Società “Amici del pensiero” 10 – Commenti 8: il Giornalismo del pensiero
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Nell’uomo ripensato come una ventiquattr’ore pensante (50), l’Ordine del linguaggio o Enciclopedia è aggiornabile quotidianamente, fino a poter dare luogo a un giornale quotidiano.
E’ questa un’occasione per rivedere i nostri Giornali, anche per ripensare come leggerli, o vederli-ascoltarli nel caso dei Telegiornali. Se è vero che il mezzo è il messaggio, esso può passare a mio mezzo. Converrebbe pensare, invece della nostra paranoia quotidiana (“il mondo che mi circonda”: un pensiero da … pazzi!), quanti sono coloro che lavorano per me - perfino nell’ostilità e nell’indifferenza - senza neppure saperlo. Il paranoico non guarisce perché milita l’ostilità del delirio “mondo che mi circonda” (in tedesco si è arrivati a inventare il neologismo “Umwelt”).
E’ praticabile un giornalismo del pensiero come competenza individuale. Una competenza ottenibile per applicazione, a qualsiasi argomento e notizia, del test della triplice Norma: I. amicizia, II. ostilità, III. indifferenza.
Nell’amicizia del pensiero, o nuova filosofia, il pensiero riaccade come giornalismo per tutte le stagioni, terra e cielo riallineati sulla medesima orizzontale.
Un pensiero redattore giornalmente (51), con rispetto per i Redattori di professione.
Trovo pensabile senza delirare, qualora un Mecenate lo finanziasse, un Quotidiano.
NOTE
50. Sto dando torto a B. Pascal, cognitivista ante litteram: l’uomo non è una canna pensante (tutti sanno che cosa è una ventiquattrore).
In una Conferenza alla “Bocconi” di Milano numerosi anni fa, ho rettificato questa definizione in: l’uomo è una quarantottore pensante, per il fatto di intercalare il sonno e, in questo, il sogno ossia ancora il pensiero, sempre vigile anche quando la coscienza va a dormire.
51. Sto cercando di darne un modesto esempio nel mio Blog quotidiano Think! (e nel suo precedente Bed & Board).