I Santi Gheddafi e Ahmadinejad
Pubblichiamo volentieri questo articolo del Dott. Giacomo B. Contri. Lo stesso autore lo considera "un esperimento"; a noi sembra una pro-vocazione, nel senso dell'eccitare a un lavoro chi lo legge. La questione non è di poco conto, anzi è decisiva: il cristianesimo non è una religione. Auguriamo a tutti di leggerlo con profitto- Autore:
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Come i Santi Cirillo e Metodio patroni d’Europa, oggi Gheddafi e prima di lui Ahmadinejad si propongono come i nuovi evangelizzatori dell’Occidente, con esplicito invito a convertirsi all’Islam:
sono stati logici, come già il Profeta Mohammed circa quattordici secoli fa:
logici perché ormai eravamo a un soffio.
C’eravamo un millennio fa, quando Anselmo d’Aosta, “Santo”, ha fatto proprio il primo e unico postulato dell’Islam, quello per cui “Dio” significa “Dio è il più grande”:
dal quale Anselmo ha dedotto geometricamente l’intero cristianesimo, appunto more geometrico (come poi per un altro verso B. Spinoza, il super-scomunicato).
I. Kant ha denominato “argomento ontologico” quello di Anselmo (sul quale almeno Tommaso d’Aquino trovava da ridire), pur avendogli preferito l’argomento etico, e noi vediamo diffusamente un cristianesimo kantizzato (cose da non … credersi!):
… vedo benissimo un kantismo islamico, e d’altronde l’Imperativo categorico è bene assestato nell’Islam:
del resto Kant, che storceva il naso alla religione cristiana, oggi si convertirebbe all’Islam. “nei limiti della pura ragione”.
Ma a ben vedere ci eravamo portati vicini già sedici secoli fa, quando abbiamo classificato il cristianesimo come religione:
trascorsi più di due secoli il Profeta Mohammed ha dedotto, più logicamente di Agostino, che se proprio religio doveva essere, allora quella vera non era la cristiana bensì l’islamica:
tra l’altro, così facendo ha anche scoperto una saldatura Religione-Potere più forte di quella di Costantino.
Sappiamo che l’Islam va pesante con i musulmani convertiti alla religione cristiana, ma la pesantezza non è nella logica bensì nella saldatura tra logica e Potere.
Nella logica non trovo nulla da ridire:
posto L’avvenire di un’illusione di Freud, alla domanda “quale avvenire?” Gheddafi ha inconfutabilmente risposto:
l’Islam, solo l’Islam, e io aggiungo:
l’Islam solo, perché lascio tutta la Religione in monopolio al Profeta Mohammed:
all’Islam potrebbe fare bene sperimentare finalmente i rudi beneficî che derivano dalla solitudine senza sponde, ossia venire privato della frivola favola societaria delle “tre religioni monoteistiche” in oligopolio, o favola dei “tre anelli” fatta per drogare le menti.
Uno dei primi francesi convertiti all’Islam è stato un celebre intellettuale e comunista francese, Roger Garaudy, prima protestante poi cattolico infine islamico (nel 2002 ha ricevuto in Libia il Premio Gheddafi).
L’Islam è il prodotto finale della irreggimentazione religiosa del cristianesimo, cioè di un accanimento religioso che ancor oggi dura duro come il ferro:
mi sento ancora chiedere che cosa mai io voglia dire, mentre è un truismo.
Quell’accanimento è duro e illogico, perché non era in alcun modo religioso il fatto propositivo di un individuo precisamente individuato, Gesù, che con il suo personale cogito aveva formulato proposizioni chiare e distinte, coerenti e consistenti, non bisognose di mutuare da altrove la loro razionalità:
infatti “incarnazione” significa Qualcuno che apprezzava e desiderava diventare e poi restare un uomo come propria soddisfazione (estendibile ad altri), così che “Dio” acquisiva il significato di un progetto al futuro anteriore, ossia di quello che sarà-stato un uomo:
Gesù ha fatto ciò che ha fatto perché questo era il suo principio di piacere:
nulla a che vedere con un Dio che si sarebbe “calato” sulla terra per fare la carità, con moneta di sangue, a noi poveri disgraziati.
Quanto a me non accetterò l’invito di Gheddafi, non perché io abbia un’altra religione ma perché non ne ho nessuna, e non sono interessato ad averne:
senza per questo essere un pagano o un “gentile”, né un miscredente:
non sono né religioso né platonico, una formidabile perfida accoppiata che è stata il Gatto e la Volpe del cristianesimo.
Poiché io, single o eremita, considero la Chiesa come una Società derivante dal cogito irreligioso di Gesù come Istituzione del pensiero, rimango cattolico in tutti gli articoli cattolici - papa, messa, dogmi, sacramenti, diritto -, e non penso proprio che verrò scomunicato per l’irreligione di Gesù:
d’altra parte, non mi disturba il fatto che la maggioranza dei miei Soci in tale Società siano o si credano religiosi, perché pratico la tolleranza nella pace.
Ho lavorato, meditato, a lungo sui cinque articoli per ritrovarli nel cogito di Gesù senza religion-platonismo:
anzitutto mi è piaciuto, dico proprio “piaciuto”, dirmi papista dopo un lungo e appassionante confronto con il protestantesimo e con l’ortodossia orientale che non ne vogliono sapere:
forse non ce la faremo, e Gesù stesso non si faceva … illusioni, ma certo mi piacerebbe vedere - “Lascia che parta il tuo servo Signore” - che ricominciamo dal pensiero di Gesù.
Milano 5 settembre 2010