Il calendario del 24 Gennaio
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Eventi
▪ 41 - Claudio viene nominato imperatore di Roma dopo l'assassinio di suo nipote Caligola
▪ 1059 - Il Sinodo di Sutri depone Papa Benedetto X e dichiara suo successore Niccolò II, che era già stato eletto in dicembre ma attendeva l'incoronazione.
▪ 1458 - Mattia I Corvino diventa re d'Ungheria
▪ 1679 - Re Carlo II d'Inghilterra scioglie il Parlamento inglese
▪ 1848 - Corsa all'oro californiana: James W. Marshall trova l'oro a Sutter's Mill, nei pressi di Sacramento
▪ 1859 - Valacchia e Moldavia vengono unite sotto Alessandro Giovanni Cuza con il nome di Romania (si veda 1º dicembre 1918 per l'unificazione definitiva, all'epoca mancavano ancora la Transilvania e altre regioni)
▪ 1888 - Jacob L. Wortman brevetta il nastro della macchina da scrivere
▪ 1897 - Freud lavora sul folklore
▪ 1908 - Robert Baden-Powell da il via al movimento scout
▪ 1924 - San Pietroburgo, viene ribattezzata Leningrado
▪ 1935 - Mussolini si prepara a invadere l'Etiopia
▪ 1940 - Viene ufficialmente "fondata" la nuova cittadina di Nettunia
▪ 1943 - Seconda guerra mondiale: Franklin D. Roosevelt e Winston Churchill concludono una conferenza a Casablanca
▪ 1949 - La Francia riconosce lo stato di Israele
▪ 1960 - Settimana delle barricate ad Algeri
▪ 1962 - Brian Epstein firma il contratto per fare da manager ai The Beatles
▪ 1966
- - Avviene a Trento la prima occupazione
- - Un Boeing 707 dell'Air India si schianta sul Monte Bianco, al confine tra Francia e Italia. 117 vittime
▪ 1972 - Shoichi Yokoi, un soldato giapponese della seconda guerra mondiale, viene scoperto a Guam
▪ 1975 - Keith Jarrett si esibisce a Colonia. Dalla registrazione del concerto verrà tratto il celebre The Köln Concert
▪ 1979 - Viene ucciso a Genova dalle Brigate Rosse l'operaio-sindacalista Guido Rossa
▪ 1984 - Viene messo in vendita il primo Apple Macintosh
▪ 1986 - La sonda spaziale Voyager 2 passa a circa 80.000 chilometri da Urano
▪ 1987 - In Libano, vengono rapiti Alann Steen, Jesse Turner, Robert Polhill e Mitheleshwar Singh
▪ 1990 - Il Cremlino ritira l'armata rossa da Baku dopo aver provocato 83 morti fra gli azeri
▪ 1996 - Il Primo Ministro polacco Jozef Oleksy si dimette tra le accuse di aver fatto la spia per Mosca
▪ 1997 - Viene istituita in Italia la Commissione Parlamentare per le Riforme Costituzionale (Bicamerale)
▪ 1998 - Papa Giovanni Paolo II è a Cuba
▪ 2002 - Iniziano le audizioni del Congresso per il caso Enron
▪ 2003 - Il Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti inizia ufficialmente le sue operazioni
2008 - Il Governo Prodi II riceve la sfiducia al Senato della Repubblica.
Anniversari
▪ 41 - Gaio Giulio Cesare Germanico (latino: Gaius Iulius Caesar Germanicus; Anzio, 31 agosto 12 – Roma, 24 gennaio 41) , meglio conosciuto come Gaio Cesare o Caligola, fu il terzo imperatore romano, appartenente alla dinastia giulio-claudia, e regnò dal 37 al 41. Le fonti storiche pervenute lo hanno reso noto per la sua stravaganza, eccentricità e depravazione, tramandandone un'immagine di despota. L'esiguità delle fonti fa comunque di Caligola il meno conosciuto di tutti gli imperatori della dinastia. Fu assassinato da un gruppo di sue guardie.
* 1829 - Ottavio Giovanni Battista Assarotti (Genova, 25 ottobre 1753 – Genova, 24 gennaio 1829) è stato un religioso italiano, fondatore delle scuole per sordomuti ed inventore dell'alfabeto manuale.
Segue gli studi nella scuola degli Scolopi, conseguendo la laurea in giurisprudenza, ed entrando nell'ordine religioso degli stessi padri Scolopi.
Dopo aver insegnato in molti istituti ritorna a Genova dove si appassiona alla causa dei sordomuti e qui fonda nel 1811 l'Istituto Nazionale per Sordomuti di Genova (oggi Fondazione Padre Assarotti).
Durante questa esperienza inventa l'alfabeto manuale o dattilologico che permette tutt'ora ai sordomuti di comunicare. Quel linguaggio, che venne definito "Metodo Assarotti", dette l'impulso alla fondazione di numerosi altri istituti nel resto dell'Italia.
Muore a Genova all'età di 76 anni, il 24 gennaio 1829, ancora alla guida del suo Istituto.
* 1851 - Gaspare Luigi Pacifico Spontini (Maiolati, 14 novembre 1774 – Maiolati, 24 gennaio 1851) è stato un compositore e direttore d'orchestra italiano.
Di umili origini, venne inviato dai genitori presso lo zio paterno per intraprendere la carriera ecclesiastica, anche se i desideri e le inclinazioni del ragazzo erano rivolti verso la musica. Iniziò i primi studi musicali a Jesi; nel gennaio del 1793 viene accolto nel Conservatorio della Pietà dei Turchini di Napoli e ben presto cominciò a comporre.
* 1872 - Friedrich Adolf Trendelenburg (Eutin, 30 novembre 1802 – Berlino, 24 gennaio 1872) è stato un filosofo tedesco.
Studiò nelle Università di Kiel, Lipsia e Berlino; si occupò soprattutto della filosofia di Platone e Aristotele, cercando, nel suo Platonis de ideis et numeris doctrina e Aristotele illustrata (1826) di ottenere una più precisa conoscenza del platonismo attraverso la critica aristotelica.
Rifiutata l'offerta di una cattedra a Kiel, accettò un impiego, dal 1826 al 1833, di precettore del figlio di un amico del ministro prussiano dell'Istruzione, Altenstein. Pubblicate nel 1833 il De Aristotelis catogoriis e un'edizione critica del De anima di Aristotele, quello stesso anno il ministro Altenstein lo nominò professore straordinario a Berlino, divenendo nel 1837 professore ordinario. Nel 1836 pubblicò gli Elementa logices aristotelicae e nel 1842 le Erläuterungen zu den Elementen der Aristotelischen Logik; nel 1847 divenne membro dell'Accademia prussiana delle scienze di cui fu segretario, nella classe delle scienze storiche, fino al 1871.
Insegnò per quasi 40 anni, esaminando anche i candidati insegnanti di filosofia e pedagogia in Prussia. Nel 1865 fu coinvolto in un'acrimoniosa controversia sull'interpretazione kantiana dello spazio con Kuno Fischer, che attaccò nel suo Kuno Fischer e il suo Kant (1869), ottenendone una replica polemica nell'Anti-Trendelenburg (1870) del Fischer.
Il figlio Friedrich fu un noto chirurgo.
La filosofia
La filosofia del Trendelenburg è condizionata dal suo studio di Platone e Aristotele, nei quali vede i fondatori dell'idealismo; la sua posizione è quella di un moderno interprete aristotelico. Negando la possibilità di un metodo filosofico assoluto, come rivendicato da Hegel, l'opera del Trendelenburg è volta alla dimostrazione della presenza dell'idea nella realtà. Il processo del pensiero è analitico, dalle realtà particolari all'universale nel quale esse hanno la loro spiegazione; anche se si intuisce il sistema del tutto dalle parti conosciute, il processo di ricostruzione rimarrà tuttavia approssimato. Invece di un costante atteggiamento speculativo, sarà nostro dovere rimanere fermi a ciò che può essere considerato il risultato acquisito di uno sviluppo storico.
Trendelenburg trovò l'espressione classica di tali risultati nel sistema platonico - aristotelico. Il problema filosofico viene così posto: come il pensiero e l'essere sono uniti nella conoscenza, come il pensiero giunge nell'essere e come l'essere entra nel pensiero? Procedendo secondo il principio secondo il quale il simile può essere solo conosciuto dal simile, Trendelenburg ottiene una dottrina personale, da lui definita organische Weltanschauung, concezione organica del mondo – per quanto basata su Aristotele. Introduce il concetto di movimento costruttivo che unifica essere e pensiero, nel senso che il mondo esterno è oggetto a ogni istante di percezione e pensiero: quest'ultimo produce a priori le forme - il tempo, lo spazio e le categorie delle scienze naturali – ma le produce in concordanza con la realtà e pertanto esse sono insieme soggettive e oggettive. In questo modo Trendelenburg tenta di risolvere il problema della conoscibilità della kantiana cosa in sé. È vero che la materia non può così essere completamente risolta nella conoscenza ma la parte irriducibile può essere tratta, seguendo Aristotele, come astrazione a cui avvicinarsi indefinitamente.
I fatti dell'esistenza non sono però spiegati compiutamente in modo meccanicistico. L'interpretazione decisiva dell'universo può trovarsi soltanto nella superiore categoria del fine o causa finale. Qui Trendelenburg trova la linea divisoria tra i sistemi filosofici: da una parte quelli che non ammettono finalità ma cause efficienti, i quali entrano nel gruppo del democritismo; dall'altra la concezione organica o teleologica del mondo, che interpreta le parti con l'idea del tutto e vede nelle cause efficienti il veicolo dei fini ideali. Questa può essere definita in generale un platonismo; un sistema come lo spinozismo, che sembra appartenere a un terzo gruppo, rientra in realtà nel democritismo, ossia essenzialmente in una concezione materialistica.
L' etica
L'ultimo aspetto, derivato dalle vicende della vita umana, attiene al mondo etico, che consiste in sostanza nella realizzazione dei fini. Il diritto naturale di Trendelenburg è il completamento del suo sistema: poiché il compito dell'uomo è attuare l'idea della propria umanità, non astrattamente come Kant, ma nel contesto dello Stato e della storia, il suo pensiero deve tendere a fini che la realizzino. Il diritto è il mezzo col quale si realizza l'esigenza etica: condizione della vita morale, nasce dallo scopo etico. Lo Stato, l'organismo etico in cui l'individuo – uomo in potenza – diviene uomo in atto, è esso stesso l'uomo universale nella forma del popolo.
Critica alla dialettica hegeliana
La sua critica alla dialettica di Hegel è ciò che più lo ha reso noto. Secondo alcuni sarebbe il pensatore che, puntando al "motore" dell'impianto hegeliano, più ha intaccato il sistema del grande avversario (anche più dei vari Kierkegaard , Shopenhauer ed Herbart ).
La sua critica muove dalla logica aristotelica, di cui egli è grande studioso ed esperto. Si possono distinguere due modi di cotrappore concetti, la contraddizione logica e opposizione reale. Contraddizione logica significa contraddire un concetto negandolo (per esempio: X nega non X); opposizione reale invece confronta tra loro due concetti giustappponendoli (per esempio: vero è il contraltare di falso). Secondo Trendelenburg, Hegel avendo imperniato il suo sistema sul meccanismo tesi-antitesi-sintesi ha commesso il grave errore di non distiguere ,ma anzi di fare confusione, tra contraddizione logica ed opposizione reale: questo "pastrocchio" a suo avviso comprometterebbe seriamente il risultato toretico del sistema ,dato che costituisce il "cuore" di un sistema così vasto e complesso.
▪ 1920 - Amedeo Clemente Modigliani (Livorno, 12 luglio 1884 – Parigi, 24 gennaio 1920) è stato un pittore e scultore italiano, noto con lo pseudonimo di Dedo (e Modì) e celebre per i suoi ritratti femminili caratterizzati da volti stilizzati e da colli affusolati. Morì all'età di trentacinque anni. È sepolto nel cimitero parigino Père Lachaise.
* 1965 - Sir Winston Leonard Spencer Churchill (Blenheim Palace, 30 novembre 1874 – Londra, 24 gennaio 1965) è stato un politico, storico e giornalista britannico. Conosciuto principalmente per aver guidato la Gran Bretagna durante la seconda guerra mondiale, è stato primo ministro del Regno Unito dal 1940 al 1945 e successivamente dal 1951 al 1955. Noto statista, oratore e stratega, Churchill fu inoltre un ufficiale dell'esercito britannico. Autore prolifico, vinse il Premio Nobel per la Letteratura nel 1953 per i suoi scritti storici.
Durante la sua carriera nell'esercito, Churchill combatté con il corpo di spedizione chiamato Malakand Field Force nella battaglia di Omdurman in Sudan e durante la seconda guerra Boera in Sud Africa. In questo periodo riuscì inoltre a raggiungere la fama come corrispondente di guerra.
Sulla scena politica per quasi sessant'anni, ricoprì numerose cariche politiche e di governo. Nei primi anni del Novecento, durante i governi liberali, fu a capo del Ministero per il commercio e l'industria (Board of Trade) e Segretario di Stato per gli Affari interni (Home Secretary).
Durante la prima guerra mondiale fu, tra l'altro, Primo Lord dell'Ammiragliato, Ministro delle Munizioni, Segretario di Stato per la Guerra e Segretario di Stato per l'Aviazione. Combatté anche con l'esercito sul fronte occidentale e comandò il 6th Battalion of the Royal Scots Fusiliers. Nel periodo tra le due guerre fu Cancelliere dello Scacchiere (il Ministro delle Finanze britannico).
Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, Churchill fu nominato Primo Lord dell'Ammiragliato. Successivamente in seguito alle dimissioni di Neville Chamberlain il 10 maggio 1940, diventò Primo Ministro del Regno Unito e guidò la Gran Bretagna alla vittoria contro le Potenze dell'Asse. I suoi discorsi furono di grande ispirazione alle forze alleate impegnate in combattimento. Dopo la sconfitta alle elezioni del 1945, Churchill diventò leader dell'opposizione. Nel 1951 diventò nuovamente Primo Ministro fino al ritiro definitivo dalla scena politica nel 1955. Alla sua morte la Regina gli concesse gli onori del funerale di stato, al quale parteciparono un gran numero di statisti.
* 1967 - Luigi Federzoni (Bologna, 27 settembre 1878 – Roma, 24 gennaio 1967) è stato un politico italiano.
Figlio del letterato Giovanni Federzoni, nel 1900 si laureò in lettere con Giosuè Carducci all'Università di Bologna, conseguendo successivamente anche una laurea in giurisprudenza.
Nella sua attività di giornalista e come autore di romanzi, novelle e saggi letterari usò lo pseudonimo Giulio De’ Frenzi.
Nel 1910 fu tra i fondatori, con Enrico Corradini, dell’Associazione Nazionalista Italiana e nel 1911, con Alfredo Rocco ed Enrico Corradini, del settimanale ‘’L’idea Nazionale’’. Divenuto leader del movimento nazionalista, fu deputato dal 1913.
Dopo aver contribuito alla fusione, avvenuta nel 1923, del movimento nazionalista con il Partito Nazionale Fascista, fu ministro del governo Mussolini dal 1923 al 1928 (prima delle colonie, poi degli interni e poi di nuovo delle colonie). Nel 1925 fu tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali fascisti, redatto da Giovanni Gentile. Si dimise da ministro degli interni in polemica con l'ala radicale del fascismo capeggiata da Roberto Farinacci.
Fu presidente della Società Geografica Italiana dal 1923 al 1926. Negli anni successivi ebbe cariche istituzionali ed onorifiche.
Senatore dal 1928, fu Presidente del Senato dal 1929 al 1939 e, dal 1938 al 1943, dell’Accademia d'Italia e dal 17 marzo 1938 al 6 ottobre 1943 dell'Istituto dell’Enciclopedia Italiana. Fu inoltre socio nazionale dell'Accademia dei Lincei (6 maggio 1935 - 4 gennaio 1946), presidente dell'Istituto fascista dell'Africa italiana (1937-1940) e presidente della Società anonima "Nuova antologia".
Nella seduta del Gran Consiglio del Fascismo del 25 luglio 1943 fu tra i firmatari dell’ordine del giorno contro Benito Mussolini presentato da Dino Grandi e per questo nel 1944 fu condannato a morte in contumacia dal tribunale fascista di Verona.
Nel 1945 l’Alta corte di giustizia lo condannò all’ergastolo, ma fu amnistiato nel 1947.
* 1979 - Guido Rossa (Cesiomaggiore, 1º dicembre 1934 – Genova, 24 gennaio 1979) è stato un operaio e sindacalista italiano, assassinato durante gli anni di piombo dal gruppo terroristico delle Brigate Rosse.
Operaio di origine veneta, vive per parecchi anni a Torino per poi trasferirsi a Genova.
Iscritto al PCI, è sindacalista della CGIL all'Italsider di Genova-Cornigliano.
Appassionato di montagna, Guido Rossa è anche ricordato per la sua attività di alpinista, di fotografo e per il suo impegno nel Club Alpino Italiano. A lui viene intitolata la prima palestra di arrampicata di Torino.
Attività
Nell'ottobre del 1978 Rossa nota un uomo intento a nascondere volantini delle B.R. dietro a un distributore di bevande. L'operaio è Francesco Berardi, che cerca inutilmente di fuggire: fermato dalla vigilanza della fabbrica, si dichiara subito prigioniero politico. Viene consegnato ai carabinieri e arrestato.
Guido Rossa denuncia Berardi e testimonia al processo, nel quale Berardi, poi suicida in carcere, viene condannato a quattro anni e mezzo di reclusione.
Temendo una vendetta dei brigatisti, il sindacato offre per alcuni mese a Rossa una scorta, formata da operai volontari dell'Italsider, a cui lo stesso Rossa in seguito rinunciò.
L'omicidio
Il 24 gennaio 1979 alle 6:35 del mattino Rossa esce di casa sua in via Ischia 4 per recarsi al lavoro e sale nella sua Fiat 850. Ad attenderlo su un Fiat 238 parcheggiato dietro c'è un commando composto da Riccardo Dura, Vincenzo Guagliardo e Lorenzo Carpi che gli sparano contro sei colpi, uccidendolo.
L'effetto politico
È la prima volta che le Brigate Rosse uccidono un iscritto al PCI e un sindacalista. La rabbia e l'indignazione è enorme. Al funerale, cui partecipano 250.000 persone, presenzia il Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
L'omicidio di Rossa segna una svolta nella storia delle Brigate Rosse, che da quel momento non riusciranno più a trovare le stesse aperture nei confronti dell'organizzazione interna del proletariato di fabbrica. In effetti, proprio per la delicatezza dell'obiettivo, è ritenuto probabile che le BR avessero intenzione di punire Rossa, ma senza eliminarlo: la vittima, probabilmente, doveva essere solo "gambizzato". Questa ipotesi è confermata dalle perizie: fu Vincenzo Guagliardo a esplodere i colpi calibro 7,65 alle gambe con una Beretta 81.
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▪ 1986 - Lafayette Ronald Hubbard (Tilden, 13 marzo 1911 – San Luis Obispo County, 24 gennaio 1986) è stato uno scrittore statunitense. È ricordato soprattutto per essere stato il fondatore del movimento Scientology e di Dianetics.
Le sue opere letterarie hanno spaziato tra molti generi, dalla fantascienza alla fantasy, dalla religione ai testi tecnici, oltre a testi educativi e di management, saggi e poesie.
Hubbard è stato una figura pubblica controversa e numerosi dettagli della sua vita sono oggetto di dibattito. La chiesa di Scientology ha prodotto numerose biografie ufficiali che presentano il personaggio di Hubbard e la sua personalità assai sfaccettata in una luce di esaltazione. Le biografie di Hubbard scritte da giornalisti indipendenti ne dipingono un quadro più fosco e in molti casi contraddicono il materiale presentato dalla Chiesa di Scientology.
▪ 2002 - Pierre Bourdieu (Denguin, 10 agosto 1930 – 24 gennaio 2002) è stato un sociologo e filosofo francese.
Dopo aver studiato al liceo di Pau, e poi al liceo Louis-le-Grand a Parigi, entra all'École Normale Supérieure (ENS) di Parigi, nel 1951.
Agrégé di filosofia nel 1954, insegna l'anno successivo al liceo di Moulins. Tra il 1955 e il 1958 fa il servizio militare in Algeria, allora in guerra. Diventa quindi assistente all'università di Algeri.
Tornato in Francia nel 1960, come assistente alla Sorbona, nel 1961 è professore incaricato all'università di Lilla. Nel 1964 viene nominato direttore di studi all'Ecole pratique des hautes études (VI sezione) e nel 1981 è chiamato alla cattedra di sociologia del Collège de France. Dirige il Centro di Sociologia Europea (del Collège de France e dell'École des hautes études en sciences sociales), e le riviste "Actes de la recherche en sciences sociales" (fondata nel 1975) e "Liber".
È dottore honoris causa della Freie Universität di Berlino (1989), membro dell'Accademia Europea e dell'American Academy of Arts and Sciences, medaglia d'oro del CNRS (1993), dottore honoris causa dell'Università Johann Wolfgang Goethe di Francoforte (1996).
Pierre Bourdieu è scomparso a settantun anni il 24 gennaio del 2002.
Il pensiero
Influenzato contemporaneamente dal marxismo e dallo strutturalismo, Bourdieu si è dedicato in particolare alla sociologia dei processi culturali, elaborando il concetto originale di "violenza simbolica", ispirandosi alla filosofia della cultura di Ernst Cassirer. Inoltre, Bourdieu ha sviluppato il concetto di "habitus", che permette di spiegare la maniera attraverso cui un essere sociale interiorizza la cultura dominante (la doxa) riproducendola. Il punto di vista dominante non è dunque né immobile (é il risultato delle percezioni sociali degli individui), né facilmente evolvibile (la violenza simbolica porta i dominati e i dominanti a riprodurre involontariamente gli schemi della dominazione).
I suoi studi sul ceto studentesco universitario francese ebbero vasta eco negli anni attorno al 1968, in piena agitazione studentesca. Bourdieu ha rinnovato la tradizione francese dell'engagement, prendendo posizione negli eventi più significativi del nostro tempo, in difesa di Solidarnosc, al fianco degli studenti nelle lotte del 1986, e con gli intellettuali algerini: interventi sostenuti tutti dalla sua competenza di sociologo. Da sempre molto stimato nel ramo accademico, il pensiero di Bourdieu sta ora vivendo una sempre maggiore valorizzazione. Numerosi sono coloro che vedono in lui una delle figure più rilevanti della sociologia moderna.
Il mestiere del sociologo
Bourdieu ha cercato di recuperare la ricerca dei classici della sociologia nel costruire dei modelli generali per descrivere gli elementi strutturali delle formazioni sociali e la logica dello sviluppo dell’evoluzione umana riordinando il materiale delle ricerche storiche, dai punti di vista “sincronici” e “diacronici”. Questo quadro di riferimento è il filo conduttore delle riflessioni sulle “strutture” del mondo vitale, la “cultura”, la “società” e la “personalità”, e sulle rispettive “funzioni”, la riproduzione culturale, l’integrazione sociale e la socializzazione, considerando altresì i collegamenti tra le “strutture sottostanti a tutti i mondi della vita” e la loro “riproduzione simbolica” e “riproduzione materiale”.
Nell’introdurre il lavoro di Bourdieu, L. Wacquant indica questo “programma di ricerca” comune alla sociologia classica e la propria particolarità nell’interpretare il compito conoscitivo intorno alla coppia fattualità e significato, ponendo il duplice problema di risolvere il dualismo interno alle scienze sociali:
«Compito della sociologia, secondo P. Bourdieu, è quello di portare alla luce le strutture più nascoste dei vari mondi sociali che costituiscono l’universo sociale e di evidenziare i meccanismi che tendono a garantirne la riproduzione e la trasformazione. Una particolarità di questo universo è il fatto che le strutture che lo formano hanno, se così si può dire, una doppia vita. Esistono due volte, una prima volta nell’«oggettività del primo ordine» dato dalla distribuzione delle risorse materiali e dei mezzi di appropriazione di beni e valori socialmente rari (delle specie di capitale, nel linguaggio di Bourdieu) e una seconda volta nell’«oggettività del secondo ordine», sotto forma di schemi mentali e corporei che funzionano come matrice simbolica delle attività pratiche, dei comportamenti, modi di pensare, sentimenti e giudizi degli agenti sociali. […] Una scienza della società deve dunque necessariamente procedere a una doppia lettura o, per essere più precisi, deve mettere a punto un assortimento di occhiali analitici bifocali che uniscano le virtù epistemologiche di quelle letture evitandone nello stesso tempo i vizi» (Wacquant L., tr. it. Introduzione, in P. Bourdieu, Risposte. Per un’antropologia riflessiva, Torino, Bollati Boringhieri, 1992, p. 16.). (da Luca Corchia, Il mestiere di sociologo, secondo Pierre Bourdieu (1). Contro l’iperspecializzazione delle scienze sociali, in «Il Trimestrale. The Lab's Quarterly», 1, 2006)
1. Il concetto di campo
Dopo aver utilizzato il termine “campo” in un’accezione generica come “rete di relazioni”, Bourdieu ne elabora il concetto negli anni ’70 precisandone il senso fino agli anni ’90 quando giunge alla formulazione con cui risponde alla richiesta chiarificatoria di L. Wacquant: «In termini analitici, un campo può essere definito come una rete o una configurazione di relazioni oggettive tra posizioni. Queste posizioni sono definite oggettivamente nella loro esistenza e nei condizionamenti che impongono a chi le occupa, agenti o istituzioni, dalla loro situazione (situs) attuale e potenziale all’interno della struttura distributiva delle diverse specie di potere (o di capitale) il cui possesso governa l’accesso a profitti specifici in gioco nel campo, e contemporaneamente dalle relazioni oggettive che hanno con altre posizioni (dominio, subordinazione, omologia …)».
Ciascun campo ha un sistema di relazioni tra le posizioni dei soggetti che si definiscono reciprocamente in funzione delle dinamiche di produzione, di scambio e di distribuzione del capitale specifico, della posizione nello spazio sociale e del tempo considerato come il proprio sistema di credenze e di norme che regolano le azioni e un grado di istituzionalizzazione.
Ma l’autonomia dei molteplici campi è “relativa” in quanto essi sono determinati dalla logica di riproduzione dello spazio sociale di cui fan-no parte che ne regola i meccanismi di formazione e di funzionamento.
2. Il concetto di habitus
La “coppia epistemologica” soggettività e oggettività è posta in questione dal concetto di habitus con cui Bourdieu ricostruisce come si costituiscono e sviluppano sia i comportamenti individuali che le strutture socia-li. Con il ricorso a tale concetto, il sociologo francese intende, in particola-re, spiegare che cosa rende regolare e prevedibile il comportamento sog-gettivo senza ricadere in concezioni meccanicistiche e finalistiche dell’azione:
«Si può intendere retrospettivamente il ricorso alla nozione di habitus, vecchio concetto aristotelico-tomista […] come un modo di sottrarsi all’alternativa di uno strutturalismo senza soggetto e della filosofia del soggetto. Purtroppo, si applica alle mie indagini […] le medesime alternative che la nozione di habitus intende escludere, quelle di coscienza e di incoscienza, di spiegazione per cause efficiente o per cause finali».
Il punto di riferimento critico è l’opposizione filosofica tra il finalismo e il meccanicismo – una disputa tradizionale in letteratura che, secondo Bourdieu, ha portato a concepire gli attori sociali a partire da “proiezioni immaginarie” dei rispettivi soggetti pensanti, mettendo la propria mente di studiosi al posto del senso pratico socialmente costituito e storicamente orientato dei soggetti che agiscono.
Rigettando l’oggettivismo e il soggettivismo, egli ridefinisce il rapporto tra l’individuo e la comunità. L’habitus è, al contempo, una dimensione collettiva e individuale in quanto ciò che si deve normativamente dire, fare, esprimere e desiderare riguardo ai mondi oggettivo, sociale o soggettivo rimanda a un sapere comune implicito ed esplicito interiorizzato dai soggetti nelle loro cognizioni, nei comportamenti, fino alle posture del corpo e ai sentimenti.
La critica del sistema scolastico francese
In "la reproduction" (scritto in collaborazione con J.C. Passeron), Bourdieu sviluppa un'analisi estremamente critica nei confronti del sistema scolastico, il quale, come da titolo, ha secondo lui come risultato di "riprodurre" la struttura sociale esistente, e non la mobilità sociale che si prefiggerebbe come scopo dichiarato. Ciò avverrebbe perché l'educazione, in particolar modo quella umanistica, inculcherebbe non tanto il sapere, ma degli habitus che riguardano il rapporto col sapere. Questi habitus sarebbero convergenti con gli habitus familiari di certi gruppi sociali, che dunque si ritroverebbero avvantaggiati rispetto ad altri. In questo modo, il sistema scolastico non tenderebbe a selezionare chi possiede il sapere, ma chi appartiene ad una determinata classe sociale.
▪ 2003
- - Giovanni Agnelli (Torino, 12 marzo 1921 – Torino, 24 gennaio 2003) fu un imprenditore e industriale italiano, principale azionista e massimo dirigente della FIAT.
- Figlio di Edoardo Agnelli (1892 – 1935) e della principessa Virginia Bourbon del Monte (1899 – 1945), era il secondo dei sette figli della coppia.
- Era noto come Gianni Agnelli, e soprannominato l'Avvocato o affettuosamente Gioanin (Giovannino in piemontese).
- - Giovanni Gao Kexian (1928 – 24 gennaio 2003) è stato un vescovo cattolico cinese.
- Monsignor Giovanni Gao Kexian (1928 - 24 gennaio 2003) è stato un vescovo cattolico della diocesi di Yantai, nello Shandong. Nato da una famiglia cattolica da diverse generazioni, fu ordinato sacerdote nel 1983 subendo la persecuzione del governo Cinese non avendo accettato di aderire alla Chiesa Patriottica controllata dal Governo.
- Per esercitare il suo ministero pastorale ha vissuto per decenni, tra un arresto e l'altro, come prete clandestino. Fu anche insegnante in uno dei seminari clandestini dello Hebei.
- Arrestato un'ultima volta nell'ottobre del 1999 all'età del di 71 anni e detenuto presumibilmente in una prigione nel Nord della Cina. Nel 2002 il presidente degli Stati Uniti in visita ufficiale in Cina, preoccupato per la sorte di Gao Kexian ne chiese inutilmente la liberazione a Jiang Zemin.
Di lui non si seppe più nulla fino a quando, nell'agosto del 2003, il suo cadavere fu restituito alla famiglia senza alcuna spiegazione.
Altre fonti dicono che il suo corpo sia stato portato alla cremazione alla sola presenza di alcuni poliziotti, e senza il conforto di una benedizione.
Solo alla notizia della sua morte la Santa Sede rivelò che Gao Kexian in realtà era stato ordinato vescovo nel 1993 e la notizia era stata tenuta segreta per evitare di esporlo inutilmente a più gravi ritorsioni del Governo.