Il calendario del 27 Novembre
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Eventi
• 1095 - Papa Urbano II dichiara la Prima Crociata al Concilio di Clermont
• 1868 - Guerre indiane: Battaglia di Washita River - George Armstrong Custer, tenente colonnello dell'esercito statunitense, guida un attacco contro un gruppo di pacifici Cheyenne che vivono nelle riserve
• 1895 - Alfred Nobel sottoscrive il proprio testamento, con il quale istituisce i riconoscimenti oggi noti come Premio Nobel.
• 1912 - La Spagna dichiara un protettorato sulle coste settentrionali del Marocco
• 1941 - Con la resa di Gondar, l'Italia abbandona l'Africa orientale
• 1946 - Guerra Fredda: il primo ministro Indiano Jawaharlal Nehru si appella a Stati Uniti ed Unione Sovietica per cessare i test nucleari e iniziare il disarmo nucleare, dichiarando che una tale azione "salverebbe l'umanità dal disastro finale"
• 1971 - la sonda russa Mars 2 raggiunge Marte, ma non ottiene alcun dato utile
• 1973 - Il Senato degli Stati Uniti vota 92 a 3 per la conferma di Gerald Ford come Vice Presidente degli Stati Uniti (il 6 dicembre, la Camera lo confermerà con 387 voti a 35)
• 1978 - A San Francisco, il sindaco George Moscone e il supervisore cittadino Harvey Milk vengono assassinati dall'ex supervisore Dan White
• 1990
- - Il Partito conservatore britannico sceglie John Major come successore di Margaret Thatcher a Primo Ministro del Regno Unito
- - Unione Europea: l'Italia firma gli Accordi di Schengen
• 1991 - Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite adotta la Risoluzione ONU 721, che porta alla creazione di operazioni di peacekeeping in Jugoslavia
• 2002 - Nazioni Unite: Hans Blix diventa responsabile degli ispettori inviati in Iraq nell'ambito della Risoluzione ONU 1441, riguardante le armi di distruzione di massa detenute da quel paese, mentre Mohamed ElBaradei diventa capo degli ispettori ONU e della IAEA nell'ambito della stessa Risoluzione ONU 1441 per il disarmo delle armi di distruzione di massa
• 2005 - Il fiume Tevere esonda in Umbria e a Roma raggiunge i 12 metri, livello record che viene superato solo dai 12 metri e 41 centimetri del 1986
• 2008 - Attacchi terroristici in India, un italiano morto e altri 7 in ostaggio
Anniversari
• 8 a.C. - Quinto Orazio Flacco, in latino Quintus Horatius Flaccus (Venosa, 8 dicembre 65 a.C. – Roma, 27 novembre 8 a.C.), è stato un poeta romano. Maestro di eleganza stilistica e dotato di inusuale ironia, seppe affrontare le vicissitudini politiche e civili del suo tempo da placido epicureo amante dei piaceri della vita, dettando quelli che per molti sono ancora i canoni dell'ars vivendi.
«Dum loquimur fugerit invida
aetas: carpe diem, quam minimum credula postero.»
«Mentre parliamo il tempo, invidioso, sarà già fuggito.
Cogli l'attimo, fiduciosa il meno possibile nel domani.»(Orazio)
* 511 - Clodoveo I (ca. 466 – Parigi, 27 novembre 511) fu re dei Franchi, appartenente alla dinastia dei merovingi.
In francese Clovis e in tedesco Chlodwig o Chlodowech, il suo nome deriva dal franco Hlodowig, composto da hlod, «illustre», e wig («battaglia»), e dunque significa «illustre in battaglia»: da esso derivano i nomi Luigi e Ludovico.
• 1503 - Bernardino da Fossa, al secolo Giovanni Amici (Fossa, 1421 – L'Aquila, 27 novembre 1503), è stato un religioso, scrittore e cronista italiano dell'Ordine dei Frati Minori.
* 1570 - Jacopo Sansovino al secolo Jacopo Tatti detto il Sansovino (Firenze, 2 luglio 1486 – Venezia, 27 novembre 1570) è stato un architetto e scultore italiano.
Fu il Proto (massimo architetto) della Repubblica di Venezia dal 1529 fino alla morte.
* 1765 - Odoardo Corsini (Fellicarolo, 5 ottobre 1702 – Pisa, 27 novembre 1765) è stato un religioso, matematico e filosofo italiano.
Studiò nel Collegio dei padri scolopi fananesi, dove in seguito entrò quale novizio e in seguito si trasferì nel Noviziato di Firenze.
Le sue capacità lo portarono a diventare docente di filosofia a soli vent'anni presso la stessa scuola. Si trasferì quindi all'Università di Pisa dove insegnò fino alla sua morte.
Tuttavia nel periodo che va dal 1754 al 1760, il Corsini fu eletto Superiore Generale e dovette trasferirsi a Roma.
I principali campi di studio ai quali si applicò furono: la filosofia, la cronologia, l'epigrafia, la filologia e la numismatica ma si interessò anche di matematica, di logica, di fisica, di idraulica, di didattica, di storia e di lettere antiche e moderne.
* 1852 - Augusta Ada Byron (Londra, 10 dicembre 1815 – Londra, 27 novembre 1852) è stata una matematica inglese, meglio nota come Ada Lovelace, nome che assunse dopo il matrimonio con William King, Conte di Lovelace.
Ada era conosciuta soprattutto per il suo lavoro alla macchina analitica ideata da Charles Babbage. I suoi appunti sulla macchina includono quello che è stato conosciuto come il primo algoritmo inteso per essere elaborato da una macchina, tanto che lei è spesso ricordata come la prima programmatrice di computer al mondo.
Lei fu la sola figlia legittima del poeta Lord Byron e della matematica Anne Isabella Milbanke, e non ebbe alcuna relazione con il padre, che morì quando lei aveva solo 9 anni. Come una giovane adulta, s’interessò alle scienze matematiche, e in particolare al lavoro di Babbage sulla macchina analitica. Tra il 1842 e il 1843, tradusse un articolo di un matematico italiano, Luigi Menabrea, sulla macchina, che incrementò con un insieme dei suoi appunti. Queste studi contenevano quello che viene considerato come il primo programma di computer che consiste in un algoritmo codificato per essere elaborato da una macchina. Sebbene la macchina di Babbage non venne mai costruita, gli studi di Lovelace sono importanti per la prima storia del computer. Lei aveva previsto anche la capacità dei computer di andare al di là della mera calcolazione numerica, mentre gli altri, incluso lo stesso Babbage, si focalizzarono soltanto su queste capacità.
• 1895 - Alexandre Dumas figlio (Parigi, 27 luglio 1824 – Marly-le-Roi, 27 novembre 1895) è stato uno scrittore e drammaturgo francese, figlio di Alexandre Dumas. Come il padre, è stato un autore di grande successo ed è noto soprattutto per il suo romanzo La signora delle camelie a cui si ispira La Traviata di Giuseppe Verdi, e per sue opere teatrali Le Fils naturel e Un Père prodigue.
* 1996 - Vittorio Emanuele Giuntella (Soriano nel Cimino, 1913 – Roma, 27 novembre 1996) è stato uno storico, docente e militare italiano. Dopo l'8 settembre 1943, tenente degli Alpini, fu uno degli ufficiali italiani che rifiutarono di servire i nazifascisti e fu internato in lager della Polonia e della Germania (Sanboster, Bergen-Belsen, Deblin, Wietzendorf).
Ha speso tutto il resto della sua esistenza, oltre che nel lavoro, nella testimonianza della pagina nera della storia dell'umanità, da lui vissuta in prima persona. Fondamentali le riflessioni sulle fedi di fronte al totalitarismo.
Storico, bibliotecario del Senato della Repubblica, docente di storia dell'età dell'illuminismo all'Università di Roma, ha dedicato i suoi studi alla Repubblica romana. Costantemente impegnato per i diritti umani, è stato tra i più autorevoli rappresentanti dell'Opera Nomadi.
Era padre del giornalista del TG1 Paolo Giuntella.
Opere
I suoi studi si incentrano sul '700 e sulle vicende della seconda guerra mondiale, della deportazione e della Resistenza. Fondamentale è il suo volume Il nazismo e i Lager, Studium, Roma 1979.
La sua opera maggiore è "Roma nel '700"
Citazione
Così Giuntella narra l'esperienza della deportazione:
«Gli ebrei erano molto pochi; a Lipsia, nel settembre del 1943, alla nostra tradotta di carri bestiame si era affiancata un’altra tradotta, piena di donne e bambini. Noi eravamo militari e non ci sembrava strano esser fatti prigionieri dai tedeschi; ma rimanemmo molto scossi a vedere donne e bambini che non potevano che essere ebrei. Non riuscimmo a parlare, cosa che invece accadde poi nel secondo campo a Deblin Irena, dove al di là del nostro reticolato c’era un muro, al di là del quale c’erano delle ebree che si dicevano superstiti (per il momento) al massacro del ghetto di Varsavia. Parlando in francese, cercavamo di tranquillizzarle, dicendo che sarebbe finita la guerra, anche perché in Italia non avevamo saputo nulla dei lager nazisti e non sapevamo nulla della persecuzione degli ebrei (e questo era molto grave); e queste ci raccontavano che cosa era successo nel ghetto di Varsavia.
Quando fummo trasferiti in un altro lager, ormai i sovietici erano assai vicini; due o tre mesi dopo ci trasferirono, e mentre eravamo alla stazione di Varsavia sentimmo delle esplosioni molto forti; i polacchi - che sono terribilmente antisemiti - venivano a portare qualcosa da mangiare, e i tedeschi sparavano. La nostra salvezza negli ultimi giorni furono alcuni ufficiali francesi, che erano stati evacuati con noi; con gli italiani, infatti, avrebbero potuto fare quello che volevano (ed infatti arrivò l’ordine di farci fuori tutti quanti, come sapemmo dopo). Infine arrivammo a Bergen Belsen, dove due mesi prima era morta Anna Frank e dove si continuava a morire; incontrammo un piccolo gruppo di ebrei di Rodi, che si consideravano cittadini italiani. ...»