Il calendario del 25 Febbraio
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Eventi
▪ 138 - L'imperatore romano Adriano adotta Antonino Pio, rendendolo suo successore
▪ 1695 - Terremoto di Santa Costanza: l'evento provoca vittime e danni ad Asolo e nei paesi limitrofi.
▪ 1798 - Roma: una folla di popolani trasteverini e monticiani insorge contro la neonata repubblica, ma la sommossa viene sedata dalle armate francesi
▪ 1922 - Nella prigione di St. Pierre a Versailles viene ghigliottinato Henri Désiré Landru seduttore ed omicida di dieci donne, ingannate con la promessa di matrimonio
▪ 1951 - Si svolgono i primi Giochi Panamericani, a Buenos Aires, Argentina
▪ 1964 - Cassius Clay diventa campione mondiale dei pesi massimi a soli 22 anni, sconfiggendo a Miami Sonny Liston per abbandono alla settima ripresa;
▪ 1991 - Guerra del Golfo: un missile Scud iracheno colpisce una caserma statunitense a Dhahran, Arabia Saudita, uccidendo 28 marine
▪ 1995 - Massimo Moratti acquista l'Inter (Football Club Internazionale Milano)
▪ 2008 - a Gravina in Puglia vengono trovati in una cisterna di una casa abbandonata nel centro storico, i corpi mummificati di Francesco e Salvatore Pappalardi, scomparsi il 5 giugno 2006 e probabilmente morti di fame e di freddo.
Anniversari
▪ 1536 - Jakob Hutter (Moos/Palù, ... – Innsbruck, 25 febbraio 1536) è stato un predicatore che fu a capo del movimento anabattista in Tirolo. Da lui presero il nome gli hutteriti.
Moos/Palù è una frazione di San Lorenzo in Val Pusteria, Alto Adige. Non si conosce il suo anno di nascita, e l'unica nota certa della sua infanzia è che studiò a Brunico.
Fu convertito all'anabattismo a Klagenfurt, in Austria, e dal 1529 divenne un predicatore molto attivo nella sua terra d'origine.
Nel 1531 si trasferì nella comunità anabattista di Austerlitz, in Moravia, per svolgere la sua attività di teologo e predicatore; dal suo cognome il gruppo prese il nome di Fratellanza Hutterita.
Il 25 novembre del 1535 Jakob Hutter fu catturato dalle autorità insieme alla moglie e ad alcuni amici pochi mesi dopo il suo rientro in Tirolo, dove si era diretto dopo l'espulsione degli hutteriti dalla Moravia. Trasferito a Innsbruck, fu sottoposto a tortura e in seguito al suo netto rifiuto di apostasia, bruciato sul rogo.
L'importanza della figura di Hutter è stata tale che gli anabattisti della Moravia presero il nome di Hutteriti; le comunità Hutterite erano strutturate socialmente su principi comunisti, nello specifico comunanza dei beni, secondo il principio di derivazione cristiana per cui l'individuo non può esser proprietario di beni, bensì solo amministratore.
* 1547 - Vittoria Colonna (Marino, aprile 1490 – Roma, 25 febbraio 1547) è stata una poetessa e intellettuale italiana.
Appartenente alla nobile famiglia dei Colonna in quanto figlia di Fabrizio Colonna e di Agnese di Montefeltro, dei Duchi di Urbino, ella stessa ebbe il titolo di marchesa di Pescara. I Colonna erano, in quegli anni, alleati della famiglia D’Avalos e, per suggellare tale alleanza, concordarono il matrimonio fra Vittoria e Ferdinando Francesco quando ancora erano bambini. I due si sposarono il 27 dicembre 1509 ad Ischia, nel Castello Aragonese.
Il soggiorno di Vittoria Colonna ad Ischia, dal 1501 al 1536, coincise con un momento culturalmente assai felice per l'isola: la poetessa fu infatti circondata dai migliori artisti e letterati del secolo, tra cui Michelangelo Buonarroti, Ludovico Ariosto, Iacopo Sannazzaro, Giovanni Pontano, Bernardo Tasso, Annibale Caro, l'Aretino e molti altri.
Il matrimonio con D'Avalos, sebbene combinato per servire le politiche di famiglia, riuscì anche dal punto di vista sentimentale, ma i due coniugi non trascorsero molto tempo insieme a Ischia dove si erano stabiliti, perché Ferdinando Francesco nel 1511 partì in guerra agli ordini del suocero per combattere per la Spagna contro la Francia. Fu preso prigioniero in occasione della Battaglia di Ravenna nel 1512 e deportato in Francia. Successivamente, divenne un ufficiale dell’esercito di Carlo V e rimase gravemente ferito durante la Battaglia di Pavia, il 24 febbraio 1525. Vittoria partì subito per raggiungerlo ma la notizia della sua morte la raggiunse mentre era in viaggio. Cadde in depressione e meditò il suicidio ma riuscì a superarla anche grazie alla vicinanza dei suoi amici.
Decise di ritirarsi in convento a Roma e strinse amicizie con varie personalità ecclesiastiche che alimentavano una corrente di riforma all’interno della Chiesa Cattolica, tra cui, soprattutto, Juan de Valdés e Bernardino Ochino.
Non rimase a lungo in pace perché il fratello, Ascanio Colonna, entrò in conflitto con il papa, una prima volta con Clemente VII, ed in tale occasione si trasferì a Marino e poi di nuovo a Ischia e cercò di mediare fra i contendenti. Questo, tuttavia, le evitò di vivere in prima persona la vicissitudine del Sacco di Roma (1527) e le consentì di prestare aiuto alla popolazione e di riscattare prigionieri anche ricorrendo alle proprie sostanze.
Ritornata a Roma nel 1531, nel 1535 conobbe Pietro Carnesecchi con cui intrecciò un rapporto di amicizia. In seguito, le venne l’ispirazione di compiere un viaggio in Terra santa per cui si trasferì a Ferrara nel 1537, in attesa di ottenere i permessi dal Papa, con l’intenzione di imbarcarsi da Venezia. Tuttavia non partì: la salute malferma la costrinse a rinunciare all’idea. Nel 1539 rientrò a Roma dove divenne amica di Michelangelo Buonarroti che la stimò enormemente e su cui ebbe una grande influenza.
Mantenne anche per molti anni una stretta corrispondenza epistolare con Michelangelo che nel 1540 le inviò un piccolo quadro, una Crocifissione per la propria cappella privata; i bozzetti della Crocifissione sono attualmente conservati al British Museum di Londra e al Louvre di Parigi: l'artista aveva dipinto soltanto il Cristo, la Vergine e la Maddalena e, quando nel 1547 Vittoria morì, Michelangelo modificò il quadro raffigurando Vittoria come Maddalena. Questo quadro è stato identificato da alcuni con quello conservato nella concattedrale di Santa Maria de La Redonda a Logroño.
Nel 1541 il fratello entrò per la seconda volta in conflitto con papa Paolo III, giungendo a fomentare una rivolta. Vittoria, allora, si trasferì a Viterbo dove conobbe il cardinal Reginald Pole.
Nel 1544 rientrò a Roma dove, nel 1547 la colse la morte che, probabilmente, le risparmiò un'inchiesta dell'inquisizione che perseguitò molti dei suoi amici.
Scritti
Le sue opere comprendono poemi d'amore per il marito, le Rime, suddivise in Rime amorose e Rime Spirituali, ispirate allo stile di Francesco Petrarca, e composizioni in prosa di tema religioso tra cui il Pianto sulla passione di Cristo e l’Orazione sull’Ave Maria. Segue un elenco essenziale di alcune edizioni degli scritti di Vittoria Colonna, a cominciare da quelle pubblicate come poetessa ancora in vita:
▪ Rime de la diuina Vittoria Colonna, In Parma, Antonio Viotti, 1538; e successive numerosissime edizioni.
▪ Le rime spirituali della illustrissima signora Vittoria Colonna marchesana di Pescara. Non più stampate da pochissime infuori, le quali altroue corrotte, et qui corrette si leggono, In Vinegia, appresso Vincenzo Valgrisi, 1546; e successive edizioni;
▪ Pianto della marchesa di Pescara sopra la passione di Christo. Oratione della medesima, sopra l'Aue Maria. Oratione fatta il Venerdi santo, sopra la passione di Christo, In Venetia, Paolo Manuzio, 1556; e successive edizioni;
▪ Sonetti in morte di Francesco Ferrante d'Avalos marchese di Pescara, edizione del ms. XIII.G.43 della Biblioteca nazionale di Napoli a cura di Tobia R. Toscano, Milano, G. Mondadori, 1998;
▪ 1828 - Domenico Lentini (Lauria, 20 settembre 1770 – Lauria, 25 febbraio 1828) è stato un religioso italiano, ora venerato come beato dalla Chiesa cattolica.
Il beato Domenico Lentini nacque il 20 novembre 1770 da Macario e Rosalia Vitarella, di povere condizioni economiche, ma ricchi di fede e onestà. Venne battezzato lo stesso giorno della nascita. A quattordici anni segue la vocazione del sacerdozio, la sua formazione culturale avvenne nel paese natio e al Seminario di Policastro. Nel 1793 venne nominato diacono a Mormanno. Nella festa di Pentecoste, 8 giugno 1794, fu ordinato sacerdote nella Cattedrale di Marsiconuovo. Diventa presbitero e rimane per tutta la vita a Lauria. Sempre disponibile al Sacramento della Penitenza, ascolta assiduamente le confessioni dei fedeli, si dedica con tutte le sue forze all'evangelizzazione, non solo a Lauria, ma nella sua diocesi ed in quelle limitrofe. Rivive fortemente il mistero di Cristo crocifisso e risorto, unico Redentore dell'umanità. Dotato dei carismi di profezia e scrutamento dei cuori, compie prodigi anche in vita; il 25 febbraio 1828, nella sua casetta con un'agonia vissuta nel completo abbandono mistico, il servo buono e fedele viene chiamato a prendere parte alla gioia del suo Signore.
La beatificazione e il culto
Il Lentini sovente beneficava i poveri con gesti estrema di carità: per poter aiutare un bisognoso era solito privarsi anche di indumenti e scarpe, vestendosi della sola tonaca. A volte si privava del cibo, vivendo sempre in penitenza, con mortificazioni corporali e flagellazioni, dormendo sul pavimento, al fine di espiare i peccati umani.
Fu definito un "angelo dell'altare" per le sue lunghe adorazioni estatiche davanti al Santissimo Sacramento e celebrava l'eucarestia con intensa partecipazione. Gli si riconoscevano molti carismi di profezia, scrutamento dei cuori e miracoli. Dedicò la sua vita al sociale, educando i giovani e alla predicazione nelle città vicine. Visse in un momento estremamente delicato per la cittadinanza di Lauria, negli anni di fuoco della rivoluzione napoletana del 1799 (vedi Massacro di Lauria).
Morì in odore di santità: i funerali furono celebrati per sette volte, in sette giorni: per tutto il tempo la salma rimase flessibile e calda, effondendo sangue vivo e odore soave. Da allora sono state riportate, sia in Italia che nel resto del mondo, improvvise ed insperate guarigioni, alcune delle quali sono state riconosciute come miracoli dalla Chiesa cattolica.
Nel 1935 papa Pio XI lo dichiarò venerabile. Il 12 ottobre 1997, in piazza San Pietro a Roma, Domenico Lentini fu beatificato da papa Giovanni Paolo II, che ebbe a definirlo come esempio di vita per l'umanità.
La sua casa natìa e la chiesa madre di San Nicola di Bari a Lauria, che ne custodisce le reliquie, sono meta di pellegrinaggi che perdurano tutto l'anno.
La glorificazione di don Domenico cominciò già dai suoi funerali, celebrati in Lauria per sette giorni consecutivi e con grande partecipazione di popolo. Le grazie ed i miracoli ottenuti per l'intercessione di don Domenico sono state sempre numerose. Papa Giovanni Paolo II, dopo aver riconosciuto ufficialmente un miracolo attribuito al Servo di Dio nel 1988, il 12 ottobre 1997, in Piazza San Pietro a Roma, lo dichiara solennemente Beato, mentre la Chorale Domenico Lentini di Lauria diretta dal maestro Silvano Marchese e accompagnata all'organo dal Prof.Michele Belvedere, intonava l'Inno "Domenico Lentini" composto da padre Mario Curione .
È patrono della città di Lauria, dove si festeggia il 25 febbraio (data della sua morte).
Altre date da ricordare:
▪ 8 giugno (ordinazione presbiterale)
▪ 12 ottobre (data della beatificazione)
▪ 20 novembre (data di nascita e battesimo)
A Catanzaro gli è stata dedicata una parrocchia, mentre a Lauria, alla contrada Melara, un comitato ha saputo coinvolgere la popolazione ed insieme hanno reso possibile la costruzione di una chiesa dedicata al beato.
Molti sono i gruppi di preghiera che portano il suo nome non ultimo l'A.D.L. Associasione "Amici Domenico Lentini", espressione locale della nota associazione nazionale degli oratori parrocchiali ANSPI (Associazione Nazionale San Paolo Italia).
▪ 1921 - Renato Fucini (Monterotondo Marittimo, 8 aprile 1843 – Empoli, 25 febbraio 1921) è stato uno scrittore italiano, noto anche con lo pseudonimo e anagramma di Neri Tanfucio.
Figlio di Giovanna Nardi e di David Fucini, un medico della commissione governativa delle febbre malariche, trascorse gli anni della fanciullezza a Campiglia Marittima, in Maremma. Frequentò le scuole elementari dai Barnabiti a Livorno. Difficoltà finanziarie spinsero la famiglia a ritirarsi nell'abitazione avita di Dianella. In seguito, quando il padre ottenne la condotta a Vinci, Renato poté studiare privatamente a Empoli. Nel 1863 si laureò in Agraria all'Università di Pisa, dopo aver lasciato gli studi in Medicina, e iniziò a lavorare come aiuto nello studio tecnico di un ingegnere fiorentino. Nello stesso periodo cominciò a frequentare uno storico locale, oggi scomparso, il Caffé dei Risorti dove, prendendo spunto da vari episodi tragicomici narrati da alcuni frequentatori, iniziò a comporre sonetti.
Grazie a questi componimenti cominciò a farsi conoscere come poeta e nel 1871 uscirono i suoi "Cento sonetti in vernacolo pisano". Esordì come prosatore nel 1877 con un reportage su Napoli ("Napoli a occhio nudo: Lettere ad un amico"). In seguito al successo letterario, si dedicò all'insegnamento diventando professore di Belle Lettere a Pistoia e successivamente ispettore scolastico. A quest'ultima attività sono legate le novelle della raccolta "Le veglie di Neri: paesi e figure della campagna Toscana" (1882), ambientate prevalentemente in Maremma, come pure le successive raccolte "All'aria aperta" e "Nella campagna toscana".
I motivi prediletti sono quelli della vita agreste nelle zone che Fucini conosceva meglio: la Maremma e i borghi dell'Appennino pistoiese.
Dopo aver lavorato alcuni anni presso la Biblioteca Riccardiana di Firenze, nel 1906 fu messo in pensione, trascorrendo gli ultimi anni della sua vita tra la residenza di Dianella e quella di Castiglioncello, intrattenendo fitti e stretti legami con amici ed ex colleghi. Nel 1916 venne eletto socio dell'Accademia della Crusca. La morte lo colse il 25 febbraio del 1921. L'ultima opera curata dall'autore, edita poco dopo la sua morte, "Acqua passata: storielle e aneddoti della mia vita" (1921), contiene degli scritti brevissimi generalmente autobiografici.
▪ 1928 - San Toribio Romo González (Jalisco, 16 aprile 1900 – 25 febbraio 1928) è stato un sacerdote messicano.
San Toribio Romo venne ordinato sacerdote nel 1921 a Guadalajara, gli venne affidata una parrocchia a Tequila, vicino Jalisco. Durante le Guerre dei Cristeros si nascoste nel ranch "Agua Caliente" (in italiano, "acqua calda") dove diceva Messa per i contadini.
Nacque a Santa Ana de Guadalupe, appartenente alla parrocchia di Jalostotitlán, Jalisco, (Diocesi di San Juan de los Lagos) il 16 aprile del 1900. Vicario con funzioni di parroco a Tequila, Jalisco (Arcidiocesi di Guadalajara).
Sacerdote dal cuore sensibile e di assidua orazione. Profondamente preso dal mistero dell'Eucaristia chiese molte volte: «Signore non mi lasciare nemmeno per un giorno senza dire la Messa, senza abbracciarti nella Comunione». In occasione di una Prima Comunione, tenendo l'Ostia Sacra nelle sue mani disse: «Signore, accetteresti il mio sangue che ti offro per la pace della Chiesa?». Mentre si trovava ad Aguascalientes, luogo vicino a Tequila, che serviva come rifugio e centro del suo apostolato, volle aggiornare i registri parrocchiali. Lavorò tutto il giorno del venerdì ed anche la notte. Alle cinque del mattino di sabato 25 febbraio 1928, volle celebrare l'Eucaristia ma, sentendosi molto stanco e con sonno, preferì dormire un poco per celebrare meglio. Si era appena addormentato quando un gruppo di contadini e soldati entrarono nella stanza e uno di questi lo indicò dicendo: «Quello è il sacerdote, uccidetelo». Il Padre Toribio si svegliò impaurito, si sollevò e lo colpirono. Ferito e vacillante camminò un po', ma una nuova scarica alle spalle gli tolse la vita ed il suo sangue generoso tinse di rosso la terra di questa zona di Jalisco.
Vedi qui.
▪ 1953 - Sergej Nikolaevič Vinogradskij (1 settembre 1856 – 25 febbraio 1953) è stato un microbiologo, ecologo e scienziato del suolo russo.
Vinogradskij nacque a Kiev, città all'epoca dell'Impero russo, e studiò pianoforte dal 1875 nel Conservatorio Imperiale di San Pietroburgo. Tuttavia dopo due anni, nel 1877, si iscrisse all'Università di San Pietroburgo per seguire i corsi di chimica, tenuti da Nikolai Menshchutkin, e i corsi di botanica, tenuti da Andrei Sergeevich Famintzin.
Conseguì la laurea nel 1881 e rimase all' Università di San Pietroburgo ottenendo un "master" in botanica nel 1884. Nel 1885 iniziò a lavorare all'Università di Strasburgo al seguito del rinomato botanico Anton de Bary; Vinogradskij acquisì notorietà per il suo lavoro sui solfobatteri. Nel 1888 si trasferì a Zurigo, dove cominciò ad analizzare il processo della nitrificazione, identificando i generi Nitrosomonas e Nitrosococcus, i quali sono in grado di ossidare l'ammoniaca a nitrito, e i Nitrobacter, i quali ossidano il nitrito in nitrato. Fece ritorno a San Pietroburgo, dove rimase dal 1891 al 1905 in quanto capo del dipartimento di microbiologia generale all'Istituto di Medicina Sperimentale; in questo periodo, identificò gli anaerobi stretti Clostridium pastorianum, capaci di fissare l'azoto atmosferico. Nel 1901 è stato eletto membro onorario della Società di Scienze Naturali di Mosca, e nel 1902 membro corrispondente dell'Accademia Francese delle Scienze. Si ritirò dall'attività scientifica professionale nel 1905, dividendo il suo tempo tra la sua tenuta privata e la Svizzera. Nel 1922 accettò l'invito di dirigere la divisione di batteriologia agricolturale dell'Istituto Pasteur in un centro sperimentale a Brie-Comte-Robert in Francia, a circa 30 km da Parigi.
In questo periodo lavorò in vari progetti, tra cui i ferrobatteri, i batteri nitrificanti, la fissazione dell'azoto da parte degli Azotobacter, i batteri in grado di metabolizzare la cellulosa e metodi di coltura per microorganismi del suolo. Vinogradskij si ritirò definitivamente nel 1940 e nel 1953 morì a Brie-Comte-Robert.
Vinogradskij è famoso soprattutto per aver scoperto la chemioautotrofia, che divenne presto popolare come chemiosintesi, il metabolismo tramite il quale un organismo ricava energia da sostanze inorganiche (chemiotrofia) e organica il carbonio a partire dall'anidride carbonica (autotrofia). In precedenza si credeva che tutti gli organismi autotrofi ottenessero energia unicamente dalla luce, non da reazioni di composti chimici inorganici. Si credeva cioè che tutti gli organismi autotrofi fossero fotoautotrofi. Vinogradskij fu uno dei primi ricercatori a studiare i microorganismi all'esterno del contesto medico, diventando uno tra i primi esperti di ecologia dei microorganismi e di microbiologia ambientale. La colonna di Vinogradskij rimane un'affascinante dimostrazione di chemioautotrofia e di ecologia dei microorganismi, come dimostrato dalle letture di microbiologia in tutto il mondo.
▪ 1975 - Elijah Muhammad, nato Elijah Poole (Sandersville, 7 ottobre 1897 – 25 febbraio 1975), è stato un attivista e religioso statunitense, capo della Nation of Islam, organizzazione afroamericana statunitense fondata su di una originale interpretazione delle leggi dell' Islam.
La dottrina di Elijah Muhammad è stata considerata da molti come incentrata sulla supremazia nera. Egli insegnava che le persone di colore erano stati i primi sulla terra e che erano stati privati del loro poteri ed oppressi dai bianchi, creati da uno scienziato chiamato Yakub.
La Nazione dell'Islam predicò la completa separazione dalla società bianca e insegnò che le persone di colore devono sviluppare una propria indipenza economica, religiosa e nazionale. Gli insegnamenti della Nazione condannarono il bere, il giocare d'azzardo, l'abuso fisico di donne di colore e l'incapacità di difendere la propria famiglia dagli attacchi dei "violenti" americani bianchi.
Elijah Muhammad utilizzò la recente indipendenza di molte nazioni africane come esempio per i suoi seguaci americani. A differenza degli altri leader afro-americani della metà del XX secolo, Elijah Muhammad credeva che avesse più senso cercare aiuto dalle nazioni africane indipendenti che andare in Africa mentre le comunità nere americane rimanevano non indipendenti.
Allo stesso tempo, Elijah Muhammad mostrò orgoglio nella sua capacità di stare alla pari con i bianchi e non avrebbe avuto problemi a lavorare con loro se questo fosse servito agli scopi della Nazione. Elijah viveva in un quartiere prevalentemente bianco e permise a George Lincoln Rockwell del Partito Nazista Americano di parlare alla Nazione, quando entrambe le organizzazioni si opponevano all'integrazione razziale.
Una delle persone che risentirono dell'influenza di Elijah Muhammad fu l'ex-detenuto che il mondo avrebbe conosciuto col nome di Malcolm X. Sebbene questo abbia in seguito abbandonato la Nazione, l'influenza di Elijah sulla vita di Malcolm X è innegabile. Il giovane Malcolm sviluppò la sua dialettica e la visione politica all'interno della Nazione e sotto il tutorato di Elijah Muhammad.
L'assassinio di Malcolm X
La spaccatura tra Elijah Muhammad e Malcolm X fu dovuta fondamentalmente alla scoperta, da parte di Malcolm, delle voci secondo cui Elijah Muhammad avrebbe avuto rapporti sessuali con diverse giovani della Nazione che lavoravano per lui da cui sarebbero nati bambini di sua paternità. Il figlio di Elijah Muhammad, le donne e probabilmente lo stesso Elijah confermarono a Malcolm la veridicità delle voci. Malcolm si sentì in dovere di far sapere questo alla chiesa ed al pubblico e dopo aver sparso la notizia fu espulso dalla Nazione e dichiarò “I am most probably dead already” (Molto probabilmente sono già morto). Non si sa se Elijah abbia ordinato l'assassinio o l'abbia sponsorizzato, ma tre membri della Nazione furono arrestati e condannati per il suo omicidio nel marzo del 1966: Talmadge Hayer, Norman 3X Butler e Thomas 15X Johnson; in ogni caso, i suoi seguaci si rifiutarono di credere alle dichiarazioni di Malcolm.
▪ 1979 - Henrich Focke (Brema, 8 ottobre 1890 – Brema, 25 febbraio 1979) è stato un ingegnere aeronautico e imprenditore tedesco. Fu anche un pioniere nello studio degli elicotteri, Nel 1924 fondò la ditta Focke-Wulf-Flugzeugbau AG a Brema e nel 1937 fondò la ditta Focke, Achgelis und Co. GmbH nella zona di Hoykenkamp nel comune di Ganderkesee.
▪ 1983
- Tennessee Williams, pseudonimo di Thomas Lanier Williams (Columbus, 26 marzo 1911 – New York, 25 febbraio 1983), è stato un drammaturgo statunitense.
Il 9 giugno 1980 il Presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter gli ha concesso la prestigiosa onorificenza: la Medaglia presidenziale della libertà.
Durante gli anni 1930 inziiò a lavorare per il teatro, il suo primo lavoro fu Battle of Angels (Battaglia d'Angeli, 1940), poi riscritto come Orpheus Descending (La Calata di Orfeo, 1957).
la sua prima opera di successo fu The Glass Menagerie (Lo zoo di vetro del 1944), e nei suoi successivi lavori si osserva di come l'individuo si frappone alla società, i suoi personaggi sono tipici, vi sono donne deboli e uomini forti e giovani dallo spirito artistico.
L'omosessualità e la relazione con Frank Merlo
La relazione di Williams col segretario, Frank Merlo, durò dal 1947 fino alla morte di Merlo per carcinoma polmonare nel 1961 e garantì a Williams la stabilità per un lungo periodo nel quale egli scrisse i suoi lavori più duraturi.[senza fonte] Merlo riuscì infatti a compensare molti dei frequenti accessi di depressione di Williams, la difficoltà di accettare il proprio orientamento sessuale[senza fonte] e soprattutto la paura che, come la sorella Rose, anch'egli sarebbe diventato pazzo. La morte di Merlo sprofondò Williams in un periodo di acuta depressione che durò un decennio e che lo avvicinò all'alcolismo.
- Pietro Zangheri (Forlì, 23 luglio 1889 – Padova, 25 febbraio 1983) è stato un naturalista e scrittore italiano.
Iniziò la sua attività naturalistica studiando la flora forlivese, ampliando quindi il suo campo di interesse alla ornitologia e alla geologia della Romagna. Amava raccogliere campioni da collezionare fino ad arrivare a realizzare il Museo di Storia Naturale della Romagna, ora collocato presso il Museo civico di storia naturale di Verona.
Appassionato scrittore naturalista, è autore di circa duecento pubblicazioni sia scientifiche che divulgative, oltre a numerosi articoli su giornali e riviste[1]. Si impegnò, in particolare, nella difesa di ambienti naturali romagnoli, quali la Vena del Gesso, le Pinete costiere adriatiche e le Foreste Casentinesi.
È sepolto nel cimitero comunale di Dovadola. A suo ricordo l'Ente Parco delle Foreste Casentinesi ha istituito una borsa di studio in ambito naturalistico[2].
I suoi eredi, Fiorella e Sergio Zangheri, hanno donato alla Provincia di Forlì-Cesena l'archivio fotografico realizzato dal grande naturalista forlivese. Tale archivio è stato depositato nella sede di Santa Sofia, nell'Appennino forlivese, del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.
* 1997 - Ugo Poletti (Omegna, 19 aprile 1914 – Roma, 25 febbraio 1997) è stato un cardinale italiano.
Nato ad Omegna nel 1914, fu ordinato sacerdote nel 1938.
Fu prima pro-vicario e poi vicario generale della diocesi di Novara.
Il 14 settembre 1958 l'arcivescovo di Novara Gilla Vincenzo Gremigni lo consacrò vescovo.
Dal 1958 al 1967 fu vescovo ausiliare di Novara.
Nel 1964 divenne direttore delle Pontificie Opere Missionarie.
Il 26 giugno 1967 venne nominato arcivescovo di Spoleto.
In seguito, il 3 luglio 1969 fu nominato vescovo ausiliare vicegerente di Roma, divenendo così il più stretto collaboratore del cardinale Angelo Dell'Acqua.
Papa Paolo VI lo elevò al rango di cardinale nel concistoro del 5 marzo 1973 con il titolo dei SS. Ambrogio e Carlo. Il 6 marzo fu nominato Vicario Generale della Diocesi di Roma, incarico che mantenne fino al 1991.
Dal 1985 al 1991 fu presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
In seguito divenne Arciprete della Basilica Liberiana.
Si spense per un improvviso attacco cardiaco il 25 febbraio 1997.
▪ 1998 - Umberto Mastroianni OMRI (Fontana Liri, 21 settembre 1910 – Marino, 25 febbraio 1998) è stato uno scultore e partigiano italiano.
Era figlio di Vincenzo Mastroianni e della seconda moglie Luigia Maria Vincenza Conte. Umberto era lo zio dell'attore Marcello Mastroianni: infatti suo padre Vincenzo aveva avuto dalla prima moglie - Concetta Conte, sorella della seconda - un figlio di nome Ottone, futuro padre di Marcello.
Umberto nel 1924 arriva a Roma, dove frequenta, contemporaneamente allo studio di suo zio Domenico, i corsi di disegno dell'Accademia di San Marcello. Si trasferisce nel 1926 a Torino dove affina il "mestiere di scultore" nell'atelier di Michele Guerrisi.
Nel 1930 arriva il primo riconoscimento ufficiale, il ""Premio del Turismo"" offerto dal Ministero della Pubblica Istruzione e, di lì a poco, le prime mostre a livello nazionale ed europeo, tra cui nel ’35 la Quadriennale di Roma e l'anno seguente la Biennale di Venezia.
Chiamato in guerra, parteciperà poi alla Resistenza nelle formazioni del canavese con un tale impegno che rifletterà poi nelle sue opere successive, caricandovi le istanze partorite da quella concreta lotta in nome della libertà, per arrivare alla formulazione di quella "poetica della Resistenza" riconosciutagli da Giulio Carlo Argan. A Torino riesce velocemente a trovare i primi amici e i compagni di avventura a cui resterà legato per tutta la vita: il pittore Luigi Spazzapan, lo scrittore e pittore Guido Seborga, il musicista Massimo Mila, che hanno con lui un certo fastidio verso l'élite chiusa della città, ma anche la convinzione che nella Torino industriale e casoratiana si combatteva in quel momento, la battaglia per il rinnovamento dell'arte e della cultura italiana. Per promuovere una linea alternativa tanto al "classicismo" di Casorati quanto alla posizione culturale del "Gruppo dei Sei di Torino" ha dato vita nel 1947 insieme a Luigi Spazzapan, Mattia Moreni, Ettore Sottsass jr , Piero Bargis, Corgnati, Oscar Navarro, Vincenzo Ciaffi, Massimo Mila, Maria Luisa Spaziani , Guido Seborga al Premio Torino. Il premio i cui vincitori furono Emilio Vedova, Bruno Cassinari, Pericle Fazzini suscitò sandalo in città e durò un solo anno
Dopo la liberazione è tra i promotori di un superamento soprannazionale della cultura italiana secondo le indicazioni delle "avanguardie storiche".
Nel 1945 vince, con la collaborazione dell'architetto Carlo Mollino, il concorso per il Monumento al Partigiano: l'opera, di considerevole dimensione, verrà successivamente collocata nel Campo della Gloria del cimitero Generale di Torino. Nel 1951 tiene la sua prima mostra personale alla Galerie de France di Parigi, la più importante in Europa. La critica straniera si rende subito conto della qualità della sua produzione e del suo significato.
Il riconoscimento più alto lo consegue alla XXIX Biennale di Venezia del ’58, quando ottiene il Gran Premio Internazionale per la scultura. Nel 1960 terrà un'altra mostra personale a New York alla Kleeman Gallery e nello stesso anno l'artista espone al Dallas Museum of Fine Arts.
Nel 1962 Mastroianni si dedica all'incisione approntando anche le lastre per l'illustrazione di alcuni volumi come: Poeti sovietici (1964) e Vento furente (1972). Nel ’64 il Comune di Cuneo gli affida l'esecuzione del Monumento alla Resistenza italiana, cui lavora per cinque anni, dal 1964 al 1969.
Sempre nel 1969 Mastrioanni realizza a Cuorgnè (TO) il monumento alla Resistenza canavesana, collocato davanti al municipio della cittadina piemontese.
Nel 1971 la città di Frosinone gli commissiona il Monumento ai Caduti di tutte le guerre (la cui idea è del 1970), eseguito in acciaio e collocato nel 1977.
Nel frattempo ottiene anche l'incarico dalla città di Cassino di elaborare un Mausoleo della pace (collocato nel 1987). In ordine di tempo viene il Monumento alla Resistenza della città di Urbino del 1980, che dialoga con l'eccezionale complesso urbanistico del capoluogo dall'alto del parco della Resistenza.
Titolare della cattedra di scultura all'Accademia di Belle Arti di Bologna, ne tiene anche la direzione dal 1961 al 1969; da Torino si trasferisce nel 1970 a Marino, insegnando prima all'Accademia di Belle Arti di Napoli, quindi in quella di Roma. Nel 1973 l'Accademia dei Lincei gli conferisce il Premio Feltrinelli.
Nel 1974 il Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris ripropone tutta l'attività scultorea di Mastroianni, aprendo un ciclo dedicato alla scultura italiana del dopoguerra. Nel 1977 Mastroianni espone alcune sue opere monumentali a Charleston, nell'ambito dell'edizione statunitense del "Festival dei due mondi".
Nel ’79 quasi a dimostrazione della sua inesauribile vocazione sperimentale esegue per il Teatro dell'Opera di Roma la scenografia del Coro dei morti su testo di Giacomo Leopardi e musica di Goffredo Petrassi. A cui farà seguito l'anno seguente il lavoro sull'Uccello di fuoco di Igor Stravinskij.
Nel 1985 gli viene conferito a Tokyo "The 4th Henry Moore Grand Prize Exhibition the Utsukushigahara Open Air-Museum". Lo stesso Museo d'Arte Moderna, poco distante dalla capitale nipponica, gli dedica una sala permanente con una dozzina di opere, tra le quali ha assoluto spicco il bronzo Hiroshima del ’60.
Nel 1987 regala allo Stato italiano 26 opere per lo più del periodo informale, il nucleo più importante della sua collezione: il valore artistico e morale di questo lascito è documentato dalla mostra allestita al San Michele di Roma.
A coronamento di una prodigiosa carriera, e dopo i premi Biancamano e la Ginestra d'oro del Cònero, il 27 ottobre del medesimo anno gli viene consegnato a Tokyo il "Praemium Imperiale", una sorta di Nobel del Sol Levante.
Un altro Monumento resistenziale viene inaugurato nella città di Poggibonsi nel giugno del ’90 e in ottobre si apre in Giappone, al "The Hakone Open Air Museum", l'imponente rassegna "dal Caos alla materia, dall'informe al Cosmos". Ordinata da Costanzo Costantini, essa raccoglie la produzione più significativa degli ultimi vent’anni.
Circa dieci anni dopo aver ricevuto la cittadinanza onoraria di Arpino, Mastroianni ottiene nel luglio ’91 quella di Chiaravalle.
Nel marzo-aprile 1992 si inaugura ad Alessandria, nella Sala d'Arte di Palazzo Guasco, un'antologia di ori e d'argenti, un'esperienza singolare lungo tutto il cammino mastroianneo. Nel proseguo dell'anno sono da registrare altri due avvenimenti di ragguardevole interesse: la collocazione, durante l'estate, del Belfagor davanti al Palazzo Ducale di Genova nell'ambito delle manifestazioni sulle Colombiadi e il Guerriero nella scalinata del Palazzo delle Esposizioni di Roma quale simbolo dell'attuale edizione della Quadriennale.
Nel dicembre del 1993 gli viene conferito il "Premio Michelangelo". Sempre nel ’93 dona a Fontana Liri, sua città natale, una scultura monumentale in ricordo delle sue radici e in onore di tutti i cittadini del luogo, in particolare suo padre. Nel 1994 a Torino si inaugura l'imponente lavoro della Cancellata del Teatro Regio e gli viene conferita la Cittadinanza onoraria.
Nel 1995 viene progettato ed inaugurato nella città di Cumiana il bassorilievo in bronzo a ricordo dei caduti nella Resistenza. Nello stesso anno la città di Cento, in onore a Guglielmo Marconi, inaugura la scultura monumentale Elettra e, presso il Palazzo dell'Arte in occasione della Triennale di Milano, Umberto Mastroianni espone nei giardini, tre sculture monumentali: Guerriero del 1970-1988, Fantascienza del ’71 e Macchina Sacrale dell'88.
Nella notte del 25 febbraio 1998, all'età di ottantotto anni, dopo una lunga e dolorosissima malattia, Mastroianni muore nella sua casa-museo di Marino, presso i Giardini Colonna. Viene sepolto nel cimitero di Carmagnola (Torino).
Nel 1993 nasce ad Arpino, in provincia di Frosinone, il Centro Internazionale Umberto Mastroianni, che il 15 gennaio 1999 si costituisce in Fondazione Umberto Mastroianni.
Nel museo della Fondazione sono esposte, oltre a moltissimi lavori dello scultore ciociaro, opere di importanti artisti italiani ed internazionali come Vittorio Miele, Federico Gismondi, Eugenio Carmi, Adolfo Loreti, Maurizio Romani, Vadim Grinberg ed altri.
Presidente della Fondazione è l'On. Massimo Struffi.