Il calendario del 19 Febbraio

Fonte:
CulturaCattolica.it
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Eventi

▪ 1674 - Inghilterra e Olanda sanciscono la pace di Westminster. L'accordo prevede anche il trasferimento della colonia olandese di Nuova Amsterdam all'Inghilterra, che la ribattezza New York

▪ 1807 - In Alabama, l'ex Vice presidente statunitense Aaron Burr viene arrestato per tradimento

▪ 1846 - Ad Austin viene insediato l'appena costituito governo dello stato del Texas

▪ 1861 - In Russia viene abolita la servitù della gleba

▪ 1878 - Thomas Edison ottiene il brevetto per il fonografo

▪ 1881 - Il Kansas diventa il primo stato degli USA a vietare tutte le bevande alcoliche

▪ 1942

  1. - Seconda guerra mondiale: Circa 150 aerei giapponesi attaccano Darwin (Australia)
  2. - Seconda guerra mondiale: Il presidente statunitense Franklin D. Roosevelt firma un ordine esecutivo che consente all'esercito statunitense di trasferire i cittadini nippo-americani in campi di internamento

▪ 1945 - Seconda guerra mondiale: circa 30.000 Marines statunitensi sbarcano su Iwo Jima, dando il via alla battaglia

▪ 1949 - Ezra Pound riceve il primo Premio Bollingen di poesia dalla Fondazione Bollingen e dall'Università di Yale

▪ 1953 - Censura: La Georgia approva il primo comitato di censura letteraria degli Stati Uniti

▪ 1959 - Il Regno Unito concede a Cipro l'indipendenza

▪ 1985 - William Schroeder è il primo paziente dotato di un cuore artificiale a lasciare l'ospedale

▪ 1986 - Dopo 37 anni di attesa, il Senato degli Stati Uniti approva un trattato che dichiara illegale il genocidio

▪ 2002 - La sonda Mars Odyssey della NASA inizia a tracciare una mappa della superficie di Marte

▪ 2003 - Iran, precipita un aeroplano militare con a bordo 270 soldati. Nessun sopravvissuto

▪ 2007 - Due bombe sul Samjhauta Express uccidono 66 persone

▪ 2008 - Fidel Castro annuncia il suo ritiro dalle cariche presidenziali

Anniversari

▪ 1916 - Ernst Waldfried Josef Wenzel Mach (Chrlice, 18 febbraio 1838 – Haar, 19 febbraio 1916) è stato un fisico e filosofo austriaco ed, ante litteram, un neuroscienziato.
Mach nacque a Chrlice, in Moravia e morì ad Haar, in Germania. Fu istruito in casa sino all'età di 14 anni, a 17 fu ammesso all'Università di Vienna, dove studiò matematica, fisica e filosofia e ricevette il titolo di dottore in fisica nel 1860. I suoi primi lavori riguardarono l'effetto Doppler in ottica e in acustica. Nel 1864 divenne professore di matematica a Graz e nel 1866 ebbe la cattedra anche di fisica. Fu in questo periodo che cominciò ad interessarsi alla fisiologia della percezione. Nel 1867 fu professore di fisica sperimentale all'università di Praga. Nel 1895 Mach fece ritorno all'Università di Vienna come professore di filosofia ma fu colpito da un ictus due anni dopo e si ritirò dall'attività di ricerca diretta nel 1901, anno in cui divenne membro del parlamento austriaco. Continuò ad insegnare e a pubblicare per proprio conto fino alla morte.
Gli è stato dedicato un cratere sulla Luna.

Fisica
La maggior parte dei suoi studi nel campo della fisica sperimentale riguardò l'interferenza, la diffrazione, la polarizzazione e la rifrazione della luce propagantesi in diversi mezzi sottoposti ad agenti esterni. In seguito Mach si occupò di moti supersonici in un fluido; pubblicò nel 1877 un articolo che descriveva il moto supersonico di un proiettile; dedusse e confermò sperimentalmente l'esistenza dell'effetto oggi conosciuto come cono di Mach. In suo onore il rapporto tra la velocità di un moto in un fluido e la velocità del suono in tale fluido prende oggi il nome di numero di Mach.
Diede un contributo di fondamentale importanza alla cosmologia ed a quella che avrebbe poi preso il nome di teoria della relatività generale grazie al suo profondo riesame storico critico dei fondamenti della meccanica.
Formulò il celebre principio che Albert Einstein battezzò in suo onore principio di Mach, che afferma che le proprietà inerziali di un corpo sono determinate per mezzo di una interazione fisica con la materia lontana, rendendo ragione a livello teorico dell'identificazione empirica tra sistemi di riferimento inerziali e sistemi in moto rettilineo uniforme rispetto alle cosiddette stelle fisse.

Fisiologia della percezione
Mach fu uno dei pionieri dell'esplorazione sperimentale della percezione umana. La sua filosofia, dotata di una forte componente di empirismo, non poteva che considerare centrale il ruolo della percezione sensoriale dei fenomeni fisici. In questo campo diede il nome alla celeberrima illusione ottica delle fasce o bande di Mach, che si può sperimentare osservando un gradiente uniforme di luminosità o di colore.

Epistemologia
Mach fu uno dei più influenti filosofi della scienza del periodo a cavallo tra la fine del diciannovesimo e l'inizio del XX secolo, benché le sue opere non siano state immediatamente accettate dalla comunità scientifica.
Egli fu il primo pensatore ad applicare alla fisica il metodo di analisi storico critica che tanto efficace si era dimostrato nello studio delle discipline umanistiche. Fu precursore dei dibattiti della fisica contemporanea nel suggerire implicitamente che una teoria fisica soddisfacente debba essere una teoria cosmologica. Lottò, da autentico positivista, per l'eliminazione degli elementi metafisici ancora presenti nelle teorie fisiche; in particolare criticò la nozione di spazio assoluto (il sensorium dei newtoniano) aggiudicandosi un posto di rilievo tra i precursori della teoria della relatività.
Mach sostenne che essendo il fatto l'ultimo fondamento della conoscenza, poteva essere spiegato solo attraverso le sensazioni, considerate come elementi originari; quindi sono le sensazioni, affermò Mach, a produrre i corpi esterni e perciò decadono sia ogni differenza tra l'elemento fisico e psichico e sia la relazione convenzionale di causalità che viene surrogata dal concetto di funzione, quest'ultima definita come la correlazione dei fenomeni.
Fu uno dei primi fisici a rinunciare all'ambizione metafisica di descrivere le leggi dell'universo in quanto tali, come oggetti separati dall'osservatore; le leggi fisiche furono da lui concepite come schemi di organizzazione e sistematizzazione dei dati sensoriali e strumentali, in sostanza un prodotto umano che, con un anacronismo tratto dalla teoria dell'informazione, potremmo descrivere come algoritmo di compressione dei dati empirici; concetto questo che egli rese con l'idea di economia della conoscenza.
Il pensiero di Ernst Mach - segnatamente, la sua interpretazione sensista della realtà e la sua critica al linguaggio - influenzò direttamente il circolo di Vienna e la corrente filosofica del neopositivismo logico, nonché autori come Hermann Bahr, che da Mach mutuò la definizione di Unrettbares Ich ("io" insalvabile), e Robert Musil, che sulle teorie di Mach incentrò la propria tesi di dottorato in filosofia.
La sua filosofia viene generalmente indicata con il nome di empiriocriticismo.
Non solamente la teoria dei concetti intesi come segni, ma anche l'elaborazione di leggi scientifiche utilizzate come strumenti di previsione, getteranno le basi della evoluzione della fisica che la relatività e la quantistica rappresenteranno pienamente.

▪ 1945 - Achille Beltrame (Arzignano, 18 marzo 1871 – Milano, 19 febbraio 1945) è stato un illustratore e pittore italiano. Fu l'autore delle celebri copertine del settimanale La Domenica del Corriere per quasi mezzo secolo.
Beltrame studiò all'Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano. Fu allievo di Francesco Hayez e di Giuseppe Bertini.
Lavorò come cartellonista per le Officine Grafiche Ricordi per la quali realizzò manifesti pubblicitari poi divenuti storici.
A 28 anni, fu chiamato dal coetaneo Luigi Albertini a contribuire alla realizzazione de La Domenica del Corriere, il cui primo numero fu in edicola l'8 gennaio del 1899 [2]. Nell'arco di 40 anni le tavole di Beltrame pubblicate, in prima e ultima pagina, furono 4.662. Al settimanale milanese Beltrame lavorò assiduamente, pare senza mai fare vacanza, fino ai primi giorni di febbraio del 1945.
«Attraverso le immagini da lui create - scrive Dino Buzzati - i grandi e più singolari avvenimenti del mondo sono arrivati pur nelle sperdute case di campagna, in cima alle solitarie valli, nelle case umili, procurando una valanga di notizie e conoscenze a intere generazioni di italiani che altrimenti è probabile non ne avrebbero saputo nulla o quasi. Un maestro dell'arte grafica, quindi, ma anche un formidabile maestro di giornalismo...».
Le tavole a colori di Beltrame divennero il marchio distintivo della rivista. Nelle sue copertine è riassunta in pratica tutta la storia del costume e della società italiana della prima metà del XX secolo. Fatti di cronaca, sportivi, di costume venivano riassunti con maestria dall'illustratore arzignanese, che riusciva a renderli vivi ad attuali agli occhi di una popolazione non ancora del tutto uscita dall'analfabetismo. Non si mosse mai da Milano dove disegnò tutte le sue tavole. Ciò nonostante riuscì a rappresentare luoghi, fatti, persone e cose che non aveva mai visto di persona, grazie alla sua innata immaginazione e curiosità unite ad un rigoroso senso di realismo. Celebri, in particolare, furono le sue illustrazioni degli avvenimenti bellici della Grande guerra e delle vicende degli Alpini.
Anche gli altri sette fratelli di Achille Beltrame si distinsero nelle arti e nelle lettere.
Morì a Milano il 19 febbraio 1945, nella casa del nipote in via Fiamma 27.
Un suo discepolo, Walter Molino, che l'aveva affiancato già dal 1940, rimase a illustrare le copertine del settimanale dopo la sua morte.
Come pittore, Beltrame realizzò centinaia di quadri a olio, acquarello, tempera e matita.

▪ 1951 - André Gide (Parigi, 22 novembre 1869 – Parigi, 19 febbraio 1951) è stato uno scrittore francese, premio Nobel per la letteratura nel 1947.
Affermare la libertà, allontanarsi dai vincoli morali e puritani, ricercare l’onestà intellettuale che permette di essere pienamente sé stessi, accettando la propria omosessualità senza venir meno ai propri valori. Questi i temi centrali dell’opera e della vita di André Gide.

Il colonialismo e il comunismo
……Gide parte successivamente per diversi mesi in Congo con Marc, e durante il viaggio si appassiona all'esotismo e alla storia naturale. Più che da questi interessi, tuttavia, Gide è colpito dalla dura realtà del colonialismo. Si ribella inizialmente contro la messa in pratica dell'idea coloniale, denunciando errori amministrativi e inesperienza. Poi le sue indagini lo spingono a cogliere la perversità del sistema nel suo insieme; capisce anche che i responsabili, a Parigi, non solo non ignorano ciò che succede nelle colonie, ma lo tutelano anche. Spedisce la sua testimonianza che viene pubblicata su Le Populaire, ma la destra e le compagnie accusate sostengono che Gide non abbia le competenze per analizzare il problema. Eppure, inchieste amministrative danno ragione alle sue affermazione, tanto che un dibattito parlamentare finisce col promettere cambiamenti da parte del governo. Gide teme che l'opinione pubblica si dimentichi presto del problema, ma rifiuta però di impegnarsi politicamente sulla questione.
Durante gli anni trenta, Gide patisce una certa mancanza d'ispirazione, che riguarda non solo la scrittura, ma anche l'amore e i viaggi, per i quali prova ormai più curiosità che passione. Comincia però a interessarsi al comunismo, entusiasmato dall'esperienza russa nella quale vede una speranza, un laboratorio dell'uomo nuovo. Impegnandosi in questa direzione, Gide cede così alla tentazione di uscire dal purismo estetico e di utilizzare l'influenza di cui gode. La sua presa di posizione non è condivisa dai suoi amici: Martin du Grad non accetta volentieri l'idea che una vita passata a combattere i dogmi si concluda con questo “atto di fede”.
E del resto Gide mette la sua gloria in pericolo, senza apportare alla causa che il prestigio del suo nome, e non si sente a suo agio nelle riunioni politiche. In questa decisione, Gide impegna la sua persona – sebbene cosciente di essere strumentalizzato – senza però impegnare la sua penna, e si rifiuta di aderire all'“Associazione degli scrittori e artisti rivoluzionari”, per non compromettere l'autonomia della letteratura che ha sempre professato e difeso. Del resto, i nuovi compagni guardano con sospetto lo scrittore borghese che si unisce a loro: “Le idee di Gide sembrano non costargli molto; il signor Gide non ha sofferto abbastanza” scrive Jean Guéhenno. Nel 1936, le autorità sovietiche lo invitano in URSS, e Gide accetta di partire con alcuni compagni. Le sue illusioni crollano: invece dell'uomo nuovo, trova solo il totalitarismo. Accetta la delusione e decide di pubblicare la sua testimonianza, “Ritorno dall'URSS”.
Il partito comunista francese, a partire da Louis Aragon, e le autorità sovietiche cercano di impedire la pubblicazione dell'opera, poi di distogliere l'interesse dal problema. Ma Gide non si accontenta più di fare solo osservazioni, e in “Ritocchi al mio ritorno dall'URSS” opera una vera e propria requisitoria contro lo stalinismo: “Spero che il popolo dei lavoratori capisca che è ingannato dai comunisti, così come loro sono ingannati da Mosca”.
Gide arriva perfino ad essere tacciato di fascismo, l'opinione pubblica lo spinge verso destra, anche se lui rifiuta nettamente questa posizione. È arrivato il momento per Gide di allontanarsi dalla politica, che non gli ha dato quello che sperava.
Sebbene sostenga la causa dei repubblicani spagnoli, Gide accetta la delusione e si concentra di nuovo nella letteratura.
A questo lutto politico ne succede uno più intimo, la morte di Madeleine il 17 aprile 1938. Dopo aver maledetto il suo sposo, Madeleine aveva finito con l'accettare il suo ruolo lontano ma essenziale nella vita dello scrittore. Gide racconta la stranezza e le difficoltà di quell'amore particolare in Et nunc manet in te, la cui prima tiratura è limitata agli intimi.

La Seconda guerra mondiale e gli ultimi anni
Quando i tedeschi, conquistata Parigi, assumono il controllo della “Nouvelle Revue Francaise”, Gide rifiuta di associarsi al comitato direttore, e dopo aver scritto un articolo sul primo numero, decide di non continuare a pubblicare. Scrive su Le Figaro la sua decisione d'abbandonare la “NRF” e rifiuta allo stesso tempo un posto come professore universitario.
Le critiche contro di lui si intensificano, e Gide decide di imbarcarsi per Tunisi, nel 1942. Durante l'occupazione della città, constata con sgomento gli effetti dell'antisemitismo. Più che di privazioni materiali, soffre di isolamento. Lasciata Tunisi per Algeri, dove incontra il generale de Gaulle, Gide accetta la direzione nominale de L'arche, una rivista letteraria diretta contro la “NRF”.
Finita la guerra, rientra in Francia solo nel maggio 1946, ma fatica a trovare il suo posto in un mondo letterario molto politicizzato. Mentre scrittori come Sartre utilizzano volentieri la loro fama a fini politici, Gide rifiuta di esporsi, e per esprimersi preferisce la pubblicazione di Teseo piuttosto che le tribune politiche.
Dopo il 1947, non scrive più nulla. Sempre affermando che non rinnega nulla di quello che ha fatto, Gide, scrittore che ha dato scandalo con opere come Corydon, accetta gli omaggi delle istituzioni conservatrici, come il premio Nobel per la letteratura nel 1947. La sua preoccupazione principale è quella di pubblicare le sue ultime opere, in particolare il “Diario” (il primo tomo nel 1939, il secondo nel 1950). Nel 1950 comincia il suo ultimo quaderno, “Così sia o i giochi sono fatti”, nel quale si sforza di lasciar correre la sua penna.
Muore il 19 febbraio 1951, e viene sepolto vicino a Madeleine nel piccolo cimitero di Cuverville, nel dipartimento della Seine-Maritime.

▪ 1958 - Giovanni Ticozzi (Pasturo, 1897 – Lecco, 19 febbraio 1958) è stato un insegnante italiano.
Nato a Pasturo nel 1897, ordinato sacerdote nel 1923. Insegnò lettere antiche presso il Liceo classico Alessandro Manzoni di Lecco. Fu preside dello stesso Liceo dal 1941 al 1958, a parte il periodo di detenzione, seguito all'arresto dovuto alla sua partecipazione alla guerra di liberazione. Alla fine del 1943 fu nominato presidente del Comitato di Liberazione Nazionale di Lecco, cui partecipava in rappresentanza dei Cattolici. Arrestato il 30 ottobre 1944 a Lecco, è trasferito al carcere di San Donnino a Como e il 22 dicembre a Milano, in una cella di San Vittore. Pochi giorni fu condannato dal Tribunale Speciale a una pena detentiva. Fu scarcerato grazie all'intervento di Ildefonso Schuster, arcivescovo di Milano. Confinato in seguito in una piccola località del lago di Como, fu reintegrato nella direzione del Liceo A. Manzoni il 7 maggio 1945. Figura di spicco nella vita culturale di Lecco durante il secondo dopoguerra, organizzò un circolo culturale, con indirizzo prevalentemente letterari, e pubblicò un libro di memorie intitolato: Frammenti di Vita. Morì serenamente il 19 febbraio 1958, seduto alla sua scrivania di preside. Alla sua memoria è dedicata la Scuola Media Statale Don Giovanni Ticozzi di Lecco.

▪ 1986 - André Leroi-Gourhan (Parigi, 25 agosto 1911 – Parigi, 19 febbraio 1986) è stato un etnologo, archeologo e antropologo francese, oltre ad essere ricercatore di prima classe del CNRS, professore ordinario di etnologia e preistoria in varie università, tra cui quella di Lione, di Parigi (la Sorbona) e il Collège de France, dove sostituì l'Abate Breuil come professore di preistoria tra il 1969 e il 1982.

▪ 1997 - Deng Xiaoping, in cinese tradizionale: 鄧小平; in cinese semplificato: 邓小平; pinyin: Dèng Xiǎopíng; in trascrizione Wade-Giles: Teng Hsiao-p'ing (Guang'an, 22 agosto 1904 – Pechino, 19 febbraio 1997), è stato segretario generale del Partito Comunista Cinese (PCC) dal 1956 al 1966 e ha diretto de facto la Cina dal 1976 al 1993.
È stato anche il pioniere della riforma economica cinese e il teorico del "socialismo con caratteristiche cinesi" o socialismo di mercato cinese, ideologia che mira a giustificare la transizione tra il maoismo collettivista a teorie economiche più liberiste. È artefice dell'apertura politica tra la Repubblica Popolare Cinese e gli Stati Uniti, che permise al colosso asiatico di essere riconosciuto come stato sovrano all'interno dell'ONU.
Deng fu il cuore della seconda generazione dei leader del PCC. Sotto il suo controllo la Cina divenne una delle economie dalla più rapida crescita, senza che il partito perdesse il controllo del paese.
Nel '79 ha cominciato a far riaprire le chiese e i templi, dopo l'uragano della Rivoluzione Culturale, ma sotto la sua leadership è continuata la persecuzione delle comunità sotterranee e il controllo delle chiese ufficiali. Mentre era ancora la potere, nell'89, ha permesso e giustificato il massacro di Tiananmen.