Il calendario del 16 Agosto
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Eventi
▪ 1728 - L'esploratore Vitus Bering raggiunge le Isole Diomede
▪ 1855 - Battaglia della Cernaia
▪ 1858 - Il presidente statunitense James Buchanan inaugura il nuovo cavo telegrafico transatlantico, scambiando un messaggio di auguri con la regina Vittoria del Regno Unito
▪ 1860 - A Corleto Perticara inizia l'Insurrezione lucana
▪ 1870 - Battaglia di Mars-la-Tour: grande ma non sfruttata vittoria francese contro gli invasori prussiani
▪ 1896 - George Carmack scopre l'oro nel Klondike
▪ 1920 - Ray Chapman dei Cleveland Indians viene colpito alla testa da una palla veloce. Morirà il giorno seguente
▪ 1924 - Il cadavere di Giacomo Matteotti, rapito e ucciso dalla polizia fascista nel giugno dello stesso anno, viene ritrovato in un bosco a Riano.
▪ 1942 - Seconda guerra mondiale: I Sovietici si ritirano da Maikop, dopo aver reso inservibili gli impianti petroliferi sui quali aveva fatto affidamento l'esercito nazista
▪ 1960
- - Cipro ottiene l'indipendenza dal Regno Unito
- - Joseph Kittinger stabilisce gli ancora imbattuti record del mondo di lancio da elevata altitudine, di caduta libera più lunga e della più alta velocità ottenuta da un umano senza mezzi di propulsione
▪ 1964 - Guerra del Vietnam: il generale Nguyen Khanh emana la nuova costituzione del Vietnam del Sud redatta con l'aiuto di esperti statunitensi
▪ 1969 - Concerto di Woodstock: tra il 15, 16 e 17 agosto si svolge il più grande raduno hippy della storia, nel quale si esibiranno anche: gli Who e Jimi Hendrix
▪ 1972 - La Reale Aeronautica del Marocco per errore apre il fuoco, senza però abbatterlo, sull'aereo del re Hassan II, che stava facendo ritorno a Rabat
▪ 1980 - In Polonia iniziano i primi scioperi del sindacato Solidarnosc guidato da Lech Wałęsa, futuro presidente
▪ 1993 - Ian Murdock fonda la distribuzione GNU/Linux Debian
▪ 2009 - Usain Bolt abbassa il record dei 100 m piani a 9.58 secondi, ai Mondiali di Berlino 2009.
Anniversari
▪ 1410 - Francesco di Marco Datini (Prato, 1335 – 16 agosto 1410) è stato un mercante italiano. La sua importanza è legata al ricchissimo archivio di lettere e registri da lui lasciato e ritrovato nel XIX secolo in una stanza segreta del suo Palazzo e che oggi consente di analizzare compiutamente la vita e gli affari di un mercante operante nella seconda metà del XIV secolo.
A causa del notevole numero di lettere di cambio presente in tale archivio, egli è generalmente ritenuto l'inventore dell'assegno; secondo alcuni studiosi del periodo storico in cui visse, risulterebbe invece più corretto riconoscergli un largo uso, unico per l'epoca e quindi moderno, della lettera di cambio, piuttosto che attribuirgliene l'invenzione vera e propria.
A questo proposito, molti ritengono che la lettera di cambio fosse l'antenata della cambiale: in realtà tale lettera permetteva al possessore di ricevere, presso una banca designata sulla lettera, l'equivalente della somma indicata nella lettera. Tale funzione si addice più propriamente ad un assegno.
Il padre di Francesco, Marco Datini, era un modesto oste, rimasto vittima della peste nel 1348, assieme alla moglie Vermiglia ed a due figli. Francesco ed il fratello Stefano, gli unici sopravvissuti della famiglia, vennero accolti da una brava donna, Piera Boschetti, che li allevò.
Circa un anno dopo la morte del padre, Francesco andò a lavorare come garzone presso due mercanti di Firenze. Lì imparò i rudimenti del commercio. Sempre a bottega, ebbe modo di capire le possibilità che Avignone, allora sede del Papato, offriva alle persone ambiziose ed abili negli affari. A quindici anni, con in tasca i centocinquanta fiorini ricavati dalla vendita di un podere ereditato dal padre, si trasferì proprio nella città provenzale, che stava vivendo il suo periodo più fulgido.
Sul primo periodo vissuto ad Avignone non ci sono documenti, fino al 1363, quando risulta associato in posizione subordina in alcune compagnie. Nel 1373 fonda un’azienda individuale facendo fortuna; nel 1376 sposa, Margherita, una giovane fiorentina.
Alla fine del 1382, dopo che nel 1378 la sede del papato era stata riportata a Roma, il Datini decide di rientrare in patria. Nel fortunato proseguo delle sue molteplici attività mercantili furono molto utili i numerosi rapporti con molti mercati della Francia, del Mediterraneo e delle Fiandre.
Impianta aziende Pisa, e poi a Prato, Genova, Barcellona, Valenza, Maiorca, occupandosi prevalentemente di produzione e commercio tessile. lascia in funzione anche la vecchia sede di Avignone. La direzione generale di tutto il sistema era a Firenze, dove nel 1398 fondò la Compagnia del banco, forse il primo esempio di un’azienda bancaria autonoma.
A Prato, dopo il suo ritorno, dà inizio alla costruzione di un palazzo, arricchendolo, di affreschi commissionati ai migliori maestri di Firenze. Più tardi costruirà anche una residenza extraurbana, la Villa del Palco.
Negli anni seguenti ricopre anche incarichi pubblici nel Comune di Prato (Consigliere e poi Gonfaloniere di giustizia) anche se il Datini preferisce la cura degli affari che segue di persona. La sua ospitale residenza di Prato, riceve negli anni visite illustri come Francesco Gonzaga, Leonardo Dandolo, ambasciatore di Venezia, e il re Luigi II d’Angiò, di passaggio a Prato, che gli concede di fregiarsi del giglio di Francia.
Francesco Datini muore, senza figli, il 16 agosto 1410, e lascia tutti i suoi beni ai poveri istituendo, a tale scopo, il "Ceppo dei poveri".
Datini lascia un grande archivio, di lettere e documenti, oggetto di molti studi sulla vita economica del Trecento. Attualmente il Palazzo Datini ospita oltre che l'Archivio Datini anche l'Archivio di Stato di Prato.
Curiosità
A Francesco Datini nelle provincia di Prato è dedicata una scuola intitolata "Istituto Professionale Statale Francesco Datini"
La sua statua, mostrata in foto, opera di Antonio Garella ed eretta nel 1896 in piazza del Comune, che secondo il comune sentire dei pratesi mostrerebbe nella mano sinistra le cambiali, appunto, proferirebbe a noialtri piuttosto il suo benefico testamento di 70.000 fiorini, a favore del Ceppo vecchio, pia istituzione dell'epoca a favore dei poveri.
▪ 1705 - Jakob Bernoulli (noto anche come Jacques Bernoulli o Giacomo Bernoulli) (Basilea, 27 dicembre 1654 – Basilea, 16 agosto 1705) è stato un matematico e scienziato svizzero. Era il fratello maggiore di Johann Bernoulli e lo zio di Daniel Bernoulli.
Nato a Basilea (Svizzera) nel 1654, Jakob Bernoulli seguì la volontà di suo padre cominciando gli studi in teologia, ma nel 1676 incontrò Robert Boyle durante un viaggio in Inghilterra, e si dedicò così alle scienze e alla matematica. Nel 1682 divenne lettore all'Università di Basilea e nel 1687 professore di matematica. Sviluppò il calcolo infinitesimale.
Ha tenuto una corrispondenza con Gottfried Leibniz dai cui primi scritti sull'argomento apprese il calcolo differenziale che sviluppò nei decenni successivi, con la collaborazione del fratello, Johann, e sempre sotto la supervisione dello stesso Leibniz.
I suoi primi scritti sulle curve trascendentali (1696) e isoperimetria (1700, 1701) sono i primi esempi di tali applicazioni.
La sua opera principale è Ars Conjectandi pubblicato postumo nel 1713, un lavoro fondamentale della teoria delle probabilità. I concetti campionamento bernoulliano, teorema di Bernoulli, variabile casuale bernoulliana e numeri di Bernoulli sono legati ai suoi lavori e nominati in suo onore.
Inoltre il primo teorema del limite centrale, ovvero la legge dei grandi numeri, venne formulata da Jakob.
Alla famiglia Bernoulli è stato dedicato un asteroide, 2034 Bernoulli.
▪ 1977 - Elvis Aron Presley (Tupelo, 8 gennaio 1935 – Memphis, 16 agosto 1977) è stato un cantante, chitarrista e attore statunitense. È stato uno dei più celebri cantanti di tutti i tempi, fonte di ispirazione per musicisti e cantanti di rock'n'roll e rockabilly, tanto da meritarsi il soprannome de Il Re del Rock and Roll o semplicemente The King (Il Re in lingua inglese).
La sua presenza scenica ha avuto un impatto senza precedenti sulla cultura americana e mondiale e i suoi caratteristici movimenti di bacino gli guadagnarono l'altro importante soprannome: "The Pelvis".
Stimato da fans, critici e da molte altre personalità dello star system del suo tempo - da Marilyn Monroe ai Beatles - ha saputo andare oltre l'arte musicale finendo per diventare una vera e propria icona della cultura pop del XX secolo.
Eccetto cinque concerti tenuti in Canada, non si esibì mai fuori dagli Stati Uniti.
Nel corso della sua carriera Elvis Presley ha visto le sue canzoni approdare più volte ai vertici della Top Chart della rivista Billboard, punto di riferimento per le vendite nel mercato discografico statunitense. Sul mercato britannico, il cantante di Tupelo piazzò ventuno singoli in vetta alle classifiche di vendita, con ottanta settimane di permanenza al primo posto. I suoi dischi a 45 giri rimasero in classifica 1.277 settimane, mentre i long playing con le sue canzoni stazionarono nella Top 10 dal novembre 1958 al luglio del 1964.
In 24 anni di carriera Presley ha pubblicato 61 album, vendendo oltre 1 miliardo di dischi in tutto il mondo e risultando uno degli artisti di maggior successo commerciale nella storia della musica.
▪ 1979 - Lina Merlin - all'anagrafe Angelina Merlin - (Pozzonovo, 15 ottobre 1887 – Padova, 16 agosto 1979) è stata una politica e partigiana italiana, membro della Assemblea Costituente e prima donna ad essere eletta al Senato.
Il suo nome è legato alla legge n. 75 entrata in vigore il 20 settembre 1958 - conosciuta come Legge Merlin - con cui venne abolita la prostituzione legalizzata in Italia.
Per approfondire vedi qui l' Intervista a Lina Merlin realizzata da Oriana Fallaci e pubblicata da L’Europeo nel 1963
▪ 1988 - Herbert Avraham Haggiag Pagani (Tripoli, 25 aprile 1944 – Palm Beach, 16 agosto 1988) è stato un cantante, poeta, scultore, pittore, scrittore, attore e disc-jockey italiano, popolare negli anni sessanta-settanta.
Di famiglia di origine ebraica, ha trascorso parte della sua gioventù in Germania e in Francia. È stato un artista di multiforme e poliedrica attività, in grado di esprimersi tanto in lingua italiana quanto in lingua francese.
Ricordato come una delle voci dell'emittente radiofonica Radio Monte Carlo - insieme a Gigi Salvadori, Ettore Andenna, Luisella Berrino e Roberto Arnaldi - come cantante ha inciso brani di facile presa e popolarità come Cin cin con gli occhiali, Canta (che ti passa la paura), L'amicizia e Ahi ... le Hawaii, cantata anche nel film Amore mio aiutami, diretto nel 1969 da Alberto Sordi.
Degne di menzione sono anche Non ti amo più (1962) (Alberto Testa Herbert Pagani Christophe), Lombardia (1965), versione italiana de Le plat pays di Jacques Brel e La bonne franquette del 1974, ripresa successivamente da Fiorello insieme al fratello Beppe ed a lungo jingle musicale dei «Club Mediterranée».
La sua migliore produzione è considerata tuttavia Albergo a ore (del 1970), brano che ebbe problemi con la censura e che era l'adattamento dalla versione in lingua francese Les amants d'un jour (portata in Francia al successo da Edith Piaf); la versione italiana è stata proposta anche da Gino Paoli, da Ornella Vanoni e nel 1972 da Milva, nell'album La filanda e altre storie.
Attività di attore
Pagani apparve come attore in uno sceneggiato televisivo del 1975, Marco Visconti diretto da Anton Giulio Majano.
In questo periodo ebbe grande popolarità in Italia grazie alla canzone Cavalli ricamati, brano con cui si concludeva ciascuna puntata e che lui eseguì dal vivo al termine dell'ultimo episodio dello sceneggiato.
Collaborazioni
Tra le collaborazioni musicali è da segnalare quella pluriennale con Dalida, per la quale Pagani scrisse molti brani (soprattutto elaborazioni in lingua italiana di canzoni francesi pre-esistenti). Tra questi si ricordano: Mamy Blue (1970), C'è gente che incontri per strada (dall'originale di Fabien-Bréjean-Goraguer, del 1973), Non è casa mia (del 1965).
Quasi sempre si tratta di brani caratterizzati da una precisa ispirazione psicologica e introspettiva, in perfetta continuità e coerenza con la tradizione neorealista francese della quale Pagani è stato, a detta dei critici, in Italia, uno degli interpreti e uno dei divulgatori più raffinati, colti e sensibili.
Attività collaterali
Pagani è stato fondatore con Annalena Limentani della casa di produzione di programmi radiofonici Mama Records.
Ecologista e pacifista convinto, a partire dal 1970 aveva abbandonato solo in parte il mondo della canzone per fondare uno dei primi "progetti multimediali" (il "Megalopolis"), incidendo alcuni album di taglio "progressive" e dedicandosi anche all'attività politica.
Con questo nome è peraltro noto il suo prodotto musicale più complesso apparso però solo in lingua francese, del quale solo alcune canzoni sono state tradotte anche in italiano. Megalopolis è, in questo caso, la capitale dell'Europa unita che, in ragione di una serie di sconsideratezze prodotte dall'uomo, vede un frenetico crescere di grattaceli cui si abbinano un sempre più marcato isolamento degli abitanti che non si accorgono dello stato in cui stanno gettando l'ambiente fino a che, un brutto giorno, in ragione di un'imprevista concomitanza di circostanze - tutte derivanti dalla depravazione in cui l'uomo ha gettato il sistema naturale - in poche ore l'Europa che verosimilmente vuol simboleggiare in quest'opera il mondo intero, trova la sua fine. Fortunatamente, alcuni attenti osservatori che da anni ormai temevano l'arrivo di quest'ora, sono riusciti quasi nascostamente a ricavare un angolino dal quale riusciranno a far rifiorire, quasi rinascere l'umanità in tutt'altro contesto naturale. Con questo risorgere ha fine l'album forse più noto in Francia che va appunto sotto il titolo di "Megalopolis" e nel quale l'ironia a volte anche feroce, non manca di far sorridere oltre che invitare alla meditazione per quanto attiene all'ecologia vista in senso lato. È morto negli Stati Uniti a causa di una forma di leucemia all'età di quarantaquattro anni.
▪ 2005 - Roger Louis Schutz, detto frère Roger (Provence, 12 maggio 1915 – Taizé, 16 agosto 2005), è stato un monaco svizzero. È il fondatore della comunità monastica ecumenica ed internazionale di Taizé.
Figlio di un pastore protestante svizzero, nel 1940, a venticinque anni, viaggiando in bicicletta si trasferì in Francia, paese di sua madre. Per diversi anni aveva sofferto di tubercolosi polmonare. La lunga malattia aveva maturato in lui il richiamo a creare una comunità i cui valori fondamentali fossero la semplicità e la benevolenza del cuore, nella fedeltà al Vangelo.
Quando cominciò la Seconda guerra mondiale si sentì chiamato a imitare sua nonna, la quale durante la prima guerra mondiale aveva aiutato in tutte le forme possibili le persone provate dal conflitto. Cercò quindi un posto dove stabilirsi e lo trovò nei pressi di Cluny, storica sede di un'importante esperienza monastica. Nel piccolo villaggio di Taizé, in Borgogna, rimase colpito dalle suppliche di un'anziana abitante di quel paesino che gli chiedeva di fermarsi su quella collina. Inoltre, Taizé era vicinissimo alla linea di demarcazione che divideva in due la Francia: era ben collocato per accogliere i rifugiati che fuggivano la guerra.
Grazie a un modico prestito, Roger poté comprare una casa abbandonata da anni con degli edifici adiacenti. Propose alla sorella Geneviève di venire ad aiutarlo nel servizio dell'accoglienza. Le disponibilità economiche erano poche. Non avendo acqua corrente, andavano ad attingere al pozzo del villaggio. Il cibo era modesto; mangiavano specialmente minestre a base di farina di granoturco comperata a poco prezzo al vicino mulino.
Cominciò quindi ad accogliere e ad aiutare i profughi della guerra, soprattutto ebrei.
Molto discreto, anche in considerazione della diversa fede di molti ospiti, Roger pregava da solo: andava a cantare lontano dalla casa, nel bosco. Affinché i rifugiati, ebrei o agnostici, non si trovassero a disagio, Geneviève spiegava a tutti che era meglio per chi lo desiderava pregare da solo nella propria stanza.
I genitori di Roger, sapendo che il figlio e la figlia erano in pericolo, chiesero a un amico di famiglia, ufficiale francese in pensione, di vegliare su di loro. Questi lo fece coscienziosamente e nell'autunno 1942 avvertì Roger che erano stati scoperti dalla Gestapo e che dovevano andarsene subito da Taizé. Roger vi poté ritornare solo nel 1944, ma non più solo: si erano nel frattempo uniti a lui alcuni fratelli che avevano iniziato insieme una vita comune che continuarono a Taizé.
Nel 1945 un giovane della regione di Taizé creò un'associazione che si faceva carico di ragazzi rimasti orfani per la guerra. Propose alla comunità di frère Roger di accoglierne un certo numero a Taizé. La comunità, costituita di soli uomini, capì che non poteva occuparsi di ragazzi. Fu allora che frère Roger chiese a sua sorella Geneviève di ritornare a Taizé per prendersene cura e per fare loro da madre. Di domenica, poi, i fratelli accoglievano anche dei prigionieri di guerra tedeschi internati in un campo vicino a Taizé. Poco alla volta qualche altro giovane venne ad unirsi ai primi fratelli e il giorno di Pasqua 1949 si impegnarono tutti al celibato, alla vita comune e alla semplicità di vita.
Riconoscimenti
Durante la sua vita frère Roger ricevette vari riconoscimenti a livello internazionale:
▪ nel 1974 riceve a Londra il premio Templeton e il premio della pace tedesco,
▪ nel 1988 il premio UNESCO per l'educazione alla pace,
▪ nel 1989 il premio europeo Charlemagne,
▪ nel 1992 il premio europeo Robert Schuman.
Catherine Lalumière, segretario generale del Consiglio d'Europa, alla consegna del premio Schuman pronunciò queste parole:
«Sì, voi siete un grande europeo, un europeo molto grande. Prima di tutto perché il vostro esempio e la vostra azione si irradiano in tutta Europa attraverso i giovani che passano a Taizé, ma voi siete europeo anche perché portate tra i nostri popoli quello di cui hanno più bisogno, un messaggio di pace, di amore e di riconciliazione. (...) Oggi, alla fine del XX secolo, l'Europa ha ancora bisogno di riconciliazione, dello spirito di riconciliazione (...). Frère Roger, l'Europa ha bisogno di voi, delle vostre idee, della vostra forza. In questa occasione l'Europa cerca di dirvi tutto questo. L'Europa istituzionale, quella delle organizzazioni internazionali, del Consiglio d'Europa, quella degli stati, quella degli uomini di stato, quella degli uomini politici, l'Europa degli affari, l'Europa degli eserciti, l'Europa dei potenti, ma anche l'Europa dei popoli, quella della gente modesta, quella dei poveri, che sono numerosi, tutte queste Europe hanno bisogno di uomini come voi che non hanno niente se non il loro cuore e la loro fede. La forza delle idee, questa esiste. Con voi, Frère Roger, noi l'abbiamo incontrata. Grazie.»
La morte
Il 16 agosto 2005, durante la preghiera pubblica serale, frère Roger venne aggredito e ucciso da una squilibrata che gli si era avvicinata con un coltello. Circa 12.000 persone parteciparono alla cerimonia funebre il 23 agosto 2005. Le esequie in rito cattolico furono presiedute dal cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani nella chiesa della Riconciliazione a Taizé.
Il successore di frère Roger alla guida della comunità è frère Alois. Lo stesso frère Roger lo aveva indicato per questo servizio alcuni anni prima.
Il percorso ecumenico di Frère Roger
La comunità di Taizé con una lettera datata 6 settembre 2006 rispose ufficialmente alle voci di una presunta conversione al cattolicesimo di frère Roger apparse in un articolo sul giornale Le Monde. Il quotidiano francese, per avvalorare questa tesi, diede credito alle affermazioni di un gruppo cattolico tradizionalista storicamente critico verso l'ecumenismo, e citò il vescovo di Autun Raymond Gaston Joseph Séguy, che immediatamente rispose chiarendo il suo pensiero in merito:
«Non ho detto che frère Roger avrebbe abiurato il protestantesimo, bensì che ha dimostrato di aderire pienamente alla fede cattolica.»
La lettera chiarisce anzitutto l'infondatezza di tale notizia, e poi continua descrivendo il cammino ecumenico che frère Roger ha compiuto assieme alla Chiesa cattolica senza mai abiurare la propria origine protestante.
Tale cammino di riconciliazione interiore delle ferite storiche fra le chiese era stato più volte spiegato chiaramente da frère Roger anche in presenza di papa Giovanni Paolo II durante l'incontro europeo dei giovani a Roma nel 1980:
«Ho trovato la mia vera identità di cristiano riconciliando in me stesso la fede delle mie origini con il mistero della fede cattolica, senza rompere la comunione con nessuno.»
Per questa sua profonda ricerca di comunione frère Roger ottenne da alcuni vescovi di poter ricevere l'eucarestia.
La lettera si conclude con una frase semplice ma molto chiara:
«Coloro che vogliono ad ogni costo che le confessioni cristiane trovino ciascuna la propria identità contrapponendosi fra loro non possono certamente cogliere il cammino di frère Roger. Egli era un uomo di comunione e forse è proprio per questo che per certe persone è difficile da capire.»
▪ 2006 - Paolo Boringhieri (Torino, 4 luglio 1921 – Torino, 16 agosto 2006) è stato un editore italiano, di origine svizzera.
Formazione e primi anni all'Einaudi
Paolo Boringhieri è il quarto figlio di Giacomo Boringhieri e Dora Schütz, entrambi di origine svizzera. Il padre è console di Svizzera a Torino e industriale della birra. Paolo dal 1932 al 1940 frequenta il Liceo ginnasio d’Azeglio, il celebre liceo torinese fucina di antifascisti e intellettuali. Grazie a suo fratello Gustavo, di nove anni più vecchio, allievo del professor Augusto Monti, conosce alcuni suoi compagni di scuola come Massimo Mila, Felice Balbo, Alessandro Fè d'Ostiani. Dopo il liceo si iscrive al Politecnico, che lascerà però prima della laurea. Dopo l'otto settembre 1943 partecipa alla Resistenza, sia aiutando partigiani in montagna, sia costituendo insieme ad altri universitari la Gioventù d'Azione a Torino, con cui svolge fino alla fine della guerra attività clandestina di redazione, diffusione e stampa di fogli antifascisti. Si lega per un breve periodo al partito della Sinistra cristiana, guidato da Franco Rodano e da Felice Balbo, con cui stringe un’amicizia che durerà fino alla morte di quest’ultimo nel 1964. Il partito, che teorizzava una particolare forma di integrazione fra cristianesimo e marxismo, basata sulla più totale autonomia reciproca, non ebbe fortuna politica e si sciolse quasi subito nel '45.
Dopo una breve esperienza di lavoro in fabbrica, nel 1949 Felice Balbo lo presenta a Giulio Einaudi, che lo assume in casa editrice e gli affida le collane scientifiche. Nel 1951 la Biblioteca di cultura scientifica, o azzurra (di fisica, matematica, biologia, storia della scienza), la Collezione di studi religiosi, etnologici e psicologici, o viola, fondata da Cesare Pavese ed Ernesto de Martino, la Biblioteca di cultura economica, o marrone, i Testi per operai e i Manuali confluiscono nelle Edizioni Scientifiche Einaudi, di cui Boringhieri diviene il direttore, sedendo in questa veste alle riunioni del consiglio editoriale del mercoledì. L'ESE pubblica in questi anni molti autori capitali del pensiero scientifico, da Albert Einstein a Enrico Fermi, da Sigmund Freud a Max Planck.
La nascita e il primo decennio della casa editrice
Nel 1957, per far fronte a una crisi finanziaria, Einaudi propone a Boringhieri di acquistare l'ESE, con i suoi circa centocinquanta titoli in catalogo. Il 1º aprile segna la nascita della Editore Boringhieri S.p.A., e il simbolo rinascimentale del celum stellatum ne diviene il simbolo.
Il primo catalogo della casa editrice, del 1960, accanto ai titoli pubblicati fino al marzo 1957 ne propone altri novantatre. Alle collane rilevate da Einaudi si aggiungono subito i Classici della scienza, una serie presto interrotta di volumi preziosi rilegati inaugurata dai Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze di Galileo (a cura di Ludovico Geymonat), i Testi della fisica contemporanea e l’Enciclopedia di autori classici, diretta dall’amico filosofo Giorgio Colli, che cominciando con Schopenhauer come educatore di Nietzsche proseguirà per 90 volumi fino al 1967.
Seguiranno nel decennio successivo collane come le Edizioni universitarie, i Saggi, le Lezioni e seminari. Nel 1965 è inaugurata l’Universale Scientifica Boringhieri, la collana economica che propone l'alta divulgazione scientifica a prezzi contenuti. Sono libri agili, in brossura, con una copertina moderna disegnata da Enzo Mari: la scienza alla portata di tutti. L’USB si rivelerà una delle operazioni più riuscite della Boringhieri, con 243 titoli in catalogo nel 1986. A rappresentare i due filoni più fondanti della casa editrice, la fisica e la psicoanalisi, la collana esordisce con la riedizione de L'evoluzione della fisica di Einstein e Infeld (un ininterrotto successo editoriale dalla sua prima uscita nel 1948) e con uno dei più noti e brillanti libri di Sigmund Freud, la Psicopatologia della vita quotidiana, tradotta sotto pseudonimo dallo stesso Boringhieri. Aprire la cultura italiana alla scienza, proponendola nelle sue espressioni più alte e non in alternativa ma accanto alle discipline umanistiche: questo il progetto della casa editrice. Ad esso contribuisce nel corso degli anni un gruppo di consulenti d’eccezione, come il fisico Luigi Radicati di Brozolo, il biologo Giorgio Segre, il matematico Edoardo Vesentini, lo psicoanalista Pier Francesco Galli, l’economista Claudio Napoleoni, il filosofo Vittorio Somenzi, il poeta e storico della Chiesa Michele Ranchetti, suo principale consulente dalla metà degli anni Sessanta.
Nel 1961 il matrimonio con Eleonora di Suni, da cui nascono Giulia e Gavino.
Le opere di Freud e Jung
Dopo ben otto anni di gestazione, finalmente nel 1966 Paolo Boringhieri inaugura la monumentale edizione delle Opere di Sigmund Freud con L'Interpretazione dei sogni nella traduzione dello psicoanalista Elvio Fachinelli e di sua moglie Herma Trettl. Questa impresa, condotta sotto la direzione scientifica di Cesare Musatti, pur costituendo per la Casa un gravosissimo impegno in termini di risorse economiche e organizzative, rappresenta la definitiva consacrazione del suo prestigio culturale anche in ambito internazionale.
Qualche anno dopo, nel 1969, è avviata l’edizione in 19 volumi delle Opere di C.G. Jung, a cura di Luigi Aurigemma. Nel corso degli anni Settanta la casa editrice prosegue nei progetti avviati e nel potenziamento delle collane di punta: i Testi e Manuali della scienza contemporanea che accanto alle tradizionali serie di matematica, fisica, chimica, biologia ecc. accolgono le ultime frontiere della filosofia e della scienza nelle serie di logica e matematica, di informatica e cibernetica e di linguistica; il Programma di matematica, fisica ed elettronica diretto da Luigi Radicati e inaugurato da Landau e Lifsic, Meccanica quantistica; il Programma di Psicologia Psichiatria Psicopatologia diretto da Pierfrancesco Galli. Oltre ai saggi e ai grandi classici del pensiero (soprattutto) scientifico, la Boringhieri si specializza in testi destinati al mondo universitario.
Il 1980 vede concludersi con il dodicesimo volume, gli Indici, le Opere di Sigmund Freud, a cui si aggiungono le opere di Karl Abraham e Anna Freud. Accanto alla prosecuzione e all’allargamento degli ambiti tradizionali della casa editrice, con la creazione nel 1975 della Biblioteca Boringhieri che propone in piccoli volumetti tascabili di mille lire l'uno singoli testi brevi di psicoanalisi e religioni orientali, e della Superuniversale, gli anni Ottanta segnano l’avvio di alcune collane nuove, come Società antiche e Lectio, con cui la casa editrice si apre maggiormente alle scienze umane.
Gli ultimi anni
Nel Catalogo generale 1986 la Boringhieri si presenta con circa 760 titoli vivi e la convinzione di essere riuscita a perseguire per trent'anni lo scopo che ne ispirò la fondazione: "fare un'editoria tesa a rendere il sapere scientifico, le grandi idee della scienza moderna, parte integrante del bagaglio intellettuale delle persone colte". Ma la crisi generale dell’editoria di tipo tradizionale, e la necessità di approntare strumenti nuovi per i nuovi tempi, inducono Paolo Boringhieri a cercare un rafforzamento della casa editrice. Nel marzo del 1987 vende la maggioranza delle quote azionarie a Romilda Bollati di Saint Pierre; il fratello Giulio Bollati diventa amministratore delegato e muta il nome della casa editrice in Bollati-Boringhieri.
Paolo Boringhieri si ritira dall'editoria e si dedica a tempo pieno alla sua seconda passione, la ricerca storica sulle famiglie dell'Engadina (la valle grigionese da cui venivano i suoi avi), che racconta in maniera minuziosa dal Duecento a oggi. Il 16 agosto 2006, a 85 anni, muore a Torino nella sua casa di via Po.
▪ 2009 - Massimo Rinaldi (21 febbraio 1929 – 16 agosto 2009) è stato un ingegnere e inventore italiano. Discendente per parte di madre (Alessandra Latini) da una antica famiglia di Collalto Sabino (un comune in provincia di Rieti), si è laureato in ingegneria ed ha costituito la IME (Industria Macchine Elettroniche), che operò in joint-venture con la Edison per produrre calcolatrici elettroniche. Alcuni dei suoi modelli vengono ricordati per aver introdotto significative innovazioni. In particolare, va segnalata la IME-84, da lui progettata e realizzata nel 1964, che fu la prima calcolatrice elettronica completamente a "transistor, insieme alle coeve Friden EC130 e Sharp CS10A.
Massimo Rinaldi è inoltre detentore di altri brevetti e invenzioni, tra cui il sistema per l'automazione del Lotto (prodotto nel 1988 con la nuova società "Quattrostelle" in joint venture con il gruppo Olivetti-Tecnost).