il calendario del 14 Dicembre

Fonte:
CulturaCattolica.it
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Eventi

• 1287 - Nei Paesi Bassi crolla la diga Zuider Zee, causando la morte di oltre 50 mila persone

• 1782 - Ad Annonay, in Francia, i fratelli Montgolfier fanno il primo volo con il prototipo di mongolfiera

• 1856 - Viene aperto il casinò di Monte Carlo

• 1877 - La Serbia si allea con la Russia nella guerra contro la Turchia

• 1900 - Max Planck pubblica i suoi studi sulla teoria quantistica

• 1902 - Posa del primo cavo telegrafico attraverso l'Oceano pacifico

• 1911 - I componenti della spedizione capitanata da Roald Amundsen, esploratore norvegese, sono i primi uomini a raggiungere il Polo sud

• 1913 - Creta viene annessa ufficialmente dalla Grecia

• 1927 - L'Iraq ottiene l'indipendenza dalla Gran Bretagna

• 1939 - L'Unione Sovietica viene esclusa dalla Società delle Nazioni

• 1946 - L'assemblea generale delle Nazioni Unite vota di stabilire il proprio quartiere generale a New York

• 1948 - Golpe contro il generale Salvador Castaneda Castro in El Salvador

• 1955 - Sulla base di un progetto del Canada l'Italia entra a far parte delle Nazioni Unite

• 1960 - A Parigi viene creata l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo (OCDE)

• 1981 - Israele si annette l'altipiano del Golan

• 1989 - In Cile si tengono le prime elezioni democratiche dopo 16 anni

• 1995 - Gli accordi di Dayton per la pace in Bosnia vengono firmati a Parigi tra il presidente bosniaco Alija Izetbegovic, il presidente serbo Slobodan Milošević e il presidente croato Franjo Tuđman

• 1999 - Il Venezuela emana la nuova costituzione

• 2001 - Papa Giovanni Paolo II indice per i cattolici un giorno di digiuno e preghiera per la pace, in coincidenza con la fine del Ramadan musulmano

• 2003

  1. - A Venezia riapre il Teatro La Fenice
  2. - Al termine dell'operazione "Alba rossa" Saddam Hussein viene catturato dagli americani. L'esame del DNA conferma l'identità del prigioniero

• 2005 - La versione italiana di Wikipedia si aggiudica il premio WWW del Sole 24 Ore nella sua categoria, ed un premio speciale della giuria e del Ministero per l'innovazione tecnologica

• 2008 - Viene inaugurata la ferrovia Milano-Bologna ad alta velocità

Anniversari

* 1591 - Giovanni della Croce, in spagnolo Juan de la Cruz, al secolo Juan de Yepes Álvarez (Fontiveros, 24 giugno 1542 – Úbeda, 14 dicembre 1591), è stato un sacerdote spagnolo, fondatore dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi.

I suoi scritti vennero pubblicati per la prima volta 1618, fu beatificato nel 1675, proclamato santo da papa Benedetto XIII nel 1726 e dichiarato dottore della Chiesa da Pio XI nel 1926. La sua memoria è celebrata il 14 dicembre.
La Chiesa cattolica lo ha soprannominato Doctor Mysticus, mentre la Chiesa anglicana lo ricorda come un "Maestro della fede".

• 1799 - George Washington (Bridges Creek, 22 febbraio 1732 – Mount Vernon, 14 dicembre 1799) è stato un politico e militare statunitense. Fu comandante dell'esercito statunitense nella guerra di indipendenza americana (1775–1783) ed è divenuto in seguito il primo Presidente degli Stati Uniti d'America (1789 - 1797). È considerato uno dei grandi padri fondatori della nazione, ed il suo volto è ritratto sul Monte Rushmore, insieme a quello di Abramo Lincoln, Thomas Jefferson e Theodore Roosevelt. Ha anche ricoperto la carica di presidente nel 1787 della Convenzione per la Costituzione.

• 1823 - Vincenzo Cuoco (Civitacampomarano, 1 ottobre 1770 – Napoli, 14 dicembre 1823) è stato uno scrittore, giurista, politico, saggista ed economista italiano.
Nacque da Colomba de Marinis e da Michelangelo, avvocato e studioso di economia, esponente di una famiglia della borghesia di provincia.
Ricevuta una prima istruzione a Civitacampomarano nell'ambiente illuministico di Civitacampomarano animato dalla famiglia Pepe a cui era imparentato, nel 1787 si recò a Napoli per studiarvi diritto. Non terminerà gli studi di legge, ma a partire da questo periodo si interessò di questioni economiche, sociali, culturali, filosofiche e politiche, materie che resteranno sempre al centro della sua attività e dei suoi interessi.
Nell'ambiente culturale napoletano conosce ed entra in contatto con intellettuali illuminati del Sud, tra i quali anche il conterraneo Giuseppe Maria Galanti (1743 - 1806), che in una lettera del 4 settembre 1790 al padre Michelangelo, descrive Vincenzo: “capace, di molta abilità e di molto talento”, ma “trascurato” e “indolente”, forse non soddisfatto appieno della collaborazione di Vincenzo alla stesura della sua Descrizione geografica e politica delle Sicilie.
Partecipò alla rivoluzione del 1799 e alla Repubblica Partenopea a Napoli, ove fu segretario di Ignazio Falconieri ed ebbe l'incarico di organizzatore del Dipartimento del Volturno.
Al ritorno dei Borboni conobbe il carcere per alcuni mesi, fu condannato alla confisca dei beni e quindi costretto all'esilio a Parigi e a Milano, dove già nel 1801 pubblicò il suo capolavoro, il Saggio storico sulla rivoluzione napoletana, poi ampliato nella successiva edizione del 1806.
Sempre a Milano, tra il 1802 e il 1804 diresse il Giornale Italiano, dando un'impronta economica di rilievo al periodico e svolgendo una vivace attività pubblicistica, che proseguirà anche a Napoli con la sua collaborazione al Monitore delle Sicilie.
Nel 1806 pubblicò il suo Platone in Italia, originale romanzo utopistico proposto in forma epistolare, e quindi rientrò nella Napoli governata da Giuseppe Bonaparte, ottenendovi importanti incarichi pubblici, prima come Consigliere di Cassazione e poi Direttore del Tesoro, distinguendosi come uno dei più importanti consiglieri del governo di Gioacchino Murat.
In questo ambito prepara nel 1809 un Progetto per l’ordinamento della pubblica istruzione nel Regno di Napoli nel quale l'istruzione pubblica è vista come indispensabile strumento per la formazione di una coscienza nazionale popolare.
Dal 1810 ebbe l'incarico di Capo del Consiglio Provinciale del Molise e durante tale impegno scrisse nel 1812 Viaggio in Molise, opera storico-descrittiva sulla sua regione natale a cui restò legato grazie anche alla stretta parentela con la famiglia Pepe ( Gabriele Pepe) presso la quale si conservano ancora suoi scritti e ritratti.
Morì a seguito di lunghi e dolorosi anni funestati dalla follia che lo colpì a partire dal 1816 (forse anche a seguito del travaglio interiore scatenato dalla Restaurazione), spingendolo alla distruzione di molti suoi manoscritti rimasti inediti e costringendolo a ridurre progressivamente le sue attività sino alla morte, avvenuta a Napoli nel 1823.

* 1960 - Antonio Barluzzi (Roma, 26 settembre 1884 – Roma, 14 dicembre 1960) è stato un architetto italiano, ha progettato molte chiese in Terra Santa.
Barluzzi nacque in una famiglia di architetti che da diverse generazioni lavorava per il Vaticano. Dopo essersi laureato in ingegneria all'Università di Roma La Sapienza , nel 1912 seguì suo fratello Giulio a Gerusalemme dove questi aveva l'incarico di progettare l'ospedale italiano.
Con l'inizio della prima guerra mondiale ritornò in Italia, ma nell'ottobre 1917 al seguito di un contingente britannico Antonio e Giulio tornarono a Gerusalemme. Poco dopo ricevette l'incarico di costruire una basilica sul monte Tabor, fu l'inizio di una serie di progetti di costruzioni e restauri che lo fecero restare in Terra Santa fino al 1958 quando a causa di un infarto ritornò in Italia.

Principali opere
1919 Ospedale italiano a Gerusalemme, oggi parte del ministero dell'educazione e cultura di Israele
1919 - 1924 Santuario della Trasfigurazione sul monte Tabor
1920 - 1924 Chiesa di tutte le Nazioni (o dell'Agonia) nel Getsemani a Gerusalemme
1932 Ospedale di Haifa
1937 Restauro di marmi e mosaici della cappella di destra del Calvario, nel Santo Sepolcro
1938 Chiesa delle Beatitudini, sul Lago di Tiberiade
1939 Chiesa della Visitazione ad Ain Karem
1952 - 1953 Chiesa della Resurrezione di Lazzaro a Betania
1953 Santuario Gloria in Excelsis al campo dei pastori, Betlemme
1954 Restauro del santuario a Betfage
1955 Costruzione della Chiesa del Dominus Flevit sul monte degli Ulivi a Gerusalemme

• 1974 - Walter Lippmann (New York, 23 settembre 1889 – 14 dicembre 1974) è stato un giornalista statunitense. Per 32 anni (dal 1931 al 1963) ha analizzato i fatti internazionali nella rubrica today and tomorrow dell'Herald Tribune di New York.
La sua profondità e larghezza di vedute furono sempre tali da meritargli la fama di persona equilibrata e di grande saggezza. Vinse due premi Pulitzer (nel 1958 e nel 1962).
Lippmann non si piegò mai al sensazionalismo ed ai gusti del grosso pubblico. Anche intervistando i personaggi più impegnati nella politica (intervistò Kruscev nel 1958 e nel 1961), mantenne sempre il distacco dell'osservatore. Né conformò mai i propri giudizi a quelli dei giornali per cui scriveva.
Quando nel 1931 passò dalle colonne del radicale New York World (che dirigeva dal 1921) a quelle del conservatore Herald Tribune, il direttore dovette assicurare i lettori che Lippmann avrebbe scritto su ciò che gli pareva e come gli pareva.
Senza conformarsi nemmeno ai giudizi da lui stesso già formulati, sostenne alternativamente presidenti repubblicani e democratici.
Si occupò prevalentemente di politica estera: si batté per il Patto Atlantico, per rendere neutrale la Germania e contro la guerra del Vietnam.
Ogni anno si recava nei punti nevralgici della politica mondiale per intervistare gli uomini da cui dipendevano le sorti del mondo.
Ha lasciato anche 25 saggi, tra i quali si ricordano La buona società del 1937 e Competere per coesistere del 1959. La sua opera più importante, che è rimasta alla storia ed è stata fondamentale per tutti gli studi sulla sociologia della comunicazione è stata L'opinione pubblica del 1921, nella quale Lippmann, prima di chiunque altro affronta le tematiche degli stereotipi e della teoria sviluppata negli anni seguenti da Elisabeth Noelle-Neumann, la studiosa della spirale del silenzio.

• 1976 Prisco Palumbo (Nocera Inferiore, 1 settembre 1952 – Roma, 14 dicembre 1976) è stato un poliziotto italiano , medaglia d'oro al Merito Civile alla memoria.
Prisco entra in Polizia a diciannove anni. Nel 1971 si trasferisce a Trieste dove frequenta la Scuola Allievi.
Ancora molto giovane viene assegnato a Caserta dove rimane pochissimo. Viene, infatti, trasferito alla Questura di Roma dove la sua vita si interromperà il 14 dicembre 1976.
Prisco sta guidando l'auto di scorta del vicequestore Alfonso Noce, responsabile dei Servizi di sicurezza per il Lazio (il nucleo regionale dell'antiterrorismo). L'auto viene assalita da alcuni terroristi dei Nuclei Armati Proletari appostati in un furgone.
I nappisti scendono dall'automezzo e danno vita ad un conflitto a fuoco. Un colpo di mitra raggiunge la tempia di Palumbo. L'agente muore mentre era ancora al volante dell'auto.
Nello scontro perde la vita anche il terrorista Martino Zicchitella. Restano, invece, feriti il vicequestore Noce e un altro agente della sua scorta.

• 1977 - Raffaello Parenti (Firenze, 23 agosto 1907 – Pisa, 14 dicembre 1977) è stato un sacerdote, matematico, paleontologo e antropologo italiano.
Le pubblicazioni di Raffaello Parenti ammontano a 67. Particolare interesse presenta pure la serie dei lavori dedicati allo studio della trasmissione ereditaria del colore delle iridi: l’applicazione combinata di osservazioni fisiche, anatomiche e di metodologie statistiche appropriata ha consentito all’autore di avanzare un’ipotesi genetica di dimeria diallelica, con eterovalenza intracoppia ed isovalenza intercoppia, cui si aggiunge l’effetto della variabilità paratipica. Nell’ambito delle pubblicazioni a scopo prevalentemente didattico non può essere trascurato il grosso volume di dispense intitolato Biologia delle razze umane il quale, malgrado fosse edito in Pisa nel 1955, è servito come base per l’impostazione del corso istituzionale di Biologia delle popolazioni umane (1969-1970), e contiene numerosi spunti originali che hanno costituito l’oggetto di studi particolari, metodologici e genetici. Sempre nel campo della metodologia genetica, i lavori sulla variabilità paratipica nei gemelli propongono un nuovo metodo di scomposizione della variabilità fenotipica per i caratteri discontinui.
L’antropologia del Neolitico ed Eneolitico costituisce, nell’insieme dei lavori di antropologia preistorica, la parte quantitativamente più cospicua. Nell’ambiente scientifico internazionale R. Parenti era infatti considerato uno dei massimi specialisti di antropologia del Neolitico italiano: per questa ragione fu chiamato, nel 1966, come relatore nella tavola rotonda Anthropologie des Neolithikums vom Orient bis Nordeuropa per la parte relativa all’Italia: l’accurato lavoro di molti mesi è riassunto nell’articolo che fu poi aggiornato e pubblicato a Colonia nel 1973 e che rappresenta tuttora il lavoro di sintesi fondamentale in questo settore di ricerca. Notevole è pure il contributo che ha dato alla conoscenza del Mesolitico italiano ed europeo: si tratta di un complesso di quattro lavori in cui vengono trattati problemi di sistematica tipologica e di popolamento. Sempre nel campo della paleoantropologia, sono da menzionare due contributi di particolare interesse per le teorie originali in essi contenute:
• il primo, pubblicato nel 1973 sul fascicolo del Journal of human evolution dedicato all’illustre Raymond Dart, espone la teoria di R. Parenti sull’esistenza di un’alternanza di tendenze quantitative (evidenziabili specialmente sotto forma di aumento della capacità cranica) e qualitative (riguardanti soprattutto cambiamenti dell’architettura del cranio neurale) durante quella parte dell’evoluzione umana che egli definì sapientizzazione;
• il secondo, rimasto in forma di dattiloscritto per una serie di vicende indipendenti dalla volontà dell’autore, ma che avrebbe dovuto costituire parte di un trattato di paleontologia a cura di A. Azzaroli, propone un nuovo inquadramento tassonomico dei Neanderthaliani e delle forme neandertaloidi, che si suggerisce di assegnare al novo taxon «Homo antiquus» nelle sue varietà «steinheimensis», «neanderthalensis», «australis» ed «orientalis».
Raffeollo Parenti è stato, in Italia, il fondatore della paleoserologia: oltre e più che dalle pubblicazioni su questo argomento (nove, di cui la maggior parte in collaborazione con allievi) la sua attività è documentabile attraverso le tavole rotonde da lui organizzate, la costituzione del laboratorio di paleoserologia e paleobiochimica e, infine, notando come la tavola rotonda internazionale di paleogenetica organizzata nell’ambito del II Congresso nazionale di antropologia (Trieste, ottobre 1978) sia stata intitolata alla sua memoria.

• 1979 - Riccardo Lombardi (1908 – 14 dicembre 1979) è stato un predicatore e religioso italiano
Di famiglia piemontese trapiantata al Sud, figlio del senatore Luigi Lombardi e fratello maggiore del giurista e politico Gabrio Lombardi, ottenne le lauree in Filosofia e Teologia.
Giornalista, conosciuto anche come il microfono di Dio, visse il suo massimo momento di notorietà e prestigio negli anni '40 e '50.
Fu predicatore radiofonico di grande successo, e godeva di enorme credito presso Pio XII. Questi gli affidò il compito di dare seguito all'appello per un mondo migliore, lo stesso papa trasmise dai microfoni di Radio Vaticana il 10 febbraio 1952: «È tutto un mondo che occorre rifare dalle fondamenta – diceva il pontefice – che bisogna trasformare... secondo il cuore di Dio.» «Come accettammo la pesante croce del pontificato, così ora ci sottomettiamo all'arduo ufficio di essere, per quanto lo permettono le nostre deboli forze, araldi di un Mondo Migliore, da Dio voluto.»
Il proclama venne affidato da Pio XII al padre Lombardi con il compito di organizzare una serie di iniziative di sensibilizzazione in vista di un rinnovamento della Chiesa e del mondo. Ne nacque il movimento di rinnovamento della Chiesa Un mondo migliore all'inizio degli anni '50.
Pio XII lo autorizzò anche a collaborare ai giornali, superando il divieto formulato da Pio X.
Dopo il 1945 predicava nelle piazze ed nei teatri italiani con i suoi celebri discorsi dal famoso incipit "Gesù mi ha detto", efficace sul piano della comunicazione di massa. Prima delle elezioni del 1948 predicò a Milano la Crociata della bontà, esortando la popolazione alla conversione personale e collettiva, alla riconciliazione e alla giustizia sociale. Incitando il popolo italiano ad una rigenerazione morale, Lombardi prevedeva anche una trasformazione sociale nella quale i cattolici avrebbero dovuto conquistare la società per modificarne in senso cattolico le istituzioni ed i valori. Per farlo avrebbero dovuto letteralmente impossessarsi dei posti di maggior rilievo nel sistema educativo al fine di incidere sulle coscienze dei giovani.
Si ritiene comunemente che per le spiccate qualità oratorie e retoriche (e a detta di alcuni soprattutto per il suo integralismo) padre Lombardi contribuì a attirare alla Democrazia Cristiana anche quegli elettori più di destra che, pur non riconoscendosi pienamente nel partito, finirono comunque per preferirla agli altri.
Con il pontificato di Giovanni XXIII il suo ruolo fu ridimensionato. Visse allora un dramma interiore sofferto in obbedienza alla Chiesa.
Morì quasi ignorato il 14 dicembre 1979.

• 1989 - Andrej Dmitrievič Sacharov (rus. Андрей Дмитриевич Сахаров; Mosca, 21 maggio 1921 – 14 dicembre 1989) fu un fisico sovietico, famoso nel mondo dapprima per il contributo alla messa a punto della bomba all'idrogeno e successivamente per la sua attività in favore dei diritti civili che gli valse il premio Nobel per la pace.
Conseguì il dottorato in matematica e fisica nel 1947 ed intraprese ricerche sull'astrofisica applicata e sulla fusione nucleare. Fra il 1948 e il 1953 partecipò al progetto e alla sperimentazione delle prime bombe termonucleari di fabbricazione sovietica. Intuì inoltre nel 1967 l'asimmetria tra materia ed antimateria nella composizione dell'universo (Violazione CP), quindi propose alcune correzioni alla Teoria della relatività di Albert Einstein.
Membro dell'Accademia delle Scienze dell'Unione Sovietica, contestò negli anni 1957-1958 gli esperimenti nucleari a scopo bellico e successivamente si mostrò critico negli anni '70 riguardo gli aspetti repressivi del regime sovietico, tanto da fondare nel 1970 il Comitato per i diritti civili e prendere le difese dei dissidenti e dei perseguitati.
Nel 1975 ricevette il Premio Nobel per la pace ma non poté ritirarlo. Convinto sostenitore di una manifestazione contro l'entrata delle truppe sovietiche in Afghanistan, fu arrestato e nel 1980 fu confinato a Gor'kij da dove la moglie Elena Bonner costituì il suo unico contatto con il mondo esterno. Riabilitato da Mikhail Gorbačëv nel 1986, rientrò a Mosca e fu eletto deputato nel 1989. Morì nella capitale russa nel dicembre dello stesso anno.
Dal 1988, ogni anno il Parlamento europeo assegna il "Premio Sakharov per la libertà di pensiero" a personalità e organizzazioni distintesi nell'attività in favore dei diritti umani e nella lotta contro l'intolleranza, il fanatismo e l'oppressione.

* 1990 - Friedrich Dürrenmatt (Konolfingen, 5 gennaio 1921 – Neuchâtel, 14 dicembre 1990) è stato uno scrittore, drammaturgo e pittore svizzero.
Dopo un'infanzia piuttosto movimentata durante la quale ebbe già problemi di alcol, si diplomò nel 1941 e studiò filosofia e lingue germaniche a Zurigo e a Berna. Dopo la Seconda guerra mondiale, ispirato dalla lettura di Lessing, Kafka e Brecht, iniziò a scrivere racconti brevi e pezzi teatrali. Le sue prime opere sono ricche di elementi macabri e oscuri, trattano di omicidi, torture e morte.
Il suo esordio in teatro con Es steht geschrieben provocò uno scandalo che gli procurò notorietà anche oltre i confini svizzeri. Nel 1947 sposò l'attrice Lotti Geissler. Nei primi anni cinquanta si mantenne scrivendo romanzi Il giudice e il suo boia (Der Richter und sein Henker), Il sospetto (Der Verdacht), che vennero pubblicati a puntate nei giornali. Nel 1956 ottenne fama internazionale con il dramma Visita della vecchia signora (Der Besuch der alten Dame). Il dramma venne rappresentato a New York, Roma, Londra e Parigi e vinse numerosi riconoscimenti. Altri drammi di successo furono I fisici (Die Physiker) e La meteora (Der Meteor) rispettivamente degli anni 1962 e 1966.
Negli anni settanta e ottanta divenne attivo politicamente. Visitò gli Stati Uniti, Israele, la Polonia e il Campo di concentramento di Auschwitz. Nel 1983 muore sua moglie e nel 1984 si risposa con l'attrice e produttrice Charlotte Kerr.
Muore il 14 dicembre 1990 in seguito alle conseguenze di un infarto; solamente un anno prima aveva pubblicato la sua ultima opera: La valle del Caos.
A Neuchâtel, la città della Svizzera dove l'autore ha vissuto l'ultimo periodo della sua vita, nel 2000 è stato creato il Centre Dürrenmatt, un centro interdisciplinare sorto intorno alla casa dello scrittore, che raccoglie anche gran parte dei suoi dipinti.

• 1994 - Franco Venturi (Roma, 1914 – Torino, 14 dicembre 1994) è stato uno storico, saggista e giornalista italiano studioso dell'illuminismo in Italia e sulla storia della Russia, nonché esule antifascista e attivo nella Resistenza.

• 1998 - Vittorio Cottafavi (Modena, 30 gennaio 1914 – Roma, 14 dicembre 1998) è stato un regista e sceneggiatore italiano.
Cottafavi frequentò per un certo periodo i corsi di giurisprudenza, filosofia e letteratura presso l'Università di Roma ma, in seguito ad alcune sue esperienze in campo cinematografico, si iscrisse al Centro Sperimentale di Cinematografia dove, nel 1938, prese il diploma in regia. Fu infatti nel 1936 assistente volontario di Jean Epstein per Cuor di vagabondo e iniziò il suo intenso tirocinio di assistente alla regia con Mario Bonnard in Jeanne Doré del 1938, con Camillo Mastrocinque in Inventiamo l'amore del 1938, con Goffredo Alessandrini in Abuna Messias del 1939 e Nozze di sangue del 1941, con Carlo Campogalliani nel Il cavaliere di Kruja del 1940, con Gianni Franciolini in Giorni felici del 1942, con Aldo Vergano in Quelli della montagna del 1942, con Vittorio De Sica nei I bambini ci guardano del 1942.
Il suo primo esordio come regista avvenne nel 1943 con il film I nostri sogni, tratto da una commedia omonima di Ugo Betti. Il film, che fu accolto favorevolmente da critica e pubblico, apparve subito opera di un serio professionista grazie all'ottima composizione dell'inquadratura e alla scioltezza della narrazione. Nel dopoguerra diresse alcuni film di successo, e, sul finire degli anni cinquanta, approdò al genere storico-mitologico, noto anche come film peplum all'italiana (Messalina, Venere imperatrice, del 1959, La vendetta di Ercole del 1960, ecc.). Dopo l'immeritato fiasco de I cento cavalieri (1964), il regista abbandonò definitivamente il cinema per occuparsi di spettacoli televisivi e teatrali.
Nel 1966 realizzò per la televisione l'operetta musicale La Fantarca, da un soggetto di Giuseppe Berto.
Protagonista insieme a Majano, Landi, Bolchi, D'Anza, della stagione degli sceneggiati televisivi, inizia a dirigere questo genere di prosa nel 1958, con Umiliati ed offesi, proseguendo per oltre 15 anni nella regia di romanzi a puntate per la RAI.
Nel 1970 diresse per la televisione la fiction in sei puntate I racconti di padre Brown tratti dall'opera omonima di Gilbert Keith Chesterton, che raggiunsero i 21 milioni di spettatori a puntata