Il calendario del 19 Novembre

Fonte:
CulturaCattolica.it
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Eventi

• 1493 - Cristoforo Colombo diventa il primo europeo ad approdare su un'isola che era stata avvistata per la prima volta il giorno precedente. Le dà il nome di San Juan Bautista (diverrà in seguito Porto Rico)

• 1816 - Viene fondata l'Università di Varsavia

• 1942 - Seconda guerra mondiale: Battaglia di Stalingrado - le truppe sovietiche del generale Georgy Zhukov lanciano l'Operazione Urano, un contrattacco nel quale la VI armata tedesca viene circondata, volgendo le sorti della battaglia in favore dell'URSS

• 1944 - Seconda guerra mondiale: il presidente statunitense Franklin D. Roosevelt annuncia il 6° War Loan Drive, mirato a vendere 14 miliardi di dollari in obbligazioni di guerra per aiutare il pagamento dello sforzo bellico

• 1969

  1. - Programma Apollo: gli astronauti dell'Apollo 12, Charles Conrad e Alan Bean atterrano nell'Oceanus Procellarum ("Oceano delle tempeste") e diventano il terzo e quarto essere umano a camminare sulla Luna
  2. - L'agente Antonio Annarumma diventa la prima vittima degli Anni di piombo in Italia.

• 1977 - Il presidente egiziano Anwar Sadat diventa il primo leader arabo a recarsi in visita ufficiale in Israele, quando incontra il primo ministro Menachem Begin e parla davanti alla Knesset a Gerusalemme, cercando un accordo di pace permanente (gran parte del mondo arabo fu oltraggiato dalla visita)

• 1979 - Crisi iraniana degli ostaggi: il leader iraniano Ayatollah Ruhollah Khomeini ordina il rilascio di 13 donne e neri americani tenuti in ostaggio nell'ambasciata statunitense di Teheran

• 1984 - Una serie di esplosioni nel deposito di prodotti petroliferi della PEMEX a San Juan Ixhuatepec (Città del Messico), innesca un gigantesco incendio che farà circa 500 vittime

• 1998
  1. - Il "Ritratto dell'artista senza barba" di Vincent van Gogh viene venduto all'asta per 71,5 milioni di dollari.
  2. - Scandalo Lewinsky: il comitato giudiziario della camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, inizia le audizioni per l'impeachment contro il presidente Bill Clinton

• 1999
  1. - Ad Istanbul, l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) chiude un summit di due giorni richiedendo una soluzione politica in Cecenia e adottando lo Statuto per la sicurezza europea
  2. - Shenzhou: La Repubblica Popolare Cinese lancia la prima navetta spaziale Shenzhou

• 2005 - Guerra in Iraq: si consuma il massacro di Haditha

Anniversari

• 1969 - Antonio Annarumma (Monteforte Irpino, 1948 – Milano, 19 novembre 1969) è stato un poliziotto italiano.
Fu agente di polizia in forza al III reparto celere, e cadde a 21 anni, mentre prestava servizio durante una manifestazione indetta da due movimenti di estrema sinistra, l'Unione Comunisti Italiani (marxisti-leninisti) e il Movimento Studentesco.
Secondo alcuni storici, in primis Giorgio Galli, fu la prima vittima degli anni di piombo.
Secondo la ricostruzione dei fatti della magistratura, da un vicino cantiere edile alcuni manifestanti raccolsero dei tubolari di acciaio e li lanciarono contro i mezzi della polizia. Un tubo colpì l'agente Antonio Annarumma, penetrandogli nel cranio, causandone una morte pressoché istantanea; il mezzo che guidava, senza più controllo, andò a urtare contro un altro.
La magistratura accertò:
* che i tre agenti che erano a bordo con Annarumma dichiararono di aver visto il tubolare colpire il collega;
* che l'autopsia riscontrò una ferita di sezione circolare di circa 50 millimetri con penetrazione fino a metà cranio della vittima;
* che il diametro dei tubolari che la polizia dichiara di aver raccolto sul luogo degli scontri era di 48 millimetri.
Agli atti è allegata una fotografia (non un filmato).
L'inchiesta della magistratura poté identificare con precisione le cause dolose della morte ma non poté identificare i responsabili della morte. Nessuno fu identificato né perseguito per la morte dell'agente venuto dal sud. Il suo omicidio rimane quindi impunito, uno dei molti misteri degli anni di piombo.
Al caduto pervennero messaggi di solidarietà da parte del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat e di tutto l'arco costituzionale. Al funerale partecipò una folla enorme: si era all'inizio di quelli che furono poi chiamati gli anni di piombo e la città era rimasta sconvolta da questo primo fatto di guerriglia urbana.
In seguito alla morte del collega ci furono forti proteste tra gli agenti di polizia e Mario Capanna, che si era presentato al funerale per dimostrare l’estraneità del movimento studentesco dai fatti, si salvò a stento dal linciaggio dei colleghi del defunto.
Il Corriere della Sera del 22 novembre 1969 pubblicò una foto dove si vedeva il commissario Luigi Calabresi soccorrere Mario Capanna, sottraendolo all'aggressione degli agenti e di militanti neofascisti.
In un recente libro, l'ex Questore di Milano, allora Dirigente della Squadra Mobile, Prefetto Achille Serra, ricorda l'incontro con il padre che andò a prendere il figlio morto.
Ad Annarumma è intitolato l'omonimo parco e la caserma sede del III reparto mobile di Milano.
Il 5 maggio 2009, viene conferita alla guardia del disciolto Corpo delle Guardie di PS la medaglia d'oro al merito civile con la seguente motivazione: "Nel corso di un servizio di ordine pubblico, mentre era alla guida di un automezzo, veniva coinvolto negli incidenti tra gruppi di manifestanti e Forze dell'Ordine e colpito con una spranga di ferro alla testa. Mortalmente ferito immolava la giovane vita ai più nobili ideali di spirito di servizio. 19 novembre 1969 - Milano (MI)"

• 1982 - Erving Goffman (Mannville, 11 giugno 1922 – Filadelfia, 19 novembre 1982) è stato un sociologo canadese.
«Posso solo suggerire che chi vuole combattere la falsa coscienza e destare la gente ai suoi veri interessi ha molto da fare, perché il sonno è molto profondo. Ed io non intendo fornire una ninna-nanna, ma semplicemente entrare furtivamente e osservare il modo in cui la gente russa.» (Erving Goffman)
Il principale contributo di Goffman alla teoria sociale è la sua formulazione dell’interazione simbolica nel suo La vita quotidiana come rappresentazione (The Presentation of Self in Everyday Life) del 1959. Sebbene Goffman sia spesso classificato come un interazionista simbolico, egli tentò di correggere i difetti di detto indirizzo di pensiero.
Per Goffman, la società non è una creatura omogenea. Noi dobbiamo recitare in modo diverso a seconda dei diversi teatri. Il contesto che dobbiamo giudicare non è un’ampia società, ma un contesto specifico. Goffman indica che la vita è un teatro, dove il comportamento individuale è interpretabile alla luce dell'ampio contesto sottostante all’interazione simbolica faccia a faccia.
Autore, nel 1961, del testo Asylums. Le istituzioni totali: i meccanismi dell'esclusione e della violenza (Asylums: Essays on the Condition of the Social Situation of Mental Patients and Other Inmates) - che sarà il capostipite di un filone di pensiero - per il quale aveva attinto informazioni all'Istituto d'igiene mentale di Washington, descrive la "istituzionalizzazione" come la reazione dei pazienti alle strutture burocratiche di un'istituzione ospedaliera. Goffman usa la fenomenologia per comprendere come gli esseri umani percepiscano le interazioni che essi osservano ed alle quali partecipano.
Per Goffman non esiste alcuna "verità vera", ma solo interpretazioni che sono vere per ciascun individuo.
Ha anche scritto inoltre Frame analysis. L'organizzazione dell'esperienza (Frame analysis: An essay on the organization of experience). Molte delle sue opere formano la base della teoria del frame in sociologia e nella sociologia della comunicazione.

• 1998 - Emilio Massa (1927 – Milano, 19 novembre 1998) è stato un ingegnere e rettore italiano.
Docente dal 1950 e preside della facoltà di ingegneria dal 1980 al Politecnico di Milano.
Rettore del Politecnico di Milano dal 1987 al 1994 .
Quando era stato eletto per la prima volta, il 30 giugno del 1987, il tredicesimo rettore nella storia dell'ateneo di piazza Leonardo da Vinci aveva subito rivelato il suo sogno: "Poter dire: questo è il progetto per il secondo Politecnico, questa l'area del Comune. Un sogno irrealizzabile? Sono ottimista, Milano non può fare a meno di un'altra facoltà di Ingegneria e Architettura...". Emilio Massa se ne è andato dopo aver visto il suo sogno trasformato in realtà.

• 2001 - Maria Grazia Cutuli (Catania, 26 ottobre 1962 – Sarobi, 19 novembre 2001) è stata una giornalista italiana.
Dopo un esordio come collaboratrice del quotidiano La Sicilia e dell'emittente televisiva Telecolor, per i quali si occupa di spettacoli, si trasferisce a Milano, dove lavorò prima al periodico Centocose, edito da Mondadori, e poi ad Epoca: con questa ed altre piccole collaborazioni diventa una giornalista professionista, prima di iniziare una collaborazione con l'UNHCR, l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di rifugiati. Qui matura un'esperienza nel campo della politica estera, la vera passione della giornalista catanese, che a metà degli anni novanta passa al Corriere della Sera, dal quale ottiene quattro contratti a termine a partire dal luglio 1997, fino ad essere assunta a tempo indeterminato il 2 luglio 1999.
La svolta per la sua carriera arriva il 13 settembre 2001, quando dopo gli attentati alle Torri gemelle di New York viene inviata in Afghanistan: partita per Gerusalemme, da qui si sposta in Pakistan e poi in Afghanistan.
Il 19 novembre dello stesso anno, mentre si trova nei pressi di Sarobi, sulla strada che da Jalalabad porta a Kabul, a circa 40 chilometri dalla capitale afghana, viene uccisa in un attentato, forse causato da un gruppo di talebani, con l'inviato di El Mundo Julio Fuentes e due corrispondenti dell'agenzia Reuters, l'australiano Harry Burton e l'afghano Azizullah Haidari. Seconda vittima del terrorismo al Corriere della Sera dopo Walter Tobagi, dopo la morte è stata promossa inviata speciale alla memoria su decisione del direttore Ferruccio De Bortoli. Per il quotidiano milanese aveva firmato 300 articoli circa in 4 anni.
La famiglia Cutuli si è sempre opposta all'applicazione della pena capitale per gli assassini di Maria Grazia.
In sua memoria sono stati istituiti due premi:
* Premio giornalistico Città di Milano "alla memoria di Maria Grazia Cutuli"
* Premio internazionale di giornalismo «Maria Grazia Cutuli», da parte del suo paese d'origine, Santa Venerina.

• 2002 - Vito Calogero Ciancimino (Corleone, 2 aprile 1924 – Roma, 19 novembre 2002) è stato un politico e criminale italiano, appartenente alla Democrazia Cristiana e facente parte di Cosa Nostra.
Figlio di un barbiere di Corleone, si diplomò ragioniere nel 1943 e ricoprì, nella città di Palermo, la carica di assessore comunale ai lavori pubblici dal 1959 al 1964. In questo periodo egli non si oppose al cosiddetto "Sacco di Palermo".
Eletto sindaco di Palermo per la Democrazia Cristiana nel 1970, era insieme al suo predecessore Salvo Lima, il leader siciliano della corrente politica "Primavera", guidata a livello nazionale da Giulio Andreotti.
Durante gli anni della speculazione edilizia palermitana, sotto il sindaco Ciancimino, venne emesso il numero record di licenze edilizie, gestite dalla mafia di Corleone ma che risultavano intestate invece a tre persone nullatenenti (cosiddetti prestanome).
Nel 1984 il pentito Tommaso Buscetta lo definisce "organico" alla cosca dei corleonesi: nello stesso anno Ciancimino viene arrestato, e nel 2001 sarà condannato a tredici anni di reclusione per favoreggiamento e concorso esterno in associazione mafiosa.
Nel 1985 la DC lo espulse dal partito, e pochi giorni prima che morisse, il comune di Palermo gli presentò un'ingente richiesta di risarcimento, pari a 150 milioni di euro, per danni arrecati all'amministrazione comunale: di questi l'ex politico ne consegnò solo sette.
Vito Ciancimino rappresenta la pagina più nera per l'amministrazione comunale di Palermo. I magistrati che indagarono su di lui lo definiranno «la più esplicita infiltrazione della mafia nell'amministrazione pubblica».
Secondo quanto ricostruito dal giornalista Gianluigi Nuzzi che si è avvalso dell'archivio di monsignor Renato Dardozzi dall'Istituto per le Opere di Religione sarebbero stati manovrati dei soldi diretti a Ciancimino per conto della mafia. A tal proposito il figlio di Vito Ciancimino, Massimo, affermò:
«Le transazioni a favore di mio padre passavano tutte tramite i conti e le cassette dello IOR.»
Negli ultimi anni della sua vita, cercò di accreditare un suo ruolo di esperto di "cose di cosa nostra": tale ruolo - che produsse il sospetto che potesse essere "utilizzato" dalle cosche per avvalorare versioni di comodo - è ritornato sotto scrutinio nel 2009, quando le rivelazioni del figlio Massimo hanno proposto una ricostruzione alternativa della strage di via D'Amelio.

• 2005 - Francesco Somaini (Lomazzo, 1926 – Como, 19 novembre 2005) è stato uno scultore italiano.
Nato nel 1926 a Lomazzo (CO) da una famiglia di industriali cotonieri, ha frequentato l'Accademia di Brera seguendovi i corsi di Manzù.
Nel 1950 si laurea in giurisprudenza. Nello stesso anno partecipa già alla Biennale di Venezia.
Aderisce dapprima ai modi artistici del postcubismo per poi adottare, nei primi anni '60, un linguaggio informale. Elabora una propria tecnica scultorea che agendo con l'uso di getti di sabbia e d'aria compressa su basi di cera, opera una ricerca di vitalità e di sofferenza nelle forme così elaborate (dinamismo vitalistico della forma).
L'opera principale di questa sua tecnica è il Monumento ai marinai d'Italia in Milano (1967). Altri lavori sono nella chiesa di Santo Spirito a Bergamo e nella chiesa di San Biagio a Monza.
Sue opere sono in musei di Stati Uniti, Germania, Olanda, Austria.
L'artista è morto a Como il 19 novembre 2005.