Il calendario del 26 Novembre
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Eventi
• 43 a.C. - Viene formato il Secondo triumvirato fra Ottaviano Augusto, Marco Antonio e Marco Emilio Lepido
• 1461 - Forte terremoto a L'Aquila
• 1862 - Charles Dodgson (meglio noto come Lewis Carroll) invia il manoscritto di Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie ad Alice Liddell
• 1941
- - Il presidente statunitense Franklin Delano Roosevelt firma un decreto che stabilisce il quarto giovedì di novembre come giorno del ringraziamento negli Stati Uniti
- - Seconda guerra mondiale: Gli USA inviano un Ultimatum all'Impero giapponese (vedi: Nota Hull)
- - Seconda guerra mondiale: Attacco a Pearl Harbor - Una flotta di sei portaerei comandate dal vice ammiraglio giapponese Chuichi Nagumo lascia la Baia di Hitokapu con destinazione Pearl Harbor, sotto uno stretto silenzio radio
• 1949 - L'assemblea costituente indiana adotta la costituzione dell'India
• 1950 - Guerra di Corea: truppe della Repubblica Popolare Cinese in Corea del Nord lanciano un massiccio contrattacco contro le forze della Corea del Sud e degli Stati Uniti (Battaglia di Chosin Reservoir), mettendo fine al pensiero di una rapida soluzione del conflitto
• 1965 - Nella base di lancio di Hammaguira nel Deserto del Sahara, la Francia lancia un razzo Diamant-A, con a bordo il suo primo satellite artificiale, l'Asterix-1, è la terza nazione ad andare nello spazio esterno con un proprio razzo
• 1998 - Tony Blair il primo Primo Ministro del Regno Unito a tenere un discorso nel parlamento della repubblica d'Irlanda
• 2003 - Ultimo volo di un Concorde
Anniversari
• 1504 - Isabella di Trastamara o Isabella I di Castiglia o Isabella la Cattolica (in catalano: Isabel I de Castella o Isabel la Catòlica, in castigliano: Isabel I de Trastámara, la Católica; Madrigal de las Altas Torres, 22 aprile 1451 – Medina del Campo, 26 novembre 1504), regina consorte di Sicilia dal 1469 al 1504, regina di Castiglia dal 1474 al 1504, e regina consorte di Aragona, Valencia, Sardegna, Maiorca e regina titolare di Corsica, Contessa consorte di Barcellona e delle contee catalane dal 1479 al 1504.
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1637 - Umile da Bisignano, al secolo Luca Antonio Pirozzo (Bisignano, 26 agosto 1582 – ivi, 26 novembre 1637), è stato un religioso italiano dell'Ordine dei Frati Minori: nel 2002 è stato dichiarato santo da papa Giovanni Paolo II.
Nato da una famiglia calabrese di modeste condizioni, all'età di ventisette anni entrò come novizio nel convento francescano di Mesoraca: emise i suoi voti solenni il 4 settembre del 1610.
Animato da profondo spirito di umiltà e di carità, la tradizione gli attribuisce carismi straordinari. Benché quasi analfabeta, fu un dotto conoscitore delle Sacre Scritture e dei testi dei dottori della Chiesa, particolarmente di quelli di Duns Scoto, del cui culto si fece propagatore.
La sua fama giunse fino a Roma: i papi Gregorio XV e Urbano VIII richiesero espressamente di incontrarlo, ed il frate risiedette lungamente nella città eterna, soggiornando prevalentemente presso il convento di San Francesco a Ripa.
Chiese di essere assegnato al convento di Bisignano nel 1635: la morte lo colse due anni dopo, all'età di 55 anni.
• 1751 - Leonardo da Porto Maurizio, al secolo Paolo Girolamo Casanova (Porto Maurizio, 20 dicembre 1676 – Roma, 26 novembre 1751), fu un religioso italiano appartenuto all'Ordine dei Frati Minori, ideatore e propagatore della pratica della Via Crucis; è stato proclamato santo da papa Pio IX nel 1867.
Figlio di Domenico Casanova e Anna Maria Benza, fu battezzato con i nomi di Paolo Gerolamo. La madre morì quando egli aveva due anni, ed il padre si risposò con Maria Ridolfo, della frazione di Artallo. Fu pertanto il padre che diede al futuro Santo quelle basi religiose alle quali in seguito ispirò la sua vita. Domenico Casanova era armatore e uomo di mare e, come voto di castità, aveva stabilito di non ammettere tra i passeggeri dei suoi navigli alcuna donna.
Nel 1688, dodicenne, Leonardo Casanova lascia la Liguria e, forse sul bastimento del padre, si reca a Roma presso lo zio Agostino Casanova per frequentare gli studi superiori di Lettere e Filosofia.
A 19 anni sente la vocazione e viene ammesso al noviziato nell'Ordine francescano. Il 17 agosto 1702, a 26 anni, diventa sacerdote.
Torna a Porto Maurizio dopo 16 anni di assenza dalla Liguria, essendo gravemente malato e su indicazione dei medici che gli avevano consigliato di tornare nel clima natìo. Vi rimane dal 1704 al 1709, quando la tisi che ha contratto, guarisce miracolosamente per intercessione della Madonna.
Nel 1709 viene inviato dai superiori francescani della Provincia Romana a fondare un convento a Firenze: il convento di San Francesco all'Incontro. Da quest'ultimo inizia la sua vita di predicatore. Nel lungo itinerario del suo apostolato, attraversa tutte le regioni dell'Italia settentrionale e centrale, acquistando fama e notorietà, tanto da essere richiesto al Papa dai reggenti della Repubblica di Genova nel 1743.
Con il beneplacito del pontefice, Leonardo Casanova parte da Roma, passa per Firenze, e da qui s'imbarca a Livorno per Genova. A Genova riceve i festeggiamenti dei cittadini che lo attendono impazienti di udirlo. Il giorno dopo il suo arrivo a Genova, una domenica, il superiore dei Padri Riformati del convento della Pace gli chiede di fare una predica nella sua chiesa. Leonardo accetta la richiesta, meravigliando positivamente la numerosa folla giunta nell'ampia chiesa della Pace (oggi distrutta). Il successo ottenuto in questa, muove i Collegi della Repubblica di Genova a dargli ampia facoltà di esercitare il ministero apostolico in tutta la Riviera di Ponente.
Riceve i festeggiamenti dei suoi concittadini, a Porto Maurizio; poi si sposta diretto a Finale. Essendosi ammalati quattro dei suoi compagni, si risolve ad aspettare che guariscano; nell'attesa viene chiamato a compiere le missioni a Genova. Per il suo discorso viene allestito un palco alle porte di Santa Maria della Pace, la cui piazza venne riempita da innumerevoli fedeli. Il luogo però era ancora troppo ristretto per la folla, per cui si vuole sistemare l'orazione in Bisagno, sulla piana nei pressi della chiesa della Pace. In questa predica raccomanda di porre sopra le porte delle proprie case l'effigie di Gesù ed i Serenissimi Collegi ne ordinano una in marmo e lettere in bronzo, che riportano i nomi di Gesù e Maria; tale bassorilievo viene poi applicato alle porta del Ponte Reale nel giorno di San Giovanni Battista del 1743 e la sua posa in opera accompagnata dalle salve di cannone in porto e dalle campane della chiese della città. Viene anche raccomandato a tutte le città e terre murate della Liguria di porre sopra le loro porte la stessa figura dei nomi di Gesù e di Maria.
Il Serenissimo Collegio ottiene allora dal papa di trattenere Leonardo Casanova e di mandarlo in Corsica. Qui Leonardo giunge dopo aver completato le missioni a Lucca ed a Pistoia. È raggiunto a Viareggio (diocesi di Lucca) da una barca, che nel suo viaggio transita nel Golfo di La Spezia. Da qui il capitano manda a Viareggio una feluca che porta Leonardo in Corsica nel 1744.
La Corsica viveva allora momenti difficili, per le insurrezioni separatiste contro la Repubblica di Genova. Leonardo vi rimane sino al novembre 1744, dopo aver lavorato per riappacificarla con i suoi sermoni. Sempre nel novembre 1744 s'imbarca sulla galea capitana della Repubblica di Genova e con un viaggio di pochi giorni giunge a Porto Venere. Qui si ferma cinque giorni. Poi si riporta a Genova, dove prosegue la sua instancabile attività predicativa. Nella cattedrale genovese viene eretto dai Canonici un palco, riccamente addobbato. Su questo, Leonardo predica le sue missioni assieme all'arcivescovo, al Doge, ed allo stuolo di nobili e popolani accorsi per lui.
Da Genova si sposta nelle due Riviere, dove effettua varie prediche. Qui gli giunge, mentre si trova a Chiavari, da parte del suo Padre Generale e della Segreteria di Stato della Repubblica, una lettera con l'ordine di tornare in Corsica a completare la sua predicazione.
Prosegue quindi le sue prediche in entrambe le riviere, mentre transitano in questi territori le truppe austro-tedesche per la guerra tra i Savoia e Genova. Non potendo per questo avere possibilità di attrarre grandi folle ai suoi sermoni, chiede licenza all'arcivescovo e ai Serenissimi Collegi, e, ottenutola, si sposta da Levanto a Lucca. Transita nel passaggio a Genova, nel santuario di Santa Maria del Monte, dove abita nella cella n° 20, dedicandosi qui ad intensi esercizi spirituali. In queste occasioni scrive uno dei suoi Proponimenti. Questi li aveva composti nel convento del Monte, a partire dal 1717, rinnovandoli nel 1735.
Dopo la fine della primavera del 1745, parte da Genova. Non vi tornarà più.
Lasciata la Liguria, attraversa tutte le regioni italiane, e muore a Roma nel convento di San Bonaventura al Palatino il 26 novembre 1751.
Alcune leggende
Su San Leonardo si raccontano diversi episodi leggendari:
La prima versione biografica diffusa narra che Leonardo, ad un certo punto della sua vita, per vicende che lo misero in discussione ed in lite con alcuni concittadini, decise di abbandonare Porto Maurizio e che prima di imbarcarsi e lasciare il suolo portorino, si scrollasse i sandali così da non portare con sé "...nemmeno la polvere di quel posto...".
La parte avversa a questa tesi asserisce che la diceria sia nata nell'ambiente del vicino borgo di Oneglia (allora oppositore e oggi parte, con Porto Maurizio, della città di Imperia) e che possa essere confutata. Secondo alcuni riscontri, Leonardo, guarito dalla tubercolosi, fece voto di non portare più i sandali e lo mantenne fino a quando, molti anni più tardi della fuga da Porto Maurizio verso il 1750, il papa Benedetto XIV non lo obbligò di nuovo a calzarli. Un altro possibile riscontro a favore della seconda tesi è quella che ricorda la missione che tenne nel 1743 a Porto Maurizio alla quale si pensa abbiano partecipato più di 5000 persone, tanto che lo stesso Duomo di Porto Maurizio non bastò e si dovette radunare la gente in uno spiazzo poco sotto gli spalti delle mura. Da lì Leonardo predicò alla folla preannunciando, su quel luogo, la futura costruzione di una grande basilica, che effettivamente fu inaugurata verso il 1840 e in cui dal 1996 sono conservate alcune sue reliquie.
Culto religioso
Fu beatificato il 19 marzo 1796, canonizzato il 29 giugno 1867 e dichiarato Patrono dei missionari nei paesi cattolici il 17 marzo 1923; patrono della città di Imperia a partire dalla metà degli anni novanta; la festa liturgica ricorre il 26 novembre. Una statua di san Leonardo è stata eretta nel luogo in cui, dalle mura del Parasio a Porto Maurizio, predicò alla folla di fedeli.
Numerose le celebrazioni imperiesi attorno alla vita di questo santo; nelle raffigurazioni pittoriche spiccano quelle di Leonardo Massabò, principale pittore della cattedrale di Porto Maurizio attorno alla metà dell'Ottocento.
Pio IX, il Papa che lo canonizzò, fu profondamente devoto; spesso da giovane sacerdote si fermava a pregare nella chiesa di San Bonaventura al Palatino dove è il corpo dell'allora beato. Alla sua devozione è legata sia la professione nel Terz'Ordine Francescano, sia la definizione dogmatica dell'Immacolata Concezione.
* 1822 - Karl August Fürst von Hardenberg (Essenroda, 31 maggio 1750 – 26 novembre 1822) è stato un politico prussiano.
Hardenberg nacque a Essenroda, vicino ad Hannover. Dopo aver studiato a Lipsia e Gottinga, entrò a far parte del servizio civile prussiano nel 1770 come Ministro del Consiglio degli Esteri dal 1804 al 1806. Fu nominato cancelliere nel 1810, ed attuò una serie di riforme si stampo illuminista all'interno della Prussia: impose un sistema di tassazione unificato, abolì le restrizioni sul commercio interno, migliorò le condizioni della classe contadina e garantì l'uguaglianza agli ebrei. A seguito della caduta di Napoleone Bonaparte, Von Hardenberg rappresentò la Prussia al Congresso di Vienna del 1814 – 1815, a cui presero parte Russia, Austria, Inghilterra e la sconfitta Francia. Nel congresso venne deciso il nuovo assetto dell'Europa. Da questo congesso la Prussia uscì perdendo la Polonia, ma si espanse verso sud e verso Ovest, ottenendo Danzica, la Pomerania, la Svezia, metà della Sassonia, la Westfalia e la Renania.
* 1855 - Adam Mickiewicz (Zaosie, 24 dicembre 1798 – Costantinopoli, 26 novembre 1855) è stato un poeta e scrittore polacco.
Adam Mickiewicz è nato il 24 dicembre 1789 a Zaosie, vicino a Nowogródek, l'antico Gran Ducato di Lituania da una famiglia di antico lignaggio, ma rovinata. La sua formazione culturale, di tipo classico, è stata completata all'Università di Vilnius dal 1815 al 1819. Dal 1819 al 1823 esercitò l'attività di professore a Kaunas.
Dopo essersi interessato ai filosofi francesi illuministi come Voltaire, presto cominciò ad appassionarsi ai capolavori dei grandi scrittori romantici Schiller e Byron.
Fortemente critico in rapporto al "paterno abbraccio" russo sul regno polacco, nel 1823 fu arrestato dalla polizia russa con altri accoliti dell'associazione. Fu imprigionato per alcuni mesi e non tornò mai più nelle sue terre. Visse quindi a Odessa, Mosca e San Pietroburgo, stringendo legami con numerosi scrittori russi, tra cui Aleksandr Puškin.
Le opere
Come poeta cominciò a raccogliere i primi successi con l'opera Ballady i romanse (Ballate e Romanze) del 1822 che apre l'età romantica nella letteratura polacca. La prefazione dell'opera è una fotografia sulla letteratura dell'Europa occidentale.
Tra il 1822 ed il 1832 compose l'opera teatrale Dziady (Gli Avi), nel quale conferì alla Polonia un ruolo di guida per le altre nazioni europee. Il titolo dell'opera è venuto da una antica festa popolare bielorussa, che ha luogo durante la festa di Ognissanti; celebrazioni alle quali Mickiewicz partecipava durante la sua giovinezza in Lituania. La seconda parte descrive le sofferenze terrene, presentando fantasmi di gente maltrattati, bambini che non possono raggiungere il paradiso perché non hanno sofferto sulla terra e contadine vergini che non hanno mai sperimentato né l'amore, né le sue sofferenze. La terza parte presenta il martirio della Polonia e presenta una visione del futuro della nazione, nella quale le sofferenze sono paragonate alla Passione di Cristo. Questa visione si conclude con la profezia di una misterioso messia della Polonia di nome "44". La quarta parte è un monodramma. Il protagonista è lo spirito di un giovane suicida, consumato dalla passione che lo ha portato alla follia e poi alla morte.
Durante il suo esilio Mickiewicz ha scritto tra gli altri Konrad Wallenrod (1828), un poema filosofico che ha ispirato la gioventù polacca nella lotta contro l'oppressione. In questa opera un Maestro Lituano dell'Ordine Teutonico demolisce le sue attività.
Nel 1825 Mickiewicz si trova in Crimea e pubblica la sua opera erotica Sonety krymskie (Sonetti di Crimea, 1826). Sebbene ispirato dal panorama della steppa, la sua anima e la sua mente sono sempre più assorbite dai suoi sentimenti nazionalisti. Ma l'opera, la più importante per i polacchi, è Pan Tadeusz (Signor Taddeo) - un poema di 12 libri, chiamato "epopea nazionale". Quest'epopea è la lettura obbligatoria in tutte le scuole polacche.
Adam Mickiewicz ha anche tradotto in polacco le opere di autori italiani: Francesco Petrarca e Dante Alighieri.
• 1883 - Isabella Baumfree, nota con il nome di Sojourner Truth da lei stessa scelto (Swartekill, 1797 circa – Battle Creek, 26 novembre 1883), è stata una abolizionista e sostenitrice dei diritti delle donne.
• 1997 - Walter Binni (Perugia, 4 maggio 1913 – Roma, 26 novembre 1997) è stato un critico letterario, storico e antifascista italiano, illustre italianista, è stato uno dei maggiori studiosi della poetica di Giacomo Leopardi.
• 1999 - Ashley Montagu (Londra, 28 giugno 1905 – Princeton, 26 novembre 1999) è stato un antropologo e saggista inglese. Si può definire un antropologo ed un umanista che ha reso popolari temi quali la razza ed il sesso, nonché la loro relazione con la politica, la cultura, lo sviluppo storico. È stato responsabile del progetto di studio dell'Unesco Il problema della razza (The Race Question). Nel suo famoso libro Growing Young salutato con entusiasmo da Stephen Jay Gould sviluppa l'ipotesi di una neotenia umana.
* 2000 - Sebastiano Timpanaro (Parma, 5 settembre 1923 – Firenze, 26 novembre 2000) è stato un filologo classico, saggista, critico letterario e filosofo italiano.
Allievo a Firenze del celebre antichista Giorgio Pasquali, membro tra l'altro dell'Accademia Nazionale dei Lincei e della British Academy, scelse di rifiutare la carriera di insegnamento universitario, senza rinunciare però a una imponente attività scientifica, indirizzata verso la filologia latina e greca, la letteratura italiana contemporanea e alcuni grandi temi filosofici dell'Ottocento: il marxismo, il materialismo e la psicoanalisi freudiana.