Il calendario del 22 Giugno
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Eventi
▪ 776 a.C.: si inaugura a Olimpia la prima edizione dei giochi olimpici.
▪ 1633 - Galileo Galilei è costretto all'abiura
▪ 1825 - Il parlamento britannico abolisce il feudalesimo e il sistema signorile nel Nord America Britannico
▪ 1826 - Inizia il Congresso di Panama, convocato da Simón Bolívar nel tentativo di creare una confederazione tra gli stati dell'America centro-sud
▪ 1898 - Guerra Ispano-Americana: i marines sbarcano a Cuba
▪ 1925 - Inaugurata la prima torre solare italiana all'Osservatorio di Arcetri
▪ 1926 - Viene allestito il Vittoriale degli Italiani.
▪ 1936 - Moritz Schlick viene assassinato sulle scale dell'Università di Vienna da un fanatico nazista
▪ 1940 - Seconda guerra mondiale: la Francia è costretta a firmare un armistizio, il Secondo Armistizio di Compiègne, con la Germania nazista
▪ 1941
- - La Germania Nazista invade l'Unione Sovietica senza consegnare alcuna preventiva dichiarazione di guerra, sarà uno dei punti di svolta più drammatici della Seconda guerra mondiale.
- - Le prime unità armate dei partigiani antifascisti croati vengono fondate nei pressi di Sisak
▪ 1944
- - L'Unione Sovietica inizia l'Operazione Bagration contro il Gruppo d'armate Centro tedesco
- - Le truppe naziste uccidono 40 innocenti a Gubbio, che vengono ricordati come i 40 Martiri
▪ 1946 - Viene emanata dal governo italiano, appena divenuto repubblicano, l'amnistia passata alla storia come l'amnistia Togliatti (questi era, infatti, il Ministro di Grazia e Giustizia dell'epoca).
▪ 1948
- - Viene scoperta da un gruppo di scienziati statunitensi la vitamina B12.
- - In Italia è proclamata l'amnistia per i reati compiuti dai fascisti, gesto che segna la riconciliazione nazionale.
▪ 1956 - Un gruppo di scienziati dell'Università di Los Alamos, nel Nuovo Messico, scopre il neutrino.
▪ 1963 - Papa Paolo VI viene eletto dal Collegio dei Cardinali, riuniti in conclave
▪ 1968 - Viene dichiarata l'indipendenza della micronazione della Repubblica Esperantista dell'Isola delle Rose
▪ 1976 - Il Parlamento Canadese abolisce la pena di morte
▪ 1978 - James Christy scopre il satellite di Plutone chiamato Caronte
▪ 1983 - Scompare in circostanze misteriose Emanuela Orlandi
▪ 1986 - Il calciatore argentino Diego Maradona segna contro l'Inghilterra, durante la semifinale della Coppa del Mondo FIFA a Città del Messico, due gol passati alla storia come la Mano de Dios e il Gol del Secolo.
▪ 2001 - A Catania parte l'hackmeeting 01
▪ 2002 - Un terremoto nell'Iran Occidentale, grado 6,5 della Scala Richter uccide più di 261 persone
▪ 2005 - Dieci ex-ufficiali e sottufficiali tedeschi vengono condannati all'ergastolo per il Massacro di Sant'Anna di Stazzema
Anniversari
* 431 - Paolino di Nola (Bordeaux, 355 – Nola, 22 giugno 431) è venerato dalla Chiesa cattolica come santo.
Al secolo Ponzio Anicio Meropio Paolino, fu vescovo di Nola nel V secolo. È considerato il patrono dei suonatori di campane, o campanari, poiché a lui è attribuita, per convenzione, l'invenzione delle campane come oggetto utilizzato in ambito ecclesiastico.
La formazione
Discendente da una illustre famiglia senatoriale e consolare, figlio del prefetto della Provincia di Aquitania. I suoi studi vennero affidati ad un amico del padre, il poeta Ausonio che insegnava a Bordeaux. Educato alla severità degli studi e soprattutto alla poesia, studiò legge e i sistemi filosofici di allora, studiò fisica. A quindici anni, quando il maestro si trasferisce a Milano, egli ha già completato la sua istruzione letteraria.
La conversione
A poco più di venti anni è annoverato tra i seicento senatori. Nel 378, uscito di carica, gli spettava il governo di una provincia senatoriale ed egli scelse la Campania. Anziché stare a Capua, preferì Nola dove era venerato san Felice. Prima di tornare in Aquitania, con bizzarra cerimonia pagana, si taglia la barba e la consacra simbolicamente a san Felice. A Barcellona conosce Therasia, donna ricca e bella, ma (diversamente da lui) è cristiana e battezzata: sarà la sua consorte e lo guiderà sulla strada della conversione. Nel 389 infatti, a 35 anni, nella chiesa di Bordeaux, ricevette il battesimo dal vescovo Delfino. Nel 392 dalla coppia nacque Celso ma appena dopo otto giorni morì: questo evento lo segnò per sempre, e lo spinse ancor più a rifugiarsi nella fede. Il suo percorso di conversione è completo.
Le opere
Nel 393 Paolino si trova a Barcellona, e durante una messa nel giorno di Natale i fedeli invocano: "Paolino sacerdote..!". Decide di prendere i voti e farsi sacerdote, secondo la massima "Voce di popolo, voce di Dio". Dopo l'ordinazione, nel 394, partì per un viaggio in Italia dove conobbe sant'Ambrogio. Durante una sosta in Toscana lui e la moglie decisero di dedicarsi completamente alla vita monastica. Decise di stabilirsi a Nola, dove aveva soggiornato quando era stato governatore della Campania, e dove si trovava la tomba di san Felice martire, a cui era particolarmente devoto. Fondò un cenobio maschile ed uno femminile, che si contraddistinsero per l'intensa vita di preghiera e per l'assistenza ai poveri.
Appena arrivato si ammala gravemente, e guarisce solo dopo lungo tempo, e una leggenda agiografica narra che la guarigione sia dovuta a un miracolo, opera di san Felice.
In seguito, innalza una basilica a san Felice (al posto del precedente santuario, assai più modesto), e attorno ad esso edifica una serie di chiostri ricchi di colonnati e fontane per accogliere le migliaia di pellegrini che ogni anno si recavano presso l'ara di san Felice. Terasia muore tra il 409 e il 414, ma sul fatto non sono pervenute informazioni.
Il 24 agosto del 410 Alarico I, re dei visigoti, entra in Roma e la saccheggia. Muore in quell'anno Paolo, il Vescovo di Nola, proprio quando Alarico è alle porte della città. Il popolo dei fedeli (con situazione analoga a quella di Barcellona) invoca: "Paolino Vescovo!", ed egli accetta la carica come in precedenza.
Nola è presa e devastata dai visigoti, e gran parte degli abitanti vengono fatti prigionieri. Paolino vende caritatevolmente tutti i suoi averi per riscattare i prigionieri, anche la croce episcopale. Quando non ebbe più niente, offrì la propria persona agli invasori per riscattare l'unico figlio di una vedova. Giunto in Africa e venduto come schiavo, diventa il giardiniere del proprio padrone. Un giorno Paolino profetizza l'imminente morte del re al suo padrone e, condotto innanzi al regnante, questi ne ebbe paura: in un suo sogno, Paolino presiedeva un tribunale di giudici contro di lui. Interrogatolo e scoperta la sua carica di vescovo, il padrone gli disse: "Dimmi quello che vuoi e ti sarà dato".
Paolino rispose che non desiderava altro che la liberazione sua e di tutti i nolani con lui. Così avvenne, e tornarono al loro paese accompagnati da navi cariche di grano. Sulla spiaggia di Torre Annunziata, fu accolto assieme ai prigionieri riscattati dai fedeli nolani che portavano e sventolavano mazzi di fiori. Rimane ancora oggi la tradizione dell'accoglienza: ogni anno (il 22 giugno se cade di domenica, altrimenti la prima domenica dopo) a Nola si tiene la Festa dei Gigli in suo onore.
Un resoconto agiografico sulla morte
Nel 431 Uranio, discepolo di Paolino, lascia degli scritti agiografici sulla sua morte: "Così trascorso il giorno, venne la notte. Fin quasi mezzanotte egli riposò un poco, ma poi il dolore al lato destro, unito a quello delle troppe punture di fuoco (probabilmente di herpes zoster), lo svegliò e, fino alle cinque respirò penosamente. All'alba il santo uomo volle osservare tutte le sue abitudini. Furono chiamati intorno a sé i preti, i diaconi e tutti i chierici, rivolse loro un'istruzione sullo spirito di pace e più tardi, appena capì che era giunta l'ora della preghiera serale, distese le braccia, cantò con voce lenta. Poi si fece silenzio, e verso le quattro del mattino nel 22 giugno, mentre i presenti vegliavano, parve a un tratto che un violento terremoto scuotesse la cella, e tutti quelli che stavano intorno al letto si gettarono in ginocchio per pregare. Fu in quel momento che, sulle ali degli angeli Paolino rese l'anima a Dio. Fu seppellito come suo desiderio accanto alla tomba di san Felice."
Culto
Il Martirologio romano fissa la memoria liturgica il 22 giugno. Il Santo è venerato a Nola, con la Festa dei Gigli, Senigallia, Sutera, Torregrotta e Barcellona.
Scritti
Paolino mantenne intensi rapporti epistolari con i più noti religiosi del tempo, in particolare con Ambrogio da Milano, Sofronio Eusebio Girolamo e Agostino. L'Epistolario comprende 49 lettere. Scrisse, inoltre, i Carmina che restano una delle più alte testimonianze della poesia cristiana dei primi secoli. Ci sono pervenuti 33 carmi di cui 14 carmi natalizi, ne compose uno ogni anno durante la sua permanenza a Nola, per il 14 gennaio, giorno del martirio di san Felice. Nel periodo di formazione e di studi compone vari poemetti, ma non ci è pervenuto nessuno di questi.
Bibliografia
▪ Joseph T. Lienhard, Paulinus of Nola and Early Western Monasticism, with a study of the Cronology oh His Work and an Annotated Bibliography, 1879-1976 (Theophaneia 28), Köln-Bonn 1977, pp. 192-204;
▪ Cesare Magazzù, Dieci anni di studi su Paolino di Nola (1977-1987), in Bollettino di studi latini 18 (1988), pp.84-103;
▪ Carmine Iannicelli, Rassegna di studi paoliniani (1980-1997), in Impegno e Dialogo 11 (1994-1996) [pubblic.1997], pp. 279-321 Rassegna Iannicelli
▪ Da una decina di anni si è fatta strada, un po' timidamente, una linea di indagine che ha voluto privilegiare gli aspetti teologici dell'opera di Paolino. Si è anche tentato di introdurre - accanto all'affermazione che Paolino comunque non sarebbe un teologo in senso stretto, cioè speculativo-dogmatico - una nuova definizione di teologia che si arricchirebbe di elementi esperienziali, ascetici, spirituali, simbolici. Questa linea è favorita da una nuova ricerca attualizzante e ridefinitoria del concetto di “teologia” e di “teologo”, che a fortiori può essere estesa non solo a Paolino di Nola ma anche ad altri Padri. Superando il livello retorico di talune dichiarazioni di inefficacia, di incompetenza, di ignoranza, Paolino utilizza di fatto alcuni procedimenti tipici del fare teologia. Non sembra neppure che la sua “avversione” alla filosofia possa pregiudicare lo scandaglio teologico, ma anzi è affermazione più netta della superiorità del cristianesimo, del ragionare su Dio rispetto al mondo pagano. È interessante quanto scrive prima delle attualizzazioni odierne e senza le acquisizioni moderne Morelli (Joseph Morelli, De S. Paulini Nolani Doctrina Christologica, tesi di dottorato in Teologia, Pontificia Facultas Theologica Neapolitana apud Majus Seminarium, ex Typographica Officina Forense, Neapoli, MCMXLV, pp. 16-17), a cui va dato merito di aver focalizzato l'attenzione su un tema non secondario per uno scrittore cristiano: Sed , his non ostantibus, rite adfirmare possumus Nostrum, quamvis non semper theoreticam theologiam, sempre tamen cordis theologiam scribere. Et ipsae quaestiones disceptationesque dogmaticae, quae huc illuc notantur, minime suavitatem animi Paulini perturbant; neque impediunt quominus Noster elegans maneat scriptor, qui diligenter formam curet. Remanet igitur poeta, sed poeta theologus. Neque hoc in carminibus tantum apparet ac proinde Paulini epistolae dissimiles sunt Hieronymi et Augustini epistolis in quibus ardens et fervens fides quinti saeculi scriptorium pulsat, in quibus quaestiones subtiles urgent et obscurae, explicationesque abstrusae theologiae alternis vicibus agunt disceptationibus dogmaticis contra haereticos et schismata.
▪ 1535 - John (Giovanni) Fisher (Beverley, 1469 – Londra, 22 giugno 1535) è stato un cardinale e umanista britannico. Venne fatto decapitare con l'accusa di lesa maestà da Enrico VIII per la sua opposizione all'annullamento del matrimonio con Caterina d'Aragona ed è venerato come santo e martire dalle Chiese cattolica ed anglicana.
Figlio di Robert Fisher, ricco mercante, e di sua moglie Agnes, tra il 1484 ed il 1501 studiò a Cambridge, dove conseguì il dottorato in Teologia: restò a Cambridge come professore, e nel 1504 venne eletto Cancelliere dell'Università. Ebbe contatti con i migliori intellettuali europei del suo tempo: dietro suo invito, Erasmo da Rotterdam si recò in Inghilterra e gli fece visita.
L'episcopato
Il 17 dicembre 1491 era stato ordinato sacerdote a York e nominato vicario di Northallerton: nel 1497 la contessa Margherita Beaufort di Richmond e Derby, madre del futuro sovrano Enrico VII Tudor, lo scelse come cappellano e confessore personale.
Vescovo di Richmond dal 1504 (con diritto di sedere nella Camera dei Lord), fu tutore del principe Enrico e venne nominato rappresentante della corona inglese al Concilio Lateranense V (1512).
Si alienò il sostegno di Enrico VIII prima opponendosi a tutti i provvedimenti tesi a rafforzare il controllo della corona inglese sull'episcopato e poi dando parere negativo alla richiesta di invalidità della dispensa di papa Giulio II che aveva permesso il matrimonio del sovrano con Caterina d'Aragona. Nel 1531 si oppose al conferimento al re del titolo di Supremo capo della Chiesa d'Inghilterra e poi all'Atto di Supremazia (1534), con il quale ogni decisione ecclesiastica da parte dell'episcopato veniva subordinata all'approvazione regia.
Gli ultimi anni
Intanto Enrico, ottenuta dal papa la nomina di Thomas Cranmer (suo sostenitore) ad arcivescovo di Canterbury, sposò segretamente Anna Bolena ed ebbe da lei una figlia; dopo il suo rifiuto di riconoscere l'illegittimità dei figli nati dal matrimonio di Enrico con Caterina d'Aragona, il 13 aprile del 1534 venne fatto arrestare con Tommaso Moro con l'accusa di lesa maestà (che prevedeva la pena di morte) e venne fatto rinchiudere nella Torre di Londra. Il re dichiarò vacante la sede di Rochester.
Il 17 giugno 1535 contro Moro e Fisher venne emessa la sentenza di morte per decapitazione: nella speranza di risparmiargli il supplizio, papa Paolo III lo creò cardinale del titolo di San Vitale nel concistoro del 22 giugno 1535 ed offrì al Fisher (ormai malato) la possibilità di trascorrere il resto dei suoi giorni in esilio a Roma. Enrico VIII negò al cardinale la possibilità di recarsi in Italia.
La sentenza venne eseguita alle 10 del 22 giugno 1535 nella Torre di Londra: la sua testa rimase esposta all'ingresso del ponte di Londra fino al 6 luglio, quando venne gettata nel Tamigi e sostituita da quella di Tommaso Moro. Il suo corpo nudo rimase esposto per tutto il giorno sul patibolo e venne seppellito senza cerimonie in una tomba anonima del cimitero di Ognissanti: in seguito venne traslato nella cappella di San Pietro in Vincoli nella Torre.
Il culto
Fu uno dei cinquantaquattro Martiri Inglesi proclamati beati da papa Leone XIII il 29 dicembre del 1886. Fu canonizzato da papa Pio XI il 19 maggio 1935: nella stessa cerimonia venne ascritto al numero dei santi Tommaso Moro, insieme al quale Giovann Fisher viene commemorato il 22 giugno.
Il suo culto è vivo anche presso la Chiesa anglicana che però fissa per la celebrazione della sua memoria la data del 6 luglio.
* 1885 - Muhammad Ahmad ibn al-Sayyid ʿAbd Allāh ibn Fahl, detto il Mahdi (Dunqula, 12 agosto 1844 – Omdurman, 22 giugno 1885) è stato un capo religioso e politico sudanese. Muhammad Ahmad ibn al-Sayyid ʿAbd Allāh ibn Fahl, detto il Mahdi (Dunqula, 12 agosto 1844 – Omdurman, 22 giugno 1885) è stato un capo religioso e politico sudanese.
Di origini economicamente modeste (ma il padre era un giurisperito (faqīh) che morì quando Muhamamd Ahmad era giovane), tanto da doversi occupare con la madre di piccolo commercio navale, fece studi coranici e si unì più tardi alla confraternita sunnita della Sammāniyya, guadagnandosi notorietà come maestro e mistico.
Dopo essere divenuto leader della confraternita stessa nel 1880, durante la problematica situazione sudanese di quegli anni si proclamò Mahdi e, appoggiandosi al popolare sentimento religioso e nazionalista, si pose a capo della rivolta contro la dominazione anglo-egiziana.
Nel 1884, sconfitto un distaccamento egiziano, pose sotto assedio le forze britanniche a Khartum e le costrinse alla resa il 26 gennaio 1885. L’impresa, che portò alla morte del Governatore britannico del Sudan, Gordon Pascià (Gordon di Khartum), suscitò enorme scalpore tra i delegati europei alla conferenza di Berlino.
Muhammad Ahmad morì dopo aver instaurato uno Stato islamico. I suoi successori, detti “mahdisti”, furono sconfitti dai britannici nel 1898, ma conservarono tuttavia un importante ruolo nei successivi sviluppi politici del paese, radunati nel partito politico Umma (Comunità islamica).
Nel cinema
Alla sua epica vicenda, complice anche l'eroica figura di Gordon Pascià, sono stati dedicati alcuni film. Il più importante è probabilmente il film Khartoum (regia di Basil Dearden) del 1966, interpretato da Sir Laurence Olivier - che interpretava la figura del Mahdi - e Charlton Heston, che interpretava invece il generale inglese Gordon di Khartum.
▪ 1936 - Moritz Schlick (Berlino, 14 aprile 1882 – Vienna, 22 giugno 1936) è stato un fisico e filosofo tedesco.
Fondatore del positivismo logico (o neopositivismo) e del Circolo di Vienna, nacque a Berlino da una famiglia benestante e studiò fisica ad Heidelberg, Losanna e, infine, Berlino con Max Planck.
«Nessun altro pensatore fu così pronto nel dare rinnovato impeto alle ricerche filosofiche delle nuove generazioni. Sebbene molti dei suoi studenti e successori abbiano raggiunto un livello superiore di esattezza e adeguatezza nelle loro analisi logiche dei problemi della teoria della conoscenza, Schlick possedeva un insuperabile intuito per ciò che è essenziale nelle questioni filosofiche.» (Herbert Feigl e Albert Blumberg, introduzione a Teoria generale della conoscenza)
(Herbert Feigl e Albert Blumberg, introduzione a Teoria generale della conoscenza
Gli studi di fisica e le prime pubblicazioni
Nel 1904 completò la dissertazione Sulla riflessione della luce in un mezzo non omogeneo. Nel 1908 pubblicò La saggezza della vita, un volume breve sull'edonismo, e, nel 1910, La natura del vero secondo la logica moderna, tesi di abilitazione alla docenza. Schlick compose diversi saggi dedicati all'estetica prima di rivolgere definitivamente la sua attenzione alle questioni epistemologiche e ai problemi della scienza. Nel 1915 pubblicò uno studio sulla teoria della relatività di Albert Einstein, a breve seguito da un secondo studio sul concetto di Spazio e tempo nella fisica moderna, alla luce degli sviluppi più recenti della fisica post-newtoniana.
Gli anni venti: il Circolo di Vienna
Nel 1922 Schlick venne nominato professore di filosofia delle scienze induttive, incarico precedentemente ricoperto da Ernst Mach, presso l'Università di Vienna. In quegli anni due avvenimenti cambiarono la sua vita: nel 1921 la pubblicazione del Tractatus logico-philosophicus di Ludwig Wittgenstein e nel 1924 la costituzione del Circolo di Vienna. Il gruppo di filosofi e scienziati che si raccolse attorno a Schlick fece della discussione del testo wittgensteiniano l'argomento centrale degli incontri del Circolo. Benché Wittgenstein abbia incontrato Schlick assieme a Friedrich Waismann e le sue teorie siano state adottate dal Circolo, il filosofo austriaco non prese mai parte alle attività del gruppo.
Il principio di verificazione
Nel 1925 Schlick pubblicò la Teoria generale della conoscenza contro la teoria kantiana dei giudizi sintetici a priori, probabilmente la sua opera principale nel campo della filosofia della scienza. Tra il 1926 e il 1930 scrisse i Problemi dell'etica. Condividendo il pensiero di Wittgenstein, Schlick definì la filosofia un'attività mentale tesa a verificare le procedure, i metodi e gli elementi scientifici.
Nello stesso periodo i membri del Circolo di Vienna composero il manifesto antimetafisico del gruppo (La concezione scientifica del mondo) e lo dedicarono a Schlick. Negli anni trenta Schlick definì la propria concezione del linguaggio e diede la formulazione ufficiale del principio di verificazione, o verificabilità, destinato a divenire uno slogan del Circolo di Vienna. Il principio di verificazione è un criterio di significato secondo il quale una proposizione ha significato se, e solo se, è verificabile.
Il neoempirismo si distinse dal quello tradizionale perché propose di analizzare l'espressione anziché le facoltà umane.
Schlick riconobbe in Socrate il padre della filosofia, in quanto ricercò il significato delle proposizioni fondamentali per la condotta morale dell'uomo, significato che allora come oggi, apparve a Schlick incerto e problematico.
L'avvento del nazismo
Con l'avvento del nazismo, mentre molti membri del Circolo si rifugiavano in Inghilterra e negli Stati Uniti, Schlick decise di rimanere a Vienna dove nel 1935 ricevette la visita di Herbert Feigl, cui confessò tutta la sua preoccupazione per ciò che stava avvenendo in Germania. Il 22 giugno 1936 mentre saliva le scale dell'università Schlick fu avvicinato da uno studente che lo contestò per le tesi sostenute in un saggio. Quando Schlick fece per obiettare, il contestatore estrasse una pistola e lo colpì mortalmente. Lo studente fu immediatamente processato ma il sentimento razzista lo trasformò in un "eroe ariano" contro la "filosofia senza anima" del Circolo (i più dimenticarono che Schlick non era neppure ebreo). Per uno scherzo del destino lo studente omicida fu scarcerato poco dopo e divenne un membro del partito nazionalsocialista austriaco dopo l'Anschluss.
Opere principali
▪ Das Wesen der Wahrheit nach der modernen Logik, 1910 (L'essenza della verità nella logica moderna)
▪ Allgemeine Erkenntnislehre, Berlino 1918
▪ Fragen der Ethik, Vienna 1930 (Discorsi di etica)
▪ Gesammelte Aufsätze 1926-1936, Vienna 1938
▪ 1939 - Benjamin Ricketson Tucker (South Dartmouth, 17 aprile 1854 – Principato di Monaco, 22 giugno 1939) è stato un filosofo statunitense, un importante anarco-individualista americano, tra i più importanti del XIX secolo.
Nato a South Dartmouth, nel Massachusetts, è stato uno dei più importanti anarco-individualisti della storia, fu il primo a tradurre in inglese la summa del pensiero stirneriano, L'unico e la sua proprietà. Tucker pubblicò attraverso la sua casa editrice il periodico anarcoindividualista Liberty, che ebbe importanti scrittori, tra i quali troviamo il giurista e filosofo del diritto Lysander Spooner, Stephen Pearl Andrews e i più importanti anarcoindividualisti del tempo. Benjamin R. Tucker ebbe tra i suoi maestri di libertà Josiah Warren, pioniere del prezzo di costo contro lo sfruttamento capitalistico ai danni dei consumatori.
In Liberty Tucker espose le teorie del filosofo britannico Herbert Spencer e scrisse a sostegno del libero pensiero e dellibero amore, e in contrapposizione alla legislazione religiosa e contro il proibizionismo. Tucker lottava per una rivoluzione libertaria, ma che escludesse totalmente l'uso della violenza (neither bullet, nor ballot, né pallottole, né voti).
La femminista Victoria Woodhull, forse la prima candidata donna alla carica di Presidente degli USA, ebbe una relazione con Benjamin Tucker. Una delle disobbedienze civili di Tucker fu quella di distribuire con la massima pubblicità il libro proibito di Walt Withman, Foglie d'erba, censurato dalle pittoresche e sessuofobe Leggi Comstock: nessuno osò arrestarlo, poi le leggi furono abrogate.
I quattro monopoli
Tucker sosteneva che le povere condizioni dei lavoratori americani e del mondo derivassero dai cosiddetti quattro monopoli legali principali, ossia lo Stato monopolista o "monopolifero" illegittimamente stabilisce tutti i privilegi monopolistici, li concede alle aziende sfruttatrici, e li difende con l'uso illegittimo della forza:
1. Il monopolio di emissione della moneta
2. Il monopolio dei terreni
3. Le tariffe, cioè gli alti prezzi, anche internazionali, imposti dagli Stati
4. I brevetti sulle invenzioni
Per esempio, con l'imposizione di prezzi alti (relativamente agli stipendi), lo Stato induce le aziende a sfruttare tutti i consumatori (non solo i lavoratori). Così il protezionismo esprime lo sfruttamento. Lo Stato però induce lo sfruttamento dei consumatori soprattutto attraverso il complesso e più potente sistema bancario: la Banca Centrale ha il suddetto monopolio di emissione, ed esige un tasso di interesse dalle banche ordinarie, le banche esigono più alti interessi dalle aziende (manifatturiere, servizi e distribuzione al dettaglio), le quali, per coprire almeno i costi del sistema finanziario, devono ottenere ancora più alti tassi di redditività, e ciascuna azienda ricarica i prezzi all'altra, e tutte sfruttano i consumatori. L'uso dell'unità monetaria monopolistica è assicurato dall'esazione di tasse in moneta monopolistica in ogni scambio. Solo un libero mercato del prezzo di costo generalizzato può dare equità senza forzature.
▪ 1984 - Joseph Losey (La Crosse, 14 gennaio 1909 – Londra, 22 giugno 1984) è stato un regista e sceneggiatore statunitense. Operò sia nel cinema sia nel teatro.
Mentre si trova in Italia per girare Imbarco a mezzanotte (1951), Losey viene chiamato negli Stati Uniti a testimoniare di fronte al Comitato per le attività antiamericane della Camera dei Rappresentanti, il comitato incaricato di "sradicare" i "sovversivi" comunisti nell'industria cinematografica.
Non volendo sottomettersi alle note tattiche intimidatorie del comitato, Losey decide di autoesiliarsi in Gran Bretagna. Ma anche lì incontra problemi e difficoltà: il suo primo film inglese, La tigre nell'ombra, un thriller diretto nel 1954, non porta il suo nome nei titoli, ma uno pseudonimo - Victor Hanbury - poiché i protagonisti del film, Alexis Smith e Alexander Knox, temono di finire sulla lista nera di Hollywood.
Successivamente Losey riguadagna il suo prestigio con i thriller L'inchiesta dell'ispettore Morgan (1959), Giungla di cemento (1960), ed Eva (1962).
Il suo film Messaggero d'amore, tratto dal romanzo L'età incerta di Leslie Poles Hartley, e realizzato in collaborazione con Harold Pinter, vince la Palma d'oro al festival cinematografico di Cannes nel 1971.
Un altro famoso film di Losey è il Don Giovanni (1979), trasposizione cinematografica dell'opera di Mozart.
▪ 1986 - Fausto Melotti (Rovereto, 8 giugno 1901 – Milano, 22 giugno 1986) è stato uno scultore e pittore italiano,uno dei rinnovatori dell'arte plastica del novecento.
Nasce a Rovereto, ma allo scoppio della prima guerra mondiale si trasferisce a Firenze dove porterà a termine gli studi liceali. Nella città toscana Melotti, in possesso di qualità espressive naturali e di una manualità molto pronunciata, entra in contatto con letterati e artisti d'avanguardia e ha la possibilità di osservare da vicino le opere degli artisti del rinascimento fiorentino quali Giotto, Simone Martini, Botticelli, Donatello e Michelangelo. Essenziali furono poi i suoi rapporti con la città natale, e con il fervente panorama culturale che animava Rovereto in quegli anni: lì vivevano Fortunato Depero, l'architetto Gino Pollini - tra i fondatori del razionalismo italiano grazie al gruppo 7 -, il famoso compositore Riccardo Zandonai e altri.
Successivamente si laureò al politecnico di Milano in ingegneria elettrotecnica. Dopo vari studi musicali decise di dedicarsi alla scultura: studiò prima a Torino nello studio di Pietro Canonica, poi, dal 1928 all'Accademia di Brera di Milano, sotto la guida del grande scultore milanese Adolfo Wildt. Lavorò alla Richard-Ginori con l'amico Giò Ponti.
Il suo stile muta negli anni seguendo però sempre una sua personalissima ricerca, tesa ad articolare lo spazio secondo ritmi dal sapore musicale; così anche le sue sculture più tradizionali legate a Novecento, come l'opera in gesso presentata alla V Triennale di Milano del 1933, o le sculture preparate tra Roma e Carrara nel 1941 per l'Esposizione Universale dell'Eur di Roma, sono piene di quel suo particolare amore per la poesia dei materiali. Evidenti quindi i suoi legami con Novecento, con l'arte Metafisica, ma soprattutto con il razionalismo e con gli artisti legati alla galleria Il Milione di Milano, Lucio Fontana su tutti.
La sua scultura avrà sempre più un carattere mentale, e contemporaneamente subirà una sintesi, nei modi e nei materiali: ceramica o gesso, teatrini polimaterici, ma soprattutto le sue leggerissime sculture in acciaio, saranno intrisi di una vena surreale e ironica. Fino alle estreme conseguenze nei lavori seguiti al riconoscimento ufficiale che verrà solo nel 1967, grazie ad una mostra a Milano. Insegnò e diresse anche la Regia Scuola d'Arte di Cantù, ora Istituto Statale d'Arte I.S.A. Cantù
▪ 1987 - Fred Astaire, all'anagrafe Frederick Austerlitz (Omaha, 10 maggio 1899 – Los Angeles, 22 giugno 1987), è stato un ballerino, coreografo, attore e cantante statunitense che seppe coniugare squisitamente ballo, musica e cinema e fu indiscusso maestro del tip-tap. Vincitore di un Premio Oscar alla carriera nel 1950, Astaire è stato attivo in teatro e al cinema per ben settantasei anni, durante i quali ha interpretato trentun film musicali. È soprattutto ricordato per aver lavorato in coppia con Ginger Rogers, con la quale ha girato dieci film.
George Balanchine e Rudolph Nureyev lo hanno considerato il più grande ballerino del XX secolo, e gli viene generalmente riconosciuto di essere stato il ballerino più influente nella storia dei musical sul grande e piccolo schermo. È stato anche giudicato il quinto tra le più grandi Star maschili di tutti i tempi dall'American Film Institute.
Figlio di un ebreo austriaco, convertitosi al cattolicesimo, e di un'americana discendente di tedeschi luterani, Frederick Austerlitz, questo il suo vero nome, dimostra fin da bambino una grande passione per la danza. Insieme alla sorella Adele si sposta a New York, dove il duo inizia a esibirsi in una serie di spettacoli teatrali. Notati per il loro stile ed il loro affiatamento, in breve Fred e Adele debuttano con successo a Broadway. In riviste come Lady Be Good, di George e Ira Gershwin, i due ballerini ottengono un vero e proprio trionfo. Verso la metà degli anni venti approdano nei teatri di Londra, riscuotendo anche lì un buon successo.
Fred Astaire, alto, slanciato ed elegante, matura uno stile tutto suo. Con lo sfrenato scalpiccio dei suoi piedi giganteggia nel tip-tap, rendendo questa danza un vera e propria forma d'arte. Nelle sue coreografie cerca di unire il ritmo della musica jazz con l'eleganza di quella europea.
Nel 1932 Adele abbandona le scene per sposarsi, così Fred continua da solo la propria carriera teatrale, avvicinandosi però anche al cinema.
Debutta infatti l'anno successivo, accanto a Joan Crawford e Clark Gable, nel film La danza di Venere (Dancing Lady, 1933). Nello stesso anno, scritturato dalla RKO, inaugura il sodalizio artistico con la giovane e affascinante Ginger Rogers (10 films in tutto), a partire dalla commedia musicale Carioca (Flying Down to Rio, 1933). Fred e Ginger formano un duo strepitoso, che brilla per ritmo, classe e sintonia durante tutti gli anni trenta in numerosi film musicali, come Cerco il mio amore (The Gay Divorcee, 1934), Cappello a cilindro (Top Hat, 1935), considerato il loro capolavoro, Seguendo la flotta (Follow the Fleet, 1936), e Voglio danzar con te (Shall We Dance, 1937). Dopo una separazione durata 10 anni, i due torneranno a lavorare insieme nel 1949 nel musical I Barkleys di Broadway (The Barkleys of Broadway).
A partire dagli anni quaranta Fred Astaire lavora come free-lance per diverse case di produzione, ma soprattutto per la Metro Goldwyn Mayer. Nei suoi numeri di danza viene affiancato da altre splendide attrici, come Rita Hayworth in Non sei mai stata cosi bella (You'll Never Get Rich, 1941), Judy Garland in Ti amavo senza saperlo (Easter Parade, 1948), Cyd Charisse in Spettacolo di varietà (The Band Wagon, 1953), splendido musical diretto da Vincente Minnelli, ed Audrey Hepburn in Cenerentola a Parigi (Funny Face, 1957) di Stanley Donen.
Smesso il frac, Astaire fornirà altre grandi prove d'attore in film non musicali: da ricordare in proposito il ruolo dello scienziato poco onesto nel film di denuncia sul nucleare L'ultima spiaggia (On the Beach, 1959) di Stanley Kramer, accanto ad Ava Gardner e Gregory Peck.
Nel 1974 partecipa al ricco cast del film catastrofico L'inferno di cristallo (The Towering Inferno, 1974) con Paul Newman, Steve McQueen, William Holden, Jennifer Jones e Faye Dunaway, e l'interpretazione di Harlee Claiborne gli frutta una nomination all'Oscar quale miglior attore non protagonista. Nel 1981 gira il suo ultimo film, Storie di fantasmi (Ghost Story). Muore nel 1987 all'età di 88 anni.
▪ 1995 - Yves-Marie-Joseph Congar OP (Sedan, 8 aprile 1904 – Parigi, 22 giugno 1995) è stato un cardinale e teologo francese, fu insieme a Jean Daniélou e Henri de Lubac uno dei precursori della nuova teologia, che, soprattutto fra gli anni 1940 e 1950 considerò nello studio della dogmatica gli sviluppi della filosofia contemporanea. In particolare tali studiosi posero al centro della loro attenzione il problema dell'immutabilità e della storicità della Verità, il rapporto tra Natura e Grazia e i temi delle religioni non-cristiane e del marxismo. Furono così posti in discussioni alcuni dei temi che avrebbero occupato la discussione teologica del Concilio Vaticano II e del Postconcilio.
Yves-Marie-Joseph Congar, nacque l’8 aprile 1904 a Sedan, la quale sarebbe stata un decennio dopo teatro di una delle più sanguinose battaglie della Prima guerra mondiale.
Congar entrò nell’ordine dei domenicani e studiò teologia e filosofia a Reims e a Parigi. Ordinato presbitero il 25 luglio 1930 lavorò in seguito come docente presso il seminario domenicano „Le Saulchoir“. Dal 1935 fu segretario della prestigiosa rivista „Revue des sciences philosophiques et théologiques“. Congar partecipò in seguito come sanitario nell’esercito francese alla Seconda Guerra mondiale e catturato alla disfatta del 1940 rimase prigioniero di guerra dei tedeschi fino al 1945.
Nel dopoguerra si impegnò nel movimento dei preti operai, il Vaticano gli proibì pertanto dal 1954 al 1956 di insegnare di pubblicare libri. Egli fu successivamente riabilitato, tanto da essere chiamato quale consulente della commissione preparatoria del Concilio Vaticano II, al quale partecipò poi,come esperto, per l’intera sua durata dal 1962 al 1965.
Nel 1958 pubblica il testo Quod omnes tangit ab omnibus tractari et approbari debet in cui utilizza una celebre locuzione, usata in senso teocratico da Bonifacio VIII, per fondare la democrazia nella Chiesa.
Colpito, già nel 1968, da una grave malattia neurologica, che ne limita gravemente le capacità, Congar è creato cardinale con il titolo di San Sebastiano al Palatino da Papa Giovanni Paolo II nel concistoro del 26 novembre 1994. Egli viene tuttavia dispensato – per il precario stato di salute e per l’età avanzata - dall’ordinazione episcopale prevista per tutti i cardinali da Giovanni XXIII. Congar muore pochi mesi dopo, il 22 giugno 1995, e viene seppellito nella cripta dei domenicani nel cimitero di Montparnasse.
Opere
"I cristiani disuniti" (1937). "Schizzi sul mistero della Chiesa" (1941). "Vera e falsa riforma della Chiesa" (1950). "Per una teologia del laicato" (1956). "La Pentecoste" (1956). "Il mistero del tempio" (1958). "Quod omnes tangit ab omnibus approbari debet|Quod omnes tangit ab omnibus tractari et approbari debet" (1958). "La Tradizione e le tradizioni" (1960, 2voll.). "Sacerdozio e laicato" (1962). "L'ecclesiologia nell'alto medioevo" (1968). "Un popolo messianico" (1975). "Credo nello Spirito Santo" (1978). "Spirito di Dio, spirito dell'uomo" (1983). "Conversazioni d'autunno" (1987).
Bibliografia
▪ É. Fouilloux: Frère Yves, Cardinal Congar, Dominicain. Itinéraire d’un théologien. Revue des Sciences Philosophiques et Théologique, LXXIX (1995)
▪ Jean Pierre Jossua: Yves Congar. La vie et œuvre d’un théologien. Cristianesimo nella storia, XVII (1996), pagg. 1-12
▪ Jean Pierre Jossua "Congar Yves,Profilo di una teologia", Queriniana, 1970.
▪ Aidan Nichols "Yves Congar", San Paolo Edizioni, 1991
▪ Filippo Rizzi, "Congar il maestro ecumenico", articolo di Avvenire per il decennale della morte del teologo domenicano, 22 giugno 2005, pagina 25
▪ 2003 - Sergio Bruni, nome d'arte di Guglielmo Chianese (Villaricca, 15 settembre 1921 – Roma, 22 giugno 2003), è stato un cantautore, chitarrista e compositore italiano.