Il calendario del 28 Marzo

Fonte:
CulturaCattolica.it
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Eventi

▪ 845 - Saccheggio di Parigi da parte di orde vichinghe

▪ 1854 - Guerra di Crimea: il Regno Unito e la Francia dichiarano guerra alla Russia

▪ 1871 - la Comune di Parigi abroga la coscrizione obbligatoria

▪ 1910 - Henri Fabre diventa il primo uomo a volare in acquaplano presso Martigues, Francia

▪ 1923 - Istituzione della Regia Aeronautica

▪ 1930 - Costantinopoli ed Angora cambiano i loro nomi rispettivamente in Istanbul ed Ankara

▪ 1939 - Termina la guerra civile spagnola: il Generalissimo Francisco Franco conquista Madrid

▪ 1941 - Seconda guerra mondiale: battaglia di Capo Matapan (navale)

▪ 1942 - Seconda guerra mondiale: nella Francia occupata incursione delle forze navali britanniche nel porto di St. Nazaire controllato dalle forze tedesche

▪ 1943 - Nel porto di Napoli scoppia un incendio sulla Caterina Costa carica di esplosivi. Nell'esplosione conseguente muoiono 600 persone

▪ 1956 - Marocco/Francia - La Francia concede l'indipendenza al Marocco

▪ 1959 - La Cina blocca la rivolta popolare tibetana iniziata il 10 marzo e scioglie il governo del Tibet assumendone il totale controllo; il Dalai Lama ripara in esilio in India

▪ 1960 - Giovanni XXIII eleva a cardinale Laurean Rugambwa, primo cardinale di colore nella storia della Chiesa

▪ 1964 - UK: inizia le proprie diffusioni la prima stazione radio pirata: Radio Caroline

▪ 1979 - Incidente alla pompa di raffreddamento della centrale nucleare di Three Mile Island (Pennsylvania)

▪ 1990 - Il presidente americano George H. W. Bush premia Jesse Owens con la medaglia d'oro del Congresso

▪ 1994 - In Sudafrica scontri tra polizia e comunità Zulu dell'African National Congress nel centro di Johannesburg: diciotto morti

▪ 2005 - Un terremoto di 8,7 sulla scala Richter colpisce l'isola di Sumatra provocando centinaia di vittime

Anniversari

▪ 1134 - Stefano Harding (Dorset, 1059 – Citeaux, 28 marzo 1134) è stato un monaco e abate inglese, cofondatore dell'Ordine Cistercense di cui fu terzo abate e per il quale scrisse la Charta Caritatis. È stato proclamato santo della Chiesa cattolica.
Stefano nacque nel 1059, in una nobile famiglia sassone dal nome Harding, a Merriot paesino nei dintorni di Sherborne cittadina della contea del Dorset, nell'Inghilterra Meridionale. In età giovane ebbe modo di viaggiare molto e sembra che molto presto fu attratto dalla vita monastica entrando nella famosa abbazia benedettina di Sherborne. Qui prese i voti monastici. Ma poco tempo dopo avvenne l'invasione normanna e durante questo periodo lasciò la vita monastica e andò in Scozia. Successivamente si portò a Parigi per completare gli studi. Dopo poco tempo lo troviamo diretto a Roma per un pellegrinaggio penitenziale a motivo dell'abbandono della vita monastica; era accompagnato da un giovane chierico ed insieme avevano l'abitudine di recitare durante il cammino, l'intero salterio.

Molesme
Tornando da Roma verso l'Inghilterra sostarono nell'abbazia di Molesme in Borgogna dove conobbero l'austero abate benedettino San Roberto di Molesme che stava tentando una riforma dello spirito cluniacense, ritenuto ormai poco aderente al vero spirito monastico benedettino. Egli aveva fondato proprio a Molesme nel 1075 questo monastero conferendogli particolare austerità; e tale caratteristica attrasse molto il giovane Stefano che qui decise di fermarsi. La notevole prosperità economica e le numerose filiazioni dell'abbazia di Molesme comportarono però la perdita progressiva dell'originaria austerità ed indussero l'abate Roberto con alcuni monaci tra cui Stefano, a lasciare Molesme e fondare un nuovo monastero.

Citeaux
Nel 1098 ottenuta l'approvazione del vescovo di Lione Ugo, Roberto, Alberico e Stefano Harding fondarono un nuovo monastero a Citeaux a circa 20 chilometri dalla città di Digione. Qui era stato loro donato un terreno dal visconte Rinaldo di Beaume, forse parente dello stesso Roberto, ed erano giunti aiuti materiali da parte del duca di Borgogna Eudes.
La dipartita del famoso abate Roberto dal monastero di Molesme fece però scalpore in tutta la regione, portando anche disonore all'abazia, oltre che disagi organizzativi. I monaci di Molesme si rivolsero quindi direttamente al papa Urbano II chiedendogli che ordinasse a Roberto di tornare a Molesme come abate.
Fu infatti stabilito così e Roberto nel 1099 lasciò Citeaux per tornare definitivamente a Molesme. Suo successore come abate a Citeaux fu Alberico che la guidò fino alla sua morte avvenuta nel 1109. Alla sua morte fu eletto abate Stefano Harding. Fu quest'ultimo che diede organizzazione al nuovo monastero attraverso la famosa Charta Caritatis che rappresenta uno degli statuti dell'ordine cistercense. La Cartha Caritatis stabiliva i rapporti tra i diversi monasteri: case-madri e le rispettive filiazioni; tutti gli abati dovevano riunirsi una volta l'anno a Citeaux. Le prime quattro filiazioni di Citeaux divennero i capisaldi dell'ordine; La Ferté fondata nel 1113, Pontigny nel 1114, Clairvaux nel 1115, Morimond nel 1115.
Stefano inoltre si applicò alla riforma dei libri liturgici, con la revisione del Graduario, dell'Antifonario e degli Inni. Impose la tunica bianca ai nuovi monaci come segno di particolare devozione alla Madonna ed in contrapposizione forse al colore scuro dei benedettini cluniacensi. Diede inoltre continuità all'austerità che era stata una delle caratteristiche originarie conferitegli da Roberto di Molesme, con l'obbligo per i monaci di sostenersi anche con il loro lavoro manuale.
Gli edifici stessi del monastero e la chiesa dovevano conservare e testimoniare questo spirito austero. Le nuove fondazioni seguivano ciò che era avvenuto per Citeaux e infatti spesso sorgevano in posti ameni, ricchi di acqua. Notevole importanza acquisì la devozione mariana, con preghiere particolari e con la dedicazione al suo nome della maggior parte dei nuovi monasteri.
Durante il suo abbaziato, che durò dal 1109 al 1133, ebbe luogo l'ingresso a Citeaux di Bernardo che oltre a portare con se molti parenti ed amici, diede luogo alla fondazione di un nuovo monastero a Clairvaux. L'opera di San Bernardo diede un impulso decisivo e grandioso al nuovo ordine cistercense facendolo divenire in breve il più grande ordine monastico del tempo.
Nel 1115 Stefano inviò gli statuti e gli usi del nuovo ordine ad un gruppo di monache che erano a Jully-les-Nonnains presso Digione dando inizio al ramo femminile dell'ordine cistercense. Infine egli si occupò di redigere la prima storia dell'ordine nello scritto dal titolo Exordium Cisterciensis Coenobii.
Ebbe notevoli impegni nel sanare i contrasti che si verificarono tra le diverse filiazioni. Stanco e malato si dimise dalla carica di abate nel 1133.
Morì il 28 marzo 1134 a Citeaux dove fu sepolto nella chiesa abbaziale, accanto al suo predecessore Alberico. Le due tombe furono poi spostate quando si costruì una nuova chiesa.
Alla sua morte l'ordine contava settanta monasteri diffusi in tutta Europa.
Commemorato fino a poco tempo fa il 17 aprile insieme a Roberto di Molesme, il giorno della sua commemorazione è stato recentemente fissato dal "Martirologio romano" al 28 marzo.

▪ 1941 - Adeline Virginia Woolf, nata Stephen (Londra, 25 gennaio 1882 – Rodmell, 28 marzo 1941), è stata una scrittrice, saggista e attivista britannica.
Considerata come uno dei principali letterati del XX secolo, attivamente impegnata nella lotta per la parità di diritti tra i due sessi; fu, assieme al marito, militante del fabianesimo, nel periodo fra le due guerre fu membro del Bloomsbury Group e figura di rilievo nell’ambiente letterario londinese. Le sue più famose opere comprendono i romanzi La signora Dalloway (1925), Gita al faro (1927) e Orlando (1928).
Tra le opere di saggistica emergono Il lettore comune (1925) e Una stanza tutta per sé (1929); nella quale ultima opera compare il famoso detto "una donna deve avere denaro e una stanza tutta per sé se vuole scrivere romanzi".

▪ 1943 - Sergej Vasil'evič Rachmaninov (in russo: Сергей Васильевич Рахманинов[?]; Velikij Novgorod, 1º aprile 1873 – Beverly Hills, 28 marzo 1943) è stato un compositore, pianista e direttore d'orchestra russo.
Amava considerarsi soprattutto un compositore, piuttosto che un pianista, anche se lo sviluppo della sua carriera - per certi versi tormentata, almeno agli inizi - sembrava essere la dimostrazione del contrario.
Nato nella tenuta di famiglia ad Oneg presso Velikij Novgorod, dove vivevano la madre, Ljubov Butakova, il padre Vasilij (ex-ufficiale dell'esercito russo), le sorelle Elena e Sofija ed il fratello Vladimir, tutti maggiori di età, Sergej visse fin dalla prima infanzia circondato dalla musica. Infatti sia il padre che il nonno suonavano spesso il pianoforte. Quando Sergej nacque, il cugino Alexander Siloti era già un pianista affermato. Altri due fratelli si sarebbero poi aggiunti alla già numerosa famiglia: una bimba di nome Varvara e un bambino di nome Arkadij (Varvara però morirà poco dopo la nascita).

* 1969 - Dwight David "Ike" Eisenhower (Denison, 14 ottobre 1890 – Washington, 28 marzo 1969) è stato un generale e politico statunitense. Comandante in capo delle Forze Alleate in Europa durante la Seconda guerra mondiale col grado di generale di corpo d'armata, fu dal 1953 al 1961 il 34° presidente degli Stati Uniti d'America.

* 1977 - Felice Battaglia (Palmi, 23 maggio 1902 – Bologna, 28 marzo 1977) è stato un giurista e filosofo italiano.
In seguito al terremoto di Messina del 1908 lasciò la Calabria, trasferendosi con tutta la famiglia a Roma, dove intraprese il suo percorso di studi.
Nel 1925 conseguì la laurea in giurisprudenza presso La Sapienza, con una tesi su Marsilio da Padova che, grazie ad un concorso vinto, poté pubblicare nel 1928. Ottenuta la libera docenza di filosofia del diritto, e un contratto d'insegnamento dall'ateneo capitolino, si trasferì all'Università di Siena, dove nel 1932 vinse la cattedra nella medesima disciplina.
Nel 1938 si spostò da Siena a Bologna, dove già teneva delle lezioni dalla fine del 1935. Nell'ateneo bolognese insegnò, contemporaneamente, filosofia morale nella Facoltà di lettere e filosofia, di cui fu preside dal 1945 al 1950, e filosofia del diritto nella Facoltà di giurisprudenza.
Negli anni Cinquanta e Sessanta, è stato più volte rettore dell'ateneo di Bologna, che nel 1982 gli ha intitolata la biblioteca del Dipartimento di filosofia. Poco prima il Comune di Bologna gli aveva dedicato una strada.
È stato autore di numerosi saggi in diverse branche del diritto e della filosofia e, in loro connessione, sulla storia del pensiero, sia antico che moderno, anche in chiave pedagogica, a testimonianza dell'intensa attenzione rivolta dallo studioso calabrese alla storia quale concreta fonte dell'organizzazione sociale umana e del complesso e diffidente approdo allo spiritualismo.

▪ 1985 - Marc Chagall (Vitebsk, 7 luglio 1887 – Saint-Paul de Vence, 28 marzo 1985) è stato un pittore bielorusso.
Il suo vero nome era Moishe Segal (משה סג"ל - Segal è un cognome levita, acronimo di סגן לוי Segan Levi, "assistente levita"); il suo nome russo era Mark Zakharovič Šagalov, abbreviato in Šagal (Шагал; Chagall, secondo la trascrizione francese).
Marc Chagall nasce in una famiglia di cultura e religione ebraica, a Vitebsk. È il maggiore di nove fratelli. Il padre, Khatskl (Zakhar) Chagall, era mercante di aringhe, sposato con Feige-Ite. Nelle opere dell'artista ritorna spesso il periodo dell'infanzia, felice nonostante la condizione di vita.
Iniziò a studiare pittura nel 1906 con il maestro Yehuda (Yudl) Pen, il solo pittore di Vitebsk, ma l'anno successivo si trasferì a San Pietroburgo. Qui frequentò le Belle Arti, con il maestro Nikolai Roerich, e conobbe artisti di ogni scuola e stile. Tra il 1908 e il 1910 studiò, invece, alla scuola Zvantseva con Leon Bakst.
Questo fu un periodo difficile per Chagall: gli ebrei potevano infatti vivere a San Pietroburgo solo con un permesso apposito e per breve tempo venne imprigionato. Rimase nella città fino al 1910, anche se di tanto in tanto tornava nel paese natale, dove, nel 1909 incontrò la sua futura moglie, Bella Rosenfeld conosciuta ai tempi in cui si accompagnava con il maestro Nikolai Roerich.
Una volta divenuto noto come artista, lasciò San Pietroburgo per stabilirsi a Parigi, per essere più vicino alla comunità artistica di Montparnasse, dove entrò in amicizia con Guillaume Apollinaire, Robert Delaunay, e Fernand Léger. Nel 1914 ritornò a Vitebsk e l'anno successivo si sposò con la fidanzata Bella. La prima guerra mondiale scoppiò mentre Chagall era in Russia. Nel 1916, il pittore ebbe la sua prima figlia, Ida.
Nel 1917 prese parte attiva alla rivoluzione russa: il ministro sovietico della cultura lo nominò Commissario dell'arte nelle regione di Vitebsk, dove fondò una scuola d'arte. Non ebbe tuttavia successo in politica nel governo soviet, e perdipiù entrò in contrasto con la sua stessa scuola (in cui militava El Lissitzky), che per motivi politici era conforme al suprematismo, assolutamente agli antipodi dello stile fresco ed "infantile" di Chagall. Nel 1920 si trasferì con la moglie a Mosca e poi a Parigi nel 1923. In questo periodo pubblicò le sue memorie in Yiddish, scritte inizialmente in lingua russa e poi tradotte in lingua francese dalla moglie Bella; scrisse anche articoli e poesie pubblicati in diverse riviste e, postumi, raccolti in forma di libro. Divenne cittadino francese nel 1937.
Durante l'occupazione nazista in Francia, nella seconda guerra mondiale, con la deportazione degli Ebrei e l'Olocausto, gli Chagall fuggirono da Parigi. Si nascosero presso Villa Air-Bel a Marsiglia e il giornalista americano Varian Fry li aiutò nella fuga verso la Spagna ed il Portogallo. Nel 1941 la famiglia Chagall si stabilì negli Stati Uniti, ove sbarcò il 22 giugno, giorno dell'invasione nazista della Russia.
Il 2 settembre 1944, Bella, compagna amatissima, soggetto frequente nei suoi dipinti e compagna di vita, morì per malattia. Due anni dopo, Chagall fece ritorno in Europa e nel 1949 si stabilì in Provenza.
Uscì dalla depressione dovuta alla morte della moglie quando conobbe Virginia Haggard, dalla quale ebbe un figlio. Fu anche aiutato dalle commissioni che ricevette per lavori per il teatro.
In questi anni intensi, riscoprì colori liberi e brillanti: le sue opere sono dedicate all'amore e alla gioia di vivere, con figure morbide e sinuose. Si cimentò anche con la scultura, la ceramica e il vetro.
Chagall si risposò nel 1952 con Valentina (detta "Vavà") Brodsky: viaggiò diverse volte in Grecia, nel 1957 si recò in Israele, dove nel 1960 creò una vetrata per la sinagoga dell'ospedale Hadassah Ein Kerem e nel 1966 progettò un affresco per il nuovo parlamento. Viaggerà anche in Russia dove sarà accolto trionfalmente, ma si rifiuterà di tornare nella natìa Vitebsk.
Durante la guerra dei sei giorni l'ospedale venne bombardato e le vetrate di Chagall rischiarono di essere distrutte: solo una venne danneggiata, mentre le altre vennero messe in salvo. In seguito a questo, Chagall scrisse una lettera dove diceva di essere preoccupato non per i suoi lavori ma per la salvezza di Israele.
Chagall morì a novantasette anni, a Saint-Paul de Vence, il 28 marzo 1985.

Stile
Chagall nei suoi lavori si ispirava alla vita popolare della Bielorussia e ritrasse numerosi episodi biblici che rispecchiano la sua cultura ebraica. Negli anni sessanta e settanta, si occupò di progetti su larga scala che coinvolgevano aree pubbliche e importanti edifici religiosi e civili.
Le opere di Chagall si inseriscono in diverse categorie dell'arte contemporanea: prese parte ai movimenti parigini che precedettero la prima guerra mondiale e venne coinvolto nelle avanguardie. Tuttavia, rimase sempre ai margini di questi movimenti, compresi il cubismo e il fauvismo. Fu molto vicino alla Scuola di Parigi e ai suoi esponenti, come Amedeo Modigliani.
I suoi dipinti sono ricchi di riferimenti alla sua infanzia, anche se spesso preferì tralasciare i periodi più difficili. Riuscì a comunicare felicità e ottimismo tramite la scelta di colori vivaci e brillanti. Il mondo di Chagall era colorato, come se fosse visto attraverso una vetrata di una chiesa.
Marc Chagall si è occupato anche di Mailart vedi volume "Il recupero della memoria" del milanese Eraldo Di Vita.

▪ 1994 - Eugène Ionesco, in rumeno Eugen Ionescu (Slatina, 26 novembre 1912 – Parigi, 28 marzo 1994), è stato uno scrittore e drammaturgo francese di origini rumene
Nato in Romania nel 1912 (il 13 novembre secondo il calendario ortodosso, il 26 per quello gregoriano), l'anno seguente si trasferì con i genitori a Parigi, dove ben presto fece esperienza della guerra. Le immagini atroci e confuse di questo periodo impressionarono a tal punto il piccolo Eugène da tornare ricorrentemente nelle sue opere.
«Nei miei ricordi, le apparizioni grottesche assomigliavano ai personaggi di Brueghel, o di Bosch: grandi nasi, corpi deformi, sorrisi atroci, piedi biforcuti» (Estate 1939)
Al termine della guerra, Ionesco si trasferì con la sorella nel piccolo villaggio Chapelle-Anthenaise, nella Mayenne. Questo soggiorno fu pervaso di serenità e tranquillità: i ricordi su di esso sono sereni. Tornato a Parigi, Ionesco scrisse la sua prima pièce: un dramma patriottico.
Nel 1925 tornò in Romania e imparò il rumeno; nonostante il desiderio di diventare attore, si iscrisse, sotto spinta del padre, all'Università di Bucarest. Negli anni trenta scrisse e pubblicò versi e articoli di critica da cui già traspaiono quelli che poi saranno i principi fondamentali della sua drammaturgia.
Sposatosi nel 1936 con Rodica Burileano (da cui nel 1944 avrà la figlia Marie-France), Ionesco diventò professore ordinario e ricevette due anni più tardi una borsa di studio dal governo rumeno per scrivere a Parigi una tesi sui temi della morte e del peccato nella poesia francese dopo Baudelaire.
Nella primavera del 1939 compì un pellegrinaggio a Chapelle-Anthenaise, dove ogni luogo e ogni oggetto è carico di passato e di ricordi, ma con lo sfondo di una nuova guerra.
Dal 1941 al 1944 lavora all'ambasciata romena presso il governo collaborazionista francese di Vichy.
L'incontro con il teatro è casuale e inaspettato:
«Comprai un manuale di conversazione dal francese all'inglese, da principianti. Mi misi al lavoro e coscientemente copiai, per impararle a memoria, le frasi prese dal mio manuale. Rileggendole con attenzione, imparai dunque, non l'inglese, ma delle verità sorprendenti: che ci sono sette giorni nella settimana, ad esempio, cosa che già sapevo; oppure che il pavimento sta in basso, il soffitto in alto. [...] Per mia enorme meraviglia, la S.ra Smith faceva sapere a suo marito che essi avevano numerosi figli, che abitavano nei dintorni di Londra, che il loro cognome era Smith, che il Sig. Smith era un impiegato [...]. Mi dicevo che il Sig. Smith doveva essere un po' al corrente di tutto ciò; ma, non si sa mai, ci sono persone così distratte... » (Note e Contro-Note)
Ionesco fu colpito in modo tale che decide di comunicare ai suoi contemporanei le verità essenziali appena scoperte: scrive La cantatrice calva, un'opera teatrale che si potrebbe definire didattica. Queste verità essenziali diventano però folli, la parola si disarticola, e ne risulta una tragedia del linguaggio. La cantatrice calva, definibile anti-pièce, viene messa in scena per la prima volta l'11 maggio 1950 al Théâtre des Noctambules, ma se da un lato attira l'attenzione di diversi critici e letterati (come la sua amica Monica Lovinescu) e del Collegio di patafisica, dall'altro risulta un vero fallimento di pubblico. Ionesco non si lascia scoraggiare, perché ora sa ciò che ha da dire e il modo in cui dirlo.
Contrario alle rivoluzioni, politicamente può essere definito un "anarchico di destra".
Negli anni tra il 1950 e il 1952 scrive altre 8 pièces che già definiscono i suoi principi di drammaturgia:
▪ Disarticolazione del linguaggio
▪ Proliferazione degli oggetti
▪ Descrizione di un mondo inquietante e assurdo (proprio nel 1952 Samuel Beckett pubblicò Aspettando Godot)
▪ Visione onirica del reale
▪ Introspezione psicoanalitica molto profonda (in Vittime del dovere proprio quando la trama sembra una parodia dell'inchiesta poliziesca, il personaggio Choubert sposta l'attenzione sul proprio io, scavando nel profondo e trovando immagini d'infanzia. Esprime così il suo dolore: "Padre, noi non ci siamo mai capiti... Puoi ancora sentirmi? TI obbedirò, perdonaci, noi ti abbiamo perdonato... Mostra il tuo volto!").
Se il pubblico iniziò a interessarsi a lui, le polemiche furono feroci e altrettanto numerose. Per difendere il proprio modo di fare teatro, Ionesco fece conferenze, scrisse saggi, rilasciò interviste e, nel 1955, fa un impromptu, un "improvviso" (Impromptu de l'Alma), dove egli stesso entra in scena. Attaccato da tre "dottori in teatrologia", Bartolomeo I, II e III che citano Aristotele, Sartre e Brecht, Ionesco si difende e si giustifica.
Nel frattempo La cantatrice calva viene scoperta da un pubblico che ha superato il primo shock generato dal teatro dell'assurdo. Inizia a questo punto lo straordinario successo della pièce che dal 1957 viene ininterrottamente recitata nel piccolissimo Théâtre de la Huchette, situato nel cuore del Quartiere Latino (ancora oggi - 2009 - le rappresentazioni sono quotidiane; agli spettatori di allora si sono aggiunti i figli e i nipoti, ma la magia di quel testo al di fuori del tempo si rinnova ogni volta).
Nel 1958, con la pubblicazione di Rinoceronte, Ionesco raggiunse il massimo successo: conferenze, colloqui, viaggi intorno al mondo diventano quotidiani, ma anche le critiche si inasprirono: il drammaturgo venne accusato di conformismo e di noncuranza per l'attualità, di non essere engagé, politicamente impegnato. Ionesco rispose alle accuse e in questo modo definì le linee guida della propria drammaturgia, i propri problemi di scrittore, la propria esperienza in teatro. Ne risulta il libro Note e Contro-Note. A questo punto, Ionesco scrisse non più per schernire, ma per capire la vita e la morte. È tentato dall'aspetto serio e tragico della vita.
Le opere degli anni settanta sono pervase da rassegnazione: Ionesco fu testimone della Primavera di Praga, della guerra del Vietnam, degli attentati terroristici alle Olimpiadi di Monaco, e definì il mondo e la condizione umana con un solo aggettivo: assurdi.
Ionesco morì il 28 marzo 1994, ed è sepolto nel cimitero di Montparnasse.

▪ 2004 - Sir Peter Alexander von Ustinov CBE (Londra, 16 aprile 1921 – Genolier, 28 marzo 2004) è stato un attore, regista e sceneggiatore inglese.

* 2009 - Giulio Macchi (Cantù, 1 ottobre 1918 – Roma, 28 marzo 2009) è stato un regista, autore televisivo e conduttore televisivo italiano. È stato il pioniere della divulgazione scientifica nella televisione italiana.
Dal 1948 al 1953 è aiuto regista e sceneggiatore per Jean Renoir, Luigi Comencini e Luciano Emmer.
Esordisce in televisione nel 1957 con La cortina di vetro, inchiesta sulla burocrazia italiana in cui viene usata per la prima volta la tecnica della telecamera nascosta