma non fu in grado di trovare una faccia che ritenesse "interessante". Rossellini posizionò una cinepresa nel centro di una piazza, come aveva già fatto per Paisà, ma fu sorpreso del fatto che nessuno si avvicinasse per guardare.
Come dichiarò in un'intervista: "Al fine di creare realmente il personaggio che uno ha in mente, è necessario che il regista si impegni in una battaglia con i suoi attori, che normalmente finisce con la sottomissione ai loro desideri. Siccome non voglio sprecare le mie energie in questo tipo di battaglia, io uso attori professionisti solo occasionalmente". Si è supposto che uno dei motivi del suo successo, sia il fatto che Rossellini riscrisse i copioni in base ai sentimenti e alle storie degli attori non-professionisti. L'accento regionale, il dialetto, e i costumi, venivano mostrati nel film come se fossero nella vita reale.
Dopo la Trilogia Neorealista, Rossellini produsse due film oggi classificati come "di transizione": L'Amore (con Anna Magnani) e La macchina ammazzacattivi entrambi girati a Maiori in Costiera Amalfitana, sulla capacità del cinema di ritrarre realtà e verità (che richiama alla Commedia dell'Arte).

Ingrid Bergman e la Nouvelle Vague
Il 1948 è l'anno dell' amore: Rossellini riceve una lettera da una attrice straniera che gli si propone per lavorare con lui:
«Caro Signor Rossellini,
ho visto i suoi film Roma città aperta e Paisà e li ho apprezzati moltissimo. Se ha bisogno di un'attrice svedese che parla inglese molto bene, che non ha dimenticato il suo tedesco, non si fa quasi capire in francese, e in italiano sa dire solo 'ti amo', sono pronta a venire in Italia per lavorare con lei. Ingrid Bergman»

Con questa famosa lettera ebbe inizio una delle più popolari storie d'amore del mondo del cinema, fra Ingrid Bergman e Rossellini, entrambi all'apice della loro popolarità. Iniziarono a lavorare assieme l'anno seguente in Stromboli terra di Dio (girato sull'isola di Stromboli, il cui vulcano eruttò durante le riprese), e nel 1950 in Europa '51. Nel 1953 il film Viaggio in Italia, aspramente attaccato dalla critica italiana, gli diede l'occasione di entrare in contatto con i giovani cinefili francesi che avrebbero poi dato vita alla Nouvelle Vague. Fu proprio François Truffaut a contattare Rossellini informandolo che in Francia il film era distribuito in una versione completamente rimaneggiata; a partire da quel primo contatto Rossellini strinse profonde relazioni con i vari François Truffaut, Jean-Luc Godard, Jacques Rivette, Claude Chabrol e Eric Rohmer, allora tutti critici della rivista Cahiers du cinéma e la sua influenza fu fondamentale nel loro passaggio dietro la macchina da presa.
Questa relazione causò grande scandalo nell'ambiente del cinema (Rossellini e la Bergman erano entrambi sposati con altre persone); in particolare Hollywood non perdonava al regista italiano di aver sottratto all'industria cinematografica americana la sua più grande diva. Lo scandalo si intensificò alla nascita del loro primo figlio, Robertino, e in seguito delle due gemelle (Isabella e Isotta).

Umanesimo, didattica ed enciclopedismo
Il tumultuoso matrimonio con Ingrid Bergman si concluse nel 1957, anno in cui Rossellini compì un lungo viaggio in India su invito di Jawaharlal Nehru, primo ministro indiano, dal quale tornò con un film per il cinema, India Matri Bhumi, un documentario per la televisione, L'India vista da Rossellini, e una nuova compagna, Sonali Das Gupta. In seguito Rossellini adottò il figlio di Sonali, Gil Rossellini (23 ottobre 1956 - 3 ottobre 2008). Gil in seguito lavorò con Martin Scorsese e Sergio Leone e divenne un apprezzato documentarista. Rossellini e Sonali ebbero insieme un'altra figlia: Raffaella Rossellini (1958-).
Nel periodo immediatamente successivo al viaggio in India Rossellini ritornò sui temi della Seconda Guerra Mondiale con i film Il generale Della Rovere (grazie al quale si aggiudicò il Leone d'Oro al miglior film al Festival di Venezia) ed Era notte a Roma. Ma gli interessi dell'autore in quegli anni si erano definitivamente focalizzati: Rossellini iniziò infatti a concepire un grande progetto didattico-umanistico per l'utilizzo dei mass media audiovisivi. Ne è un esempio in embrione Viva l'Italia!, film sulla Spedizione dei Mille girato nel 1960, in cui Rossellini si sforzava di raccontare la storia in modo obiettivo, con la massima aderenza ai documenti.
In quegli anni l'autore giunse a formalizzare il suo progetto alla cui realizzazione avrebbe dedicato il resto della sua carriera e della sua vita: un'enciclopedia di stampo scientifico e didattico costruita sfruttando le potenzialità offerte dallo sviluppo tecnologico, in particolare le capacità narrative dei mezzi audiovisivi e il potenziale comunicativo del broadcast televisivo. Il suo progetto enciclopedico si fondava sugli studi vastissimi che Rossellini aveva compiuto e continuò a compiere su autori, filosofi e scienziati come Leon Battista Alberti, Socrate, Cartesio, Comenio, che negli anni sarebbero stati i personaggi che avrebbe messo in scena nei suoi film.
Il primo vero esperimento nella realizzazione del suo progetto didattico fu L'età del ferro, serie televisiva in sei puntate mandata in onda dalla RAI nel 1964. Dopo questa prima esperienza Rossellini faticò a trovare finanziatori fino al 1966, anno in cui venne chiamato dalla televisione francese a dirigere La prise de pouvoir par Louis XIV, film che riscosse un ampio quanto sorprendente successo di pubblico e di critica.
Fra il 1968 e il 1974 Rossellini fu impegnatissimo nel portare il più avanti possibile il suo progetto didattico e realizzò una serie impressionante di film cercando di coprire in modo enciclopedico i momenti chiave della storia dell'evoluzione della civiltà occidentale attraverso il racconto delle idee e degli uomini che la hanno guidata. La grande esperienza di regista e il suo inimitabile metodo di lavoro permisero a Rossellini in soli cinque anni di realizzare per la televisione (dal 1969 al 1974, anno di uscita di Cartesius) film per una durata complessiva di oltre trenta ore. I suoi ultimi due film (anch'essi facenti parte del progetto enciclopedico) tornò a realizzarli per il cinema.
La passione e la dedizione con la quale Rossellini si impegnò alla realizzazione di questo imponente progetto umanistico lo portarono a cercare metodi alternativi nella produzione e nella distribuzione dei film, a perfezionare il suo metodo di lavoro nella direzione degli attori e nella messa in scena e persino ad ideare e sperimentare nuovi soluzioni tecniche per la realizzazione dei film (come l'utilizzo dello "Shuftan Shot" o del Pancinor) e per la loro diffusione (arrivò a brevettare nei primi anni '70 un sistema ottico di videoriproduzione a cassetta precursore del videoregistratore).
Autore di vocazione multimediale (ripeteva ostinatamente di non essere un cineasta, sia per prendere le distanze dall'industria cinematografica in cui mai era stato a suo agio, sia per non venire incasellato in una categoria) oltre che per il cinema e la televisione diresse alcuni spettacoli per il teatro e scrisse diversi libri di stampo saggistico.
Filmografia
Sulla filmografia completa di Rossellini il dibattito tra gli studiosi è ancora aperto. Quella riportata di seguito è una delle filmografie ritenute più attendibili.

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