Il calendario del 10 Luglio
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Eventi
▪ 48 a.C. - Battaglia di Dyrrhachium (48 a.C.), Giulio Cesare evita a malapena una sconfitta disastrosa di Pompeo in Macedonia
▪ 138 - Roma: Antonino Pio è acclamato dal popolo Imperatore romano
▪ 1304 - Brucia la prima Loggia di Orsanmichele di Arnolfo di Cambio a Firenze
▪ 1690 - Guglielmo III sconfigge Giacomo II sul fiume Boyne
▪ 1778 - rivoluzione americana: Luigi XVI di Francia dichiara guerra al Regno di Gran Bretagna
▪ 1821 - Gli Stati Uniti prendono possesso della Florida, appena acquistata dalla Spagna
▪ 1925
- - Viene fondata l'agenzia di stampa ufficiale dell'Unione Sovietica, la TASS
- - Processo Scopes: A Dayton (Tennessee), inizia il cosiddetto "processo della scimmia", con John T. Scopes, un giovane insegnante di scienze, accusato di insegnare la teorie dell'evoluzione, in violazione delle leggi dello stato del Tennessee
▪ 1940
- - seconda guerra mondiale: Viene istituito il governo della Francia di Vichy
- - seconda guerra mondiale: Battaglia d'Inghilterra - La Luftwaffe inizia a colpire i convogli britannici nella Manica dando il via alla battaglia (questa data è contestata)
▪ 1943 - Le truppe anglo-americane sbarcano in Sicilia
▪ 1962 - Telstar, il primo satellite per telecomunicazioni del mondo, viene lanciato in orbita
▪ 1973 - Le Bahamas ottengono la piena indipendenza all'interno del Commonwealth
▪ 1976 - Disastro diossina a Seveso
▪ 1985
- - Dopo una valanga di proteste dovute al cambio della sua formula (vedi New Coke), la Coca-Cola reintroduce la vecchia formula
- - Il vascello di Greenpeace, il Rainbow Warrior viene affondato con una carica esplosiva nella baia di Auckland, Nuova Zelanda, da agenti del DGSE francese
▪ 1991 - Boris Yeltsin inizia il suo periodo di 5 anni come presidente della Russia
▪ 1992 - A Miami, Florida, l'ex leader panamense Manuel Noriega viene condannato a 40 anni di prigione per traffico di droga
▪ 1997 - Londra, scienziati divulgano i risultati delle loro analisi del DNA di uno scheletro di Uomo di Neandertal, che supportano la teorie dell'evoluzione umana fuori dall'Africa, collocando l'Eva africana da 100.000 a 200.000 anni fa
▪ 1998 - La Diocesi di Dallas concorda di pagare 23,4 milioni di dollari a nove ex-chierichetti che sostennero di aver subito abusi sessuali dall'ex-prete Rudolph Kos
▪ 2000 - Nella Nigeria meridionale, una tubatura di un oleodotto esplode uccidendo circa 250 persone che stavano raccattando del gasolio
▪ 2002 - Ad un'asta di Sotheby's, il dipinto Il massacro degli innocenti di Pieter Paul Rubens viene venduto per 49,5 milioni di sterline a Lord Thomson
Anniversari
▪ 138 - Publio Elio Traiano Adriano noto semplicemente come Adriano (latino: Publius Ælius Traianus Hadrianus; Italica, 24 gennaio 76 – Baia, 10 luglio 138) è stato un imperatore romano della dinastia degli imperatori adottivi che regnò dal 117 alla sua morte.
Adriano e l'esercito
Il regno di Adriano fu caratterizzato da una generale pausa nelle operazioni militari. Egli abbandonò le conquiste di Traiano in Mesopotamia, considerandole giustamente indifendibili, a causa dell'immane sforzo logistico necessario per far giungere rifornimenti a quelle latitudini. La politica di Adriano fu tesa a tracciare confini controllabili a costi sostenibili. Le frontiere più turbolente furono rinforzate con opere di fortificazione permanenti, la più famosa delle quali è il possente Vallo di Adriano in Gran Bretagna. Qui Adriano, dopo aver terminato la conquista del Nord dell'isola, fece costruire una lunga fortificazione per arginare i popoli della Caledonia. Anche la frontiera del Danubio fu rinforzata munendola di strutture di varia natura.
Politiche di tolleranza
Altro caposaldo della politica adrianea fu l'idea di ampliare, quando possibile, i livelli di tolleranza. Si fece promotore di una riforma legislativa per alleggerire la posizione degli schiavi i quali si trovavano in situazioni disumane allorché si verificasse un crimine ai danni del dominus. Anche nei confronti dei cristiani mostrò maggiore tolleranza dei suoi predecessori. Di quest'ultima questione rimane testimonianza, intorno all'anno 122, in un rescritto indirizzato a Gaio Minucio Fundano, proconsole della provincia d'Asia. In esso l'imperatore, a cui era stato richiesto come comportarsi nei confronti dei cristiani e delle accuse a loro rivolte, rispose di procedere nei loro confronti solo in ordine ad eventi circostanziati emergenti da un procedimento giudiziario e non sulla base di accuse generiche.
Politica di Adriano verso il Cristianesimo
Il rescritto è un documento importante per la comprensione della politica di Adriano e del suo predecessore, Traiano, nei confronti dei cristiani: Adriano, infatti, si mosse su un piano analogo, e anche più garantista, rispetto a quello del suo predecessore che si era espresso sull'argomento in un precedente rescritto sollecitato da una richiesta di Plinio il Giovane che, a quel tempo, era legatus Augusti pro praetore in Bitinia e Ponto.
Interpretazione del rescritto
Il significato del rescritto adrianeo, pur confrontato con quello di Traiano, rimane per alcuni studiosi controverso. Se è assodata, infatti, l'affermazione del principio dell'onere della prova da cui far dipendere, in definitiva, la perseguibilità dei cristiani che avessero agito «contro la legge», non è per tutti chiaro, invece, fino a qual punto dovesse spingersi l'assolvimento di quell'onere: se fosse cioè sufficiente provare la sola fattispecie della professione di fede (quello che Plinio nella sua epistola a Traiano chiama il nomen ipsum) o si rendesse invece necessario circostanziare anche la contemporanea presenza di reati ascrivibili all'essere cristiani (flagitia cohaerentia nomini, la distinta fattispecie che Plinio già individuava e suggeriva all'imperatore nell'indirizzargli la sua richiesta).
Marta Sordi, storica dell'antichità greco-romana e del cristianesimo, propendeva per l'interpretazione più favorevole ai cristiani, un'interpretazione a cui peraltro già aderiva l'apologetica cristiana, da Giustino in poi. Secondo la Sordi, Adriano, in linea con la politica del suo predecessore Traiano, avrebbe non solo confermato il divieto di perseguibilità d'ufficio ma vi avrebbe anche aggiunto, di suo, due nuovi elementi:
Il primo di essi la Sordi lo individua in quel passo in cui Adriano afferma la necessità di dover giudicare «secondo la gravità della colpa» (sempre nel caso - beninteso - di una denuncia sorretta da prove). Il riferimento a una graduabilità della colpa escluderebbe, secondo Marta Sordi, che quest'ultima potesse ridursi al solo 'essere cristiani', una fattispecie che poteva rivelarsi vera o falsa, ma che non poteva ammettere graduazioni: bisogna quindi ritenere necessaria l'associazione a un diverso reato, ascrivibile allo status religioso ma non coincidente semplicemente con questo. Questa interpretazione inoltre, sempre secondo la studiosa, sarebbe in sintonia con il tono generale della prosa dell'imperatore, da cui trapela, infine, persino insofferenza nei confronti di possibili derive intolleranti.
L'espressione di questa insofferenza, sottolineata anche da un'interiezione, è contenuta nella frase «ma, per Ercole, se qualcuno accampa pretesti per calunniare, tu, stabilitane la gravità, devi senza indugio punirlo». E proprio in questa frase si rinviene, secondo la Sordi, il secondo elemento di novità rispetto all'atteggiamento del predecessore: la necessità che le conseguenze di azioni prive di prova, e pertanto temerarie e calunniose, dovessero ritorcersi contro gli stessi proponenti.
▪ 1099 - Rodrigo Díaz conte di Bivar (o di Vivar) (Quintanilla Vivar, 1043 – Valencia, 10 luglio 1099) è stato un condottiero spagnolo, meglio conosciuto come El Cid Campeador o Mio Cid (dall'arabo volgare سيدﻱ sīdī, "mio signore"; Campeador invece è la forma spagnola del cognome latino Campi Doctor che significa "campione", vincitore nel combattimento giudiziario o duello). Rodrigo fu un nobile castigliano, guerriero e una figura leggendaria della Reconquista spagnola. Fu signore di Valencia dal 1043 fino all'anno della sua morte.
▪ 1241 - Bernardo di Quintavalle (XIII secolo – Assisi, 10 luglio 1241) è stato un religioso italiano. Fu il primo seguace di Francesco d'Assisi ed è venerato come beato dalla Chiesa cattolica.
Figlio di Quintavalle di Berardello, di condizione agiata, si laureò dottore in utroque iure a Bologna. Successivamente conobbe Francesco d'Assisi e - secondo l'agiografia - era assieme a lui, il 16 aprile 1208, quando ascoltò un predicatore pronunziare un passo del Vangelo secondo Matteo (Mt. 16,24) che lo indusse a spogliarsi dei suoi averi e distribuirne il ricavato ai poveri seguendo l'esempio tracciato da Francesco.
Qualche tempo dopo Bernardo fece ritorno a Bologna come predicatore insieme a Pietro Cattani. Successivamente si trasferì a Firenze.
Tra il 1213 e il 1214, insieme a Francesco, si diresse in Marocco attraverso la Spagna; durante il viaggio fece tappa a Sangüesa, in Navarra, per assistere un infermo, nel luogo in cui sarebbe stato fondato, in seguito, il primo - probabilmente - convento dell'Ordine francescano.
Continuò le sue peregrinazioni per un'altra quindicina d'anni fino a quando non si ritirò in eremitaggio fino al 1240. È sepolto in Assisi, nella Basilica inferiore, vicino alla tomba di San Francesco.
▪ 1976 - Vittorio Occorsio (Roma, 9 aprile 1929 – Roma, 10 luglio 1976) è stato un magistrato italiano, vittima del terrorismo di estrema destra negli anni di piombo.
Frequentò gli studi classici presso il liceo Giulio Cesare per poi laurearsi in giurisprudenza. Magistrato presso il Tribunale di Roma, aveva partecipato al processo per la Strage di Piazza Fontana e ai processi ad Ordine Nuovo.
Nell’aprile del 1976, fu il primo magistrato a occuparsi della loggia massonica segreta denominata loggia P2 e a indagare sui rapporti tra terrorismo neofascista, massoneria ed apparati deviati del Sifar. L'ex ufficiale dei Parà Sandro Saccucci interrogato in carcere gli confidò di appartenere alla massoneria e gli parlò di Licio Gelli e della Loggia P2.
L'attentato
Fu ucciso da Pierluigi Concutelli a Roma la mattina del 10 luglio 1976 mentre si recava in ufficio con la sua auto, colpito da raffiche di mitra.
Movente
Nella sua auto fu rinvenuta la rivendicazione dell'attentato firmata dal Movimento Politico Ordine Nuovo. Nel testo veniva accusato di "avere, per opportunismo carrieristico, servito la dittatura democratica perseguitando i militanti di Ordine Nuovo e le idee di cui essi sono portatori".
Risultanze processuali
Furono condannati per l’omicidio i neofascisti Pierluigi Concutelli e Gianfranco Ferro, come esecutori materiali. Assolti invece altri imputati quali mandanti dell'omicidio; mandanti che non saranno mai individuati
Onorificenze
Alla memoria del magistrato è stato dedicato il parco di Villa Mercede a Roma dopo il restauro ed è intitolata un'aula del Palazzo di Giustizia di Roma.
Medaglia d'oro al valor civile
«Si distingueva per l'eccezionale coraggio nella sua attività di Pubblico Ministero, rappresentando l'espressione vivente del fondamentale principio secondo il quale il giudice è soggetto soltanto alla Legge, principio che Egli, come magistrato, applicava con assoluta imparzialità a garanzia delle istituzioni democratiche. Cadeva vittima di un vile attentato con cui, nell'Uomo, si è voluto deliberatamente colpire la stessa funzione giurisdizionale che non conosce altro indirizzo politico che quello fissato dalla Costituzione. Roma, 10 luglio 1976.»
— Roma, 31 marzo 1977