Il calendario del 12 Agosto
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Eventi
▪ 304 - Sant'Euplio viene decapitato a Catania.
▪ 1099 - Prima crociata: Battaglia di Ascalon - I Crociati sconfiggono i Saraceni e viene fondato il Regno di Gerusalemme, guidato da Goffredo di Buglione.
▪ 1833 - Viene creata la municipalità di Chicago
▪ 1851 - Isaac Singer ottiene il brevetto per la sua macchina da cucito.
▪ 1866 - Armistizio di Cormons tra Italia ed Austria.
▪ 1898
- - Un armistizio pone fine alla Guerra Ispano-Americana.
- - La bandiera hawaiana viene ammainata dal Iolani Palace, in un'elaborata cerimonia di annessione e sostituita dalla bandiera statunitense, ad indicare il trasferimento di sovranità dalla Repubblica delle Hawaii agli Stati Uniti.
▪ 1914 - Prima guerra mondiale
- - Il Regno Unito dichiara guerra all'Austria-Ungheria. Le nazioni dell'Impero Britannico sono automaticamente incluse.
- - La Francia dichiara guerra all'Austria-Ungheria.
▪ 1943 - Seconda guerra mondiale - Castiglione di Sicilia (CT) fu teatro di una feroce rappresaglia dei Nazisti che causò la morte di 16 civili.
▪ 1944 - Seconda guerra mondiale - Sant'Anna di Stazzema (LU), inizia la strage che in pochi giorni causò la morte di oltre 500 civili
▪ 1953
- - Test nucleari: L'Unione Sovietica detona la sua prima bomba all'idrogeno.
- - Un violento sisma di 7,3 gradi della scala Richter colpisce l'isola di Zante. In tutta l'isola solo tre edifici rimasero in piedi.
▪ 1960 - Viene lanciato Echo I, il primo satellite per telecomunicazione.
▪ 1981 - Viene presentato il PC IBM, un personal computer (PC) che sarà lo standard di riferimento, negli anni 1980, per tutti i modelli di PC basati sull'architettura x86.
▪ 1985 - Un Boeing 747 della Japan Airlines, il Volo 123, si schianta sul Monte Ogura, in Giappone, uccidendo 520 persone, nel più grande disastro aereo della storia in cui è rimasto coinvolto un solo aeroplano.
▪ 1992 - Canada, Messico e Stati Uniti completano i negoziati del NAFTA.
▪ 1994 - Si svolge il concerto di Woodstock '94.
▪ 2000 - Il sottomarino nucleare russo Kursk affonda nel Mare di Barents.
Anniversari
▪ 490 a.C. - Fidippide (o Filippide) (... – Atene, 12 agosto 490 a.C.) è stato un militare greco antico, noto per essere stato un leggendario corridore.
La leggenda narra che Milziade, a capo degli eserciti di Atene, dopo la vittoria sui persiani nella battaglia di Maratona (490 a.C.), incaricò Fidippide di recare la buona notizia ad Atene; la distanza tra le città di Maratona ed Atene è di circa 42 km e Fidippide percorse l'intero tragitto di corsa senza mai fermarsi; dopo aver gridato l'annuncio della vittoria di Atene sui Persiani, gridando "Νενικήκαμεν" (Nenikékamen, "abbiamo vinto"), l'araldo crollò al suolo morto, stremato dallo sforzo.
Datazione
I testi che descrivono questo evento riportano una data che, interpretata secondo il calendario ateniese, risulta essere il 12 settembre 490 a.C. Questa data ha da sempre lasciato tutti gli esperti del settore molto scettici sulla morte del maratoneta. Recenti studi hanno però portato ad una revisione della datazione: sembra infatti che negli scritti sia stata usata una data del calendario di Sparta, il che farebbe corrispondere l'evento al 12 agosto del 490 a.C.
I racconti storici indicano che Sparta poté inviare aiuti ad Atene solo dopo la fine di una festa religiosa che coincideva con la luna piena. Questo fatto porta a collocare la vittoria sui persiani il 12 agosto e non il 12 settembre 490 a.C. L'errore di datazione sarebbe dovuto al tedesco August Böckh che nel XIX secolo prese come riferimento il calendario ateniese per determinare la data dell'evento.
Questa nuova versione farebbe risultare l'evento molto più credibile. Con le temperature raggiungibili in tale mese (anche superiori a 40° C) è possibile che sia stato il caldo soffocante ad uccidere l'atleta e non un malessere dovuto allo sforzo (evento poco probabile per tale attività).
Curiosità
La gara olimpica sulla distanza dei 40 km (portati a 42,195 nel 1908) prende il nome di maratona proprio da questo evento.
Pare che a "creare" la figura di Filippide (o Fidippide), sia stato Luciano di Samosata, che si dedicò, tra le altre cose, a raccogliere storie e miti dell'antica Grecia. Infatti, sembra che Fidippide fosse il nome di un antico messaggero greco per nulla collegato alla battaglia di Maratona, mentre il soldato morto dopo l'annuncio pare si chiamasse Tersippo o Eucle. Tuttavia gli storici contemporanei della battaglia (Erodoto, su tutti) non fanno alcun riferimento a tale avvenimento. Dal mito di Filippide e della sua corsa De Coubertin trasse l'ispirazione per la creazione dell'odierna maratona.
▪ 1901 - Francesco Crispi (Ribera, 4 ottobre 1818 – Napoli, 12 agosto 1901) è stato un politico italiano. Fu presidente del Consiglio dei ministri italiano nei periodi 29 luglio 1887 - 6 febbraio 1891 e 15 dicembre 1893 - 10 marzo 1896.
Primi anni
Crispi proveniva da una famiglia arbëreshë di Palazzo Adriano. Nel 1846 iniziò l'attività di avvocato a Napoli. Il 12 gennaio 1848 allo scoppio della rivoluzione indipendentista siciliana a Palermo si affrettò a raggiungere l'isola e prese parte attiva alla guida dell'insurrezione. Dopo la restaurazione del governo borbonico, avvenuta il 15 maggio 1849, fu escluso dai benefici dell'amnistia e costretto a rifugiarsi in Piemonte.
Qui cercò invano di ottenere un impiego come segretario comunale di Verolengo e si ridusse a sbarcare il lunario facendo il giornalista. Coinvolto nella cospirazione mazziniana di Milano del 6 febbraio 1853, fu espulso dal Piemonte e costretto a rifugiarsi a Malta e in seguito a Parigi. A Malta sposò Rosalia Montmasson, donna intraprendente, decisa, coraggiosa, che sarebbe stata l'unica donna tra i Mille di Garibaldi. I due vivono insieme per oltre venticinque anni.
Nel 1858 si trovava ancora nella capitale francese e, secondo quanto affermato da Carlo Di Rudio nel 1908, partecipò attivamente all'attentato dinamitardo di Felice Orsini contro Napoleone III. Espulso anche dalla Francia, raggiunse Mazzini a Londra, dove continuò a cospirare per il riscatto dell'Italia.
Il 15 giugno 1859 rientrò in Italia dopo aver pubblicato una lettera in cui si opponeva all'ingrandimento del Piemonte, autoproclamandosi fautore di uno stato italiano unito e repubblicano. Per due volte quell'anno percorse, in incognito, varie città siciliane, preparando l'insurrezione del 1860.
Aderì[2] alla massoneria, 33° grado del Grande Oriente d'Italia, di cui erano membri Agostino Depretis e Giuseppe Zanardelli.
La spedizione dei mille
Tornato a Genova, organizzò insieme a Bertani, Bixio, Medici e Garibaldi la Spedizione dei Mille e, aggirando con uno stratagemma le esitazioni di Garibaldi, fece in modo che la spedizione prendesse il via il 5 maggio del 1860. Dopo gli sbarchi a Marsala il giorno 11 e a Salemi il 13, Garibaldi fu proclamato dittatore della Sicilia con le parole d'ordine «Italia e Vittorio Emanuele».
Dopo la caduta di Palermo, Crispi fu nominato Ministro dell'Interno e delle Finanze del governo siciliano provvisorio, ma fu presto costretto a dimettersi a seguito dei contrasti fra Garibaldi e gli emissari di Cavour sulla questione dell'immediata annessione all'Italia. Nominato segretario di Garibaldi, Crispi ottenne le dimissioni di Depretis, che Garibaldi aveva nominato dittatore in sua vece, e avrebbe sicuramente continuato ad opporsi risolutamente al Cavour a Napoli, dove era stato nominato da Garibaldi Ministro degli Esteri, se l'arrivo delle truppe regolari italiane non avesse portato all'annessione del Regno delle due Sicilie all'Italia e poi al ritiro di Garibaldi a Caprera e alle dimissioni dello stesso Crispi.
La politica
Nel 1861 si candidò per la sinistra alla Camera dei deputati nel collegio di Palermo, ma venne battuto. Tuttavia aveva presentato la sua candidatura, grazie a un caro amico siciliano, il repubblicano Vincenzo Favara, anche nel collegio di Castelvetrano; qui Crispi, pur essendo sconosciuto ai più, risultò vincitore grazie alla campagna propagandistica svolta dal suo "grande elettore", che organizzò anche una raccolta fondi per consentire al neo-deputato, all'epoca in gravi ristrettezze economiche, di recarsi a Torino per l'inaugurazione del Parlamento. Nella capitale, dove all'inizio condusse una vita grama, incontrò don Bosco, da cui ricevette aiuto e sostentamento.
Alla Camera Crispi acquistò la fama di essere uno dei membri più combattivi e irruenti del partito repubblicano. Nel 1864, tuttavia, si convertì alla fede monarchica, pronunciando la famosa frase, in seguito ripetuta nella sua corrispondenza con Mazzini: «La monarchia ci unisce, la repubblica ci divide».
Nel 1866 declinò la proposta di entrare nel governo Ricasoli e nel 1867 si adoperò per impedire l'invasione dello Stato Pontificio ad opera dei Garibaldini, prevedendo la conseguente reazione francese. Fu comunque lui a salvare Giuseppe Garibaldi, prendendolo in consegna alla stazione di Monterotondo e scortandolo fuori dello Stato Pontificio prima che i francesi potessero catturarlo. Allo scoppio della guerra franco-prussiana del 1870 si adoperò energicamente per impedire la progettata alleanza dell'Italia con la Francia e per trasferire a Roma il governo Lanza. Dopo l'avvento al potere della Sinistra nel novembre 1876 fu eletto Presidente della Camera. Nell'autunno del 1877 si recò a Londra, Parigi e Berlino per una missione di carattere riservato, avendo così occasione di stabilire cordiali relazioni personali con Otto von Bismarck.
Nel frattempo il rapporto con la moglie si fa burrascoso. Lui è sempre più distante e sostiene che le loro nozze non hanno mai avuto validità. Il 26 gennaio 1878 prende in moglie Lina Barbagallo, giovane e avvenente leccese, di nobile ceppo borbonico, dalla quale aveva avuto una figlia cinque anni prima. Il matrimonio è celebrato in casa perché nessuno sapesse niente. Nonostante gli sforzi, però, la notizia trapela e la stampa lo accusa di bigamia ponendogli alcune domande sulla sua moralità e sull'uso pubblico del suo potere. Ben sei domande dalle colonne de "Il Piccolo", il quotidiano più accanito. I giornali rivendicano il diritto di intervenire sulla questione sottolineandone la valenza pubblica. Crispi replica che sono fatti privati e a quelle sei domande non risponde. Lo scandalo coinvolge anche la regina Margherita di Savoia, la quale si rifiuta pubblicamente di stringere la mano al ministro Crispi, dopo aver presa visione della copia fotografica dell'atto di matrimonio celebrato a Malta. Perde la fiducia del re ed è costretto a dimettersi da ministro. La magistratura apre un'inchiesta per bigamia che si conclude con un giudizio a suo favore, avendo i giudici accertata l'irregolarità formale del matrimonio maltese, dovuta al fatto che il prete celebrante era in quel momento sospeso a divinis per la sua attività patriottica. Un "processo breve", anzi brevissimo. Crispi è ancora forte, nonostante le dimissioni, e la magistratura, piegata alle esigenze politiche, è sensibile al potere dominante.
Per nove anni la carriera politica di Crispi ebbe un periodo di stasi, ma nel 1887 ritornò in carica come Ministro degli Interni nel governo di Agostino Depretis, succedendogli come primo ministro lo stesso anno, a causa della morte del vecchio "camaleonte" della politica, già da tempo facile obiettivo delle critiche dell'opposizione per la disfatta coloniale a Dogali e logorato anche nella salute. Nel 1888 Crispi istituì, sul modello tedesco, la Segreteria della Presidenza del Consiglio dei ministri, ponendovi a capo il magistrato sorrentino Francesco Saverio Gargiulo. Nel 1889 approvò il nuovo codice penale di Giuseppe Zanardelli, che introduceva importanti novità in senso progressista, come la libertà di associazione e di sciopero per la prima volta in Europa e l'abolizione della pena di morte. In campo economico, adottò una politica protezionistica, imponendo dazi doganali sui prodotti commerciali. Sviluppò anche l'apparato industriale soprattutto nella metallurgia e siderurgia, le quali infrastrutture erano completamente assenti.
Nel 1891 Crispi dovette lasciare il governo a di Rudinì. Alla caduta del successivo governo Giolitti, causata dallo scandalo della Banca Romana, Crispi ridivenne primo ministro. In questa occasione il suo governo assunse un carattere sempre più conservatore e autoritario (e per questo fu celebrato dal regime fascista come il proprio precursore), reprimendo con severità i disordini operai, fra cui i Fasci siciliani, e sciogliendo nel 1894 il Partito Socialista. Diede impulso anche all'apparato industriale, sostenendo la metallurgia e la siderurgia, industrie pesanti che al tempo erano completamente assenti in Italia.
Ebbe in questo periodo come suo segretario personale, lo scrittore scapigliato e diplomatico milanese Carlo Dossi.
Una delle sue prime iniziative da capo del governo fu quella di recarsi in visita presso Bismarck, che desiderava consultare riguardo il funzionamento della Triplice Alleanza. Basando la propria politica estera su tale alleanza, integrata dal trattato navale con la Gran Bretagna (il cosiddetto naval entente). In politica interna Crispi completò l'adozione dei codici sanitario e commerciale e riformò l'amministrazione della giustizia.
La disfatta di Adua, nel 1896, provocò la definitiva crisi del suo governo e la sua uscita dalla scena politica. Crispi fece un'ultima apparizione pubblica a Roma quattro anni più tardi, per assistere defilato ai funerali del re Umberto I, il sovrano amico che aveva condiviso il suo ideale di 'politica di potenza' per l'Italia unita. Morì a Napoli il 12 agosto 1901.
▪ 1955 - Paul Thomas Mann (Lubecca, 6 giugno 1875 – Zurigo, 12 agosto 1955) è stato uno scrittore e saggista tedesco. Premio Nobel nel 1929, è considerato una delle figure di maggior rilievo della letteratura europea del Novecento.
Paul Thomas Mann nasce a Lubecca, in Germania, secondogenito di Thomas Johann Heinrich Mann, senatore e facoltoso commerciante, e di Júlia da Silva Bruhns, nata in Brasile ma emigrata in Germania all'età di sette anni. Nonostante la confessione cattolica della madre, Mann viene battezzato secondo la fede luterana del padre. Nel 1892 il padre muore, la ditta di famiglia è liquidata e la madre si trasferisce con i figli a Monaco di Baviera, dove Mann risiederà fino al 1933. Fratello minore di Heinrich Mann, anch'egli scrittore, si dedica fin da giovanissimo al giornalismo e alla letteratura, scrivendo nel 1893 schizzi di prosa e saggi per la rivista Der Frühlingssturm (La Tempesta Primaverile) da lui coedita.
Dal 1894 lavora in una compagnia di assicurazioni per poi rinunciare, nel 1895, alla professione borghese e diventare scrittore a tempo pieno. Il primo racconto breve, Il piccolo signor Friedemann (Der Kleine Herr Friedemann), sarà pubblicato nel 1898. Intanto, durante un lungo soggiorno con il fratello Heinrich, a Palestrina e Roma tra il 1896 e il 1898, inizia a lavorare al suo romanzo più famoso, I Buddenbrook che, pubblicato poi nel 1901, riceverà un notevole successo. L'11 febbraio 1905 sposa Katharina (Katja), nipote della propugnatrice dei diritti della donna Hedwig Dohm, dalla quale avrà sei figli.
Nel 1929 gli viene conferito il Premio Nobel per la letteratura.
Nel gennaio del 1933 Thomas Mann tiene una celebre conferenza all'Università di Monaco, che costituisce la sua ultima apparizione pubblica in Germania: Dolore e grandezza di Richard Wagner. In quell'occasione lo scrittore - grande appassionato wagneriano - critica i legami tra il Nazismo e l'arte tedesca, dei quali la musica di Wagner sembra il simbolo più autentico. La conferenza infastidisce non poco i nazionalisti presenti in sala, proprio in quei giorni che vedono l'ascesa di Hitler al potere. Mann si trasferisce immediatamente all'estero, stabilendosi prima a Küsnacht, presso Zurigo, poi negli Stati Uniti, a Pacific Palisades Los Angeles, località che già ospita una nutrita comunità di esuli tedeschi.
Nel 1952 fa ritorno in Svizzera, ma non in Germania, nonostante sia stato proposto come primo Presidente della Repubblica. Muore di arteriosclerosi a Kilchberg, presso Zurigo, il 12 agosto del 1955.
Fra i numerosi riconoscimenti ottenuti, oltre al Premio Nobel, ricordiamo il "Goethe-Preis" della città di Francoforte e la cittadinanza onoraria della sua città natale.
Opere
Il primo romanzo di Mann, I Buddenbrook, pubblicato all'età di ventisei anni, riscosse immediatamente un notevole successo di pubblico in Germania. Opera dal forte carattere autobiografico, narra della ascesa e caduta di una ricca famiglia di mercanti, seguendone le vicende attraverso diverse generazioni. Anticipando alcuni tratti distintivi di tutta la produzione successiva, all'acuta analisi e descrizione psicologica dei personaggi si affianca una altrettanto attenta osservazione della società e dei suoi mutamenti nell'Europa dei primi anni del XX secolo.
A I Buddenbrook fecero seguito una serie di racconti e novelle, tra i quali si ricorda in particolare Tonio Kröger (1903) e La morte a Venezia (1912). Il romanzo La montagna incantata (1924), concepito anch'esso in un primo momento come racconto breve, poi elaborato in un lavoro di più ampio respiro, tratta della formazione umana e spirituale del giovane ingegnere Hans Castorp durante anni di permanenza in un sanatorio sulle Alpi svizzere.
Tra il 1933 e il 1942, Mann pubblicò la tetralogia Giuseppe e i suoi fratelli, ricca rielaborazione della storia di Giuseppe, tratta dalla Genesi, e considerata una dei suoi lavori più significativi. Con il romanzo Lotte a Weimar del 1939, Mann ritornò al mondo de I dolori del giovane Werther di Goethe, mentre Doctor Faustus, del 1947, narra la storia del compositore Adrian Leverkühn e della corruzione della cultura tedesca negli anni precedenti la seconda guerra mondiale. Un ultimo grande romanzo, Le confessioni del cavaliere d'industria Felix Krull, pubblicato incompleto nel 1954, rimase incompiuto alla morte dello scrittore.
Le opere di Mann sullo schermo
Diverse opere di Thomas Mann ebbero una trasposizione cinematografica o televisiva. Tra queste ricordiamo le versioni:
▪ del romanzo Confessioni del cavaliere d'industria Felix Krull:
▪ 1957 Le confessioni del filibustiere Felix Krull diretto dal regista Kurt Hoffmann, interpretato da Horst Buchholz (Felix), Liselotte Pulver (Zaza), Ingrid Andree (Zouzou), Paul Dahlke (professor Kuckuck). Vincitore nel 1958 del Golden Globe per il miglior film straniero in lingua straniera
▪ 1981 Bekenntnisse des Hochstaplers Felix Krull film tv diretto da Bernhard Sinkel ed interpetato da John Moulder-Brown, Magali Noël, Fernando Rey
▪ del romanzo I Buddenbrook:
▪ 1959 Buddenbrooks di Alfred Weidenmann, con Lil Dagover, Hansjörg Felmy, Hanns Lothar, Nadja Tiller, Werner Hinz, Lilo Pulver
▪ 1971 I Buddenbrook sceneggiato televisivo RAI di Edmo Fenoglio, con Nando Gazzolo, Ileana Ghione, Valentina Cortese, Paolo Stoppa
▪ 1979 Die Buddenbrooks film tv in undici puntate di Franz Peter Wirth
▪ 2008 Die Buddenbrooks film tv di Heinrich Breloer con Armin Mueller-Stahl, Mark Waschke, August Diehl, Jessica Schwarz.
▪ 1971 Morte a Venezia di Luchino Visconti, con Dirk Bogarde, Björn Andrésen, Silvana Mangano, Romolo Valli
▪ 1974 Lotte in Weimar di Egon Günther, protagonista Lilli Palmer
▪ 1982 La montagna incantata di Hans W. Geißendörfer, con Christoph Eichorn, Rod Steiger, Marie-France Pisier
▪ 1956 - Gianpiero Combi (Torino, 20 novembre 1902 – Imperia, 12 agosto 1956) è stato un calciatore italiano, di ruolo portiere, campione del Mondo con la Nazionale italiana nel 1934. Morì prematuramente a causa di un infarto. È considerato uno dei migliori portieri dell'ante-guerra, insieme a Ricardo Zamora e František Plánička
▪ 1964 - Ian Lancaster Fleming (Londra, 28 maggio 1908 – Canterbury, 12 agosto 1964) è stato un giornalista, militare e scrittore inglese.
Divenne e tuttora è ritenuto famoso per aver creato nei suoi romanzi il finzionale agente segreto James Bond, nome in codice 007, dando vita ad un nuova visione della letteratura gialla inglese. Oltre ad essere scrittore, Ian Fleming fu un soldato durante la seconda guerra mondiale venendo arruolato nel Servizio Informazioni della Marina alle dipendenze dell’ammiraglio Godfrey e un giornalista di discreto successo e fama. Sebbene nei primi anni della sua carriera come scrittore, ovvero dal 1952 data di pubblicazione del suo primo romanzo Casinò Royale, Fleming non avesse avuto apprezzamenti da pubblico e critica, col passare degli anni, e in particolar modo dal 1962 anno di approdo nelle sale cinematografiche della primo film ufficiale di James Bond, "Agente 007 - Licenza di uccidere" con Sean Connery, l'autore inglese fu rivalutato e ad oggi rappresenta uno dei più significativi scrittori inglesi del Novecento.
«Ho sempre fumato, bevuto e amato troppo. In effetti non ho vissuto troppo a lungo, ma troppo intensamente. Un giorno il granchio di ferro mi agguanterà, e allora morirò di troppa vita»
▪ 1982 - Henry Jaynes Fonda (Grand Island, 16 maggio 1905 – Los Angeles, 12 agosto 1982) è stato un attore statunitense.
La sua immagine cinematografica è legata a personaggi di spiccata integrità morale.
Fonda fece i primi passi da attore a Broadway, e fece il suo debutto a Hollywood nel 1935. La sua carriera ebbe una svolta dopo la sua interpretazione come Tom Joad nel film Furore (The Grapes of Wrath), un adattamento di un romanzo scritto da John Steinbeck in cui quest'ultimo parlava di una famiglia dell'Oklahoma che si spostò nell'ovest degli Stati Uniti durante il Dust Bowl. In quasi cinque decenni a Hollywood, Henry Fonda si coltivò una forte e attraente immagine nello schermo in classici come Alba fatale (The Ox-Bow Incident), Mister Roberts e La parola ai giurati (12 Angry Men). In seguito, prese la parte di un misterioso cattivo in C'era una volta il West (Once Upon a Time in the West) di Sergio Leone, e ruoli più leggeri come nella commedia familiare Appuntamento sotto il letto (Yours, Mine and Ours) con Lucille Ball.
È il patriarca di una famiglia di celebri attori, che include i figli Jane Fonda e Peter Fonda ed i nipoti Bridget Fonda e Troy Garity. Soprannominato "Hank" dai suoi cari, nel 1999 venne nominato sesto tra le migliori star maschili di tutti i tempi dall'American Film Institute.)
▪ 1994 - Anton Giulio Majano (Chieti, 5 luglio 1909 – Marino, 12 agosto 1994) è stato un regista e sceneggiatore italiano. .
È stato uno dei "padri" del teleromanzo italiano. Proveniente «da alcune esperienze cinematografiche non eccelse, ma con un buon corredo letterario alle spalle, Majano si applicò sin dall'ora zero della nostra TV (leggi: la televisione italiana) alla formula dello "sceneggiato", mediandola dalle trascrizioni cinematografiche dei romanzi di vasto successo popolare realizzate soprattutto dal cinema hollywoodiano».
Per oltre trent'anni ha quindi legato il suo nome a sceneggiati televisivi che hanno fatto la storia della televisione italiana, dirigendo attori come Alberto Lupo, Virna Lisi, Romolo Valli, Lea Massari e tantissimi altri. Numerosi sono stati i suoi lavori anche nella prosa radiofonica, sia nell'EIAR che nella RAI, dalla fine degli anni trenta agli anni sessanta
▪ 2003 - Walter Jackson Ong (Kansas City, 30 novembre 1912 – Saint Louis, 12 agosto 2003) è stato un religioso, antropologo, filosofo, insegnante di letteratura inglese e storico delle culture e delle religioni statunitense.
Nato da padre protestante e da madre cattolica venne cresciuto nella fede cattolica. Nel 1933 ricevette il Bachelor presso il "Rockhurst College", dove si diplomò in latino. Nel periodo che trascorse a Rockhurst fondò l'Alpha Delta Gammaun, capitolo della Fraternità Cattolica. Ong lavorò nel mondo della stampa e dell'editoria prima di entrare a far parte della Compagnia di Gesù, nel 1935 ed essere ordinato sacerdote cattolico nel 1946.
Nel 1941 conseguì un master in lingua inglese presso l'Università di San Louis; la sua tesi sul ritmo della poesia di Gerard Manley Hopkins venne supervisionata da un giovane Marshall McLuhan.
Ong conseguì in seguito, sempre presso la stessa università, le specializzazioni in filosofia e in teologia.
Dopo aver completato la sua tesi, sul logico e riformatore del sistema scolastico francese Peter Ramus (1515-1572), sotto la supervisione di Perry Miller all'Università di Harvard nel 1954, Ong tornò all'Università di Saint Louis, dove insegnò per i trent'anni successivi.
Nel 1955 conseguì il Ph.D. in lingua Inglese presso l'Università di Harvard e nel 1963 il governo francese lo onorò per il suo lavoro su Ramus eleggendolo Chevalier de l'Ordre des Palmes académiques.
Nel 1966-1967 Ong fu tra i 14 membri della commissione speciale per l'istruzione nominata dalla Casa Bianca che fece la propria relazione al presidente Lyndon Johnson.
Nel 1971 fu eletto membro dell'Accademia Americana delle Arti e delle Scienze. Nell'aprile e nel maggio del 1974 rivestì l'incarico di Lincoln Lecturer , presenziando a conferenze in lingua francese in Camerun, nello Zaire, nel Senegal e in inglese in Nigeria. Nel 1978 Ong venne eletto presidente della Modern Language Association of America. Fu sempre molto attivo nel circuito delle conferenze nonché nelle organizzazioni professionali.
Opere
Fra le opere che ha pubblicato vanno soprattutto ricordate Interfacce della parola (1977) ed Oralità e scrittura. Le tecnologie della parola (titolo originale:Orality and Literacy. The Technologizing of the Word) che venne pubblicato nel 1982 in Inghilterra in una collana diretta da Terence Hawkes.
Il libro, come si legge nella Introduzione all'edizione italiana di Rosamaria Loretelli "è un'importante opera di sintesi, che magistralmente delinea la storia delle varie tappe del cammino percorso dalla civiltà occidentale nel suo trascorrere dall'oralità alla completa interiorizzazione della scrittura".
Paragonando le società ad oralità diffusa con quelle che utilizzavano la scrittura, ha illustrato esaurientemente come l'introduzione di quest'ultima abbia profondamente mutato il pensiero delle società interessate dal fenomeno.
Ma risalgono già agli anni quaranta i primi scritti scientifici di Ong dove si può già percepire il suo interesse per i mezzi della trasmissione della conoscenza e come il suo effetto ricadesse sulla percezione dell'uomo. Tema ricorrente che verrà ripreso in tutte le sue opere.
Sempre improntato a questa tesi è Ramus, Method and the Decay of Dalogue, opera che ispirò La galassia Gutenberg scritta nel 1962 da McLuhan, e che esamina quello che è stato "il ruolo della visualizzazione nella logica e nella filosofia del tardo medioevo, nonché della sistematizzazione e della chiusura disciplinare proposte dalla riforma pedagogica ramista".
Seguirono quindi studi significativi presso alcuni gruppi etnici di scarsa alfabetizzazione dei quali studiò la particolare componente aggressiva, il significato del linguaggio espresso dai tamburi africani oltre alla funzione della retorica e del latino nella storia dell'insegnamento accademico e ancora compì analisi di carattere letterario su William Shakespeare, la Bibbia, la Riforma e Controriforma, la prosa della Tudor di Milton, Swift, Coleridge e gli aspetti della cultura odierna di carattere popolare.
Nelle opere successive, l'autore continuerà a dare un'impronta decisamente mirata a quella che presto si poté considerare la sua ipotesi come una ormai definitiva interpretazione.