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Il calendario del 12 Novembre

Fonte:
CulturaCattolica.it

Eventi

* 1927 - Leon Trotsky viene espulso dal Partito comunista dell'Unione Sovietica, lasciando a Stalin il controllo incontrastato dell'Unione Sovietica

* 1944 - Seconda guerra mondiale: La Royal Air Force lancia uno dei più riusciti bombardamenti di precisione della guerra, ed affonda la nave da guerra tedesca Tirpitz, al largo della costa norvegese

* 1948 - A Tokyo, un tribunale per crimini di guerra condanna a morte sette ufficiali militari e del governo giapponese, tra cui il generale Hideki Tojo, per il loro ruolo nella seconda guerra mondiale

* 1969 - Guerra del Vietnam - Massacro di My Lai: Seymour Hersh un giornalista indipendente,
svela la storia di My Lai

* 1979 - Crisi degli ostaggi in Iran: In risposta alla situazione degli ostaggi a Teheran, il presidente statunitense Jimmy Carter ordina il blocco di tutte le importazioni di Petrolio dall'Iran agli USA

* 1982 - In Unione Sovietica, Yuri Andropov viene scelto per diventare Segretario Generale del Comitato Centrale del Partito Comunista Sovietico, succedendo a Leonid Brežnev

* 1991 - Massacro di Dili, la polizia apre il fuoco su una folla di dimostranti di colore in Timor Est

* 1997 - Ramzi Yousef viene trovato colpevole di aver progettato l'Attentato al World Trade Center del 1993

* 1998 - La Daimler-Benz completa la fusione con la Chrysler che dà vita alla DaimlerChrysler

* 1999 - Tragedia a Foggia per il crollo di un palazzo presso Viale Giotto: sotto le macerie verranno ritrovati i corpi senza vita di 67 persone

* 2001 - Attacco all'Afghanistan del 2001: Le forze dei Talebani lasciano Kabul, la capitale dell'Afghanistan, prima dell'arrivo delle truppe dell'Alleanza del nord

* 2003 - In un attentato suicida a Nasiriya in Iraq muoiono 23 persone, tra loro 19 sono italiani: 12 carabinieri, 5 soldati dell'esercito e 2 civili

Anniversari

* 1532 - Egidio Antonini da Viterbo (Viterbo, 1469 – Roma, 12 novembre 1532) è stato un umanista, cardinale e arcivescovo cattolico italiano. Fu membro degli Eremitani di Sant'Agostino.
Figlio di Lorenzo Antonini e di Maria del Testa, nel 1488 entrò come frate nell'Ordine degli Eremitani di Sant'Agostino: studiò filosofia, teologia e le lingue antiche (greco, ebraico, caldeo, persiano) presso le case del suo ordine ad Amelia, Padova, Firenze, Roma ed in Istria. Intanto venne ordinato sacerdote.
Oratore molto apprezzato da papa Alessandro VI, fu in contatto con i maggiori intellettuali del suo tempo: fu in corrispondenza con l'umanista fiorentino Marsilio Ficino, con Giovanni Pontano (che gli dedicò il dialogo Ægidius) e gli intellettuali della sua Accademia di Napoli.
Fu uno dei più stretti collaboratori di papa Giulio II, che accompagnò nella sua missione contro Bologna e che lo inviò come nunzio apostolico a Venezia e Napoli per ottenere l'appoggio di quegli stati alla crociata progettata dal pontefice: venne anche inviato nella città ribelle di Perugia e ad Urbino; il nuovo papa, Leone X, gli affidò la mediazione tra l'imperatore Massimiliano I e la Repubblica di Venezia.
A nome del Sommo Pontefice, il 3 maggio 1512 inaugurò i lavori del Concilio Lateranense V pronunciando un'accorata allocuzione in cui parlò con franchezza dei mali della Chiesa.
Il papa lo innalzò anche alla dignità cardinalizia nel concistoro del 1º luglio 1517: gli fu assegnato il titolo di San Bartolomeo all'Isola e in seguito lui optò per quelli di San Matteo in Merulana e San Marcello; venne nominato protettore dell'Ordine degli Eremitani di Sant'Agostino e legato pontificio in Spagna; fu anche governatore di diverse città dello Stato Pontificio.
Il 2 dicembre 1523 venne eletto vescovo di Viterbo: l'anno successivo venne nominato patriarca latino di Costantinopoli e amministratore apostolico dell'arcidiocesi di Zara. Fu infine nominato vescovo di Lanciano (10 aprile 1532). Amministrò la diocesi lancianese a titolo di commenda.
Morì a Roma nel 1532 e venne sepolto nella chiesa di Sant'Agostino: la sua ricca biblioteca venne dispersa durante il Sacco di Roma del 1527.

* 1989 - Dolores Ibárruri Gómez detta la Pasionaria (Abanto-Zierbena, 9 dicembre 1895 – Madrid, 12 novembre 1989) fu una donna politica, attivista e antifascista spagnola, già segretaria generale e poi presidente del PCE (1944-1960), e membro del parlamento spagnolo prima della dittatura franchista (1936) e dopo il ritorno della Spagna alla democrazia (1977-1979).

«¡Antes morir de pie que vivir de rodillas! »
«¡No pasarán! » (Dolores Ibárruri, 1936)


Il suo vero nome era Isidora Ibárruri Gómez.
Nacque in una famiglia di minatori, fu l'ottava di undici figli. Desiderava dedicarsi all'insegnamento, ma la sua famiglia non poteva permettersi di pagarle gli studi. Nel 1916, all'età di vent'anni, sposò Julian Ruiz, un minatore e attivista politico. Ebbe sei figli, ma quattro morirono prima dell'età adulta.
Dopo la sua partecipazione allo sciopero generale del 1917, Ruiz venne imprigionato, il che aggravò le condizioni economiche della famiglia. La Ibárruri studiò gli scritti di Karl Marx e si unì al Partito Comunista (PCE). Scrisse articoli per El Minero Vizcaíno, quotidiano dei minatori, sotto lo pseudonimo di Pasionaria, il fiore della passione.

Anni venti
Nel 1920, venne eletta nel Comitato Provinciale del Partito Comunista Basco; nel 1930 fu eletta nel Comitato Centrale del Partito Comunista Spagnolo.
Con l'avvento della Seconda repubblica nel 1931, si spostò a Madrid, dove divenne editore del quotidiano di sinistra, Mundo Obrero (Mondo Operaio). Lavorò per il miglioramento della condizione femminile.[2] In seguito venne promossa all'Ufficio politico del Comitato Centrale del Partito. A causa delle sue attività, venne arrestata e imprigionata diverse volte, a partire dallo stesso anno 1931.[3] La sua abilità oratoria la rese una dei principali rappresentanti del PCE. Fu una delegata dell'Internazionale Comunista (Comintern) a Mosca nel 1933.

Anni trenta e quaranta
Venne eletta alle Cortes (Parlamento) nel 1936, e fece una campagna per il miglioramento delle condizioni lavorative, abitative e sanitarie. Con lo scoppio della Guerra Civile Spagnola, innalzò la sua voce in difesa della Repubblica con il famoso slogan ¡No pasarán! ("Non passeranno"). I suoi discorsi conquistarono molti, specialmente donne, alla causa antifascista (contro il nascente franchismo di Francisco Franco). Prese parte a diversi comitati, con personalità quali Palmiro Togliatti, per ottenere aiuto per la causa Repubblicana. Cionondimeno, dopo tre sanguinosi anni, nel 1939, con la caduta di Madrid in mano ai franchisti, le forze fasciste prevalsero. La Ibárruri andò in esilio in Unione Sovietica, dove continuò la sua attività politica. Il suo unico figlio, Rubén, si unì all'Armata Rossa, e morì nella Battaglia di Stalingrado nel 1942.
Nel maggio 1944 divenne Segretario Generale del PCE, una posizione che mantenne fino al 1960, quando prese il titolo di Presidente del PCE, che mantenne fino alla morte.

Anni sessanta
Agli inizi degli anni sessanta le venne concessa la cittadinanza sovietica. Il suo lavoro politico venne riconosciuto durante quegli anni e ricevette una laurea honoris causa nel 1961 dall'Università di Mosca. Ricevette il Premio Lenin per la pace (1964) e l'Ordine di Lenin (1965). La sua autobiografia, No Pasarán, fu pubblicata nel 1966.
Dopo la morte di Francisco Franco, nel 1975, ritornò nella sua terra natia. Venne eletta come deputato della Cortes nel giugno 1977, nelle prime elezioni libere dopo la restaurazione della democrazia.
Dolores Ibárruri morì di polmonite a Madrid, all'età di 93 anni.

* 1994 - Wilma Glodean Rudolph (Saint Bethlehem, 23 giugno 1940 – Brentwood, 12 novembre 1994) è stata un'atleta statunitense, specializzata nella velocità e vincitrice di 3 medaglie d'oro alle Olimpiadi di Roma nel 1960. La sua storia commosse il mondo perché da bambina era stata colpita da poliomielite.

* 1998 - Niklas Luhmann (Lüneburg, 8 dicembre 1927 – Oerlinghausen, 12 novembre 1998) è stato un sociologo tedesco.
Uno dei maggiori esponenti della sociologia tedesca del XX secolo, Luhmann applicò alla società la teoria dei sistemi sociali (sociologia), che ebbe un forte riscontro anche nel campo della filosofia.
Niklas Luhmann nasce l’8 dicembre del 1927 a Lüneburg, nell’attuale Land della Sassonia. Il periodo è conosciuto nella storia tedesca come Repubblica di Weimar (1919-1933). Nel 1949 conseguì la sua laurea in giurisprudenza presso l’Università di Freiburg/Breisgau ed iniziò subito dopo la pratica legale. Lavorò inizialmente presso l’Alta Corte Amministrativa di Lüneburg occupandosi del sistema di archiviazione delle decisioni della corte e diventando successivamente un funzionario pubblico del Ministero dell’Educazione e della Cultura della Bassa Sassonia dove fu coinvolto in uno dei progetti di ricostruzione post-bellica volto a studiare sistemi di compensazione per le ingiustizie perpetrate durante il periodo nazista.
Nel corso di questo periodo ebbe tuttavia modo di leggere durante il tempo libero i testi di Cartesio, Kant e le teorie funzionaliste di Bronislaw Malinowski, di A. F. Radcliffe-Brown e di Humberto Maturana. La sua formazione teorica fu influenzata tanto da queste letture, quanto dal prendere parte, in qualità di funzionario dell’amministrazione pubblica, alle attività di ricostruzione della Germania dopo il periodo post-bellico. In questo periodo Luhmann progetta e realizza inoltre il suo primo sistema di archiviazione (lo Zettelkasten) che sarà sostituito in seguito da un altro, di nuova concezione, che continuerà a sviluppare per tutto il corso della sua vita. Per la “prova su strada” del suo nuovo strumento di lavoro Luhmann scelse di archiviare le sue letture di Husserl.
Durante gli anni ’60 i compiti amministrativi affidatigli iniziarono a farsi più vicini ai suoi interessi intellettuali. Fece dunque richiesta di passare un anno di studi (1960-1961) negli Stati Uniti ad Harvard per studiare con Talcott Parsons. Poco dopo il suo ritorno in Germania iniziò la sua attività accademica entrando a far parte del corpo docente della School of the Administrative Science di Speyer. In questi anni Luhmann inizia a riflettere sul perfezionamento della teoria di Talcott Parsons alla luce degli sviluppi intercorsi nel frattempo nei settori della cibernetica e della biologia. Nel 1966, dopo aver seguito per un semestre i corsi di sociologia, conseguì un dottorato di ricerca presso l’Università di Münster. Due suoi libri già pubblicati furono accettati come tesi di dottorato e come volume valido per l’abilitazione all’insegnamento.
Professor Luhmann iniziò così nel 1968, su invito di Helmut Schelsky, la sua attività didattica presso la Facoltà di Sociologia della neonata Università di Bielefeld.
Durante i primi anni ’70 organizzò, con Habermas, un ciclo di seminari congiunti che si svolsero presso il Max Planck Institut di Starnberg. Il dibattito, arricchito da quattro volumi di commenti, fu pubblicato con il titolo Theorie der Gesellschaft oder Sozialtechnologie: Was leistet die Systemforschung?. Il provocatorio titolo, probabilmente scelto da Habermas, etichetta le idee di Luhmann come tecnologia sociale ovvero come la massima espressione di un modello tecnocratico della società. L’ex-funzionario pubblico dell’amministrazione tedesca non si libererà più di questa etichetta che caratterizzerà il suo personaggio come un marchio indelebile secondo forse solo alla proverbiale difficile accessibilità dei suoi scritti.
A partire dai primi anni ’80, Luhmann ha sviluppato con il sud d’Italia e con Raffaele De Giorgi un rapporto speciale culminato con la pubblicazione di "Teoria della Società", e con l’istituzione nel 1988 del Centro Studi sul Rischio presso l’Università degli Studi di Lecce.
La bibliografia completa di Luhmann comprende 40 libri e 350 articoli scientifici scritti nei suoi quaranta anni di carriera. La ragione di tanta prolificità starebbe - secondo quanto ha sempre sostenuto lo stesso Luhmann - nello schedario di riferimenti incrociati alla cui organizzazione e ri-organizzazione sosteneva di dedicare più tempo che alla scrittura dei libri stessi.
Solo dopo il formale pensionamento ed il conferimento dello status di professore emerito trovò il tempo di pubblicare il compendio della sua teoria nei volumi di Die Gesellschaft der Gesellschaft (1997). Il 12 novembre dell’anno successivo, poco prima di compiere il settantunesimo anno di età, Niklas Luhmann muore a causa di un tumore. Anche se la diagnosi ufficiale fu quella di cancro, molte fonti dirette raccontano che Luhmann stesso fosse tutt’altro che convinto di questo. Egli considerò infatti la possibilità che la causa della sua malattia fosse dovuta ad un virus tropicale contratto durante un viaggio svolto anni prima al Cairo in Egitto. Sembra tuttavia che il Tropical Institute di Amburgo, al termine di un check-up, non fu in grado di identificare questo presunto virus.

Pensiero
Teoria dei sistemi sociali

La creazione intellettuale di Luhmann consiste nell'aver applicato alla società la teoria generale dei sistemi, che bisogna distinguere dalla teoria dei sistemi sociali di Talcott Parsons, la teoria dell'evoluzione biologica. Luhmann parte dalla premessa, che gli elementi primari ed unici di un qualsiasi sistema sociale non siano gli agenti principali, ovvero gli uomini, ma gli effetti della comunicazione, ovvero comunicazioni che producono altra comunicazione. Senza comunicazione non esiste nessuna forma di sistema sociale, anzi la chiusura operativa del sistema sociale è operata proprio sul concetto di comunicazione. Tutto ciò che c'è nel sistema sociale è solo ed esclusivamente comunicazione.
Un sistema sociale (sistema chiuso) è in grado di costituirsi, ricostituirsi, ma soprattutto di autogestirsi (autoreferenzialità e autopoiesi). Questo è possibile solo mediante una perenne comunicazione. Luhmann precisa che l'uomo non può essere considerato un sistema di questo tipo, perché in realtà rappresenta un altro tipo di sistema più complesso; il sistema psicologico (coscienza), che a differenza del primo è in grado di pensare. I sistemi sociali invece non pensano, ma agiscono, sotto forma di:

  1. interazione;
  2. organizzazione;
  3. società.

Secondo Luhmann l'osservazione sociologica contiene un elemento problematico. Essa compie ciò che viene descritto in quanto la stessa osservazione è parte dell'oggetto che intende descrivere. In quanto parte della società, l'osservazione deve contenere una componente autologica (deve descrivere anche se stessa nella forma dell'autosservazione).

Comunicazione
Luhmann radicalizza il concetto di comunicazione. E lo definisce come unità o sintesi di tre selezioni: emissione (Mitteilung), informazione e comprensione (quest'ultima intesa come osservazione della differenza delle due precedenti selezioni).

Critica
Le maggiori critiche provengono dalla Scuola di Mannheim (Mannheimer Schule), fondata sul relativismo razionale e critico di Hans Albert e sostenuta dal docente ordinario presso la facoltà di sociologia Hartmut Esser. In particolare viene criticata la metodologia di ricerca. Nessuno degli autori appena citati, tuttavia, può lontanamente essere accostato a un pensatore del livello di Niklas Luhmann. Né per originalità né per spessore culturale e sociologico.

Opere
4. Sistemi sociali (Soziale Systeme - 1984)
5. Erkenntnis als Konstruktion (Conoscenza come Costruzione - 1988) by C.A.
6. La fiducia (Vertrauen - 1989, trad. it. 2002)
7. La società della società (Die Gesellschaft der Gesellschaft - 1997)
8. L'economia della società (Die Wirtschaft der Gesellschaft - 1988)
9. La scienza della società (Die Wissenschaft der Gesellschaft - 1990)
10. Il diritto della società (Das Recht der Gesellschaft - 1993)
11. L'arte della società (Die Kunst der Gesellschaft - 1995)
12. La realtà dei mass-media (Die Realität der Massenmedien - 1996)
13. La politica della società (Die Politik der Gesellschaft - 2000)
14. La religione della società (Die Religion der Gesellschaft - 2000)
15. Il sistema educativo sociale (Das Erziehungssystem der Gesellschaft - 2002)
16. Introduzione alla teoria dei sistemi (Einführung in die Systemtheorie - 2002)
17. Sociologia del diritto (Rechtssoziologie - 1980)
18. Sociologia del rischio (Soziologie des Risikos - 1991)
19. I diritti fondamentali come istituzione (Grundrechte als Institution. Ein Beitrag zur politischen Soziologie - 1965)
20. Organizzazione e decisione (Organisation und Entscheidung - 2000; trad. it. 2002)
21. Theorie der Gesellschaft oder Sozialtechnologie. Was leistet die Systemforschung? (con Jürgen Habermas), Frankfurt a.M., 1974, ISBN 3518063588 - ISBN 9783518063583

Bibliografia
▪ Salvatore Costantino, Sfere di legittimita e processi di legittimazione: Weber, Schmitt, Luhmann, Habermas, Torino, G. Giappichelli, 1994. ISBN 88-348-4050-X
▪ Claudio Baraldi, Giancarlo Corsi, Elena Esposito, Luhmann in Glossario. I concetti fondamentali della teoria dei sistemi sociali. Prefazione di Niklas Luhmann, Milano, FrancoAngeli, 1995. ISBN 88-204-6929-4
▪ Ernesto De Cristofaro, Sovranita in frammenti: la semantica del potere in Michel Foucault e Niklas Luhmann, Verona, Ombre Corte, 2007. ISBN 978-8887009958
▪ Giorgio Manfré, Eros e società-mondo. Luhmann, Marx, Freud, QuattroVenti, Urbino, 2004. ISBN 88-392-0659-0
▪ Giorgio Manfré, La società della società, QuattroVenti, Urbino, 2008 (volume dedicato a Niklas Luhmann in occasione del decennale della sua scomparsa). ISBN 978-88-392-0849-1

* 2006
- Mario Merola (Napoli, 6 aprile 1934 – Castellammare di Stabia, 12 novembre 2006) è stato un cantante e attore italiano.
La sua attività artistica non si è limitata all'interpretazione vocale di brani del repertorio della canzone napoletana, ma è stata anche fondamentale nella rivalutazione del genere musicale-teatrale della sceneggiata, in auge ai primi del Novecento.

- Adam Schaff (Leopoli, 10 marzo 1913 – Varsavia, 12 novembre 2006) è stato un filosofo marxista polacco.
Schaff studiò legge ed economia all'Ecole des Sciences Politiques et Economiques di Parigi, e filosofia in Polonia, specializzandosi in epistemologia. Nel 1945 ricevette la laurea in filosofia all'Università di Mosca, e nel 1948 fece ritorno all'Università di Varsavia. È considerato l'ispiratore del Partito Operaio Unificato Polacco.
Dopo la morte di Stalin nel 1953, Schaff si avvicinò alla scuola di Leszek Kolakowski, caratterizzata da una tendenza più esistenzialista e fenomenologica. In alcune delle sue ultime opere, Schaff tentò di riconciliare il determinismo storico di Marx con l'indeterminismo esistenziale di Sartre, dicendo che l'uomo può essere libero e capace di modificare la propria vita e la propria storia nel momento in cui diviene cosciente del determinismo a cui è soggetto.
Sostenne che Wojciech Jaruzelski dovesse ricevere il Premio Nobel per la Pace.
Fu un membro dell'Accademia delle Scienze Polacca e del Club di Roma.

Opere
Parola e Concetto
Linguaggio e Cognizione
Introduzione alla semantica
Problemi della Teoria della Verità di Marx
Una Filosofia dell'Uomo

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