Il calendario del 26 Agosto
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Eventi
▪ 55 a.C. - Giulio Cesare invade la Britannia
▪ 79 - Erutta il Vesuvio distruggendo Pompei ed Ercolano
▪ 1071 - I Turchi Selgiuchidi sconfiggono l'Impero Bizantino a Manzikert
▪ 1260 La famiglia degli Ezzelini fu sterminata completamente a Treviso
▪ 1278 - Nella battaglia di Marchfeld, l'esercito Imperiale di Rodolfo I sconfigge le truppe boeme di Ottocaro II.
▪ 1346 - Battaglia di Crécy. Ebbe luogo il 26 agosto 1346 presso Crécy nella Francia settentrionale e fu uno dei fatti d'arme più importanti della guerra dei cent'anni. La combinazione dovuta all'uso massiccio dell'arco lungo e del ricorso a nuove tattiche hanno indotto numerosi storici a considerare questa battaglia come l'inizio della fine dell'epoca della cavalleria.
▪ 1429 - Giovanna d'Arco entra a Parigi
▪ 1498 - A Michelangelo Buonarroti viene commissionata la Pietà
▪ 1741 - Il papa Benedetto XIV pubblica la Lettera Enciclica Quamvis paternae, sulla dignità dei giudici e sull'amministrazione della giustizia
▪ 1789 - La Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino viene approvata dall'Assemblea Costituente a Versailles
▪ 1839 - L'Amistad viene catturata al largo di Long Island Amistad è il nome di una nave spagnola negriera.
Nell'estate del 1839, mentre la nave faceva rotta per Cuba, allora spagnola, con un carico di 53 schiavi catturati sulle coste della Sierra Leone, si verificò un ammutinamento, durante il quale gli schiavi riuscirono ad impadronirsi della nave. Incapaci di governarla verso l'Africa, furono poi abbordati e catturati dalle autorità statunitensi. Gli schiavi furono sottoposti ad un processo in cui risultò non essere importante il motivo per cui si trovassero sulla nave, ma soprattutto il fatto che avessero assunto con la forza il controllo della stessa. Non tutti gli statunitensi accettarono la linea ufficiale e nacque un movimento di dissenso importante, molti anni prima della guerra di Secessione, il quale si appellò alla corte suprema che, nel 1841, decretò la libertà degli schiavi della nave. Tutto ciò portò a un incidente diplomatico con la Spagna che, per molti anni, richiese un indennizzo al governo degli Stati Uniti d'America per il danno economico riportato.
▪ 1847 - La Liberia si proclama indipendente
▪ 1858 - Primo dispaccio di notizie tramite telegrafo
▪ 1883 - Eruzione del monte Krakatoa
▪ 1896 - Assalto degli insurrezionisti Armeni alla sede centrale della Banca Ottomana di Istanbul
▪ 1914 - I tedeschi sconfiggono i russi nella Battaglia di Tannenberg. Fu una delle prime battaglie della Prima guerra mondiale; svoltasi fra il 17 agosto ed il 2 settembre 1914, permise all'ottava armata tedesca, guidata dai generali Paul von Hindenburg e Erich Ludendorff, di fermare l'avanzata verso ovest della seconda armata russa del generale Aleksandr Samsonov. Questa vittoria permise all'esercito tedesco di potere concentrare i propri sforzi contro la prima armata russa e, quindi, batterla ai laghi Masuri.
▪ 1920 - Il XIX emendamento della Costituzione Statunitense concede alle donne il diritto di voto
▪ 1939 - Roosevelt invia un messaggio ad Hitler proponendogli di intavolare trattative dirette con la Polonia per giungere ad un accordo su Danzica
▪ 1944 - Charles de Gaulle entra a Parigi (si veda Liberazione di Parigi)
▪ 1957 - La Russia testa un ICBM, acronimo dell'espressione inglese Intercontinental Ballistic Missile) è un missile per il trasporto a lungo raggio di ordigni nucleari
▪ 1965 - Il 26 agosto a Sesto Pusteria, provincia di Bolzano. I carabinieri Luigi de Gennaro e Palmiro Ariu sono vittime di un attentato mentre erano in caserma. Due mitra sparano 33 colpi a tre metri di distanza dalla finestra della cucina.
▪ 1978 - Giovanni Paolo I viene eletto Papa
▪ 1986 - Gas tossici uccidono 1.700 persone in Camerun
▪ 1988 - Merhan Karimi Nasseri, il rifugiato politico iraniano che ha ispitato la pellicola The Terminal arriva all'Aeroporto Internazionale Charles de Gaulle di Parigi
▪ 1997 - Massacro di Beni-Ali in Algeria; 60-100 persone rimangono uccise
▪ 2002 - Il secondo Earth Summit 2002 inizia a Johannesburg, Sudafrica
▪ 2003 - La commissione d'inchiesta appositamente istituita, pubblica il suo rapporto finale sul disastro dello Space Shuttle Columbia
Anniversari
▪ 1795 - Cagliostro, al secolo Giuseppe Balsamo, conosciuto soprattutto con il nome di Alessandro conte di Cagliostro (Palermo, 2 giugno 1743 – San Leo, 26 agosto 1795), è stato un alchimista, esoterista e avventuriero italiano.
Dopo una vita errabonda spesa tra imbrogli nelle varie corti europee, fu condannato dalla Chiesa cattolica al carcere a vita per eresia e rinchiuso nella fortezza di San Leo.
▪ 1974
- Junio Valerio Borghese (Artena, 6 giugno 1906 – Cadice, 26 agosto 1974) membro della nobile e storica famiglia Borghese, fu militare e politico italiano.
Ufficiale di Marina, durante la seconda guerra mondiale entrò a far parte della Xª Flottiglia MAS e si rese celebre per alcune audaci imprese nel Mediterraneo. Come comandante della omonima unità indipendente aderì alla Repubblica Sociale Italiana combattendo a fianco dei tedeschi contro l'esercito anglo-americano e le formazioni partigiane. Al termine dell'attività bellica fu arrestato dal Comitato di Liberazione Nazionale e consegnato ai servizi segreti statunitensi che lo trasferirono a Roma. Nella capitale fu arrestato e processato per collaborazionismo e crimini di guerra. Il 17 febbraio 1947 si concluse il processo; la Corte dichiarò Junio Valerio Borghese colpevole del reato di collaborazione militare col nazista invasore, condannandolo a 12 anni di reclusione, di cui 9 condonati in virtù del suo glorioso passato militare, della sua attività per la salvaguardia delle industrie del Nord e del porto di Genova - minacciati di distruzione dai tedeschi - e della difesa della Venezia Giulia e dei confini orientali d'Italia. Inoltre si tenne conto dell'amnistia emanata da Palmiro Togliatti, a quel tempo ministro della giustizia. Tra le varie carceri di Forte Boccea, Regina Coeli, Poggioreale e l'isola di Procida, rimase in tutto in carcere quattro anni (fino al 1949), contro i tre previsti dalla sentenza del 1949 (tenendo conto del condono).
Nel dopoguerra Borghese costituì gruppi clandestini armati, in stretto collegamento con Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale, due organizzazioni di estrema destra. Nel 1970 fu tra i promotori di un tentativo di colpo di stato, il fallito "Golpe Borghese" (noto anche come "golpe dell'Immacolata"), improvvisamente interrotto in circostanze tuttora non chiare. Borghese non nascose mai la propria adesione politica al fascismo e il suo anticomunismo, il quale veniva spesso manifestato tramite dichiarazioni estreme (è famosa una sua intervista del 1971 alla televisione svizzera nella quale sosteneva la necessità di "sterminare" tutti i comunisti italiani i quali, a suo modo di vedere, costituivano un "eterno pericolo").
- Charles Augustus Lindbergh (Detroit, 4 febbraio 1902 – Maui, 26 agosto 1974) è stato un aviatore statunitense.
Figlio di immigranti svedesi, crebbe a Little Falls, Minnesota. Il padre era avvocato e successivamente sarebbe stato membro del Congresso degli Stati Uniti (e forte oppositore dell'intervento degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale); la madre era insegnante di chimica.
La prima trasvolata atlantica
Il 20 maggio 1927 Lindbergh compì la prima traversata aerea dell'Oceano Atlantico, in solitario e senza scalo. Partito alle 7.34 dal Roosevelt Field, vicino a New York, giunse a destinazione alle 22.00, dopo 33 ore e 39 minuti di volo, al Champs de Le Bourget, nei pressi di Parigi, a bordo del suo monoplano leggero, battezzato Spirit of Saint Louis.
Quella magica impresa, compiuta ancora agli albori dell'aviazione, lo consegnò direttamente alla leggenda e a prestigiosi riconoscimenti. Il presidente Calvin Coolidge gli concesse la Distinguished Flying Cross e lo nominò colonnello della riserva dell'aviazione degli Stati Uniti. Il governo francese gli concesse invece la Legion d'Onore. Nello stesso anno Lindbergh venne eletto dal Time «Man of the Year».
Il rapimento di Baby Lindbergh
Il nome di Lindbergh è legato anche alla triste vicenda del rapimento e dell'uccisione del figlioletto Charles August, uno dei primi casi di kidnapping (rapimento) che ebbe risonanza internazionale. Il piccolo, di due anni d'età, fu rapito in circostanze misteriose l'1 marzo 1932 dall'abitazione di campagna dei Lindbergh, nel paese natio della moglie. Dopo oltre due mesi di vane ricerche, il piccolo fu ritrovato privo di vita il 12 maggio a Hopewell, una località del New Jersey a poche miglia di distanza da casa Lindbergh.
Del rapimento di Baby Lindbergh fu accusato Bruno Hauptmann, un immigrato tedesco, carpentiere ed ex detenuto, che venne processato tre anni più tardi. Malgrado si fosse sempre proclamato innocente, Hauptmann venne giustiziato sulla sedia elettrica il 3 aprile 1936. Per difendere la propria privacy, nel dicembre del 1935 i Lindbergh si trasferirono in Europa con i loro due bambini piccoli e, fino al loro ritorno nella primavera del 1939, risiedettero principalmente in Inghilterra.
La vicenda del rapimento Lindbergh ispirò anche una serie di saggi e romanzi, il più famoso dei quali è sicuramente Murder on the Orient Express (Assassinio sull'Orient-Express), scritto nel 1934 da Agatha Christie, da cui nel 1974 venne tratto l'omonimo film di Sidney Lumet, rimasto famoso soprattutto per lo straordinario cast, comprendente Albert Finney, Lauren Bacall, Ingrid Bergman, Jacqueline Bisset, Sean Connery, Anthony Perkins, Vanessa Redgrave, Richard Widmark e Michael York).
▪ 1996 - Antonio Cederna (Milano, 27 ottobre 1921 – Ponte in Valtellina, 27 agosto 1996) è stato un giornalista, ambientalista, politico e intellettuale italiano.
«Il più agguerrito, attrezzato, rigoroso scrittore e polemista sulle vicende dell'urbanistica, della natura, dei centri storici, dei monumenti sempre minacciati» (Vittorio Emiliani)
Figlio di Giulio Cederna e di Ersilia Gabba e nipote di Giuseppe Cederna, valtellinese di modeste condizioni, prima garibaldino e poi imprenditore di cotone a Milano. La madre Ersilia, figlia di Luigi Gabba, garibaldino e professore al Politecnico di Milano, è una delle prime donne in Italia a conseguire la laurea (in germanistica)[2].
Nel 1943, per sfuggire alla chiamata alle armi dell'esercito della Repubblica di Salò, si rifugia in Svizzera; viene arrestato e internato nel campo di lavoro forzato di Buren. Nel 1945 riesce a rientrare in Italia.
Si laurea in Archeologia classica all'Università di Pavia nel 1947 con una tesi sulla scultura tardo-romana e consegue il diploma alla scuola di perfezionamento di Roma nel 1951. Abbandona quasi subito però l'archeologia per dedicarsi con passione e impegno a campagne di stampa volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi inerenti la salvaguardia del territorio, del patrimonio naturale e culturale italiano.
L'attività di giornalista e di scrittore
«La lotta per la salvaguardia dei valori storico-naturali del nostro paese è la lotta stessa per l'affermazione della nostra dignità di cittadini, la lotta per il progresso e la coscienza civica contro la provocazione permanente di pochi privilegiati onnipotenti.» (Antonio Cederna, Salvaguardia dei centri storici e sviluppo urbanistico, in Casabella 250, 1961)
La tesi della scuola di perfezionamento, una relazione sui risultati di uno scavo effettuato insieme all'archeologo Lucos Cozza a Carsoli, viene pubblicata su importanti riviste specialistiche. A seguito di ciò Elena Croce lo chiama a collaborare alla rivista Lo spettatore italiano occupandosi prevalentemente di critica d'arte[2]; un suo articolo viene notato da Carlo Antoni, che lo segnala a Mario Pannunzio. Da questo momento, è il 1950, Cederna inizia a collaborare con il settimanale Il Mondo[3]. Il primo articolo per Il Mondo è del 2 luglio 1949[2].
Nell'Italia della ripresa economica e della ricostruzione sono sempre più grandi le minacce al patrimonio artistico, storico e paesaggistico italiano: Cederna abbandona l'archeologia e si dedica alla denuncia sistematica dell'attività di rovina dei beni culturali e del territorio italiani. Si dedica alla difesa dei centri storici italiani (Roma, Milano e Venezia) dagli sventramenti e dalla speculazione edilizia selvaggia, è a favore della costituzione del Parco dell'Appia Antica a Roma, a rischio cementificazione e della tutela dei parchi nazionali e delle coste.
Scrive su Il Mondo fino a quando il giornale non chiude (1966). Dal 1966 al 1969 scrive sulle riviste Abitare e Casabella, dal 1967 al 1981 sul Il Corriere della Sera, poi, tra il 1981 e il 1996 collabora con La Repubblica e L'Espresso.
Pubblica molti libri sulla distruzione del patrimonio artistico, storico e paesaggistico italiano: I Vandali in casa (Laterza, 1965), La distruzione della natura in Italia (Einaudi, 1975), Mussolini urbanista (Laterza, 1980), Brandelli d'Italia (Newton Compton, 1991).
All'opera di giornalista e scrittore affianca l'attività di divulgatore con la partecipazione a convegni, manifestazioni e campagne politiche.
L'attività politica e istituzionale
Nel 1955 è tra i fondatori di Italia Nostra, di cui è poi consigliere nazionale (dal 1960), presidente della Sezione Romana (dal 1980), e socio onorario.
Negli anni 70 fa parte della VI sezione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. E' consigliere comunale di Roma dal 1958 al 1961 e dal 1989 al 1993 e deputato della Sinistra Indipendente dal 1987 al 1992, in parlamento contribuisce alla stesura di leggi per la difesa del territorio e la tutela del patrimonio naturale, come la legge per Roma Capitale e la Legge Quadro sulle aree naturali protette.
Il Parco dell'Appia Antica
Tra le sue battaglie, quella per la tutela dell'Appia Antica è stata un fil rouge durante tutta la sua esistenza: ad essa ha dedicato più di 140 articoli. Nel 1993 viene nominato Presidente dell’Azienda Consortile per il Parco dell'Appia Antica[5], e si batte duramente perché il progetto del Parco possa decollare. Gli viene offerta da un vasto schieramento democratico e ambientalista la candidatura a Sindaco di Roma, ma rifiuta.
Muore nell'agosto del 1996; sei mesi dopo, il 9 marzo 1997, viene festeggiata la prima domenica a piedi sull'Appia.
L'Archivio Cederna
Da novembre 2008 la villa di Capo di Bove, lungo la via Appia, ospita l'Archivio di Antonio Cederna con foto, appunti manoscritti, documenti inediti e la sua biblioteca.
Vita privata
Sposato nel 1956, ha avuto tre figli: Giuseppe, Camilla e Giulio. Era fratello della scrittrice e giornalista Camilla Cederna.