Società “Amici del pensiero” 12 – Commenti 10: Beneficio e legame

Società Amici del pensiero come beneficio supplementare e legame sociale di produttori secondo il Regime dell’appuntamento.
Fonte:
CulturaCattolica.it
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L’Amicizia del pensiero, Principio di una Costituzione che fa l’uomo donna compresa, procura il beneficio di una legge di produzione, soddisfazione, godimento del frutto senza l’angoscia. Sta all’individuo coltivarne l’interesse e la passione.
Ma la Civiltà non provvede affatto al suo sostegno, lo osservava con precisione e ironia già Freud (54), nei confronti dell’ostilità e indifferenza per il pensiero, malgrado Diritto e Diritti. Il pensiero è sempre stato lasciato solo (55).
La presente Società promuove l’amicizia per il pensiero come legame sociale e beneficio supplementare, quello di un Ordinamento coltivato e condiviso da Amici del pensiero.
Il suo fine è designabile ancora una volta come la “bonifica” freudiana o le “condizioni favorevoli” leopardiane.
Il desiderio di essere Socio di questo beneficio supplementare non può essere suscitato da proselitismo né essere causa di militanza.
Il solo dovere per il Socio è costituito dall’osservanza della triplice Norma fondamentale, non come limite ma come la norma stessa dell’Amicizia senza limiti per il pensiero (56).
Il legame tra i Soci è un legame tra produttori secondo il Regime dell’appuntamento, in cui il mezzo (57) - non la materia - è il partner di lavoro per il frutto. In questa partnership assume significato la massima “ama il tuo prossimo come te stesso” senza i soliti rituali ossessivo-morali dell’“amore per il prossimo”.
Non è prefissata una quantità minima di produzione, né una qualità di essa: l’iniziativa, e il suo esito, deve essere e restare individuale, senza prescrizione né prevenzione (la triplice Norma non è prescrittiva né preventiva).
Non esistono limiti al Regime dell’appuntamento, fuori e dentro la Società, in quanto ogni appuntamento è o può essere d’affari.
In ragione della derivazione della psicoanalisi, e del pensiero di Freud prima di essa, dal pensiero amico, la domanda di affiliazione non dovrà venire accompagnata da un’attestazione riguardante la propria analisi. Non si tratta di esenzione né di fungibilità (58).
Occasione per sottolineare che per questa e solo per questa ragione la “Società Amici del pensiero” non è una Società di psicoanalisi. Neppure tra psicoanalisti c’è legame sociale che non sia mediato dall’Amicizia del e per il pensiero (59).
Salvo eccezioni, questa Società non ha un programma distinto dal suo dichiarato fine, né l’intento di promuovere iniziative a proprio nome. La realizzazione del fine dipende dall’iniziativa, come tale libera, dei suoi Soci.
Tutto il potere è dunque ai Soci, nell’ambito della triplice Norma. Liberi anche di dichiarare l’affiliazione, benché non di prendere iniziative in nome della Società prima di averle proposte alla sua Authority.
A questa Authority è riservata la sola amministrazione della Norma stessa (che sta tra Costituzione del pensiero e il suo Ordinamento semper condendum), magistratura senza magistero né comando o prescrizione ai Soci, liberi di ogni iniziativa nell’Universo.
Essa amministra tale Norma in una duplice incidenza: l’accesso dei Soci alla Società (e la loro permanenza in essa), e l’accesso di atti al Tesoro, che possono essere atti dei Soci stessi, o atti altrui proposti da essi.
L’Authority è il Presidente coadiuvato da un Consiglio da lui nominato.
Si tratteggia qui un’idea generale di Governo: che non governa l’Universo, né i singoli, né la selezione dei singoli (c’è solo autoselezione), né il godimento del Tesoro: governa solo secondo la Norma fondamentale (60).
La Società non ha patrimonio da proventi commerciali. Quello reso disponibile dai Soci si riduce almeno al momento all’espressione comica “pagare alla romana” i Simposi dei Soci (sala, pranzo), oltre a quello del suo Tesoro: tutti i documenti possibili di atti di amicizia del pensiero.
Non è mancata una battuta sull’analogia di questa Società con la Massoneria: raccogliendo la gradevole battuta e paragonando i prodotti a mattoni, si può dire che è una Mattoneria (61).
Il presente Preambolo-Statuto non è depositato in alcuna sede prevista da quell’Ordinamento vigente che chiamiamo Secondo diritto. Esso è depositato nella san(t)a sede individuale di ogni pensiero che se ne pronunci amico, così come già in quella del suo redattore.
Questa Società non è segreta. Essa si fregia di essoterismo a ogni livello senza traccia di esoterismo, e senza iniziazione. Vale la buona fede dell’aspirante-Socio, verificata poi (non testata prima) dalla sua imputabilità, che si augura premiale, secondo la Norma fondamentale dello Statuto.

NOTE
54. Apprezzo, scriveva, la libertà di espressione (parlare, scrivere) dei paesi a regime democratico, ma ciò non fa il peso quanto alla libertà del pensiero.
55. La solitudine non è quella dell’eremita come ne parlo da anni (in Think!) come l’uomo stesso del Regime dell’appuntamento, la cui stanza ha due accessi: all’Universo, agli Amici del pensiero.
La psicoanalisi è un’applicazione dell’Amicizia per il pensiero.
56. Ripetizione su ripetizione: la regola (norma) della psicoanalisi - non omissione, non sistematizzazione - non è che un’applicazione della norma dell’Amicizia senza limiti.
57. Osservo la più che distanza dall’etica (non giuridica) kantiana, in cui l’altro è fine (converrebbe esplorare ciò che questa alata parola cela) e non mezzo, che significa partner. I. Kant confonde partner con materia.
58. La sola idea di autoanalisi esclude dall’affiliazione, non meno di frasi del tipo “Non me ne intendo”.
59. Diversi anni fa si discuteva di quale fosse il “legame tra psicoanalisti”.
60. Questa idea è stata propriamente tratteggiata in “Comunità: legge del corpo. Amici del pensiero”, 2005, articolo incluso nella terza edizione di “Il pensiero di natura”, 2006. La nuova formula completa la formula iniziale e incompleta del pensiero di natura:
(vedi sopra)
61. Mi sono servito di questa parola in qualche articolo di Think!