Il calendario del 15 Febbraio

Fonte:
CulturaCattolica.it
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Eventi

▪ 1637 - Ferdinando III diventa Sacro Romano Imperatore

▪ 1798 - Proclamazione della Prima Repubblica Romana

▪ 1879 - Diritti della donne: Il presidente statunitense Rutherford B. Hayes firma una legge che consente ai magistrati donna di discutere le cause davanti la Corte Suprema

▪ 1898 - Guerra Ispano-Americana: La nave da guerra statunitense USS Maine esplode e affonda nel porto dell'Avana, causando la morte di 260 marinai. Questo evento porterà gli Stati Uniti a dichiarare guerra alla Spagna, dando inizio alla guerra ispano-americana

▪ 1933 - Giuseppe Zangara uccide il sindaco di Chicago Anton Cermak, nel corso di un tentativo di assassinio di Franklin Roosevelt a Miami

▪ 1936 - Guerra d'Etiopia: Le truppe del maresciallo Pietro Badoglio occupano l'Amba Aradam; è aperta la via verso l'Amba Alagi.

▪ 1942 - Seconda guerra mondiale: Singapore si arrende alle forze giapponesi

▪ 1944 - Seconda guerra mondiale: inizia l'assalto degli Alleati all'Abbazia di Montecassino

▪ 1950 - L'Unione Sovietica e la Repubblica Popolare Cinese firmano un trattato di mutua difesa

▪ 1955 - Precipita sul Monte Terminillo un volo di linea con a bordo Miss Italia 1953 Marcella Mariani

▪ 1961 - Il volo Sabena 548 cade nei pressi di Bruxelles, in Belgio, uccidendo 73 persone, tra cui l'intera squadra di pattinaggio di figura degli Stati Uniti d'America. Gli imminenti campionati mondiali di pattinaggio di figura, in programma a Praga, vengono annullati

▪ 1965 - Il Canada sostituisce il vecchio emblema con la bandiera bianca e rossa con la foglia di acero

▪ 1971 - Viene completata la decimalizzazione della sterlina britannica

▪ 1982 - La piattaforma petrolifera Ocean Ranger affonda durante una tempesta al largo della costa di Terranova, 84 lavoratori perdono la vita

▪ 1989 - Invasione sovietica dell'Afghanistan: L'Unione Sovietica annuncia che tutte le sue truppe hanno lasciato il paese

▪ 1991 - Cecoslovacchia, Ungheria e Polonia firmano gli Accordi di Visegard, che prevedono una cooperazione per andare verso il libero mercato

▪ 1995 - USA: a San Francisco viene arrestato Kevin Mitnick, famoso cracker e ingegnere sociale che da anni rubava segreti miliardari a banche e ad istituti di ricerca

▪ 2000 - La centrale nucleare di Indian Point II a New York perde una piccola quantità di vapore radioattivo a causa della rottura di un generatore

▪ 2003 - Proteste globali contro la guerra in Iraq si svolgono in oltre 600 città del mondo. Stime che vanno dai 10 ai 15 milioni di partecipanti. La manifestazione di Roma, con circa 3 milioni di dimostranti, è quella con la partecipazione più alta

▪ 2005 - Viene fondato Youtube

Anniversari

▪ 1543 - Johannes Eck, al secolo Johannes Mayer, o Johann Maier, fu detto Eck (Egg) dal nome del suo paese d'origine (Egg an der Günz, 13 novembre 1486 – Ingolstadt, 15 febbraio 1543), è stato un teologo tedesco cattolico noto in particolare per la sua strenua opposizione a Martin Lutero.
Johannes Eck proveniva da una famiglia di umili origini e fu cresciuto a Rottenburg da uno zio, il parroco Martin Mayer. Eck studiò poi teologia, filosofia, filologia giurisprudenza e scienze naturali alle Università di Heidelberg, Tübingen, Colonia, e Friburgo in Brisgovia, dove frequentò il circolo umanistico di Ulrich Zasius.
Nel 1508 fu ordinato presbitero a Strasburgo.
Dopo essersi laureato a Friburgo in Brisgovia divenne professore di teologia all’Università di Ingoldstadt, la quale in seguito grazie a lui e altri eccellenti teologi come Franz Burckhardt, Leonhard Marstaller e Pietro Canisio sarebbe divenuta il centro intellettuale della controriforma. Egli era inoltre membro del capitolo del Duomo a Eichstätt e parroco a Ingoldstadt della comunità di St. Moritz e della Liebfrauen.
Eck era noto come brillante retore e disponeva di un’educazione eccezionale per l’epoca.
Attirò la prima volta l’attenzione su di sé con una discussione di etica economica all’Università di Bologna. Inizialmente Eck si confrontò con le posizioni di Lutero con una certa benevolenza, ma dopo la pubblicazione delle 95 tesi redasse una forte risposta dal titolo Obelisci, alla quale Lutero replicò con gli Asterici.
Quando le differenze sulla questione delle indulgenze, della libertà dell’Uomo, della giustificazione e del Papato divennero eclatanti, fu organizzata una disputa a Lipsia nel 1519, con la quale Eck fu opposto a Martin Lutero e a Andreas Bodenstein (detto Carlostadio)
Eck difese le posizioni cattoliche e riuscì abilmente a fare dire a Lutero che alcune tesi di Jan Hus erano veramente evangeliche, malgrado questi fosse stato condannato dal Concilio di Costanza. Nello stesso anno pubblicò la sua opera De primatu Petri, nella quale difendeva il Papato dalle critiche luterane.
Nel 1520 Eck si recò a Roma al fine di ottenere che il processo contro Lutero proseguisse.
Al suo ritorno in Germania rese pubblica la bolla papale di scomunica contro Lutero.
Eck partecipò pure alle dispute di Baden (Svizzera) nel 1526 dove batté Giovanni Ecolampadio e Berthold Haller, di Augsburg (1530), di Worms (1541) e infine di Regensburg (1541). Eck divenne pertanto il bersaglio della propaganda luterana. Lo stesso Lutero lo chiamava il maiale di Ingolstadt e “Dottor Scrofa”.
Nel 1525 apparve l’opera principale di Eck l’Enchiridion locorum communium adversus, Lutherum, nella quale Eck motivava il proprio rifiuto del Protestantesimo.
Del libro furono pubblicate 46 edizioni.
Eck sollecitò tuttavia anche l’avvio di riforme in campo cattolico, quali il miglioramento della formazione dei preti, l’abolizione delle indulgenze e delle decime. Queste richieste saranno esaminate e in buona parte accolte dopo la sua morte dal Concilio di Trento.
Eck presentò anche una propria traduzione della Bibbia e pubblicò un libro di prediche in due volumi al fine di migliorare la qualità delle omelie nelle chiese cattoliche. In ogni caso egli respinse sempre l’impostazione dei riformatori, che a suo parere, rappresentava un falso attacco alla tradizione spirituale e teologica del Cristianesimo.

▪ 1600 - José de Acosta (Medina del Campo, 1539 – Salamanca, 15 febbraio 1600) è stato un gesuita e scrittore spagnolo.
Missionario in Perù e in Messico, prese parte al Concilio di Lima e collaborò alla pubblicazione di catechismi e confessionari in lingua quechua, aymará e castigliana. Tornato in Spagna nel 1567, tentò invano in una convocazione generale della Congregazione, tra il 1592 e 1593, di rendere i gesuiti spagnoli indipendenti dal generale della Compagnia di Gesù, allora Claudio Acquaviva, residente a Roma.
È considerato tra i maggiori storiografi americani.

Opere
▪ 1571 – De promulgando evangelio apud barbaros sive de procuranda Indorum salute
▪ Peregrinación del hermano Bartolomé Lorenço
▪ 1590 – Historia natural y moral de las Indias
▪ Compendio histórico del descubrimiento y colonización de Nueva Grenada

▪ 1840 - Domenico Viviani (Legnaro, 29 luglio 1772 – Genova, 15 febbraio 1840) è stato un naturalista italiano.
È considerato il primo naturalista ligure, essendosi occupato principalmente di botanica, micologia e pteridologia in seguito ai suoi studi di medicina. Si interessò particolarmente alla flora degli Appennini.
Nel 1803 iniziò l'insegnamento della Botanica presso l'Università di Genova e, quello stesso anno, fondò e divenne il direttore dell'Orto botanico dell'università.
In seguito alle sue numerose pubblicazioni sulla flora italiana, nel 1834 preparò un'importante opera sui funghi intitolata I funghi d'Italia, corredata da numerose tavole illustrate. Nel 1806 pubblicò il suo Catalogue des poissons de de la rivière de Gênes et du Golfe de la Spezzia (Catalogo dei pesci delle coste di Genova e del golfo di La Spezia).
Si occupò anche di mineralogia pubblicando, nel 1807, Voyage dans les Apennins de la ci-levant Ligurie, por servir d'introduction a l'histoire naturelle de ce Pays.
Le sue collezioni di storia naturale furono molto apprezzate. Donò la sua ricca biblioteca, contenente 2.000 volumi dal XVI al XVIII secolo, al re Carlo Alberto di Sardegna (1798-1849), che ne farà dono a sua volta alla Biblioteca dell'Università di Genova.

▪ 1926 - Piero Gobetti (Torino, 19 giugno 1901 – Parigi, 15 febbraio 1926) è stato un giornalista, politico e antifascista italiano. Fondò e diresse le riviste Energie Nove, La Rivoluzione Liberale e Il Baretti.
«Era un giovane alto e sottile, disdegnava l'eleganza della persona, portava occhiali a stanghetta, da modesto studioso: i lunghi capelli arruffati dai riflessi rossi gli ombreggiavano la fronte» (Carlo Levi, in «Introduzione agli Scritti politici di Piero Gobetti», XVII, 1960)
(vedi da ricordare)

▪ 1936 - Luigi De Marchi (Milano, 16 maggio 1857 – Padova, 15 febbraio 1936) è stato un geografo, geologo e scienziato italiano.
Geografo e geofisico, si laureò in fisica e matematica presso l'Università di Pavia. Dal 1886 al 1902 diresse la Biblioteca Universitaria di Pavia. In seguito, diresse anche la Biblioteca Alessandrina a Roma e la Biblioteca nazionale di Brera a Milano.
Nel 1902 fu nominato professore di geografia fisica all'Università di Padova (cattedra che occupò fino al 1932), dove si dedicò in particolare a problemi di oceanografia, idrografia, glaciologia e meteorologia.
Studiò le cause delle ere glaciali e gli effetti dell'accumulo dei ghiacci sui continenti in relazione alle variazioni del livello marino. Fu tra i primi ad effettuare ricerche di geofisica marina nell'Adriatico e contribuì a chiarire i meccanismi della propagazione delle onde sismiche.
Scrisse un Trattato di geografia fisica e pubblicò vari lavori scientifici, tra i quali una monografia dedicata alla climatologia e un manuale di geografia politica ed economica. Fu socio di numerose società scientifiche tra cui l'Accademia Nazionale dei Lincei e l'Accademia Nazionale delle Scienze e Senatore del Regno dal 1934.
Gli è intitolata una borsa di studio bandita dall'Università di Padova.

Opere principali
▪ Meteorologia generale (1888; 1905; 1920).
▪ Climatologia (1890; (1932)).
▪ Le cause dell'era glaciale (1895).
▪ Trattato di geografia fisica (1902).
▪ Fondamenti di geografia commerciale (1922).
▪ Geografia fisica e geologia (1917; 1920; 1922; 1924; 1925; 1929).
▪ Fondamenti di geografia politica (1929).

▪ 1937 - Vincenzo Lancia (Fobello, 24 agosto 1881 – Torino, 15 febbraio 1937) è stato un pilota automobilistico e imprenditore italiano, fondatore della casa automobilistica Lancia.

▪ 1959 - Luigi Emanueli (Milano, 1883 – Milano, 15 febbraio 1959) è stato un ingegnere e inventore italiano, è considerato il padre dell'elettrotecnica moderna.
Può essere considerato figlio d'arte: il padre Leopoldo era tecnico alla Pirelli e aveva realizzato le prime macchine per la fabbricazione dei cavi.
Consegue la laurea in ingegneria industriale elettronica nel 1906 al Politecnico di Milano e viene assunto in Pirelli nel 1907. Lì prosegue gli studi in campo elettrotecnico, in particolare sul fenomeno delle perdite del dielettrico sotto tensione alternata. Inventa nel 1911 l'elettrodinamometro, strumento che per primo gli permette di studiare il fenomeno della ionizzaizone a causa di occlusioni gassose nel dielettrico.

Il cavo Emanueli
Nel 1923 inventa il cavo Emanueli. Tale cavo è il primo a consentire il trasporto di energia ad alta tensione e consente di illuminare i grandi centri urbani. Il primo cavo viene sperimentato a Brugherio. Nel 1927 il cavo è utilizzato per illuminare New York e Chicago, nel 1936 tocca a Parigi.

I cavi telefonici
Nel 1910 realizza il cavo telefonico più lungo del mondo in quell'epoca, che unisce Milano a Grosseto.
Nel 1913 realizza il primo cavo telefonico sottomarino che serve la Sardegna. È il primo cavo che utilizza la corona di rame.
Nel 1953 realizza il primo cavo telegrafico per grandissime profondità oceaniche che unisce Capo Verde con Recife, in Brasile.

▪ 1964 - Réginald Garrigou-Lagrange (Auch, 21 febbraio 1877 – Roma, 15 febbraio 1964) è stato un religioso domenicano francese, considerato uno dei più grandi teologi neotomisti cattolici del XX secolo.
Insegnò all'Angelicum di Roma dal 1909 al 1960.

▪ 1965 - Nat King Cole (Montgomery, 17 marzo 1919 – Santa Monica, 15 febbraio 1965) è stato un cantante e pianista statunitense.

▪ 1988 - Richard Phillips Feynman (New York, 11 maggio 1918 – Los Angeles, 15 febbraio 1988) è stato un fisico statunitense, Premio Nobel per la fisica nel 1965.
"Dick" Feynman (pronuncia /ˈfaɪnmən/) nasce a Far Rockaway, un quartiere del distretto newyorkese del Queens, da una famiglia di origini ebraiche del ceto medio statunitense. Al padre Melville, un venditore di uniformi, va ascritto il merito di aver saputo stimolare la curiosità del giovane Feynman, proponendogli fin dalla più tenera età letture e problemi di carattere scientifico.
Due esempi significativi dell'influenza del padre sono riportati nella raccolta di aneddoti Che t'importa di ciò che dice la gente? e riguardano i limiti della scienza (in riferimento al concetto di inerzia nella seconda legge della dinamica) e la distinzione tra scienza e nozionismo (relativamente all'osservazione del comportamento animale).
La vivace intelligenza del giovane Feynman trovò nei volumi dell'Enciclopedia Britannica un fertile terreno di coltura, che venne precocemente ampliato ricorrendo a testi specifici di matematica. Feynman si dedicò autonomamente al calcolo differenziale molto prima dei suoi coetanei ed arrivò a sviluppare una serie di notazioni e strumenti indipendenti per rappresentare e trattare le funzioni trigonometriche elementari. Questa sua abilità nel costruirsi strumenti su misura per applicare la scienza la si ritrova negli anni della maturità scientifica, con lo sviluppo dei diagrammi di Feynman e degli integrali di Feynman che avrebbero costituito la "balestra in un mondo in cui tutti erano armati di arco e frecce" (cit.) e gli avrebbero aperto la strada verso il premio Nobel.
Gli interessi del giovane Feynman nel campo della scienza furono molteplici e riguardarono, oltre ovviamente alla fisica, la chimica, la biologia e l'elettronica.
Feynman conseguì la laurea e il dottorato in fisica al MIT e a Princeton. Mentre portava avanti il dottorato di ricerca, il suo riconosciuto talento per la fisica e la matematica gli valse un posto all'interno del Progetto Manhattan, con il quale il governo degli Stati Uniti si proponeva di sviluppare la prima bomba nucleare.
Feynman è anche l'unica persona ad aver visto l'esplosione nucleare di Trinity ad occhio nudo, con la sola protezione del vetro del parabrezza di un autocarro per schermare le radiazioni ultraviolette nocive.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, accettò una cattedra alla Cornell University. Lì riprese a sviluppare l'idea su cui stava lavorando prima della guerra. Si trattava di un metodo per calcolare le probabilità di transizione di un quanto da uno stato ad un altro. Sviluppò così un nuovo formalismo per la meccanica quantistica, che venne in seguito adattato all'elettrodinamica quantistica. Per questo suo lavoro ricevette il Premio Nobel per la fisica nel 1965, assieme a Sin-Itiro Tomonaga e Julian Schwinger che svilupparono indipendentemente altri metodi per lo stesso problema.
A partire dagli anni cinquanta è stato docente di fisica al California Institute of Technology e si è occupato di superfluidità, superconduttività e del decadimento beta dei neutroni. Le lezioni di fisica tenute al California Institute of Technology negli anni compresi tra il 1962 e il 1964 sono state raccolte in una serie di volumi apprezzati da generazioni di fisici e oggetto di numerose ristampe.

Eredità
Feynman è ritenuto il padre delle nanotecnologie, con un noto discorso passato alla storia come There's plenty of room at the bottom (1959), in cui per la prima volta si considerava la possibilità di manipolazione diretta degli atomi nella sintesi chimica.
È inoltre considerato uno degli ispiratori del calcolatore quantistico e fece parte della commissione voluta dal presidente Reagan che ricercò le cause del disastro del Challenger nel 1986, quando lo Shuttle esplose pochi secondi dopo il lancio.
Alle riconosciute doti di fisico, Feynman affiancava un senso dell'umorismo fuori dal comune (molti aneddoti sulla sua vita sono raccontati in prima persona nelle raccolte Sta scherzando, Mr. Feynman e Che ti importa di cosa dice la gente?) e una passione per la musica e le arti figurative (suonava il bongo e faceva ritratti - di donne - firmandosi 'Ofey'. Amava definirsi Nobelist Physicist, teacher, storyteller, bongo player, ovvero Fisico premio Nobel, insegnante, cantastorie, suonatore di bongo.

Opere
▪ Feynman, R. P., The Pleasure of Finding Things Out, a cura di J. Robbins, [trad. it di M. G. Gilberti Il piacere di scoprire, Adelphi, 2002, ISBN 88-459-1722-3]
▪ Feynman, R. P., Leighton, R. e Sands, M.: The Feynman Lectures on Physics: The Definitive and Extended Edition, (Feynman, Leighton, Sands), 3 vv., Addison Wesley, Reading (MA) 2nd ed. 2005, ISBN 0-8053-9045-6. [trad. it. di E. Clementel, S. Focardi e L. Monari, La fisica di Feynman, Zanichelli, Bologna 2001] Inizialmente pubblicate tra il 1964 e il 1966, le lezioni sono considerate da molti una lettura dovuta per chiunque si interessi alla fisica. L'edizione del 2005, al momento disponibile solo in lingua originale, comprende inoltre quattro lezioni precedentemente inedite sulle tecniche di risoluzione dei problemi e disponibili anche come volume separato: Feynman's Tips on Physics (v. sotto).

▪ Feynman, R. P., Gottlieb, M. A. e Leighton, R.: Feynman's Tips On Physics: A Problem-Solving Supplement to the Feynman Lectures On Physics, Addison Wesley, Reading (MA) 2005, ISBN 0-8053-9063-4
▪ Feynman, R. P.: Six Easy Pieces: Essentials of Physics Explained by Its Most Brilliant Teacher, Perseus, Reading (MA) 1994, ISBN 0-201-40955-0 [trad. it. di L. Servidei: Sei pezzi facili, Adelphi, Milano 2000] Probabilmente la sua opera più conosciuta al grande pubblico, è la rielaborazione in forma di saggio delle lezioni introduttive ai suoi corsi di fisica. Una panoramica completa dello stato delle ricerche della fisica nel XX secolo, scoperte, personaggi e problemi aperti, ma anche un inno di amore dello scienziato per la sua materia

▪ Feynman, R. P.: Six Not So Easy Pieces: Einstein's Relativity, Symmetry and Space-Time, Addison Wesley, Reading (MA) 1997, ISBN 0-201-15026-3 [trad. it. di G. Rigamonti: Sei pezzi meno facili, Adelphi, Milano 2004].
▪ Feynman, R. P.: Surely You're Joking, Mr. Feynman!, Norton, New York 1985 [trad. it. di S. Coyaud, riveduta da A. Fruscione: Sta scherzando Mr. Feynman! Vita ed avventure di uno scienziato curioso, Zanichelli, Bologna 1988, ISBN 88-08-03718-5]
▪ Feynman, R. P.: What do YOU care what other people think? : further adventures of a curious character, Norton, New York 1988 [trad. it. di S. Coyaud: Che t'importa di ciò che dice la gente? Altre avventure di uno scienziato curioso, Zanichelli, Bologna 1989, ISBN 88-08-15098-4]
▪ Feynman, R. P.: The Meaning of It All, Addison Wesley, New York 1998 [trad. it. di L. Servidei: Il senso delle cose, Adelphi, Milano]
▪ Feynman, R. P.: Perfectly reasonable deviations from the beaten track : the letters of Richard P. Feynman, a cura di Michelle Feynman, introduzione di Timothy Ferris, Basic Books, New York 2005 [trad. it. di F. Ligabue: Deviazioni perfettamente ragionevoli dalle vie battute: Le lettere di Richard Feynman, Adelphi, Milano 2006, ISBN 88-459-2119-0]

▪ 1995 - Italo Alighiero Chiusano (Breslavia, 10 Giugno 1926 – Frascati, 15 febbraio 1995) è stato un critico e storico-letterario, scrittore, saggista, autore di drammi teatrali per la radio e giornalista italiano.
Al suo nome il comune di Frascati ha intitolato una sezione del Premio Nazionale di Poesia Frascati.
È stato anche un autore di testi e sceneggiature per la televisione.
 Fra gli anni settanta e gli anni ottanta sono andate in onda per la RAI alcune fiction a cui ha collaborato derivate da noti autori e dedicate a grandi personaggi o temi letterari:
▪ I Buddenbroock (1971)
▪ Orfeo in paradiso (1971)
▪ Il giudice e il suo boia (1972)
▪ Le affinità elettive (1979)
▪ Don Luigi Sturzo (1981)

▪ 2003 - Roberto Leydi (Ivrea, 21 febbraio 1928 – Milano, 15 febbraio 2003) è stato un etnomusicologo italiano.
Iniziò la sua attività dedicandosi alla musica contemporanea e al jazz.
Dalla metà degli anni cinquanta concentrò la sua esperienza di ricerca e studio sulla musica popolare e la storia sociale.
Nella sua carriera Leydi ha pubblicato numerosi saggi. Tra i più noti, L'altra musica, Giunti-Ricordi 1991, e I canti popolari italiani, Mondadori 1973. Ha, inoltre, promosso importanti iniziative editoriali e discografiche come, ad esempio, la pubblicazione della collana di dischi Albatros ed è stato tra i fondatori dell'Istituto Ernesto De Martino nonché organizzatore di eventi e spettacoli sulla cultura popolare (vanno ricordati a questo proposito Milanin Milanon e Bella Ciao), che sono stati di impulso - assieme all'attività del Nuovo Canzoniere Italiano - allo sviluppo del folk revival in Italia.
Dal 1973 è stato docente di etnomusicologia al DAMS di Bologna, da cui ha potuto coordinare numerose campagne di ricerca sulle tradizioni musicali di tutte le regioni italiane (ricerca sul campo).
Roberto Leydi svolse una funzione decisiva nella proposizione della ricerca della musica popolare italiana intesa come documentazione della cultura contadina italiana all'indomani della prima industrializzazione. Il suo contributo sì inserì in quel vasto filone di storia contemporanea e sociale che tendeva a cercare fonti alternative a quelle ufficiali per la ricognizione storica. Si trattava a tutti gli effetti di seguire i passi tracciati - tra gli altri - da Danilo Montaldi con il suo Militanti politici di base e da numerosi altri storici tra cui è giusto ricordare Gianni Bosio e Cesare Bermani. Roberto Leydi ebbe chiaro che la documentazione della tradizione popolare non poteva però essere limitata al suo carattere di emarginazione, o protesta, o a quello del diretto impegno sociale. Né condivise l'opinione, molto frequente negli anni '60 e '70, che la cultura popolare e contadina fosse in sé stessa alternativa.
Organizzatore instancabile, dotato di una inesauribile curiosità e di un'analoga capacità di andare oltre l'apparenza delle cose per coglierne spesso il lato anche ironico o surreale, Roberto Leydi ha pilotato con modestia ma decisione le traballanti sorti della musica popolare italiana legando il suo nome alle richerche della Regione Lombardia e a un folto gruppo di ricercatori di musica popolare che da lui ricevettero appoggio e spesso indicazioni. Tra i tanti legati al gruppo di Roberto Leydi si ricordano la moglie Sandra Mantovani, Glauco Sanga, Amerigo Vigliermo, Bruna Pianta, Pietro Sassu, Marcello Conati, Giorgio Vezzani, Remo Melloni, Stefano Cammelli e Italo Sordi. Questi ultimi con le loro ricerche sul violino popolare in Emilia e in Lombardia portarono un contributo decisivo alla scoperta di una grande e dimenticata tradizione strumentale popolare.
Qualche mese prima della sua morte ha donato l'intero archivio privato (circa 700 strumenti musicali, 6.000 dischi, 10.000 libri, 1.400 nastri magnetici) al Centro di dialettologia e di etnografia di Bellinzona, in Svizzera.

▪ 2005 - Carlo Tullio Altan (San Vito al Tagliamento, 30 marzo 1916 – Palmanova, 15 febbraio 2005) è stato un antropologo, sociologo e filosofo italiano.
Nato da una antica famiglia friulana di San Vito al Tagliamento, Carlo Tullio Altan è stato uno dei massimi esperti di antropologia culturale in Italia. Inviato in Albania durante la seconda guerra mondiale, partecipò successivamente alla Resistenza, militando nel Partito d'Azione. Conosciuto Benedetto Croce nel 1945, fece il suo ingresso nel panorama culturale italiano. Dal 1953 si è occupato di antropologia.
Ha insegnato Antropologia culturale alla Facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Pavia, e successivamente alla Facoltà di Sociologia dell'Università di Trento. Poi, come ordinario della stessa materia, ha lavorato alla Facoltà di Scienze Politiche "Cesare Alfieri" dell'Università di Firenze, e dal 1978 nella Facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Trieste, della quale è attualmente professore emerito.
Negli ultimi anni ha vissuto tra Milano e una antica casa rurale tra Aquileia e Grado, la stessa dove lavora il figlio Francesco Tullio Altan.
Sollecitato dalla lettura de Il mondo magico di Ernesto De Martino, Altan ha cercato di far capire all'opinione pubblica e ai politici italiani l'importanza di dare al suo paese una religione civile. In questo progetto vanno inserite le sue opere più recenti come La coscienza civile degli italiani e il manuale di Educazione civica.

Opere
▪ Lo spirito religioso del mondo primitivo, Il Saggiatore, Milano, l960
▪ Antropologia funzionale, Bompiani, Milano, 1968
▪ (con Alberto Marradi) Valori, classi sociali e scelte politiche, Bompiani, Milano, l976
▪ Manuale di antropologia culturale: storia e metodo, Milano, Bompiani, 1979
▪ (con Roberto Cartocci), Modi di produzione e lotta di classe in Italia, Mondadori-Isedi, l979
▪ Antropologia, storia e problemi, Feltrinelli, Milano, l983
▪ La nostra Italia, Feltrinelli, Milano, l986
▪ Populismo e trasformismo, Feltrinelli, Milano, 1989
▪ Soggetto, simbolo e valore, Feltrinelli, Milano, 1992
▪ Ethnos e Civiltà, Feltrinelli, Milano, 1995
▪ La coscienza civile degli italiani. Valori e disvalori nella storia nazionale, Gaspari editore
▪ Le grandi religioni a confronto, Feltrinelli, 2002

Opere disponibili su internet
Articoli e interviste

▪ Identità etniche, http://www.emsf.rai.it/biografie/anagrafico.asp?d=328
▪ Una religione civile per l'Italia d'oggi, http://www.emsf.rai.it/biografie/anagrafico.asp?d=328
▪ Il crogiolo, http://www.emsf.rai.it/biografie/anagrafico.asp?d=328
▪ L'esperienza dei valori, http://www.emsf.rai.it/biografie/anagrafico.asp?d=328
▪ Identità etniche e valori universali, http://www.emsf.rai.it/biografie/anagrafico.asp?d=328
▪ Carlo Tullio – Altan, Modelli concettuali antropologici per un discorso interdisciplinare tra psichiatria e scienze sociali, in Psicoterapia e scienze umane n. 1 1967 e n. 1 1975, http://polser.wordpress.com/2009/02/25/carlo-tullio-%e2%80%93-altan-modelli-concettuali-antropologici-per-un-discorso-interdisciplinare-tra-psichiatria-e-scienze-sociali-in-psicoterapia-e-scienze-umane-n-1-1967-e-n-1-1975/

▪ 2006 - Divo Barsotti (Palaia, 25 aprile 1914 – Settignano, 15 febbraio 2006) è stato un sacerdote e monaco italiano, fondatore della Comunità dei Figli di Dio.
Feconda la sua attività di scrittore, predicatore di ritiri spirituali.

La vita
Divo Barsotti, settimo di nove figli, nasce il 25 aprile 1914 a Palaia. Di famiglia semplice – il padre era sarto – ricevette fin dall'infanzia un'educazione religiosa.
Nel 1925, a undici anni, entra nel seminario di San Miniato, dove completerà gli studi e sarà ordinato sacerdote il 4 luglio 1937.
Gli anni delle superiori sono caratterizzati da un profondo travaglio interiore: in un primo momento il giovane Barsotti intende diventare un poeta, poi nell'ultimo anno di liceo avviene l'incontro folgorante con l'opera di Dostoevskij e la conversione.
Era il 1933 e per Barsotti si profilano anni di grande inquietudine: da un lato l'attrazione per l'Oriente, in particolare per India, Cina e Giappone, dove avrebbe voluto condurre una vita contemplativa, dall'altro il senso di insoddisfazione per le situazioni che viveva, l'insegnamento in Seminario, l'incarico di viceparroco, gli anni della guerra passati in famiglia.
Amico d'infanzia di Marcello Candia, con questi manterrà uno stretto rapporto fino alla fine.
Con la fine della guerra, grazie all'interessamento di Giorgio La Pira, tenta prima un trasferimento a Roma per un lavoro presso l'Osservatore Romano, poi ripiega su Firenze, dove ricopre diversi incarichi formativi.
Nel 1946 un piccolo gruppo di donne chiede a don Barsotti una direzione spirituale, da questo nucleo sarebbe nata la Comunità dei Figli di Dio.
Nel 1953 ha il primo incontro con Giuseppe Dossetti, che a don Barsotti e alla sua direzione spirituale attribuirà il merito di aver intrapreso il sacerdozio e la vita monastica.
Nel 1971 viene chiamato a predicare gli esercizi a Paolo VI.
Don Divo si è spento il 15 febbraio 2006 a Settignano, nell'eremo di Casa San Sergio dove oggi è sepolto.

La Comunità dei Figli di Dio
La Comunità dei figli di Dio è una famiglia religiosa che si ispira alla spiritualità monastica e si impegna a vivere il primato delle virtù teologali.
La Comunità è presente principalmente in Italia, ma è strutturata anche in Australia, Colombia, Benin e Sri Lanka; in tutto conta circa duemila persone.
È organizzata in quattro rami che rappresentano le differenti modalità di vita del monachesimo: da quella più interiorizzata aperta a tutti, a quella più classica riservata ai religiosi che vivono nelle case di vita comune. Attualmente sono presenti case di vita comune a Settignano, a Biella, presso il Santuario della Madonna del Sasso a Pontassieve, a Ferla e a Dookie, nello stato australiano del Victoria.

Il Pensiero
Da più parti è riconosciuto come uno dei più grandi mistici del '900, tuttavia, il carattere frammentario della sua opera ne rende difficile una sintesi. Rifiutò di inquadrare sistematicamente il suo pensiero teologico per evitare di costringerlo in schemi che ne potessero limitare lo slancio.
Ebbe particolarmente a cuore lo studio delle vite dei santi, interpretando così la tradizione alla luce di quello che definiva il “magistero dei santi”.
Altro ambito che fu al centro sei suoi interessi fu la letteratura: originali i suoi studi sulla tragedia greca, su Giacomo Leopardi e la poesia in genere, che costituì anche una delle grandi passioni in cui ebbe modo di cimentarsi. A tutto questo va aggiunto un grande amore verso la letteratura e la spiritualità russa, a lui il merito di aver fatto conoscere in Italia i santi russi Sergio di Radonez, Serafino di Sarov e Silvano del Monte Athos.
Condivise molti aspetti del pensiero dei grandi teologi francesi del novecento: il religioso alsaziano François-Xavier Durrwell (1912 – ), Louis Bouyer (1913 – 2004), Henri de Lubac (1869 – 1991) e Jean Daniélou (1905 – 1974), dal quale riprese - ampliandola - la teoria della triplice rivelazione divina (cosmica, profetica e cristica).
Hans Urs von Balthasar fu suo direttore spirituale.
Altre fonti del suo pensiero furono i padri della Chiesa orientali e i mistici musulmani e dell'estremo Oriente.

Opere principali
▪ La rivelazione dell'amore, EDB, 1996, ISBN 8810509366
▪ Dostoevskij. La passione per Cristo, Edizioni Messaggero, 1996, ISBN 8825004974
▪ Meditazione sul Cantico dei cantici, Queriniana, 1997, ISBN 8839916245
▪ L'uomo nel vangelo, Edizioni Borla, 1998, ISBN 8826312575
▪ Mistici russi, Ed. Il Leone Verde, 2000, ISBN 8887139245
▪ La fuga immobile. Diario spirituale, Edizioni San Paolo, 2004, ISBN 8821551466
▪ Il mistero cristiano nell'anno liturgico, Edizioni San Paolo, 2005, ISBN 8821552411
▪ Le apparizioni del risorto, Edizioni San Paolo, 2005, ISBN 8821553507
▪ Parola e silenzio. Diario 1955-1957, Edizioni San Paolo, 2006, ISBN 8821556174
▪ Introduzione al breviario. Lo spirito della liturgia delle ore, Edizioni San Paolo, 2006, ISBN 8821555488
▪ Il mistero della Chiesa nella liturgia, Edizioni San Paolo, 2007, ISBN 8821560287
▪ La religione di Giacomo Leopardi, Edizioni San Paolo, 2008, ISBN 88215615692007

* 2007 - Robert Adler (Vienna, 4 dicembre 1913 – Boise, 15 febbraio 2007) è stato un inventore austriaco naturalizzato statunitense.
Si laureò in fisica presso l'Università di Vienna nel 1937. Migrò negli Stati Uniti per sfuggire alla persecuzione degli ebrei, qui cominciò a lavorare per la Zenith Electronics nella divisione ricerca nel 1941. Durante la sua vita Adler sviluppò ben 180 brevetti di dispositivi elettronici. Durante la Seconda guerra mondiale Adler si occupò soprattutto di oscillatori ad alta frequenza e filtri elettromeccanici per gli apparati radio a bordo degli aeroplani. Adler è conosciuto per i suoi sviluppi nella tecnologia delle onde acustiche superficiali utilizzate negli schermi sensibili al tatto.
L'invenzione per la quale Adler è più noto è il telecomando senza fili per i televisori. Quello di Adler non fu il primo telecomando senza fili ma fu il primo ad essere funzionale. Il telecomando di Adler sfruttava onde sonore per comunicare col televisore invece della luce. Delle barrette di alluminio azionate da un bottone posto sul telecomando emettevano delle onde sonore ad alta frequenza interpretate poi dal televisore come comandi per cambiare canale o il volume. Negli anni sessanta Adler modificò il dispositivo in modo che utilizzasse ultrasuoni.
Nel 1963 Adler fu promosso prima vicepresidente, poi presidente ed infine direttore delle ricerche alla Zenith. Rimase consulente tecnico fino al 1997. Nel 1980 Adler vinse la medaglia Edison attribuita dall'IEEE. Nel 1997 Adler e Eugene Polley vinsero l'Emmy attribuito loro dalla National Academy of Television Arts and Sciences. Il suo ultimo brevetto risale al primo febbraio 2007 nel campo degli schermi sensibili al tatto.