Il calendario del 25 Luglio
- Autore:
- Curatore:
- Fonte:
- Email:
Eventi
▪ 306 - Costantino I viene proclamato Imperatore dalle sue truppe
▪ 1261 - Costantinopoli viene riconquistata dai bizantini comandati dal generale Alessio Strategopulo, la città torna ad essere capitale dell'impero bizantino.
▪ 1593 - Enrico IV di Francia si converte pubblicamente dal Protestantesimo al Cattolicesimo
▪ 1799 - Ad Abukir in Egitto, Napoleone I di Francia sconfigge 10.000 Ottomani guidati da Mustafa Pasha
▪ 1814 - Carlo X ed i ministri del Polignac emana le Ordinanze di Saint-Cloud
▪ 1861 - Guerra di secessione americana: La Risoluzione Crittenden-Johnson viene approvata dal Congresso statunitense. In essa si dichiara che la guerra viene combattuta per preservare l'Unione e non per porre fine alla schiavitù
▪ 1868 - Il Wyoming diventa territorio degli Stati Uniti
▪ 1897 - Lo scrittore Jack London parte per unirsi alla Corsa all'oro del Klondike dove scriverà i suoi primi racconti di successo
▪ 1898 - Inizia l'invasione statunitense di Porto Rico, con le truppe che sbarcano nella baia di Guánica
▪ 1907 - La Corea diventa un protettorato del Giappone
▪ 1909 - Louis Bleriot compie il primo volo in aeroplano attraverso La Manica († Calais a Dover in 37 minuti)
▪ 1917 - Sir Thomas Whyte introduce la prima tassa sul reddito in Canada, come misura "temporanea" (aliquota più bassa 4%, più alta 25%)
▪ 1934 - I Nazisti assassinano il Cancelliere austriaco Engelbert Dollfuss, durante un fallito colpo di stato
▪ 1943 - Seconda guerra mondiale: Benito Mussolini viene costretto a lasciare l'incarico dal Gran Consiglio del Fascismo che vota l'ordine del giorno Grandi, e successivamente viene arrestato a Villa Savoia dai capitani dei Carabinieri Paolo Vigneri e Raffaele Aversa e sostituito al governo da Pietro Badoglio; questo fatto segna la caduta del fascismo
▪ 1946 - Test nucleari: Nel primo test sottomarino di una bomba atomica, la USS Saratoga (non più operativa) viene affondata vicino all'Atollo di Bikini nell'Oceano Pacifico, quando gli USA detonano la Baker Day
▪ 1956 - A un'ottantina di chilometri da Nantucket Island, il transatlantico italiano Andrea Doria affonda dopo essersi scontrata nella nebbia con la Stockholm, 51 vittime
▪ 1968 - Papa Paolo VI pubblica l'enciclica Humanae Vitae.
▪ 1969 - Guerra del Vietnam: il presidente statunitense Richard Nixon dichiara la Dottrina Nixon, secondo la quale gli USA si aspettano che gli alleati asiatici si preoccupino della propria difesa militare. Questo fu l'inizio della "Vietnamizzazione" della guerra
▪ 1973 - viene lanciata la dodicesima sonda verso Marte, nell'ambito della missione russa Mars 5: la sonda raggiungerà il pianeta il 12 febbraio 1974 ed invierà alla Terra alcuni dati
▪ 1978 - Nasce Louise Brown, la prima dei cosiddetti bambini in provetta
▪ 1984 - Svetlana Savitskaja, cosmonauta della Salyut 7, diventa la prima donna a camminare nello spazio
▪ 1994 - Israele e Giordania firmano la Dichiarazione di Washington che pone formalmente fine allo stato di guerra che esisteva tra le due nazioni dal 1948
▪ 2000 - Un Concorde dell'Air France si schianta poco dopo il decollo da Parigi, uccidendo le 109 persone a bordo e 5 che si trovavano a terra, vi è una sola sopravvissuta
▪ 2004 - Oltre 100.000 oppositori al piano di disimpegno del Primo Ministro Ariel Sharon, partecipano ad una catena umana che va da Gush Katif (le comunità ebraiche adiacenti alla Striscia di Gaza), fino al Muro occidentale, a Gerusalemme (90 chilometri)
Anniversari
▪ 1471 - Tommaso da Kempis, al secolo Thomas Haemerkken (Kempen, 1380 circa – Zwolle, 25 luglio 1471), è stato un monaco olandese, noto soprattutto per essere il presunto autore del De imitatione Christi (Imitazione di Cristo).
«Ho cercato pace ovunque, senza trovarla mai
tranne che in un angolo con un libro»(Tommaso da Kempis)
Tommaso viene detto da Kempis poiché questo era il nome della sua città natale, Kempen in Germania. Egli vi nacque intorno al 1380. Il suo cognome era Hemerken, "piccolo martello".
A partire dal 1395 frequentò le scuole a Deventer, tenute dai Fratelli della Vita Comune. Egli era un bravo copista, e questo gli permise di mantenersi.
Successivamente egli fu ammesso al convento agostiniano di Monte Sant'Agnese, vicino a Zwolle, nell'Arcidiocesi di Utrecht, dove suo fratello Giovanni era entrato prima di lui e vi era stato elevato priore.
Tommaso fu ordinato nel 1413 e nello stesso convento fu eletto vice-priore nel 1429.
In quel periodo la chiesa locale attraversò un momento difficile, poiché il vescovo di Utrecht Rudolf van Diepholt non fu riconosciuto dal papa. Tommaso visse una vita tranquilla, spese molto del suo tempo tra esercizi devozionali, composizione e copiatura di testi. Egli copiò almeno quattro volte la Bibbia. Una di queste copie, rilegata in cinque volumi, è conservata a Darmstadt. Nei suoi scritti, ci sono molte citazioni bibliche, specialmente del Nuovo Testamento.
Egli morì nel 1471 presso il suo monastero. Poiché furono trovate schegge sotto le sue unghie, si dedusse che egli era stato accidentalmente sepolto vivo. Per questa ragione, il processo di canonizzazione non progredì [1]. Si affermò infatti che un santo non avrebbe combattuto la morte, qualora fosse stato prematuramente sepolto.
L'11 novembre 1897, un monumento dedicato alla sua memoria fu inaugurato alla chiesa di San Michele, a Zwolle, alla presenza dell'Arcivescovo di Utrecht. Nel 2006, a seguito della chiusura della chiesa, il suo reliquario è stato spostato nella Basilica della Nostra Signora Assunta in Cielo, che si trova in centro a Zwolle.
Scritti
Tommaso da Kempis appartiene alla corrente dei mistici che si diffuse lungo il Reno dalla Svizzera fino a Strasburgo e Cologne. Egli era un seguace di Geert Groote e Florentius Radewijns, fondatori dei Fratelli della Vita Comune.
I suoi scritti sono tutti di carattere devozionale.
È considerato autore, o comunque uno dei maggiori autori, de l'Imitazione di Cristo. Questo documento medioevale di sapienza cristiana redatto appositamente per la formazione dei monaci ed inizialmente indirizzato esclusivamente a loro, costituisce uno degli esempi della più alta mistica di orientamento cristiano che ha formato generazioni di seguaci di Cristo anche non monaci.
Tra gli scritti di Tommaso da Kempis ci sono anche trattati, meditazioni, lettere, omelie, il racconto della vita di Santa Liduina, le biografie di Geert Groote, Florentius Radewijns e di altri nove compagni.
Questi lavori hanno uno stile simile ad Imitazione di Cristo, prolungandosi nella meditazione della vita, delle benedizioni del Cristo, e dell'Incarnazione di Gesù.
▪ 1834 - Samuel Taylor Coleridge (Ottery Saint Mary, 21 ottobre 1772 – Highgate, 25 luglio 1834) è stato un poeta, critico letterario e filosofo inglese. Viene considerato insieme all'amico e poeta William Wordsworth tra i fondatori del Romanticismo inglese, in particolare per la cura e la pubblicazione, nel 1798 del volume Ballate liriche (Lyrical Ballads). Tra le sue opere più celebri si ricordano il poema narrativo La ballata del vecchio marinaio (The Rhyme of the Ancient Mariner), il frammento Kubla Khan e l'opera in prosa Biographia Literaria.
(EN)
«In Xanadu did Kubla Khan
A stately pleasure-dome decree:
Where Alph, the sacred river, ran
Through caverns measureless to man
Down to a sunless sea.
So twice five miles of fertile ground
With walls and towers were girdled round:
And here were gardens bright with sinuous rills
Where blossomed many an incense-bearing tree;
And here were forests ancient as the hills,
Enfolding sunny spots of greenery.»
(IT)
«In Xanadu Kubla Khan volle porre,
un divino palazzo del godere:
e il fece dove Alfeo, il sacro, scorre,
per le proibite all’uomo, profonde forre
fino a dell’acque scure, sempre nere.
Così assai miglia di dolci terre ambite,
son d’intorno da muri e torri rivestite.
V’era nel campo il riflesso de ’ ruscelli
ed eran assai folti l’albero d’incenso
e le foreste, vecchie come monticelli
che il verde circondavan, d’Elio accenso.» (Coleridge, Kubla Khan, vv. 1-11)
Infanzia e giovinezza
Samuel Taylor Coleridge nasce nel 1772 in un villaggio tra le colline del Devon, il più giovane di dieci figli. In seguito alla morte del padre, viene mandato nella scuola dell'Ospedale di Cristo a Londra. Fu un assiduo lettore ed un eccellente studente. Nel 1791 va a Cambridge, ma subito interrompe gli studi, per arruolarsi nel reggimento dei Dragoni leggeri. Successivamente viene riammesso a Cambridge, dove incontra il poeta Robert Southey, che lo influenza in modo particolare con la sua simpatetica visione della Rivoluzione francese, tant'è che diventa un fervente repubblicano. Coleridge lascia Cambridge senza nessun attestato e di lì a poco sposa d'impulso Sarah Fricker, la cui sorella Edith andò in moglie a Robert Southey. Assieme tentano anche di creare una comunità utopistica (la "Pantisocracy"), da realizzare in Pennsylvania, basata su principi egualitari e socialisti finalizzata al raggiungimento della pace sociale e di uno sviluppo economico equo per tutti. Il progetto, però, viene abbandonato. Dalla loro amicizia scaturisce solo un'opera drammatica in versi, The Fall of Robespierre.
L'incontro con Wordsworth
Nel 1795 Coleridge incontra William Wordsworth, con cui fa subito amicizia condividendo buona parte della sua visione letteraria e politica. Il risultato massimo della loro collaborazione è il libro Lyrical Ballads, che si apre con una delle quattro poesie, scritte da Coleridge, del poemetto The Rime of the Ancient Mariner. Egli incomincia anche altre tre ballads, mai completate. La più famosa di queste è Christabel. Inoltre è sempre in questo periodo che scrive Kubla Khan, frutto dei meravigliosi viaggi procurati da un abuso di oppio. Nel 1798 si reca in Germania con Wordsworth e la sorella Dorothy. Si disillude completamente nei confronti della Rivoluzione francese considerata troppo radicale, quindi sposta la sua attenzione verso la filosofia tedesca, specialmente verso Immanuel Kant. Impara il tedesco, studia filosofia alla Göttingen University e traduce alcune opere di autori come Friedrich von Schiller in inglese.
La dipendenza dall'oppio
Nel 1800 torna in Inghilterra, e con Wordsworth va a vivere nella zona del Lake District. Nel frattempo sviluppa una dipendenza dall'oppio, unica via per alleviare i dolorosissimi reumatismi di cui soffre. Nel 1804 parte per Malta, sperando di migliorare la sua situazione fisica in un clima più mite. Lavora per due anni circa come segretario del governatore di Malta, e quindi torna in Inghilterra.
The Lake District
Nel 1808 si sposta al distretto dei laghi, dove vive assieme a Wordsworth e Southey. In seguito a questa convivenza, verranno chiamati i Lake poets (Poeti del lago). Stringerà amicizia anche con il giovane Thomas de Quincey, trasferitosi anch'egli, in quegli anni, nel Lake district. Coleridge finirà con l'innamorarsi della sorella della moglie di Wordsworth, Sara Hutchinson, amore mai ricambiato che lo perseguiterà per tutta la vita.
La fine dell'amicizia
Nel 1810 litiga con Wordsworth furiosamente. La sua dipendenza dall'oppio gli crea continui sbalzi di umore a tal punto da impedirgli di lavorare. Per liberarsi dall'oppio si fa ricoverare in una casa di cura per malati di mente a Londra.
Londra e fama
Negli anni che seguono migliora il suo stato di salute. Lavora come giornalista e critico letterario. Nel 1816 pubblica Christabel e Kubla Khan, che lo rendono famoso a tutti gli effetti. Infine, scrive la sua massima opera in prosa Biographia Literaria, una serie di dissertazioni circa vari argomenti che spaziano dalla critica letteraria alla sociologia.
Muore nel 1834.
Opere - Lyrical Ballads
La reputazione di Coleridge come poeta si basa su un corpus assai ristretto di opere. La miglior espressione della sua forza poetica si può notare nella collaborazione con Wordsworth nelle Lyrical Ballads (Ballate liriche, 1798), esempio di conversation poem (poesia di meditazione), a cui contribuì, per esempio, con L'usignolo. Il contributo proveniente da entrambi gli autori sono assai differenti:
▪ Wordsworth: scrive poesia, ricevendo ispirazione dalle cose semplici, della vita quotidiana ("everyday life").
▪ Coleridge: vede il passato come allo stesso tempo misterioso e fantastico, proiettando il lettore nel fantastico mondo dell'"immaginazione".
▪ Wordsworth: Vuole far divertire il lettore semplicemente con una scrittura "semplice", naturale.
▪ Coleridge: Si rivolge al lettore, chiedendo di astenersi dal giudicare ciò che legge, così da lasciarsi trasportare dallo scrittore nel misterioso e magico mondo del "sovrannaturale".
Kubla Khan
Incominciato nel 1798 e pubblicato incompleto nel 1816, è stato apparentemente ispirato da un sogno indotto dall'aver fumato oppio. Coleridge si sveglia con un'idea chiara della poesia, persa purtroppo, così vuole la "leggenda", per la cessazione dell'ispirazione poetica all'arrivo di un amico. La storia è ambientata in un Oriente antico e pieno di riti magici. Il nome del poemetto proviene dall'antico khan mongolo Kubilai Khan (1215 - 1294). La forza espressiva di Coleridge si esplica proprio nella fervida immaginazione descrittiva e nel ritmo quasi musicale che dà allo svolgimento.
Christabel
Sempre nel 1816 pubblica un altro poemetto non concluso, Christabel. Il poemetto è un racconto fantastico, che include molti elementi Gotici (assai frequenti nel Romanticismo). Coleridge compì una accesa discussione con Wordsworth, vedendosi rifiutata dallo stesso la richiesta di pubblicare Christabel nella seconda edizione delle Lyrical Ballads. Christabel parla di una bellisima vampira.
Biografia letteraria
Nonostante Coleridge sia così famoso nel panorama letterario per la sua poesia, è proprio grazie a quest'opera che afferma le sue innumerevoli capacità di analisi e critica filosofica, politica e teologica. In quest'opera in prosa, Coleridge elabora alcune teorie, che voleva inserire in un progetto filosofico molto più complesso, ma mai prodotto.
▪ 1844 - Attilio Bandiera (Venezia, 24 maggio 1810 – Vallone di Rovito, 25 luglio 1844) ed Emilio Bandiera (Venezia, 20 giugno 1819 – Vallone di Rovito, 25 luglio 1844) sono stati due patrioti italiani.
Nobili, figli del barone Francesco Bandiera, ammiraglio, e di Anna Marsich; a loro volta ufficiali della Marina da guerra austriaca, aderirono alle idee di Giuseppe Mazzini e fondarono una loro società segreta, l'Esperia (nome col quale i greci indicavano l'Italia antica) e con essa tentarono di effettuare una sollevazione popolare nel Sud Italia.
Nel marzo 1844 a Cosenza, in Calabria scoppiò un moto durante il quale il capitano Galluppi, figlio del grande filosofo Pasquale Galluppi, trovò la morte. In breve tempo ritornò la calma e con la calma il processo, dove furono condannate a morte 21 persone, delle quali solo sei furono giustiziate. Il 13 giugno 1844, i fratelli Emilio e Attilio Bandiera, disertori della marina austriaca, partirono da Corfù (dove avevano una base allestita con l'ausilio del barese Vito Infante) alla volta della Calabria seguiti da 17 compagni, dal brigante calabrese Giuseppe Meluso e dal corso Pietro Boccheciampe. Il 16 giugno 1844 sbarcarono alla foce del fiume Neto, vicino Crotone e appresero che la rivolta scoppiata a Cosenza si era conclusa e che al momento non era in corso alcuna ribellione all'autorità del re. Pur non essendoci alcuna rivolta i fratelli Bandiera vollero lo stesso continuare l'impresa e partirono per la Sila. Il Boccheciampe, appresa la notizia che non c'era alcuna sommossa a cui partecipare, sparì e andò al posto di polizia di Crotone per denunciare i compagni. L'allarme dato, raggiunse anche la cittadina di San Giovanni in Fiore, e più precisamente
«...giorno 19 giugno del 1844. In punto che corrono le ore 18 (ore 14 correnti), è quì che giunse la triste notizia che il bandito Giuseppe Meluso di San Giovanni in Fiore, da molti anni rifugiò in Corfù, sia disbarcato nelle marine del Marchesato, con un mediocre numero di persone abbigliate alla militare , ed introdottisi in tenimento di Cerenzia e Caccuri, limitrofo a questo capuologo, col disegno di perturbare la pubblica quiete» (ASCS Imputati politici - Inserito nel libro La spedizione in Calabria dei Fratelli Bandiera,di Salvatore Meluso, Rubbettino editore, 2001)
Subito iniziarono le ricerche dei rivoltosi ad opera delle guardie civiche borboniche. Proprio quando il gruppetto si trovava alle porte di San Giovanni in Fiore, vennero avvistati dalle guardi civiche partite dal paese, e in seguito ad alcuni scontri a fuoco, avvenuti presso la località della Stragola (dove oggi si trova un ceppo in marmo commemorativo dell'eroiche gesta) nel comune di San Giovanni in Fiore, vennero tutti catturati (meno il brigante Giuseppe Meluso che, buon conoscitore dei luoghi, essendo egli stesso originario di San Giovanni in Fiore, riuscì a sfuggire alla cattura). Vennero prima portati presso le prigioni della cittadina silana, tranne i feriti che vennero trasportati immediatamente a Cosenza. I catturati furono portati dinanzi la corte marziale, che li condannò a morte. Il re Ferdinando II questa volta fu severo e ne graziò pochi; i fratelli Bandiera con altri sette compagni, Giovanni Venerucci, Anacarsi Nardi, Nicola Ricciotti, Giacomo Rocca, Domenico Moro, Francesco Berti e Domenico Lupatelli, vennero fucilati nel Vallone di Rovito il 25 luglio 1844.
«La stampa europea gridò il suo sdegno. Eppure in Piemonte, fra il 1821 e il 1832, furono giustiziate centosessantanove persone per motivi politici e nella civilissima Inghilterra venivano fucilati centinaia di irlandesi.».
Le salme dei nove fucilati, prima sono state seppellite nella chiesa di Sant'Agostino e poi nel Duomo di Cosenza. Quelle dei fratelli Bandiera e di Domenico Moro rientrarono a Venezia il 18 giugno 1867, circa un anno dopo la liberazione della città al termine della Terza guerra di indipendenza. Le tre salme sono sepolte nella Basilica dei Santi Giovanni e Paolo.
▪ 1927 - Matilde Serao (Patrasso, 7 marzo 1856 – Napoli, 25 luglio 1927) fu una scrittrice e giornalista italiana.
Fu protagonista del rinnovamento della pubblicistica italiana negli anni cruciali tra Ottocento e Novecento. Fu autrice di settanta opere, oltre ad aver lavorato intensamente come giornalista. È stata la prima donna italiana ad aver fondato - e diretto - un quotidiano.
▪ 1934 - Engelbert Dollfuss (Texing, 4 ottobre 1892 – Vienna, 25 luglio 1934) è stato un politico austriaco.
È stato cancelliere d'Austria durante l'austrofascismo, dal 1932 al 1934.
Piccolo proprietario terriero, entrò nella vita politica dopo la sconfitta austriaca nella prima guerra mondiale e la dissoluzione dell'Impero austro-ungarico.
Di formazione cattolica, fu uno dei maggiori esponenti del Partito cristiano-sociale, in decisa opposizione al movimento socialdemocratico. Le sue concezioni politiche non erano contrarie all'autoritarismo, al quale improntò la sua azione di governo una volta raggiunta, nel 1932, la cancelleria.
In quell'anno fondò anche, con l'aiuto del principe Ernst Rüdiger Starhemberg, il Vaterlandfront, un partito che aveva riunito sotto un'unica bandiera i numerosi partiti politici austriaci della destra e che si ispirava al partito fascista italiano. Dopo aver stroncato, con una dura e sanguinosa repressione, la rivolta dei quartieri operai di Vienna, cercò di appoggiare la sua politica a quella dell'Italia di Mussolini in contrapposizione alla influenza nazista crescente anche in Austria.
Dollfuss e Mussolini
Ispiratore della politica antisocialista del cancelliere Dollfuss, personaggio debole e minuto (a Vienna lo chiamano Millimetternich, gioco di parole che associava l'ex statista austriaco Klemens von Metternich e l'aggettivo "millimetrico"), fu Benito Mussolini.
Infatti il Duce manovrò il cancelliere per contrastare la pressione del partito socialista e quella del nazionalsocialismo, favorevole all'annessione (l'Anschluss) dell'Austria alla Germania nazista. Il controllo avvenne attraverso le Heimwehren, formazioni squadristiche legate alla polizia italiana e capeggiate dal principe Ernst Rüdiger Starhemberg. A questo nobile indebitato, che verrà nominato vice-cancelliere, Mussolini non risparmiò né aiuti in denaro né armi.
I contatti fra i due governanti erano frequentissimi. Nell'aprile del 1933 Mussolini si recò a Vienna ed indusse lo statista a formare il Fronte Patriottico, una falange fascista al di sopra dei partiti. Anche nella seconda metà dell'anno i contatti fra Dollfuß e Mussolini furono sempre più frequenti. Alla fine di giugno del 1933 Dollfuß, in seguito all'acutizzarsi della tensione tra Heimwehren e nazisti, si recò a Roma per conferire con Mussolini. Successivamente una lettera del Duce lo rassicurava che qualsiasi cosa potesse accadere, l'aiuto italiano non sarebbe venuto a mancare.
Ben presto Dollfuß tornò ancora in Italia, il 19 agosto del 1933 arrivò a Riccione ed ebbe un primo colloquio con il Duce nell'appartamento del Grand Hotel dove soggiornava. Mussolini diede al cancelliere austriaco precise direttive: introdurre nel governo elementi delle Heimwehren, dare carattere dittatoriale al governo, creare un commissario straordinario per Vienna e fare propaganda su larga scala: il tutto doveva essere preceduto da un acceso discorso.
Mussolini in effetti entrò così minutamente negli affari austriaci per contrastare il progetto nazista dell'Anschluss, essendo allora ancora molto diffidente nei riguardi del movimento tedesco e del suo capo Adolf Hitler. Il 17 marzo 1934 Dollfuß tornò ancora ufficialmente a Roma ove siglò per conto dell'Austria i cosiddetti "Protocolli di Roma", un'intesa a tre fra Austria, Italia e Ungheria, che prevedevano sia facilitazioni doganali fra i paesi contraenti che una collaborazione militare in caso di necessità.
Con l'avvento di Hitler al potere in Germania, tuttavia, la posizione di Dollfuß si era fatta sempre più difficile. Contrario all'Anschluss richiesta dai nazisti tedeschi ed austriaci, non poté opporvi l'appoggio delle classi popolari che si era ormai alienato: per questo la Vaterländische Front, il fronte patriottico da lui fondato nel 1933, non poté evitare il putsch nazista che il 26 luglio 1934 giunse ad un soffio dalla conquista del potere.
La morte
Dollfuß stava presiedendo il consiglio dei Ministri quando un corteo di automobili entrò nella sede della cancelleria.
A bordo vi erano uomini che indossavano la divisa dell'esercito austriaco. Dollfuss pensò che i nuovi arrivati fossero i rinforzi della guardia. Si trattava invece dei congiurati nazisti: 154 uomini che occuparono facilmente il palazzo. Colpito al collo, Dollfuß chiese un prete ed un medico e pregò di avvertire Mussolini perché potesse prendersi cura della moglie e dei figli. I nazisti s'impadronirono anche della stazione radio e annunciarono le dimissioni di Dollfuß, che stava morendo senza che nessun medico lo soccorresse. Nonostante la morte di Dollfuß, tuttavia, il moto fallì.
Forze fedeli alla Repubblica austriaca, guidate dal Ministro della Giustizia Kurt Alois von Schuschnigg, ebbero presto ragione dei rivoltosi che furono arrestati.
Mussolini non ebbe esitazioni nell'attribuire l'attentato al dittatore tedesco: la notizia lo raggiunse a Cesena dove stava esaminando i progetti per un ospedale psichiatrico. Il Duce diede personalmente l'annuncio alla vedova, che si trovava ospite presso la sua villa di Riccione con i figli. Egli mise anche a disposizione di Starhemberg, che trascorreva un periodo di vacanza a Venezia, un aereo che consentì al principe di rientrare precipitosamente a Vienna e di fronteggiare con la sua milizia, e con l'autorizzazione del presidente Miklas, gli assalitori nazisti. Mussolini ordinò inoltre che quattro divisioni italiane raggiungessero il Brennero ("l'Italia vigila con l'arma al piede", intitolarono i giornali). Telegrafò poi a Starhemberg: L'indipendenza dell'Austria per la quale egli è caduto è un principio che è stato difeso e sarà difeso dall'Italia ancora più strenuamente. Poi annunciò al mondo: L'Austria non si tocca e fece sostituire nella piazza di Bolzano la statua di un trovatore germanico con quella di Druso. Fu questo il momento di maggior attrito tra il fascismo ed il nazionalsocialismo, e lo stesso Mussolini scese più volte in campo per ribadirne le differenze.
Alle prime notizie Hitler esultò ma immediatamente dopo, sorpreso dalla reazione italiana e convinto di non poter ancora affrontare un conflitto con le potenze dell'Europa occidentale, declinava ogni responsabilità dichiarando ufficialmente il proprio rammarico per l'uccisione del Primo ministro austriaco. Sostituì l'ambasciatore a Vienna con Franz von Papen ed impedì ai congiurati, che dopo la sconfitta avevano ripiegato verso il confine, di entrare in Germania, disponendo anche la radiazione dal partito nazista austriaco dei capi del medesimo che si erano compromessi con il tentativo di colpo di stato.
Il successore
A Dollfuß successe Kurt Alois von Schuschnigg: nel 1936 un patto con la Germania riconobbe l'indipendenza dell'Austria, ma l'Austria si sarebbe dovuta comportare come uno stato tedesco in politica estera. Il 13 marzo del 1938 l'annessione sarà consumata.