Il calendario del 18 Febbraio

Fonte:
CulturaCattolica.it
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Eventi

▪ 1478 - Giorgio, Duca di Clarence, condannato per tradimento nei confronti del fratello maggiore Edoardo IV d'Inghilterra, viene giustiziato nella Torre di Londra

▪ 1685 - Fort St. Louis viene fondata da un francese a Matagorda Bay, costituirà le basi delle pretese francesi sul Texas

▪ 1861

  1. - A Montgomery (Alabama) Jefferson Davis si insedia come primo e unico presidente degli Stati Confederati d'America.
  2. - Vittorio Emanuele II di Savoia convoca il primo parlamento del Regno d'Italia

▪ 1865 - Gli elettori del Delaware rigettano il XIII emendamento della Costituzione degli Stati Uniti e scelgono di continuare a praticare la schiavitù. (Il Delaware ratificherà l'emendamento il 12 febbraio 1901)

▪ 1911 - Il primo volo ufficiale trasportante posta aerea viene effettuato a Allahabad, India Britannica, quando Henri Pequet, un pilota di 23 anni, consegna 6.500 lettere a Naini, a circa 10 km di distanza

▪ 1929 - Vengono annunciati i primi Academy Awards

▪ 1930 - Il pianeta Plutone viene scoperto da Clyde Tombaugh

▪ 1932 - Il Giappone dichiara la Manciuria indipendente dalla Cina

▪ 1943 - I Nazisti arrestano i membri del movimento della Rosa Bianca

▪ 1948 - Eamon de Valera si dimette da Presidente d' Irlanda

▪ 1952 - La Grecia e la Turchia entrano a far parte della NATO (Organizzazione del Trattato Nord Atlantico) dando vita al primo allargamento dalla data della fondazione.

▪ 1953 - Unione Europea: nell'ambito della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio viene aperto il mercato del carbone

▪ 1965 - Il Gambia ottiene l'indipendenza dal Regno Unito

▪ 1972 - La Corte Suprema della California annulla la pena di morte nello stato e commuta tutte le sentenze dei reclusi nel braccio della morte in ergastoli

▪ 1977 - Il veicolo di test dello Space Shuttle Enterprise effettua il suo primo volo fissato al dorso di un Boeing 747

▪ 1984 - Viene firmato l'accordo di villa Madama, il nuovo concordato tra Italia e Santa Sede

▪ 1995 - Massimo Moratti acquista la società sportiva "FC Internazionale", riportandola in famiglia visto che era già stata di proprietà del padre Angelo negli anni sessanta.

▪ 1998 - Due separatisti bianchi vengono arrestati in Nevada e accusati di progettare un attacco biologico alla Metropolitana di New York

▪ 2004
  1. - Circa 300 persone, tra cui quasi 200 soccorritori, muoiono nei pressi di Neyshabur in Iran, quando un treno merci che trasporta zolfo, petrolio e fertilizzante prende fuoco ed esplode.
  2. - Italia: Arrestato Giuseppe Morabito, capo della 'ndrangheta calabrese, dopo 12 anni di latitanza

▪ 2008 - A Pellaro (Reggio Calabria), i reparti del ROS arrestano il boss della ndrangheta Pasquale Condello, detto il Supremo, dopo 18 anni di latitanza.

Anniversari

* 1294 - Kublai Khan anche detto Qubilai Khan o, nelle lingue turche, Kubilay Han (23 settembre 1215 – 18 febbraio 1294) è stato un condottiero mongolo, Khagan (il quinto, dal 1260 al 1294), nonché fondatore del primo Impero cinese della Dinastia Yuan.
Figlio secondogenito di Tolui e Sorghaghtani Beki, quindi nipote di Gengis Khan e successore del fratello Munke in quanto Gran Khan dei mongoli, Kublai è anche noto come l'ultimo dei Gran Khan.
Appartenne a una famiglia di condottieri, conquistatori e sovrani mongoli: suo fratello Hülegü conquistò infatti la Persia fondando l'Ilkhanato, e anche suo cugino Kaidu, figlio del secondo Gran Khan Ögödei, fu un importante condottiero mongolo e acerrimo oppositore dello stesso Kublai Khan per tutta la vita.
In Europa, Kublai Khan fu noto sin dal Medioevo, in quanto Marco Polo visitò il Catai durante il suo regno, divenendo presto un suo favorito e servendo alla sua corte per oltre diciassette anni, secondo quanto racconta lui stesso nel Milione.

▪ 1455 - Giovanni da Fiesole, al secolo Guido di Pietro (Vicchio, 1395 circa – Roma, 18 febbraio 1455), detto il Beato Angelico o Fra' Angelico, fu un pittore italiano.
Fu effettivamente beatificato da papa Giovanni Paolo II nel 1984, anche se già dopo la sua morte era stato chiamato Beato Angelico sia per l'emozionante religiosità di tutte le sue opere che per le sue personali doti di umanità ed umiltà. Fu il Vasari, nelle Vite ad aggiungere al suo nome l'aggettivo "Angelico", usato in precedenza da fra Domenico da Corella e da Cristoforo Landino.
Il frate domenicano cercò di saldare i nuovi principi rinascimentali, come la costruzione prospettica e l'attenzione alla figura umana, con i vecchi valori medievali, quali la funzione didattica dell'arte e il valore mistico della luce.

▪ 1546 - Martin Lutero, nome italianizzato di Martin Luther (Eisleben, 10 novembre 1483 – Wittenberg, 18 febbraio 1546), è stato un teologo tedesco. Fu il padre spirituale della Riforma protestante.

La dottrina della "giustificazione" per fede
Negli anni di Wittenberg la riflessione luterana sul rapporto tra Dio e uomo si fece sempre più intensa.
Lutero vive una religiosità di tipo medioevale.
Egli non vive la crisi della religiosità tradizionale tipica di una cultura rinascimentale che non gli appartiene (cfr. L. Febvre, "Martin Lutero", Bari 1969). È un uomo del passato, vive la fede come i suoi antenati. Si può dire che quasi senza volerlo egli si trovi ad essere l'inconsapevole elemento catalizzatore di un enorme fenomeno storico.
Tra la fine del 1512 e l'inizio del 1514, Lutero provò "l'esperienza della torre" (Turmerlebnis): un'improvvisa rivelazione, mentre egli leggeva e meditava sulla lettera di San Paolo ai Romani ed in particolare su alcuni passi, come:
"Poiché non c'è distinzione: tutti infatti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, essendo giustificati gratuitamente per la Sua grazia, mediante la redenzione in Gesù Cristo, che Dio ha esposto per espiazione col Suo sangue mediante la fede" (Romani 3, 23-25),
"Poiché noi riteniamo che l'uomo è giustificato per mezzo della fede, senza le opere della legge" (Romani 3, 28),
"Giustificati dunque per la fede, abbiamo pace con Dio, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l'accesso a questa grazia nella quale stiamo saldi e ci gloriamo, nella speranza della Gloria di Dio." (Romani 5, 1-2).
Lo studio della Bibbia, la preghiera e la meditazione lo aiutarono a pervenire a un intendimento diverso di come Dio considera i peccatori. Da qui, derivò l'idea che il favore di Dio non è qualcosa che si possa guadagnare, ma viene concesso per immeritata benignità a coloro che manifestano fede.
Nella teologia paolina infatti l'apostolo sostiene che se noi avremo fede saremo giustificati da Dio per i meriti di nostro signore Gesù Cristo. Dio, e lui solo, ci darà la grazia, la salvezza giustificandoci. È questo il punto centrale di tutta la dottrina Luterana: egli infatti intende giustificati in senso letterale (iustum facere): essere resi giusti da ingiusti che siamo per natura (cfr. V. Subilia, "La giustificazione per fede", Brescia 1976).
È l'onnipotenza divina che è in grado di fare questo: trasformare il nero in bianco, rendere giusto ciò che per sua natura è profondamente ingiusto.
È inutile che l'uomo "con le sue corte braccia" tenti di raggiungere Dio. L'uomo non può lusingare Dio con le buone opere, tanto più che il peccato originale lo porterà di nuovo irrimediabilmente a peccare. Tutto dipende da Lui, che interviene direttamente sull'uomo. Non c'è più bisogno del mediatore tra Dio e l'uomo: il sacerdote, ma è Dio che nella sua onnipotenza salva chi ha deciso ab aeterno (dall'eternità) di salvare.
Lutero riesaminò mentalmente l'intera Bibbia per determinare se questa nuova conoscenza era in armonia con altre dichiarazioni bibliche, e ritenne di trovarne ovunque la conferma. La dottrina della giustificazione, o salvezza, per fede e non mediante le opere, o la penitenza, rimase il pilastro centrale degli insegnamenti di Lutero, che erano comunque derivati da quelli di Wycliff e di Huss.

Differenza con la teologia cattolica
È dunque l'onnipotente Dio che è in grado di trasformare il nero in bianco, rendere giusto ciò che per sua natura è profondamente ingiusto. La Chiesa cattolica però fa equivalere giustificare con perdonare: il che vuol dire che c'è un incontro a metà strada tra l'uomo e Dio, l'uomo con le buone opere cerca di meritarsi il perdono e Dio con la sua infinita misericordia gli va incontro per salvarlo. La giustificazione quindi è la grazia di Dio che l'uomo non merita assolutamente, ma che è resa possibile dal sacrificio di Cristo, il quale non ha bisogno di intermediari per attuare la sua missione di redenzione del genere umano.
Secondo i cattolici la dottrina luterana getta per questo l'uomo nella disperazione. Mentre il cattolico tramite il sacramento sa di avere ottenuto il perdono ed è in grazia di Dio, il luterano scoprirà solo dopo la morte se la sua fede è stata bastevole a salvarlo, egli in vita non ha nessun segno di essere stato predestinato alla salvezza, può solo sperarlo anzi crederlo fortemente; e quanto più sarà stato peccatore (pecca fortiter) tanto più esprimerà fortemente la sua fede di essere salvato.

I suoi punti fondamentali per essere un fedele
I capisaldi della dottrina luterana possono essere così sintetizzati:
▪ Sacerdozio Universale: per pregare Dio non serve un tramite del clero poiché tra l'uomo e Dio c'è un contatto diretto.
▪ Libero esame: poter accedere alle Sacre Scritture e interpretarle a piacimento. (In realtà Lutero è convinto che il libero esame possa portare tutti a pensarla come lui).
▪ Per raggiungere il paradiso, non serve fare buone azioni, bensì basta avere fede in Dio

Il 15 maggio 1525 gli ultimi insorti della guerra dei contadini, guidati da Thomas Müntzer, furono annientati a Frankenhausen dal langravio Filippo I di Assia. Müntzer venne ucciso. Dieci giorni prima era morto Federico il Saggio, cui era succeduto il fratello Giovanni.
Nello stesso anno Lutero decise di abbandonare la vita pubblica e la veste religiosa.
In giugno sposa Katharina von Bora, una monaca che aveva dismesso l'abito in conseguenza della riforma.
Fu un gesto di grande importanza che contribuiva alla formazione della nuova teologia luterana. I due ebbero sei figli e la loro casa fu uno dei principali centri irradiatori delle idee riformatrici (basti pensare ai 6596 paragrafi dei Discorsi conviviali tenuti da Lutero nella sua casa e accuratamente registrati dai suoi allievi).
Sempre nel 1525 vengono pubblicati La Messa tedesca e Del servo arbitrio, quest'ultimo in risposta a uno scritto di Erasmo, Del libero arbitrio, pubblicato l'anno precedente, nel quale il grande umanista olandese invitava il monaco ribelle a ritornare sui propri passi riesaminando le concezioni espresse sul rapporto tra l'uomo e il suo destino. La conseguenza fu la definitiva rottura tra i due intellettuali.
Respingendo le nuove idee dell'umanesimo sulla centralità dell'uomo, Lutero manifestava un modo di pensare tutto improntato alla mistica medioevale e alla teologia paolina e agostiniana.
Gli anni che vanno dal 1525 al 1530 videro Lutero, ma soprattutto i suoi seguaci, impegnati nel duplice obiettivo sia di consolidare la dottrina riformata, contrastando le repliche e i contrattacchi della Chiesa romana, sia di proteggerla da possibili derive estremiste.
Oltre a pubblicare libri Lutero compose diversi inni per la nuova liturgia riformata. Il più celebre è Ein' feste Burg ist unser Gott composto fra il 1527 e il 1529 e tradotto in numerose lingue tra cui in italiano (Forte rocca è il nostro Dio).
Nel giugno 1530 venne presentata la Confessione Augustana che rappresenta la definitiva sistemazione dottrinale del luteranesimo. È la prima esposizione ufficiale dei princìpi del Protestantesimo che sarà poi detto luterano, redatta da Filippo Melantone per essere presentata alla Dieta di Augusta alla presenza di Carlo V.
Ad ottobre dello stesso anno Ulrico Zwingli - che aveva diffuso la riforma nella città di Zurigo e che era poi entrato in contrasto dottrinale con Lutero - nello scontro con i cantoni cattolici svizzeri fu sconfitto ed ucciso nella battaglia di Kappel.
Nel febbraio del 1531 venne conclusa tra i nobili e le città protestanti la Lega di Smalcalda. Nello stesso anno il monaco riformatore pubblicò l'Avvertimento del dottor M. Lutero ai suoi cari Tedeschi.
Nel 1534 uscì la Bibbia completamente tradotta in tedesco da Lutero. Intanto veniva eletto papa Alessandro Farnese, con il nome di Paolo III. Gli anabattisti presero il potere a Münster in Westfalia, ma nel giugno del 1535 la città fu riconquistata dal vescovo Francesco di Waldeck con l'aiuto di Filippo d'Assia.
Lutero dettò le linee generali per l'organizzazione della Chiesa evangelica della Sassonia, fornendo il modello fondamentale alle altre chiese luterane.
Negli ultimi anni della sua vita Lutero approfondì la distanza dal cattolicesimo con lo scritto del 1537 Gli Articoli di Smalcalda, difese la propria dottrina sulla presenza di Cristo nell'Eucarestia nell'opera Breve confessione intorno al Santissimo Sacramento (1544) ed espresse una condanna violenta e definitiva del cattolicesimo con l'operetta polemica Contro il papato istituito a Roma dal diavolo (1544).
Altri scritti di Lutero contro gli ebrei che rifiutavano di convertirsi al cristianesimo, in particolare Degli ebrei e delle loro menzogne (Von den Juden und ihren lügen) nel quale si espresse con toni acerrimi, hanno indotto molti a tacciarlo di antisemitismo.
Oltre a ciò, nel 1541 aveva autorizzato una nuova traduzione in lingua latina del Corano a cura di Theodor Bibliander, che doveva essere indirizzata, come spiegava Lutero nell'introduzione, "a gloria di Gesù, al bene dei cristiani, a danno dei turchi, a irritazione del demonio".
Lutero manifestò un forte disprezzo anche per ogni forma di commercio, da lui giudicato "uno sporco affare", e condannò l'interesse come usura. Il suo sogno sarebbe stato di perpetuare la società rurale in cui era nato, per questo egli si considerava più un restauratore che un innovatore.
Tali eccessi reazionari si erano fatti sempre più marcati man mano che invecchiava. Lo studioso Roland Bainton, pur essendo un suo devoto biografo, riconosce come Lutero fosse diventato «un vecchiaccio irascibile, petulante, maldicente, e talvolta addirittura scurrile».
In confronto a Melantone, sempre sottile e pacato nei giudizi, tanto rozzo e vendicativo apparve divenuto Lutero, al punto da scadere spesso nel turpiloquio. Aveva anche preso a mangiare e bere smisuratamente, vuotando in più occasioni interi boccali di birra.
La sua salute intanto si era andata deteriorando progressivamente fino a che si ammalò gravemente di ulcera. Quando, il 18 febbraio 1546 a Eisleben, Lutero era sul letto di morte, gli amici gli chiesero se era ancora convinto di ciò che aveva insegnato. Rispose: «Sì», e poco dopo spirò.

▪ 1673 - Federico Borromeo (Milano, 29 maggio 1617 – Roma, 18 febbraio 1673) è stato un cardinale italiano.
Federico Borromeo (indicato anche con il numero progressivo di Federico IV Borromeo come conte d'Arona) nacque a Milano il 29 maggio 1617 dalla nobile famiglia dei Borromeo d'Arona ed era cugino del cardinale Giberto III Borromeo (1654).
Altri membri della sua famiglia furono San Carlo Borromeo (1560), Federico Borromeo III (suo omonimo e guida spirituale) (1587), Giberto III Borromeo, seniore (1652), Giberto Bartolomeo Borromeo (1717), Vitaliano VII Borromeo (1766), ed Edoardo Borromeo (1868).
Studiò a Siena lettere e teologia (1623) ottenendo il dottorato in utroque iure nel 1634. Decise quindi di indossare l'abito religioso e di recarsi a Roma, nel 1635. Ricevette gli ordini minori: il 28 marzo 1644 il suddiaconato ed il giorno successivo il diaconato.
All'arrivo a Roma, venne nominato cappellano di Sua Santità, divenendo poi Referendario dei tribunali della Segnatura apostolica di grazia e giustizia. Governatore della città di Ascoli Piceno dal 1643, passò al governatorato di Benevento (1646-1648). Nominato inquisitore a Malta dal 25 ottobre 1652, divenne segretario per la Sacra Congregazione dell'Immunità Religiosa.
Eletto Patriarca titolare di Alessandria d'Egitto dal 19 ottobre 1654, venne consacrato vescovo. In seguito declinò la nomina alla sede di Como che gli era stata prospettata nel 1665. Nunzio apostolico in Svizzera dal 28 novembre 1654, rimase in carica sino al 20 agosto 1665. Nominato Governatore di Roma il 17 febbraio 1666, rimase in carica sino al 26 febbraio 1668, data in cui venne nominato Nunzio Apostolico in Spagna, ove rimase sino al luglio del 1670. Nominato Segretario di Stato nel maggio del 1670, occupò tale posizione sino alla morte.
Il 22 dicembre 1670 venne nominato cardinale-presbitero con una dispensa garantita dall'avere un cugino nel Sacro Collegio dei Cardinali. Ricevette la porpora cardinalizia ed il titolo di Sant'Agostino il 23 febbraio 1671. L'8 agosto 1672 optò per il titolo di Sant'Agnese fuori le mura. Nel contempo divenne abate commendatario delle abbazie di Pertica (Pavia), San Dionigi (Milano) e Sant'Angelo in Vultu (Melfi).
Federico Borromeo morì il 18 febbraio 1673 alle 9 del mattino nella sua camera da letto del segretariato di Stato nel palazzo del Quirinale di Roma. La sua salma venne esposta nella chiesa di San Carlo al Corso di Roma, dove ebbero luogo anche i funerali e venne sepolto presso l'altare della chiesa stessa.

▪ 1808 - Giuseppe Piermarini (Foligno, 18 luglio 1734 – Foligno, 18 febbraio 1808) è stato un architetto italiano.
L'architetto studiò con Luigi Vanvitelli a Roma, collaborando col maestro, tra il 1765 e il 1769, alla Reggia di Caserta e trasferendosi in quest'ultimo anno, sempre insieme al maestro, a Milano. Nel 1770, iniziò la risistemazione dell'Università di Pavia e tre anni dopo il palazzo dell'Accademia di Scienze e Belle Lettere, detta anche Virgiliana a Mantova.
Con la decisione del governo austriaco di insediare stabilmente a Milano un arciduca. Venne stabilito di relizzare una dimora cittadina appropriata e una casa di campagna. Per l'abitazione cittadina, si adattò il Regio Ducal Palazzo, posto di fianco del Duomo, mentre per la residenza di campagna, si decise di costruirne una ex novo poco fuori di Monza.
Il Piermarini, a cui venne affidata l'impresa, cercò di non far sfigurare il nuovo palazzo, rinnovato in sobrie forme neoclassiche (1773-80), dinnanzi alla magnificenza del Duomo gotico, e per ovviare a questo problema realizzò la cosiddetta Piazzetta Reale, prospiciente il palazzo e allora più ampia di Piazza Duomo, uno spazio delimitato ma non chiuso, che grazie a quel vuoto urbanistico riequilibra il rapporto tra i due edifici.
La Piazzetta Reale che osserviamo oggi è stata rimaneggiata nel corso dell'800 e del '900 perdendo gran parte del suo carattere originale.
In particolare, le due "maniche" del palazzo (le ali laterali che si dirigono verso il Duomo)sono state accorciate drasticamente facendogli perdere gran parte della sua bellezza legata gran parte ai rapporti proporzionali tra i corpi. La ristrutturazione del palazzo fu assai travagliata e Piermarini dovette equilibrare le richieste di stile e soprattutto di economia di Vienna (La regina Maria Teresa d'Austria ed il suo architetto Nicolò Pacassi che aveva steso un primo progetto di ristrutturazione) con le esigenze e le aspettative dei futuri abitanti: il principe Ferdinando d'Asburgo-Lorena (figlio di Maria Teresa d'Austria) e consorte.
Piermarini decise anche di riorganizzare urbanisticamente il centro cittadino, aprendo Piazza Fontana e via Santa Redegonda, asse di collegamento col Teatro alla Scala e rettificando il Corso di Porta Orientale (l'attuale Corso Venezia), asse di collegamento con Monza e con Vienna.
La sua opera universalmente conosciuta è il Teatro alla Scala, costruito nel 1776-78, un edificio di foggia neoclassica, ma ove si legge il recupero di un linguaggio morfologico rinascimentale. Dell'edificio originario, dopo i molti successivi interventi (cominciati sin dal 1808-14 ad opera del Canonica) e la distruzione provocata dai bombardamenti del 1943, resta la facciata (salvo il pesante intervento del Botta) e l'impianto generale.
Nel 1776 ottenne la cattedra di architettura alla neonata Accademia di Belle Arti di Brera e l'anno successivo iniziò la Villa Reale di Monza.
Inizialmente progettata come luogo di villeggiatura e di delizie, per volontà dell'arciduca venne pensata come un vero e proprio palazzo di corte e di rappresentanza, privilegiando soluzioni sobrie e un'organizzazione degli spazi interni funzionale e attenta alle esigenze abitative. Ancora a Monza costruì il Teatro arciducale, andato a fuoco nel 1802. Nel 1779 venne nominato Imperial Regio Architetto.
A Milano lavorò anche: al Palazzo Crespi (1772-78), al Palazzo Belgioioso (1772-81), ove ripropose le forme della Reggia di Caserta, sebbene profondamente semplificata nelle forme. Nel contado venne chiamato dal suo amico ebanista Giuseppe Maggiolini, per la realizzazione della facciata della Chiesa Prepositurale dei Santi Gervasio e Protasio (1780) di Parabiago.
Nel 1798 tornò a Foligno, approntando il progetto per la cappella del Sacramento nella chiesa di San Lorenzo a Spello e realizzando interventi nel Duomo della sua città natale.
È zio per parte di madre dell'abate Feliciano Scarpellini, scienziato rifondatore dell'Accademia dei Lincei.

▪ 1963
  1. - Giuseppe Fenoglio detto Beppe (Alba, 1 marzo 1922 – Torino, 18 febbraio 1963) è stato uno scrittore e partigiano italiano.
  2. - Fernando Tambroni-Armaroli (Ascoli Piceno, 25 novembre 1901 – Roma, 18 febbraio 1963) è stato un politico italiano. Il suo nome rimane legato ad una delle crisi politiche più gravi e oscure attraversate dall'Italia dopo la fine della seconda guerra mondiale.

▪ 1967 - Julius Robert Oppenheimer (New York, 22 aprile 1904 – Princeton, 18 febbraio 1967) è stato un fisico statunitense. Oppenheimer diede importanti contributi nel campo della fisica, in particolare alla meccanica quantistica, ma la sua fama è legata soprattutto alla costruzione della prima bomba atomica e alla crisi di coscienza che lo indusse a rifiutare quella della bomba all'idrogeno. Inoltre è stato il primo a capire l'effetto tunnel quantistico, con le sue ricerche si è avvicinato alla scoperta del positrone, portò avanti la teoria sulle piogge di raggi cosmici, e verificò il collassamento di grandi stelle causato dalla forza gravitazionale.

▪ 2008 - Alain Robbe-Grillet (Brest, 18 agosto 1922 – Caen, 18 febbraio 2008) è stato uno scrittore e regista francese.
Massimo teorico ed esponente, assieme a Nathalie Sarraute, Michel Butor e Claude Simon, del gruppo del Nouveau Roman (Nuovo Romanzo), movimento che ha espresso una rigorosa e totale alternativa allo psicologismo del romanzo moderno.
Alain Robbe-Grillet è stato eletto membro dell'Académie française il 25 marzo 2004, succedendo a Maurice Rheims al seggio n. 32.
Ha profondamente influenzato la letteratura europea della seconda metà del novecento (tra cui anche gli italiani Edoardo Sanguineti e Ferdinando Camon).
Era sposato con Catherine Robbe-Grillet (nata Rstakian).

Stile
Lo stile di scrittura di Alain Robbe-Grillet è stato definito "realista" o "fenomenologico" (nel senso inteso da Heidegger) o "teoria della superfice pura". La sua descrizione metodica, geometrica e spesso ripetitiva degli oggetti, sostituisce (anche se spesso rivela) la psicologia e l'interiorità del personaggio.
Il lettore deve così lentamente ricostruire la storia e l'esperienza emozionale, per esempio, della gelosia, nella ripetizione delle descrizione, nell'attenzione agli strani dettagli, e nelle continue interruzioni, un metodo che ricorda l'esperienza della psicoanalisi, in cui i significati più profondi dell'inconscio sono contenuti nel flusso di interruzioni e di libere associazioni.
La cronologia e la trama vengono spezzate, e il romanzo risulta l'equivalente letterario di un quadro cubista. Eppure la sua opera in ultima analisi è caratterizzata dalla sua capacità di produrre significati diversi a molte persone diverse.

Romanzi
Alain Robbe-Grillet scrive il suo primo romanzo, Un regicidio (Un Régicide), nel 1949. Lo scritto gli viene rifiutato da Gallimard, una delle più grosse case editrici francesi, e sarà pubblicato successivamente nel 1978 con lievi correzioni dall'editore Les Edition des Minuit, al quale resterà legato per tutta la vita.
Il suo primo romanzo pubblicato è stato Le gomme (Les Gommes), nel 1953. Pubblicato in Italia da Einaudi nel 1961. Il romanzo ricorda superficialmente un romanzo poliziesco, ma al suo interno si può trovare una struttura più profonda, basata sulla storia di Edipo. Il detective cerca l'assasino di un omicidio che non si è ancora verificato, solo per scoprire che il suo destino è quello di diventare egli stesso l'assassino.
Il suo successivo e più acclamato romanzo è Il guardone (Le Voyeur), pubblicato dapprima in Francia nel 1955, poi tradotto in inglese da Richard Howard nel 1958 e in italiano nel 1962. Il guardone racconta la storia di Mathias, un commesso viaggiatore di orologi che ritorna all'isola della sua giovinezza con un obiettivo disperato. Così come per molti dei racconti e film di Robbe-Grillet, Il guardone ruota attorno ad un omicidio apparente: in tutto il romanzo, Mathias dispiega un ritaglio di giornale contenente i dettagli dell'omicidio di una giovane ragazza e la scoperta del suo corpo tra gli scogli. La relazione di Mathias con una ragazza morta, forse quella della storia, viene rivelata in modo obliquo nel corso del romanzo, in modo che il lettore non capisca mai se Mathias sia realmente un assassino o solamente una persona che immagina di uccidere. Significativamente l'assassinio "reale", se mai esiste, è assente dal testo. La narrazione contiene pochi dialoghi e la cronologia ambigua degli eventi. Infatti l'incipit del romanzo è indicativo del tono dell'intera opera: "Era come se nessuno avesse sentito." A Il guardone è stato assegnato Prix des Critique.
Nel 1957 Robbe-Grillet scrive La gelosia (La Jalousie), uno dei suoi romanzi ambientato in uno scenario non urbano, in questo caso una piantagione di banane. Nonostante la popolarità de Il guardone, nel primo anno di pubblicazione di La gelosia ne vengono vendute solamente 746 copie. Con il tempo è diventato un grande successo letterario ed è stato tradotto in inglese da Richard Howard. L'autore stesso soteneva che il racconto è strutturato secondo le linee di un narratore in terza persona assente. Secondo Robbe-Grillet, il narratore assente, un marito geloso, osserva in silenzio gli incontri della propria moglie (chiamata solamente "A...") con il vicino Franck. Il narratore silenzioso, che non nomina mai sé stesso (la sua presenza è deducibile, per esempio, dal numeri di posti a tavola o delle sedie a sdraio nella veranda) è estremamente sospettoso che A... stia avendo una relazione con Franck. Per tutto il racconto, il narratore assente ripete di continuo le sue osservazioni e i suoi sospetti (che diventano delle vere e proprie scene con protagonisti A... e Franck) a tal punto da rendere impossibile distinguere tra momenti realmente "osservati" e momenti "sospettati".
Nel 1978 viene pubblicato Ricordi del triangolo d'oro (Souvenirs du Triangle d'Or), che in Italia uscirà per Spirali soltanto nel 1987. Il protagonista viene arrestato e interrogato a lungo dalla polizia, in merito all'omicidio di una ragazza. Tra un interrogatorio e l'altro si alternano strane visioni, sorta di allucinazioni o quadri, in cui l'unico filo conduttore è una ragazzina dai lunghi boccoli d'oro.
Nel 1984 Alain Robbe-Grillet pubblica un una sperimentale e personale sintesi della sua infanzia, vita e teorie estetiche in Lo specchio che ritorna (Le miroir qui revient), tradotto in inglese nel 1988 da Jo Levy.

Cinema
Robbe-Grillet è stato anche sceneggiatore, in particolare per Alain Resnais, per il quale nel 1961 scrive la sceneggiatura del film L'anno scorso a Marienbad (L'année dernière à Marienbad), un successo di critica considerato uno dei migliori film francesi degli anni sessanta.
Successivamente Robbe-Grillet decide di dirigere da sé i propri film, seguono così: Trans-Europ-Express (1966); le due produzioni franco-cecoslovacche L'uomo che mente (L'homme qui ment, 1968) e Oltre l'Eden (L'eden et après, 1970); il visionario Spostamenti progressivi del piacere (Glissments progressifs du plaisir, 1974); Giochi di fuoco (Le Jeu avec le feu, 1975) a cui prendono parte Philippe Noiret e Sylvia Kristel, oltre all'abituale Jean-Louis Trintignant, già interprete di diversi suoi film; La belle captive (1983); Gradiva (Gradiva (C'est Gradiva qui vous appelle), 2006) e altri.

▪ 2009 - Oreste Lionello (Rodi, 18 aprile 1927 – Roma, 18 febbraio 2009) è stato un attore teatrale, cabarettista e doppiatore italiano.