Ius caro factum est

Fonte:
CulturaCattolica.it
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Accade, quando accade, che uno faccia una buona cosa e una sola, nella sua vita, o anche una perla:
a me ciò è accaduto, è questa frase stessa ottenuta sostituendo una parola a un’altra antica, ed equivoca:
non che Giovanni abbia sbagliato, ma il suo verbum o logos non è quello greco, ma ius.

Ho soddisfazione, nel fatto che nella sua complessa e penso completa condensazione in questa frase è implicato l’amore, anzi la rivoluzione dell’amore rispetto all’innamoramento che ne è la negazione ostile come l’Idea o Oggetto “Amore”, il “Dio” potente dell’impotenza e de-menza, “perdere la testa”:
contro la quale negazione ho promosso l’amicizia come Amicizia del pensiero, e l’amore come occorrenza in questa amicizia, donna complice come implice, nel suo ambito (so che ho fatto un nuovo neologismo).

Gesù non ha introdotto l’amore, bensì la rivoluzione dell’amore:
ma noi siamo tornati a prima (un prima greco non ebraico), e a testa bassa cioè umiliata, pur caricando a testa bassa come un bufalo.

Quell’Idea, eterna in quanto Principio dell’Eternità stupidizzante, ha reperibilmente tremila anni (Omero), duemilacinquecento (Platone), ma nella sua potente inesistenza esiste rinforzata da duemila anni dal più terrificante errore della storia del cristianesimo:
infatti questa ne ha fatto il Principio dell’amore di “Dio” negando ostilmente il Rivoluzionario dell’amore, con un tradimento rispetto al quale i tradimenti di Giuda e Pietro (diversi tra loro) sono peccati veniali:
è un errore correlato agli altri due che ora rimenziono appena, ontologia e religione.

L’unico a non caderci è stato Freud (risparmio la rimenzione dei testi), incredibile ma vero!

Ho proposto questa frase, ius caro factum est, sabato 19 giugno 2010 (1) come il motto del nuovo Socio della “Società Amici del pensiero”, appena costituita come il senso della riformata Associazione “Studium Cartello” notarilmente stabilita.

Lo ius è il linguaggio stesso in quanto il dare (atto giuspositivo) nomi agli atti prima che alle cose, anzi agli atti come le prime cose (res, Genesi):
così che l’oggetto cade in sub-ordine all’atto, de-cade dall’infame primato che ha da millenni, e che da più di un secolo definisce ontologicamente, platonicamente, la linguistica (nomi-cose) come secolarizzazione dell’errore cristiano.

NOTE
1. Data dell’Assemblea dei già Soci del prededente “Studium Cartello”, del quale è stato proposto, e votato a maggioranza “bulgara”, il nuovo Statuto come ancillare alla Norma della Società Amici del pensiero.


Milano, mercoledì 23 giugno 2010