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Il calendario del 16 Novembre

Fonte:
CulturaCattolica.it

Eventi

• 1532 - Francisco Pizarro e i suoi uomini catturano l'imperatore Inca Atahualpa e i suoi nobili

• 1840 - La Nuova Zelanda viene proclamata colonia indipendente dal New South Wales da parte del suo primo governatore, William Hobson

• 1848 - Il popolo di Roma assalta il palazzo del Quirinale. Pio IX fugge a Gaeta

• 1849 - Una corte russa condanna a morte Fëdor Mikhailovič Dostoevskij per attività anti-governative collegate ad un gruppo intellettuale radicale. La sua esecuzione viene cancellata all'ultimo minuto

• 1863 - Guerra di secessione americana: Battaglia di Campbell Station nei pressi di Knoxville (Tennessee). Truppe confederate attaccano le forze dell'Unione

• 1933 - Stati Uniti ed Unione Sovietica stringono relazioni diplomatiche ufficiali

• 1940

  1. - Olocausto: in Polonia, i nazisti isolano il Ghetto di Varsavia dal mondo esterno un muro che la circonda completamente
  2. - Seconda guerra mondiale: in risposta alla distruzione tedesca di Coventry, di due giorni prima, la Royal Air Force bombarda Amburgo

• 1945 - Guerra Fredda: gli USA importano 88 scienziati tedeschi per lo sviluppo della tecnologia dei missili

• 1965 - Programma Venera: l'Unione Sovietica lancia Venera 3, una sonda spaziale diretta verso Venere. È la prima a raggiungere la superficie di un altro pianeta

• 1988
  1. - Nelle prime elezioni libere in più di un decennio, gli elettori del Pakistan scelgono la candidata populista Benazir Bhutto come Primo Ministro
  2. - Il Soviet Supremo della RSS Estone dichiara che l'Estonia è "sovrana" ma si ferma ad un passo dal dichiarare l'indipendenza

• 1996 - Madre Teresa di Calcutta riceve la cittadinanza onoraria degli USA

• 1997 - Dopo quasi 18 anni di carcerazione, la Repubblica Popolare Cinese rilascia il dissidente Wei Jingsheng, per motivi medici

• 2000 - Bill Clinton diventa il primo presidente in carica degli Stati Uniti a visitare il Vietnam

• 2001 - Esce nelle sale il primo film di Harry Potter, Harry Potter e la Pietra Filosofale, diverrà il secondo film nella classifica d'incassi di tutti i tempi

• 2004 - Il Boeing X-43A della NASA stabilisce un nuovo record di velocità per un aereo: 11200 km/h, vicino a Mach 10

Anniversari

• 759 - Otmar di San Gallo, o Sant'Otmaro (San Gallo, 689 – Werd, 16 novembre 759), fu il fondatore ed il primo abate dell'Abbazia di San Gallo.
Monaco benedettino, fu venerato come santo fin dalla sua canonizzazione da parte di Salomone I, vescovo di Costanza, nel 864.

• 1240 - Sant' Edmondo Rich, o di Abingdon, o di Canterbury (Abingdon, 20 novembre 1170 – Soisy-Bouy, 16 novembre 1240), fu il 13º arcivescovo di Canterbury (1233 - 1240) e poi monaco cistercense in Francia.
L'anno di nascita di Edmondo è in realtà incerto: sta fra il 1170 ed il 1175.

Gioventù e studi
"Rich" era un soprannome dato in genere al suo ricco padre. Non fu mai usato per Edmondo e i suoi fratelli durante la loro vita. Edmondo venne educato nella scuola del monastero benedettino dell'Abbazia di Abingdon. Studiò all'Università di Oxford e all'Università di Parigi dove divenne insegnante intorno al 1200, o poco prima. Per sei anni studiò matematica e dialettica, dividendo il suo tempo tra Oxford e Parigi e guadagnandosi la stima degli studiosi per le sue ricerche sulla filosofia di Aristotele. Grazie anche all'influenza della devozione materna, il giovane Edmondo trascorse un periodo giovanile conducendo una vita molto parca e austera e non è quindi sorprendente se, annoiato dagli studi secolari, si avvicinò con maggiore entusiasmo agli studi teologici.
Dopo aver faticato per un certo periodo di tempo col mutamento del suo corso di studi, intraprese infine la sua nuova carriera di teologo fra il 1205 ed il 1210. Venne ordinato sacerdote, ottenendo il dottorato in teologia e ricevendo presto fama sia come teologo che come predicatore. Dopo aver insegnato per un certo numero di anni la "Legge del Signore", Edmondo si disamorò della scolastica e lasciò la sua cattedra ad Oxford. Ironicamente, dopo la sua morte e canonizzazione, fu fondata un'accademia in suo nome nel luogo che lui stesso aveva abbandonato.
Tra il 1219 ed il 1222 venne nominato vicario della parrocchia di Calne nel Wiltshire e tesoriere della Cattedrale di Salisbury e mantenne l'incarico per undici anni, durante i quali si dedicò anche alla predicazione. Nel 1227, sui richiesta di papa Innocenzo III, si adoperò per predicare in favore della Sesta Crociata in una vasta parte del territorio anglosassone.

Arcivescovo di Canterbury
Nel 1233 giunse la notizia della sua elezione ad Arcivescovo di Canterbury da parte di papa Gregorio IX. Il capitolo aveva già proposto il nome di tre candidati, che erano però stati tutti respinti dal pontefice, il quale propose il nome di Edmondo in segno di compromesso, forse come segno di stima per l'operato di quest'ultimo in favore delle Crociate. Edmondo venne consacrato il 2 aprile 1234. Prima della sua consacrazione egli si era politicamente legato alle attività dei fautori dell'indipendenza da Roma, in favore del rispetto della Magna Carta e dell'esclusione degli stranieri dagli uffici pubblici ed ecclesiastici.
In nome dei suoi compagni vescovi, ammonì re Enrico III d'Inghilterra, a Westminster, il 2 febbraio 1234, di seguire all'esempio di suo padre, re Giovanni. Una settimana dopo la sua consacrazione apparve nuovamente davanti al re con i baroni e i vescovi, questa volta minacciando di scomunica il sovrano, se si fosse rifiutato di cacciare i suoi consiglieri, in particolare Peter des Roches, vescovo di Winchester. Questa minaccia fu sufficiente. I discutibili favoriti furono cacciati, Hubert de Burgh (che avevano fatto imprigionare) venne rilasciato e si riconciliò con il re; presto l'arcivescovo venne inviato in Galles per negoziare la pace con il principe Llywelyn il Grande.
Nel 1237, allo scopo di minare l'autorità di Edmondo, Enrico indusse il papa a inviare il cardinale Otto come legato in Inghilterra. Attraverso numerose dispute con vescovi e monaci, per non parlare della rottura con il re e della scomunica di Simone di Monfort, VI conte di Leicester e della sua sposa, Edmondo aveva reso difficile la propria posizione.

Il conflitto con Roma
In veste di campione della chiesa nazionale contro le rivendicazioni di Roma, Edmondo si trovò a schierarsi contro il Papa. Nel dicembre del 1237, egli partì per Roma con la speranza di convincere il Papa a schierarsi a favore della riforma ecclesiastica. Tornò in Inghilterra senza aver conseguito alcun successo nell'agosto del 1238.
Se Edmondo scomunicava i suoi monaci, questi si appellavano a Roma e non prestavano attenzione al suo interdetto. Trovandosi in contrasto ad ogni occasione, si sottomise alla fine alle richieste papali e all'inizio del 1240, sperando di vincere la causa contro i suoi monaci, pagò agli agenti del papa un quinto delle sue rendite, che erano state imposte per la guerra del papa contro Federico II del Sacro Romano Impero. Gli altri prelati inglesi seguirono il suo esempio.
Venne quindi la richiesta che 300 benefici ecclesiasitici inglesi venissero assegnati ad altrettanti romani. Questo attacco ai diritti della chiesa nazionale fu più di quanto Edmondo potesse tollerare. Nell'estate del 1240, sconfortato, si ritirò nell'Abbazia di Pontigny, in Francia, che era stata il rifugio dei suoi predecessori, Thomas Becket e Stephen Langton.

Morte e canonizzazione
Morì pochi mesi dopo nella casa di un canonico agostiniano a Soisy-Bouy (90 km a sud-est di Parigi). A meno di un anno dalla sua morte, si parlava di miracoli avvenuti sulla sua tomba. Egli non fu comunque canonizzato fino a quando Enrico III non sollevò le sue obiezioni nel 1246. Pochi anni dopo venne consacrata la prima cappella a lui dedicata, St Edmund's Chapel, a Dover, dal suo amico Riccardo di Chichester (il che la rende l'unica cappella consacrata da un santo inglese in onore di un altro).

Carattere, vita e opere
Edmondo è senz'altro una delle figure più carismatiche della storia medioevale. La sua vita fu piena di sacrificio e di dedizione al prossimo. Dalla giovinezza praticava l'ascetismo e per tutta la sua vita indossò una tela di sacco sulla pelle, pressata contro il corpo da lastre di metallo. Dopo aver dormito per poche ore senza togliersi gli indumenti, passava solitamente il resto della notte in preghiera e meditazione.

Opere
Oltre alle sue "Costituzioni", pubblicate nel 1236 (stampate nel Constitutiones Angliae di W. Lynwood, Oxford, 1679), scrisse anche Speculum ecclesiae (Londra, 1521; trad. inglese, 1527; ristampato in Bibliotheca veterum patrum di M. de la Bigne, Parigi, 1609).

Congregazione di Sant'Edmondo
La storia della sua vita ispirò la formazione di una Società di Sant'Edmondo a Pontigny, in Francia, nel 1843 da parte del Reverendo Jean Baptiste Muard per mantenere viva la memoria del santo attraverso una vita dedicata al prossimo. I membri della società si dedicarono all'attività parrocchiale, all'educazione dei giovani nei seminari e nei collegi, alla direzione delle associazioni di carità e alle missioni nei paesi del Terzo Mondo.
Membri della Società, con sede a Pontigny, fuggirono negli Stati Uniti nel 1889, dopo che un diffuso anticlericalismo attanagliò la Francia. La Società di Sant'Edmondo si stabilì a Winooski Park, nel Vermont, e fondò nel 1904 il Saint Michael's College, dove le opere e i valori della vita di Sant'Edmondo si perpetuano per mezzo della realizzazione della missione del College. La casa madre originale è a Pontigny, ma dall'espulsione degli ordini religiosi il superiore generale risiede a Hitchin, in Inghilterra. All'inizio del XX secolo la congregazione aveva due case negli Stati Uniti: una casa missionaria e scuola apostolica a Swanton, nel Vermont, per l'addestramento di giovani uomini che desideravano studiare per il sacerdozio e la vita religiosa; e un college a Winooski, sempre nel Vermont, con 12 padri, 8 insegnanti e 100 allievi.

• 1253 - Santa Agnese di Assisi (Assisi, 1197 – Assisi, 16 novembre 1253) era la sorella più giovane di Chiara d'Assisi: fondò e fu badessa di numerosi monasteri di "Povere Dame" nell'Italia centro-settentrionale ed è venerata come santa dalla Chiesa cattolica.
Era la figlia più giovane del conte Favorino Scifi; sua madre Ortolana (venerata come beata dalla Chiesa cattolica) apparteneva alla nobile famiglia dei Fiumi e suo cugino Rufino era uno dei "Tre Compagni" di Francesco d'Assisi.
L'infanzia di Agnese trascorse tra il palazzo del padre in città ed in quello di Sasso Rosso sul Monte Subasio.
Il 18 marzo 1212 la sorella maggiore Chiara, mossa dalla predicazione e dall'esempio di san Francesco, lasciò la casa paterna per seguirne gli insegnamenti.
Sedici giorni più tardi, secondo alcune leggende agiografiche, si rifugiò nel monastero di Sant'Angelo a Panso, dove le suore benedettine avevano offerto rifugio a Chiara, e decise di condividere la vita di povertà e penitenza di sua sorella.
Adirato da questa decisione, secondo quanto narrato in dettaglio nelle "Cronache dei Ventiquattro Generali", il padre mandò suo fratello Monaldo con alcuni parenti e uomini armati al monastero di Sant'Angelo per costringere Agnese, nel caso la persuasione non fosse bastata, a ritornare a casa.
La leggenda devozionale racconta come Monaldo, fuori di sé dalla rabbia, abbia sguainato la spada per colpire la giovane senza riuscire nell'intento. Il suo braccio infatti cadde, privo di forza, lungo il fianco; gli altri allora trascinarono Agnese, afferrandola per i capelli, fuori dal monastero e colpendola a calci ripetutamente.
Chiara arrivò subito per salvarla ma improvvisamente il corpo di Agnese diventò talmente pesante che i soldati invano tentarono di trasportarla; alla fine la lasciarono, mezza morta, in un campo vicino al monastero.
Secondo questo racconto i parenti di Agnese furono costretti a ritirarsi e a permetterle di rimanere con la sorella Chiara, sopraffatti da un potere spirituale contro il quale la forza fisica nulla poteva.
Dalla stessa Cronaca viene narrato che Francesco, compiacendosi della resistenza opposta da Agnese nei confronti dei suoi genitori, le tagliò i capelli e le diede l'abito della Povertà.
Subito dopo stabilì le due sorelle a San Damiano, in un piccola e grezza dimora adiacente all'umile santuario che Francesco stesso aiutò a ricostruire.
Donne di ogni ceto provenienti da Assisi si unirono a Chiara e Agnese che fondarono l'Ordine delle Povere Donne di San Damiano, o delle Clarisse, come vennero in seguito chiamate queste suore di ispirazione francescana.
Una volta diventata badessa, Agnese ottenne l'ammirazione delle compagne che la consideravano una maestra da cui imparare il cammino verso nuove strade di perfezionamento cristiano.
Nel 1219 Agnese, nonostante la sua giovane età, fu scelta da Francesco per fondare e guidare una comunità di Povere Dame a Monticelli, vicino a Firenze, che con il corso del tempo divenne quasi famosa come quella di San Damiano.
Piena di zelo per la diffusione dell'Ordine, Agnese fondò da Monticelli alcuni monasteri di Povere Donne nel nord dell'Italia, inclusi quelli di Mantova, Venezia e Padova, ognuno dei quali dichiarva nei propri intenti di osservare la stessa fedeltà agli insegnamenti di Francesco e Chiara.
Nel 1253 Agnese fu chiamata a San Damiano durante l'ultima malattia di Chiara e qui l'assistette fino alla morte e al successivo funerale. Il 16 novembre dello stesso anno Agnese morì.
La madre, Ortolana, e la sorella più giovane, Beatrice, che avevano entrambe seguito Chiara e Agnese nell'Ordine, erano già morte.

La venerazione
I resti di sant'Agnese riposano vicino al corpo della madre e delle sorelle nella Chiesa di Santa Chiara ad Assisi. Dopo la sua morte i devoti le hanno attribuito numerosi miracoli.
Papa Benedetto XIV consentì all'Ordine di francescano di celebrare la sua festa il 16 novembre.

• 1603 - Pierre Charron (Parigi, 1541 – Parigi, 16 novembre 1603) è stato un filosofo e teologo francese, il cui pensiero si ricollega a quello di Montaigne, di cui fu amico.

Pensiero ed opera
Scrisse due testi di un certo rilievo e alcune opere minori. Il primo ha toni marcatamente apologetici, Tre verità contro tutti gli atei, idolatri, giudei, maomettani, (nel francese del tempo, Trois veritez, e, in quello contemporaneo, Trois vérités), che vide la luce nel 1593 mentre il secondo, Della saggezza (in francese, De la sagesse) del 1601 ha un carattere quasi profano. Quest'ultimo, particolarmente influenzato dalle dottrine di Montaigne è un'esaltazione del cattolicesimo illuminato e della tolleranza religiosa, con un chiaro invito, rivolto soprattutto ai propri compagni di fede, ad abbandonare credenze e atteggiamenti dogmatici. Solo così infatti ci si può aprire agli altri uomini, che seppur non cristiani obbediscono anch'essi alle leggi di natura, le quali hanno un respiro universale e affratellano tutti gli esseri umani fra di loro. Chi, indipendentemente dalla propria confessione religiosa, agisce secondo le leggi naturali e secondo i principi razionali ed universali che da esse scaturiscono, agisce infatti in accordo con Dio e con la propria chiesa. Questa e non altra è la vera saggezza.
In Charron la saggezza, che trova le proprie basi nelle leggi della natura e in una ragione universale, non è vincolata ad alcun tipo di religione ma preesiste ad essa. Le credenze religiose, in particolare quelle cattoliche, si limiterebbero pertanto a confermare la validità delle fonti naturali suindicate, non a originarle. Tali postulati furono apertamente combattuti dai gesuiti, che accusarono il filosofo di eresia e sollecitarono ripetutamente, contro di lui, l'intervento delle autorità ecclesiasiche del tempo. La protezione di cui godette Charron da parte di alcuni alti prelati, fra cui il vescovo di Cahors gli permise tuttavia di passare indenne attraverso tali critiche e di morire serenamente a due anni di distanza dalla pubblicazione delle sue Trois vérités.

• 1625 - Sofonisba Anguissola (Cremona, 1535 ca. – Palermo, 16 novembre 1625) è stata una pittrice italiana.
Sofonisba Anguissola fu una delle prime esponenti femminili della pittura europea, non famosa come altre pittrici salite in seguito alla ribalta dell'arte come Artemisia Gentileschi, Rosalba Carriera o Angelika Kauffman, Sofonisba rappresentò la pittura italiana rinascimentale al femminile. Cresciuta nella scuola del pittore lombardo Bernardino Campi, che non faceva parte della nota famiglia di pittori cremonesi dal più celebre Vincenzo, Giulio Campi e Antonio anche se lo stile di Bernardino si rifaceva agli esponenti di spicco della pittura dell'Italia del nord tra il '500 e il '600, la giovane Sofonisba applicò l'arte di Bernardino Campi rivolgendosi in maniera particolare alla ritrattistica. Sofonisba Anguissola partecipò come figura di spicco alla vita artistica delle corti italiane data anche la sua competenza letteraria e musicale, ebbe una fitta corrispondenza con i più famosi artisti del suo tempo.

In Spagna
Nel 1559 Sofonisba approdò alla corte di Filippo II di Spagna, come dama di corte della regina, Isabella. Fu la ritrattista della famiglia reale fino alla morte, nel 1568, della sua protettrice

In Sicilia
Nel 1573 sposò il nobile siciliano Fabrizio Moncada e si trasferì in Sicilia nel palazzo dei Moncada a Paternò. Con la morte del marito, avvenuta nel 1578 in mare durante una visita alla corte spagnola, Sofonisba lasciò la Sicilia per raggiungere la Liguria. Fermatasi provvisoriamente a Livorno, la pittrice lombarda, conobbe e sposò, in seconde nozze, il nobile genovese Orazio Lomellini a Pisa nel 1579. Tornata nel 1615 con il nuovo marito a Palermo, dove egli aveva numerosi interessi, Sofonisba continuò a dipingere nonostante un forte calo della vista, ma alla lunga questo problema le impedì di continuare a esercitare la sua arte, non prima di raggiungere una grandissima fama, tanto che il celebre Antoon van Dyck, succedutole come ritrattista ufficiale della corte spagnola, confessò tutta la sua ammirazione per l'arte di Sofonisba Anguissola, che incontrò personalmente verso la fine della vita della pittrice, nel 1624 a Palermo presso la corte del viceré di Sicilia Emanuele Filiberto di Savoia.
Sofonisba Anguissola morì l'anno dopo, il 16 novembre 1625, e fu sepolta nella chiesa palermitana di San Giorgio, chiesa appartenente alla Nazione Genovese di Palermo.

• 1827 - Dovber Schneuri - ‪(Liozna, 13 novembre 1773 – Nizhyn, 16 novembre 1827) è stato un filosofo, mistico e religioso russo, oltreché mistico ebreo.
Rabbino ortodosso, secondo Rebbe del movimento religioso chassidico Chabad-Lubavitch, figlio di Rabbi Shneur Zalman di Liadi e chiamato anche "Der Mitteler Rebbe" ("Il Rebbe Mediano" in Yiddish), secondo nell’ambito delle prime tre generazioni di capi religiosi Chabad. Fu autore di molte opere famose, che tendevano a categorizzare e rendere accessibili le pratiche mistiche, specialmente i vari stati meditativi della preghiera. Il suo magnum opus fu Sha'ar HaYichud, che vuole spiegare sistematicamente il concetto dell'unità di Dio con l'Universo.
Schneuri si spostò a Lyubavichi coi seguaci che lo scelsero come leader. Lì stabilì una Yeshiva, tra le prime del movimento chassidico. Come suo padre, anch'egli fu arrestato nel 1828 dalla polizia russa. Dovber iniziò una campagna (nel 1822, o nel 1823) per spronare gli ebrei ad imparare professioni utili. Continuò sulla strada filosofica paterna, incoraggiando lo studio della Kabbalah insieme ai testi tradizionali halakhici. Servì come rebbe per 15 anni, morendo nel 1827.

• 1952 - Charles Maurras (Martigues, 20 aprile 1868 – Tours, 16 novembre 1952) è stato un giornalista, saggista, politico e poeta francese.
Maurras nacque in una famiglia della piccola borghesia provenzale. Fece i suoi primi studi in un collegio religioso, ma perse la fede rapidamente. Dopo aver superato gli esami di maturità nel 1885, partì alla volta di Parigi, dove divenne giornalista letterario. Si legò ad Anatole France, che rafforzò il suo agnosticismo, e subì l'influenza del positivismo di Auguste Comte. Maurras compì una svolta radicale a partire dal 1895-1896: incontrò il nazionalista Maurice Barrès, collaborò a La Cocarde, ma soprattutto, rientrò profondamente mutato da un viaggio in Grecia, dove seguì i primi giochi olimpici moderni per conto de La Gazette de France. Si schiera con risoluzione nel campo degli antidreyfusiani, e si converte all'idea monarchica. Joseph de Maistre e Louis de Bonald ispirano le sue idee politiche, Le Play e La Tour du Pin le sue idee economiche e sociali.
È dirigente e il principale fondatore del giornale nazionalista, germanofobo, monarchico e antisemita Action Française. Egli dispiegò, con i suoi principali collaboratori, una grande virulenza, arrivando fino ad appellarsi esplicitamente all'assassinio, principalmente verso Abraham Schrameck, ministro dell'Interno nel 1925 («Sarà senza odio e senza timore che darò l'ordine di spargere il vostro sangue di cane, se abuserete del potere pubblico per spargere del sangue francese sotto i proiettili e i coltelli dei banditi di Mosca che voi amate»), o contro Léon Blum, Presidente del Consiglio, nell'Action française del 15 maggio 1936: «È in quanto ebreo che bisogna vedere, concepire, capire, combattere ed abbattere Blum. Questo ultimo verbo sembrerà un po' forte: mi affretto ad aggiungere che non sarà necessario abbattere Blum fino al giorno in cui la sua politica ci avrà portato la guerra empia che egli sogna contro i nostri compagni d'arme italiani. Quel giorno, certamente, non dovremo perderlo.» Il suo talento letterario permetteva alle sue opere teoriche una grande influenza negli ambienti colti e conservatori di Francia, e le sue qualità polemiche gli assicuravano un reale ascolto in altri, come l'Académie Française.
Nel 1905 fonda la Ligue d'Action Française (Lega d'Action Française) per raccogliere fondi in favore di Action Française, divenuta quotidiano e organo di stampa del movimento all'interno della politica mediatica (distribuzione di brochure di propaganda, affissioni ecc.). Maurras ebbe un importante ascendente ideologico su Salazar e gli intellettuali del regime salazariano. Sostenne pienamente il generale Franco e, fino alla primavera del 1939, Mussolini, sottolinando la parentela tra un buon numero dei suoi ideali e quelli del fascismo. Apprezzava particolarmente la simbiosi tra i suoi epigoni italiani e il Partito Nazionale Fascista (Action française, 18 luglio 1923).
La sua germanofobia gli impedì di fare lo stesso con Adolf Hitler, ma, fino al 1941, non rinnegò i suoi discepoli che ammiravano il nazismo: Robert Brasillach, Lucien Rebatet e la maggior parte degli altri giornalisti che collaboravano con Je suis partout, Abel Bonnard, Paul Chack, e altri. Fu eletto all'Académie française il 9 giugno 1938, nella Poltrona 16, succedendo ad Henri Robert. La sua accettazione ufficiale ebbe luogo l'8 giugno 1939.
Durante l'Occupazione, Maurras fece riapparire Action française, sostenendo il regime di Vichy, che si ispirava in larga misura alle sue idee. Per lui, la salita al potere dal maresciallo Pétain è una « divina sorpresa » (Le Petit Marseillais, 9 febbraio 1941). Continuò le sue polemiche contro gli ebrei, i francs-maçons (frammassoni o massoni) e i « métèques » (termine offensivo per indicare gli asiatici e gli africani), sul tema: «Io lo avevo ben detto!». Il principale torto di Pétain, ai suoi occhi, era quello di non andare abbastanza lontano nella politica antisemita: lo statuto degli ebrei dell'ottobre 1940 era per Maurras e i suoi collaboratori una buona cosa, ma doveva essere indurito e applicato più rigorosamente. Il nuovo statuto, del giugno 1941, fu una parziale soddisfazione.
Rifiutando il collaborazionismo, Maurras fu comunque, almeno in pratica, l'incarnazione di una collaborazione «nella dignità». Così scrisse nell'Action française del 28 agosto 1942: « Con tutta la Francia, i prigionieri felicemente ringraziano il signor Hitler. » Già nella sue edizione del 1 novembre 1940, Action française approvava l'annuncio di una collaborazione dal maresciallo Pétain a Montoire. Maurras non smise fino al 1944 le sue invettive contro i membri della Resistenza, né di invocare punizioni spietate su di loro o sui loro familiari, se essi non potevano essere arrestati. Lui che aveva molto apprezzato Charles de Gaulle fino alla primavera del 1940 (cf. i suoi articoli di elogio su Action française del 1 e del 3 giugno 1940) si scatenò contro il generale, partito per Londra.
In seguito alla sua condanna a vita per «intelligence con il nemico », l'Académie, passando sopra alla lettera con l'ordinanza del 21 novembre 1944, non procedette alla radiazione di Charles Maurras, come invece farà qualche mese più tardi per il maresciallo Pétain: si accontentò, nella seduta del 1 febbraio 1945, di constatare l'esistenza della poltrona vacante e di decidere di non procedere all'elezione del successore fino alla morte del titolare. Il rimpiazzo ebbe luogo nel 1953, con l'elezione di Antoine de Lévis-Mirepoix. Sebbene indebolito, collaborò con Aspects de la France, giornale fondato da suoi seguaci nel 1947, in seguito alla proibizione di Action française. Maurras commentò la sua condanna con una celebre esclamazione: « È la rivincita di Dreyfus!» Nel marzo 1951, beneficiò della grazia per motivi medici e fu trasferito alla clinica Saint-Grégoire di Tours, nel quartiere Saint-Symphorien, dove morì.

• 1960 - William Clark Gable (Cadiz, 1º febbraio 1901 – Los Angeles, 16 novembre 1960) è stato un attore statunitense. Dotato di grande fascino, carisma e di una forte presenza scenica, dagli anni trenta fino alla sua morte, nel 1960, fu una delle maggiori star della cinematografia mondiale.
Il suo nome è indissolubilmente legato all'interpretazione di Rhett Butler nello storico film Via col vento (1939), vincitore di ben dieci Premi Oscar.

• 1968 - Augustin Bea (Riedböhringen, 28 maggio 1881 – Roma, 16 novembre 1968) è stato un cardinale tedesco, gesuita, nominato cardinale da papa Giovanni XXIII, pioniere dell'ecumenismo e del dialogo ebraico-cristiano nella Chiesa cattolica.

• 1997 - Georges Marchais (La Hoguette, 7 giugno 1920 – Parigi, 16 novembre 1997) è stato un politico francese. Fu segretario del Partito Comunista Francese dal 1972 al 1994.

• 2006 - Milton Friedman (Brooklyn, 31 luglio 1912 – San Francisco, 16 novembre 2006) è stato un economista statunitense. Il suo pensiero ed i suoi studi hanno influenzato molte teorie economiche, soprattutto in campo monetario. Fondatore della scuola monetarista è stato insignito del Premio Nobel per l'economia nel 1976.

• 2008 - Margherita Isnardi Parente (Catanzaro, 4 ottobre 1928 – Roma, 16 novembre 2008) è stata una filosofa e storica italiana, studiosa del pensiero greco antico.

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