Il calendario del 2 Agosto
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Eventi
▪ 338 a.C. - Filippo il Macedone sconfigge Atene e Tebe nella battaglia di Cheronea
▪ 216 a.C. - Battaglia di Canne: Annibale distrugge l'esercito romano di Lucio Emilio Paolo e Gaio Terenzio Varrone in quello che viene considerato uno dei capolavori della tattica militare
▪ 1216 - Francesco d'Assisi riceve dal papa Onorio III l'Indulgenza del Perdono d'Assisi per la piccola chiesetta di Santa Maria della Porziuncola. Da quella data, ogni anno, nella giornata del 2 agosto, in tutte le chiese del mondo, chi è confessato, pentito e assolto, può ricevere quella straordinaria forma di indulgenza (indulgenza plenaria) che cancella i peccati e le pene
▪ 1757 - Il papa Benedetto XIV pubblica la Lettera Enciclica Quam grave, sulla celebrazione delle Messe e le sanzioni canoniche contro i falsi sacerdoti
▪ 1798 - Fine della battaglia del Nilo tra la flotta francese e quella britannica
▪ 1870 - Tower Subway, il primo tunnel sotto un fiume, facente parte della metropolitana sotterranea, apre a Londra
▪ 1902 - Italia: entra in vigore il regio decreto legge che elimina l'obbligo delle catene per i detenuti
▪ 1903 - Fallita sollevazione delle popolazioni dei Balcani contro la Turchia
▪ 1916 - Alle ore 23,00 circa esplode la nave da battaglia Leonardo da Vinci, ancorata nel Mar Piccolo di Taranto. Si trattò di un episodio di sabotaggio
▪ 1934 - Adolf Hitler diventa Führer della Germania
▪ 1945 - Si chiude la Conferenza di Potsdam
▪ 1944 - Durante la notte, vengono uccisi tutti i 20.000 rom e sinti superstiti nel campo di concentramento nazista di Auschwitz-Birkenau
▪ 1955 - Viene brevettato il Velcro
▪ 1980 - Italia: alle ore 10.25 una bomba esplode alla stazione di Bologna causando 85 morti. La strage di Bologna è riconducibile alla cosiddetta strategia della tensione.
Per approfondire vedi il dossier de “La Storia siamo noi”. Clicca qui.
▪ 1990 - Kuwait/Iraq: l'Iraq invade il Kuwait, il che porterà alla guerra del Golfo
Anniversari
▪ 1222 - Raimondo VI di Tolosa, detto Raimondo il Vecchio (Saint-Gilles, 27 ottobre 1156 – Tolosa, 2 agosto 1222), fu conte di Tolosa e marchese di Provenza.
Origine
Figlio del conte Raimondo V e da Costanza di Francia, figlia del re Luigi VI di Francia.
Biografia
Divenne conte di Mauguio nel 1173, l'anno in cui sposò la contessa di Mauguio Ermessinda (?-1176), figlia del signore d'Alais, Bernardo Pelet.
Rimasto vedovo nel 1176 sposò Beatrice figlia del visconte Raimondo Trencavel I di Béziers (?-1167,assassinato), ponendo fine ai dissidi con la famiglia Trencavel. Divorziarono nel 1193.
Nel 1193 sposò Borgogna di Lusignano, figlia del re di Cipro e re titolare di Gerusalemme Amalrico II di Lusignano (1145-1205). Divorziarono nel 1196.
Nel 1194, alla morte del padre gli successe nei titoli di conte di Tolosa e marchese di Provenza.
Nel 1196 sposò Giovanna d'Inghilterra (1165-1199), figlia di Enrico II d'Inghilterra (1133-1189) e vedova dal 1189, del re di Sicilia Guglielmo II il Buono. Con questo matrimonio pose fine alle difficili relazioni col regno d'Inghilterra, da quando, nel 1189, era divenuto re Riccardo I Cuor di Leone[1].
Rimasto vedovo, nel 1200, sposò la figlia dell'imperatore di Cipro, Isacco Comneno (1155-1196, avvelenato), detta la Signorina di Cipro (1177-?), che dopo il divorzio, nel 1202, da Raimondo sposerà l'anno dopo Teodorico di Fiandra.
Nel 1202, Raimondo si allontanò dall'alleanza col regno d'Inghilterra, dopo che a Riccardo I, sul trono, nel 1199, era successo Giovanni Senza Terra.
Nel 1203 infine sposò Eleonora d'Aragona (1182-1226), figlia del re Alfonso II d'Aragona (1157-1196) ponendo fine ai dissidi con la casa d'Aragona.
Governò con molta liberalità, mantenendo le libertà comunali ed estendendo le esenzioni fiscali. Fu, inoltre, un raffinato poeta che non amava la guerra, ma che dimostrava sufficiente energia, quando la situazione lo richiedeva. L'alterco con il legato del papa, Pietro di Castelnuovo[2] (?-1208), lo dimostrò ampiamente.
Lo stesso Pietro fu assassinato, il 15 gennaio 1208, e Raimondo venne messo sotto accusa dalla Chiesa e fu scomunicato da papa Innocenzo III; scomunica tolta a seguito dell'umiliazione, subita il 18 giugno 1209, di fronte al nuovo legato del papa, Arnaud Amaury, abate di Cîteaux, che guidava l'armata crociata.
Raimondo, di fronte all'ostilità del legato del papa ed alla brutalità dei crociati, che dall'agosto 1209 erano guidati da Simone di Montfort[3], prima cercò l'appoggio del cognato, Giovanni Senza Terra[4], e poi cambiò nuovamente campo e nel 1211 fu nuovamente scomunicato dal concilio di Montpellier. Tentò, invano, di organizzare una resistenza contro i Crociati. Simone invase le terre di Raimondo e conquistò Tolosa (1212) e Raimondo si rifugiò nei territori francesi di suo cognato, il re d'Inghilterra, Giovanni Senza Terra. Ma quando l'anno dopo Giovanni fu scomunicato e dichiarato decaduto dal trono d'Inghilterra da Innocenzo III ed era minacciato da un'eventuale invasione di una crociata guidata dal re di Francia, Filippo Augusto, Raimondo non riuscì ad aiutarlo[5].
Nello stesso anno la crociata contro l'eresia riprese vigore, specialmente nel tolosano, contro Raimondo VI. Intervenne allora nella contesa suo cognato, il re d'Aragona, Pietro II[6], già preoccupato che la crociata si stava interessando ai suoi sudditi, i conti di Foix e di Comminges, e che, dopo aver invano, rivolto un appello al papa, decise di scendere in campo contro i Crociati, a capo di una coalizione formata dai conti di Tolosa di Foix e di Comminges e dal visconte di Béarn, dichiarò guerra a Simone di Montfort ed il 12 settembre 1213, nella battaglia di Muret[7], non solo venne sconfitto, ma perse anche la vita.
Dopo questa sconfitta Raimondo, all'inizio del 1214, assieme a Ferdinando del Portogallo, conte delle Fiandre[8], si recò in Inghilterra a rendere omaggio a Giovanni Senza Terra.
Nel novembre 1215 Raimondo fu a Roma a perorare la propria causa davanti al Concilio Lateranense IV, che condannò l'eresia dei Catari (inerente alla Trinità) ed appoggiò incondizionatamente la crociata. Simone di Montfort fu riconosciuto conte di Tolosa, mentre le pretese del re di Francia di rendere la contea di Tolosa sua vassalla andarono deluse. Inoltre, al concilio lateranense, a Raimondo furono tolti anche i territori che egli possedeva entro i confini dell'impero e senza consultare l'imperatore[9], Ottone, che dopo il disastro di Bouvines, dell'anno prima, si era ritirato nei suoi feudi, Avignone ed il Contado Venassino, furono assegnati a colui che aveva guidato la crociata, Simone di Montfort. Comunque a Raimondo VI, privato dei suoi possedimenti fu assegnata una rendita annua di 400 marchi d'argento ed i territori non ancora conquistati dai crociati, sarebbero stati conservati dalla chiesa e consegnati al figlio di Raimondo VI, anche lui di nome Raimondo, al raggiungimento della maggior età.
Dal 1216, dopo lo sbarco a Marsiglia, Raimondo, con l'appoggio del figlio, Raimondo, il futuro Raimondo VII, cominciò la riconquista della contea, sino alla riconquista di Tolosa, il 12 settembre 1217. Simone di Montfort mise subito l'assedio, che alla sua morte, nel 1218, fu continuato dal figlio Amaury di Montfort. Dopo la morte di Simone di Montfort, Raimondo VI governò una parte della contea, che era stata riconquistata.
Morì nel 1222 lasciando al figlio Raimondo i titoli di conte di Tolosa e marchese di Provenza ed il peso della guerra contro i crociati che da quell'anno contò anche sull'apporto dei re di Francia, Luigi VIII e poi Luigi IX, che pur terminando la crociata, nel 1229, continuò gli abusi contro gli albigesi.
Note
1. ^ Giovanna d'Inghilterra era la sorella prediletta di Riccardo I Cuor di Leone.
2. ^ Pietro di Castelnuovo (o di Castelnau), nel 1203, era stato inviato nella contea di Tolosa ed in altre contee e viscontee del sud della Francia da papa Innocenzo III, a capo di una delegazione di missionari, muniti di poteri legatizi, cioè erano Legati pontifici, ovvero rappresentanti del papa presso i conti (tra cui Raimondo VI) e presso i vescovi delle varie città interessate (Tolosa, Narbona, ecc..).
3. ^ Il re di Francia, Filippo Augusto, a cui il papa Innocenzo III, aveva chiesto di guidare la crociata, aveva rifiutato di impegnarsi, in quanto non intendeva interferire con nobili che non erano suoi vassalli, anche se Raimondo gli aveva procurato dei guai. Solo se il conte di Tolosa fosse stato riconosciuto eretico, Filippo disse «Allora saprò come comportarmi». Infatti chiese al figlio, Luigi di intervenire nella crociata solo nel 1222.
4. ^ Giovanni Senza Terra non fu in grado di aiutarlo in quanto si trovava colpito dall'interdetto e si trovava impegnato nella controversia che lo opponeva al papa Innocenzo III.
5. ^ Giovanni Senza Terra fu costretto a riconciliarsi con Innocenzo III, accettando le sue richieste, onde evitare la crociata contro i suoi possedimenti.
6. ^ Pietro II, il 16 luglio del 1212, era stato uno dei re cristiani vincitori della Battaglia di Las Navas de Tolosa, contro i Mori di al-Andalus.
7. ^ Il 17 febbraio 1214 Baldovino di Tolosa, fratello di Raimondo, per suo ordine, fu prelevato dal suo castello ed impiccato come traditore, per avere partecipeto alla battaglia di Muret dalla parte dei Crociati.
8. ^ Il conte delle Fiandre, Ferdinando del Portogallo, pur essendo vassallo del re di Francia, si recò in Inghilterra per coordinare l'alleanza antifrancese, che portò alla sconfitta di Bouvines.
9. ^ L'impero in Provenza subì un duro colpo, perché i territori che erano entro i confini dell'impero perduti da Raimondo VI, nel 1215, poi, col trattato di Parigi, del 1229, il nuovo conte di Tolosa Raimondo VII fu obbligato a cederli definitivamente alla chiesa.
* 1921 - Enrico Caruso (Napoli, 25 febbraio 1873 – Napoli, 2 agosto 1921) è stato un tenore italiano. È considerato il tenore per eccellenza, grazie alla suggestione del timbro e alla inconfondibile malia dello strumento vocale.
Di lui hanno detto o scritto:
«Sembrava che le corde vocali, anziché nella laringe, fossero situate nel muscolo cardiaco e fossero mosse dal sangue, nel ritmo delle sistole e delle diastole» (Giacomo Lauri-Volpi)
«Sarebbe diventato cantante anche se fosse venuto al mondo senza corde vocali»(Joseph Roth)
«Gli uomini della posteggia restarono al confine delle tovaglie candide e delle tavole imbandite dei loro ascoltatori; nello stesso modo Caruso intese il luccichio del Metropolitan, nei gioielli milionari nei palchi, come se da una bettola fosse arrivato al ristorante alla moda di Posillipo. Pur dominando, non varcò mai la porta del regno dei vincitori consapevoli» (Giovanni Artieri)
▪ 1922 - Alexander Graham Bell (Edimburgo, 3 marzo 1847 – Baddeck, 2 agosto 1922) è stato un inventore e scienziato scozzese.
Bell è stato a lungo tempo considerato come l'inventore del telefono, anche se questo argomento è stato discusso ampiamente, con molte autorità che affermano che fu Antonio Meucci il vero inventore (infatti nel giugno 2002 il parlamento statunitense approvò un documento che attribuiva ufficialmente a Meucci i meriti per l'invenzione del telefono). Altri, poi, sostengono che il merito fu di Elisha Gray, il fondatore della Western Electric Manufacturing Company. Oltre al suo contributo nella tecnologia delle telecomunicazioni, apportò notevoli contributi nella tecnologia dell'aviazione e degli idroscafi.
Registrato all'anagrafe con il nome di Alexander Bell a Edimburgo, in seguito adottò il nome intermedio di Graham come segno di stima per Alexander Graham, un amico di famiglia. In molti lo chiamano "Il padre della sordità". Il titolo, in parte ironico, gli è dovuto per la sua credenza nell'eugenetica. Egli sperava, un giorno, di poter sradicare la sordità dai popoli.
La sua famiglia era collegata con l'insegnamento di dizione: il suo bisnonno a Londra, suo zio a Dublino, e suo padre, Alexander Melville Bell, a Edimburgo, erano tutti professori di dizione. Quest'ultimo pubblicò una serie di scritti su questo soggetto, alcuni dei quali sono ben noti, specialmente il trattato Visible Speech (Edimburgo, 1868); nel quale spiega il suo metodo per istruire i sordomuti, per mezzo della vista, come articolare parole ed inoltre come capire ciò che stanno dicendo gli altri dal movimento delle labbra.
Alexander Graham Bell studiò alla Royal High School di Edimburgo, in cui si diplomò all'eta di 13 anni. Sedicenne ebbe il posto di pupil-teacher (giovane insegnante) di dizione e musica presso la Weston House Academy a Elgin nel Moray in Scozia. L'anno successivo passò all'Università di Edimburgo. Si laureò presso lo University College di Londra.
Dal 1866 al 1867, fu istruttore al Somersetshire College a Bath nel Somerset in Inghilterra.
Era ancora in Scozia quando, a quanto si dice, si interessò alla scienza dell'acustica, per migliorare la condizione di sua madre che era sorda.
Nel 1870, all'età di 23 anni, egli emigrò con la sua famiglia in Canada dove si stabilirono a Brantford. Prima di lasciare la Scozia, Bell si interessò alla telefonia, ed in Canada continuò ad interessarsi alle macchine per telecomunicazioni. Progettò un pianoforte in grado di trasmettere la musica a distanza per mezzo di segnali elettrici. Nel 1873, accompagnò suo padre a Montréal, dove insegnava la tecnica di comunicazione ai sordomuti. Il vecchio Bell fu invitato a mostrare il sistema in un corso giornaliero a Boston, ma declinò l'invito e vi mandò il figlio, che divenne professore di Psicologia Vocale e Dizione presso l'Università di Boston, scuola di oratoria.
All'Università di Boston egli continuò le sue ricerche negli stessi campi e si sforzò di produrre un telefono che fosse in grado di trasmettere non solo note ma parole articolate. Con i finanziamenti dal suo suocero americano, il 17 marzo 1876 depositò il brevetto numero 174,465 per proteggere "il metodo e l'apparato per trasmettere la voce od altri suoni telegraficamente ... per mezzo di ondulazioni elettriche, simili, in forma, a quelle che accompagnano l'emissione della voce e dei suoni nell'aria", il telefono. Meucci invece non aveva abbastanza soldi per brevettare il telettrofono (come lo aveva chiamato), riuscì nel 1871 ad ottenere solo un brevetto temporaneo che andava rinnovato di anno in anno al prezzo di 10 dollari. Riuscirà a rinnovarlo solo fino al 1873.
Dopo aver ottenuto il brevetto per il telefono, Bell continuò i suoi esperimenti nelle comunicazioni, che culminarono con l'invenzione della trasmissione fotofonica del suono in un raggio di luce (un precursore dei moderni sistemi basati su fibre ottiche). Egli lavorò in campo medico ed inventò tecniche per insegnare a parlare ai sordi. L'ampiezza dell'inventiva di Bell è solo in parte rappresentata dai diciotto brevetti che presentò da solo e dai dodici che presentò con collaboratori. Questi comprendono quattordici per il telefono e telegrafo, quattro per il fotofono, uno per il fonografo, cinque per veicoli aerei, quattro per idroscafi e due per celle al selenio.
Bell ebbe idee anche per oggetti che sono diventati realtà solo in seguito. Durante il periodo in cui lavorò ai laboratori Volta, Bell ed i suoi collaboratori pensarono di registrare il campo magnetico su di un disco per immagazzinare e riprodurre suoni. Anche se sperimentarono brevemente con il concetto, non furono capaci di sviluppare un prototipo funzionante. Abbandonarono l'idea senza capire che avevano sviluppato il concetto base per future ed importanti applicazioni: il registratore a nastro magnetico, l'hard disk, il floppy disk e tutti gli altri supporti magnetici.
La casa di Bell aveva un sistema primitivo di aria condizionata, nel quale delle ventole inviavano aria su grandi blocchi di ghiaccio. Egli inoltre anticipò i timori sulla carenza di combustibili e l'inquinamento industriale. Fra le sue riflessioni c'era quella secondo cui il metano poteva essere prodotto dagli scarti di fattorie e fabbriche (adesso viene definito gas da biomasse). Nella sua casa in Canada a Beinn Bhreagh nella Nuova Scozia, fece esperimenti di compostaggio e di estrazione di acqua dall'umidità dell'aria. In un'intervista su di una rivista pubblicata postuma, rifletteva sulla possibilità di riscaldare le case con pannelli solari.
Nel 1882 divenne un cittadino naturalizzato degli Stati Uniti. Nel 1888 fu uno dei fondatori della National Geographic Society e ne divenne il secondo presidente. Ebbe molte decorazioni. Il governo francese gli conferì la Legion d'Onore e la Academie française lo onorò con il "Premio Volta" di 50.000 franchi, la "Royal Society of Arts" di Londra lo premiò con la Albert Medal nel 1902, e l'Università di Würzburg, in Baviera gli concesse il dottorato onorario (Ph.D.). Fu premiato dall' American Institute of Electrical Engineers con la Edison Medal nel 1914 con la motivazione: "Per i meritori risultati nell'invenzione del telefono".
Bell sposò Mabel Hubbard l'11 luglio 1877, che era stata una dei suoi studenti sordomuti all'Università di Boston. La sua invenzione del telefono fu il risultato dei suoi sforzi per produrre un apparecchio per poter comunicare con la moglie e la madre. Morì nel 1922 a Beinn Bhreagh, sull'isola Cape Breton vicino al villaggio di Baddeck, ed è seppellito accanto alla moglie sulla vetta della montagna Beinn Bhreagh che guarda il lago "Bras d'Or". Alla sua morte erano ancora vivi due dei loro quattro figli.
Bell è considerato fra i 100 più grandi Britannici, 100 più grandi Americani e nei primi dieci Canadesi, è l'unica persona ad essere su più di una lista.
Bell e decibel
Il bel (B) è un'unità di misura inventata dai "Laboratori Bell" ed ha preso il nome da Bell. Il bel è troppo grande per l'uso quotidiano, al suo posto viene usato il decibel (dB) che è uguale a 0,1 B, che è di uso generalizzato. Il dB è comunemente usato per misurare un rapporto di intensità del suono.
Il fotofono
Un'altra delle invenzioni di Bell fu il fotofono, un apparecchio che permette di trasmettere il suono utilizzando un raggio di luce, che Bell sviluppò assieme a Charles Sumner Tainter. L'apparecchio utilizza celle sensibili alla luce di selenio cristallino, che hanno la proprietà di variare la propria resistenza elettrica in maniera inversamente proporzionale all'illuminazione (cioè la resistenza del materiale è alta quando è al buio, bassa quando è esposto alla luce). Il principio base era di modulare il raggio di luce diretto ad un ricevitore costituito da celle di selenio cristallino, al quale era collegato il telefono. La modulazione era ottenuta per mezzo di uno specchio rotante, o da un disco rotante che periodicamente oscurava il raggio di luce.
Questa idea non era nuova. Il selenio era stato scoperto da Jöns Jakob Berzelius nel 1817 e le caratteristiche peculiari della forma cristallina o granulare del selenio erano state mostrate da Willoughby Smith nel 1873. Nel 1878 uno scrittore di Kew con le iniziali J.F.W. descrisse questa applicazione in Nature in un articolo del 13 giugno chiedendo ai lettori se avevano notizie di esperimenti effettuati in questa direzione. Nel suo articolo sul fotofono Bell dette il merito dell'invenzione al londinese A. C. Browne. Comunque Bell e Tainter sembra siano stati gli unici a riuscire a portare a termine con successo un esperimento: il problema maggiore fu quello di produrre celle in Selenio con le caratteristiche di resistenza elettrica voluta.
In un esperimento tenutosi a Washington, l'emettitore ed il ricevitore furono piazzati su due palazzi distanti circa 200 m (700 piedi). L'emettitore consisteva in uno specchio che dirigeva la luce del sole verso una parabola, dove il raggio di luce veniva modulato da uno specchio vibrante, messo a fuoco da una lente e diretto verso il ricevitore, che era un semplice riflettore parabolico con le celle di selenio nel fuoco ed un telefono attaccato a queste. Con questa disposizione, Bell e Tainter riuscirono a comunicare chiaramente.
Il fotofono fu brevettato il 18 dicembre 1880, ma la qualità della comunicazione rimase scadente e non vennero fatte altre ricerche da Bell.
Metal detector
Bell è accreditato anche dell'invenzione del metal detector (1881). L'apparecchio fu messo a punto urgentemente nel tentativo di trovare il proiettile nel corpo del presidente degli Stati Uniti James Garfield. Il metal detector funzionò, ma fu ingannato dalle parti metalliche del letto su cui era adagiato il corpo del presidente. Bell descrisse i suoi esperimenti in uno scritto preparato per la American Association for the Advancement of Science nell'agosto del 1882. Anche con l'insuccesso iniziale, questo apparecchio si è dimostrato molto utile per innumerevoli applicazioni.
Gli hydrofoil
Il numero di marzo del 1906 della rivista Scientific American ospita un articolo del pioniere degli hydrofoil William E. Meacham che ne spiega i principi di funzionamento. Bell considerò l'invenzione dell'hydrofoil un passo molto importante. Sulla scorta delle nozioni apprese dall'articolo iniziò a schizzare i progetti per quello che oggi è conosciuto come aliscafo.
Bell e Casey Baldwin iniziarono a sperimentare gli hydrofoil nell'estate del 1908 come possibile aiuto per l'ammaraggio e decollo degli idrovolanti. Balwin studiò i lavori dell'italiano Enrico Forlanini ed iniziò a fare prove con modelli. Questi esperimenti portarono la coppia a sviluppare uno dei primi aliscafi.
Durante il suo viaggio intorno al mondo (1910-11) Bell e Baldwin incontrarono Forlanini in Italia. Durante questo incontro Forlanini fece loro provare il suo aliscafo sul Lago Maggiore. Baldwin lo descrive liscio come il volo. Al loro ritorno a Baddeck iniziarono a progettare diversi modelli ed il culmine venne raggiunto con l'HD-4 che utilizzava motori Renault. La velocità massima fu di 87 km/h, con una rapida accelerazione, buona stabilità e capacità di sterzo ma soprattutto di prendere le onde senza difficoltà. Bell fece una relazione alla Marina Militare americana, che gli concesse due motori da 260 kW nel luglio 1919. Il 9 settembre 1919 l'HD-4 stabilì il record di velocità sul mare a 114 km/h. Questo record rimase imbattuto per 10 anni.
Bell sostenne la ricerca nel campo dell'ingegneria aerospaziale fondando la Aerial Experiment Association con sede a Baddeck (1907) su suggerimento e con il suo supporto finanziario della Signora Mabel Bell. L'associazione fu capitanata dall'inventore. I soci fondatori erano quattro giovani americani Glenn H. Curtiss, un costruttore di motociclette che in seguito fu premiato con lo Scientific American Trophy per il primo volo di più di un chilometro fatto nell'emisfero occidentale e poi conosciuto come costruttore di aeroplani; Frederick W. "Casey" Baldwin, il primo pilota canadese e britannico a pilotare un aereo di linea a Hammondsport (New York); J. A. D. McCurdy ed il tenente Thomas Selfridge, un osservatore del governo americano. Una delle invenzioni del gruppo fu l'alettone, che è uno dei componenti standard degli aerei moderni (L'alettone fu inventato indipendentemente anche da Robert Esnault-Pelterie). Bell fu una persona di grande inventiva che stravolse il modo di vivere dell'epoca.
Eugenetica
Come molti altri importanti intellettuali e scienziati del tempo, Bell era in contatto con il movimento eugenetico degli Stati Uniti. Dal 1912 al 1918 fu segretario del consiglio scientifico del Eugenics Record Office associato con i Cold Spring Harbor Laboratory di New York e partecipava regolarmente alle riunioni. Nel 1921 fu nominato presidente onorario del Secondo congresso internazionale di eugenetica, tenuto sotto il patrocinio del American Museum of Natural History di New York. Organizzazioni come queste riuscirono a far promulgare in diversi stati la sterilizzazione obbligatoria di persone che, secondo la definizione dello stesso Bell, erano variazioni peggiorative della razza umana. Dalla fine degli anni trenta circa metà degli Stati Uniti aveva leggi eugenetiche. Sul modello di quelle californiane vennero scritte le leggi eugenetiche del regime nazista tedesco.
Il suo lavoro nell'educazione dei sordi lo portò a considerare in modo particolare questo tipo di handicap. In aggiunta alla loro sterilizzazione, Bell voleva vietare che ai sordi insegnassero insegnanti sordi; egli lavorò anche per rendere fuori legge il matrimonio fra sordi e fu un ardente sostenitore dell'oralismo sul manualismo. Il suo scopo finale era quello di sradicare la "cultura" dei sordi e costringerli ad integrarsi nella cultura della parola per il loro stesso bene a lungo termine e per il bene della società stessa. Anche se il suo atteggiamento è riconosciuto oggi come arrogante e paternalistico, era a quei tempi pensiero corrente.
Anche se sostenne molti progetti che consideriamo inumani al giorno d'oggi, egli fu gentile con i sordi che provarono le sue teorie sull'oralismo. Per lungo tempo fu amico di Helen Keller e sua moglie Mebel era sorda, mentre nessuno dei suoi figli lo era. Bell era ben conosciuto per essere un padre gentile e uomo amante della famiglia che si divertiva a giocare con i suoi nipotini.
Suo genero Gilbert Hovey Grosvenor fu l'editore della rivista National Geographic.
Tributi
Nei primi anni '70, il gruppo rock britannico Sweet registrò un tributo a Bell ed il telefono intitolato "Alexander Graham Bell". La canzone dà un'interpretazione fantasiosa dell'invenzione in cui Bell inventa il telefono per poter parlare con la sua fidanzata che abita dall'altra parte degli Stati Uniti. La canzone arrivò nella top 40 in Gran Bretagna e vendette più di un milione di copie in tutto il mondo.
Un altro tributo musicale a Bell fu scritto dall'autore e chitarrista britannico Richard Thompson. Il coro di Thompson's song ricorda all'ascoltatore che "naturalmente c'è il telefono, e potrebbe essere famoso solo per questo, ma ci sono altre cinquanta cose inventate da Alexander Graham Bell". La canzone rammenta i lavori di Bell sui dischi come sui cilindri, gli hydrofoil, il lavoro con i sordi e l'invenzione del respiratore.
▪ 1934 - Paul von Hindenburg, nome completo Paul Ludwig Hans Anton von Beneckendorff und von Hindenburg (Posen, 2 ottobre 1847 – Gut Neudeck, 2 agosto 1934), è stato un generale e politico tedesco. Figura importante della prima guerra mondiale, fu presidente del Reich dal 1925 al 1934. Lo zeppelin LZ 129 Hindenburg portava tale nome in suo onore.
▪ 1939 - Giuseppe Alongi (Prizzi, 3 ottobre 1858 – Palermo, 2 agosto 1939) è stato uno scrittore e poliziotto italiano.
Giuseppe Alongi nacque a Prizzi (PA) il 3 ottobre 1858. Conseguito il diploma magistrale, insegnò giovanissimo nelle Scuole Elementari del paese natio. Presumibilmente insoddisfatto dall’insegnamento, entrò a vent’anni nella Pubblica Sicurezza a Palermo e successivamente a Roma e a Bologna, dove ricoprì la carica di questore.
L’impegno professionale non distoglievano da uno studio intenso il «poliziotto integerrimo» (come lo ha definito lo storico emerito Francesco Renda).
Fra le sue letture preferite gli autori dell’imperante antropologia criminale di Cesare Lombroso, sulla cui rivista Archivio di psichiatria, scienze penali e antropologia criminale scrisse diversi studi, frutto anche della sua esperienza professionale.
La sua opera massima, che si ispira a questa corrente di pensiero positivista, è La maffia nei suoi fattori e nelle sue manifestazioni: studio sulle classi pericolose della Sicilia, pubblicata nel 1886 dagli editori Bocca di Torino: era il primo saggio sulla mafia siciliana, e sarebbe diventato un classico, un punto di partenza per le successive analisi su questo fenomeno.
Di quell’opera se ne comprese l’importanza tanto da essere riedita con il titolo La mafia: fattori, manifestazioni, rimedi, edito da R. Sandron, Milano, 1904.
E un’edizione, che riproduce fedelmente quella del 1886, è stata pubblicata nel 1977 dall’autore palermitano Sellerio, con introduzione del sociologo tedesco Henner Hess (autore di una fortunata Storia della mafia), il quale scrisse che agli «studi dettagliati» sul fenomeno mafioso «l’Alongi ha fornito un contributo eccellente e ancora valido».
Nel 1890 pubblicò ancora per le edizioni Bocca un’altra importante opera, La camorra, studio di sociologia criminale.
Approssimandosi il tempo del pensionamento gli fu offerta la carica di prefetto di Venezia, ma preferì concludere la sua carriera dirigendo l’Istituto di Vigilanza “Vecchia Guardia” di Palermo. Qui si spense il 2 agosto 1939.
▪ 1945 - Pietro Mascagni (Livorno, 7 dicembre 1863 – Roma, 2 agosto 1945) è stato un compositore e direttore d'orchestra italiano.
Mascagni visse a cavallo tra Ottocento e Novecento e il successo formidabile ottenuto nel 1890 col suo primo capolavoro - la Cavalleria rusticana - non fu tuttavia eguagliato dalle opere seguenti, seppure di fattura sempre pregevole e molte delle quali entrate stabilmente nel repertorio, come ad esempio Iris. Egli compose la musica di quindici opere, d'un'operetta e di molti brani sia per orchestra che vocali, canzoni, romanze e musica per solo pianoforte.
▪ 1976 - Fritz Lang, nome completo Friedrich Christian Anton Lang (Vienna, 5 dicembre 1890 – Beverly Hills, 2 agosto 1976), è stato un regista e sceneggiatore austriaco, noto soprattutto per i suoi lavori all'interno della scuola espressionista tedesca, dopo i quali si spostò a lavorare a Hollywood.
Lang iniziò a studiare architettura alla Technische Hochschule di Vienna, per poi iniziare a viaggiare per l'Europa e, più tardi, anche per l'Asia ed il Nord Africa. Dal 1913 al 1914 visita Monaco e Parigi, dove prende lezioni di pittura. Successivamente fa ritorno a Vienna per combattere durante la prima guerra mondiale nelle file dell'esercito austro-ungarico dal gennaio 1915.
Nel 1916 viene gravemente ferito, e approfitta della lunga convalescenza per scrivere alcune sceneggiature per film. Viene dimesso all'inizio del 1918, ed inizia a recitare in un teatro di Vienna. Successivamente accetta un lavoro come scrittore presso la compagnia di Eric Pommer a Berlino, ed in seguito divenne regista, prima alla UFA, e poi alla Nero-Film.
Nel 1920 incontra la scrittrice ed attrice Thea von Harbou, sua futura moglie, con la quale scrisse le sceneggiature dei suoi film più celebri, come Il dottor Mabuse, I Nibelunghi, Metropolis e M - Il mostro di Düsseldorf. Il matrimonio si celebra nel 1922, e durerà fino al 1933.
Nel 1921 viene assunto dalla Decla, una casa cinematografica tedesca, dove lavora inizialmente come montatore, per tornare poi dietro la macchina da presa. Il suo primo grande successo arriva in questo stesso anno, con il film Destino.
Con la salita al potere del Nazismo, a Lang, già molto affermato, pare venisse offerta da Joseph Goebbels in persona la carica di dirigente nell'industria cinematografica, nonostante il regime avesse violentemente avversato una delle sue pellicole più celebri, M - Il mostro di Düsseldorf, ed avesse impedito la distribuzione di Il testamento del dottor Mabuse. Lang inizialmente accetta l'offerta, ma abbandona la Germania la sera stessa, sospettando una trappola; scappa prima in Francia e poi, un anno dopo, negli Stati Uniti, mentre la moglie decide di restare in patria e collaborare con il regime, scrivendo e dirigendo film.
Il primo contratto negli USA lo firma per la MGM, e la nuova carriera hollywoodiana fa conoscere al regista una nuova serie di successi, grazie a film quali Furia, Sono innocente, La donna del ritratto, La strada scarlatta e Il grande caldo. In tutti questi film, Lang lascia risaltare la sua concezione pessimistica della vita, sempre filtrata, però, da quel che rimaneva del suo gusto espressionista dell'inquadratura. La civiltà industriale è vista come una fonte di ansia, di alienazione e violenza, nel quale l'individuo singolo è una vittima oppressa dal destino.
Negli anni cinquanta, con il declino dell'industria cinematografica, lavorare gli diventa difficile, soprattutto per la sua fama di uomo particolarmente esigente. Lang decide, allora, di tornare in Germania verso la fine degli anni sessanta per concludere la sua carriera, girando tre film, che non furono accolti bene. Nel 1964 fece parte della giuria al Festival di Cannes, e prese parte, nelle vesti di sé stesso (Fritz Lang nella parte di Fritz Lang, monocolo incluso), a Il disprezzo di Jean-Luc Godard.
▪ 2005 - Sandro Bolchi (Voghera, 18 gennaio 1924 – Roma, 2 agosto 2005) è stato un regista italiano.
Nato da una famiglia originaria di Novi Ligure (AL), fonda nel 1948 a Bologna il Teatro La Soffitta.
La televisione
Dopo alcune esperienze come regista di prosa e lirico, dal 1956 si è dedicato soprattutto alla televisione, realizzando con tecnica robusta e senso dello spettacolo numerose commedie e romanzi sceneggiati (I miserabili, I promessi sposi, Anna Karenina, I fratelli Karamazov'e I Demoni di Fedor Dostoevskij con la sceneggiatura dello scrittore Diego Fabbri, Il crogiuolo, Il mulino del Po, prima e seconda parte, per cui lavorò anche alla riduzione con l'autore del romanzo Riccardo Bacchelli, La coscienza di Zeno, dal romanzo omonimo di Italo Svevo, Le mie prigioni, da Silvio Pellico, e Assunta Spina): per questo il grande pubblico lo ricorderà come il "regista degli sceneggiati televisivi".
Si è spento il 2 agosto 2005 in una clinica romana per disturbi cardiovascolari. Ha destato un certo scalpore sui giornali l'assenza di rappresentanti ufficiali dei vertici della RAI alle sue esequie, nella Chiesa degli Artisti in piazza del Popolo.
È sepolto a Novi Ligure, nella tomba di famiglia.
▪ 2009 - Giovanni Jervis (Firenze, 25 aprile 1933 – Roma, 2 agosto 2009) è stato uno psicologo italiano.
Figlio di Guglielmo Jervis, membro della Resistenza durante la Seconda guerra mondiale e medaglia d'oro al valore, nel 1957 si laureò in medicina all'Università di Firenze e conseguì la specializzazione in neurologia e psichiatria nel 1960 a Roma. Dal 1959 al 1963 collaborò con l'antropologo Ernesto De Martino in ricerche sul tarantismo pugliese e sul tema psicopatologico e culturale della fine del mondo. Nel 1968 ottenne la libera docenza in psichiatria.
Dal 1966 al 1969 lavorò nella comunità terapeutica di Gorizia, collaborando con lo psichiatra Franco Basaglia; durante gli anni settanta fu poi direttore dei servizi psichiatrici dell'Ospedale San Lazzaro di Reggio Emilia. Da tali esperienze nacque in parte la sua posizione, condivisa da altri studiosi e che vide come principale promotore proprio Franco Basaglia, sulla necessità di chiudere i manicomi.
Dal 1977, un anno prima della promulgazione della Legge Basaglia, lasciò l'ospedale per diventare docente universitario alla Sapienza di Roma, attività che mantenne fino alla morte.
Fu autore di numerosi libri sulla psicoanalisi.
Ha analizzato da diverse angolature il tema dell'identità. Nel suo lavoro La conquista dell'identità, sostiene che la ricerca dell'identità va collegata al quadro storico attuale, che vede il dissolversi dei modelli ereditati dalla famiglia e dalla tradizione, e che questa ricerca è caratterizzata dal fatto che i suoi esiti non sono scontati. Si può assistere a profonde diseguaglianze o all'apertura di nuove possibilità di identità.