Lo sguardo che supera la storia

Lettere cattoliche. Pubblichiamo la recensione del libro di sr. Gloria, lieti di questa circostanza, invitandovi a leggerlo e a diffonderlo.
Autore:
Doninelli, Luca
Fonte:
Il Giornale © 10.08.06
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Un libro singolare, denso di vita e non privo di una certa durezza (se­gno di personalità, di non-generici­tà) è Frammenti di bellezza di Maria Glo­ria Riva (edizioni San Paolo, pagg. 150, euro 14). Suora delle Adoratrici Perpe­tue del Ss. Sacramento, l’autrice dedica quest’opera alla fondatrice dell’ordine, suor Maria Maddalena dell’Incarnazio­ne, al secolo Caterina Sordini, di Porto Santo Stefano.
Si tratta non tanto di una biografia in senso stretto, quanto di un paragone tra l’esistenza della beata (1770-1829) e lo sguardo che alcuni grandi pittori (Giotto, Piero della Francesca, Rembrandt, Raffaello e altri) hanno saputo gettare sul mi­stero delle cose. L’arte ci restituisce frammenti di uno sguardo che i santi so­no chiamati a posare sul mondo in modo unitario, rintracciando attraverso la pre­ghiera e il sacrificio i segni dello sguardo stesso di Dio. Molto interessante, nella sua semplicità mai scontata, è il modo in cui l’autrice osserva le anomalie di certi dipinti famosi, attribuendole non già all’imperizia degli artisti ma, al contrario, alla loro capacità di guardare le cose ol­tre il velo delle apparenze. Come nel Noli me tangere di Giotto, dove al corpo di Gesù, completamente girato dalla nostra parte, si contrappone il suo piede visto di profilo; o come nel Ritorno del figliol pro­digo di Rembrandt, con la smaccata diffe­renza nella morfologia delle due mani del padre.
Più interessante ancora, però, è il mo­do in cui la figura di questa grande don­na emerge nel panorama della Chiesa del tempo, delle preoccupazioni che l’animavano e dei problemi che la attraversa­vano, con una significativa sottolineatu­ra (erano gli anni della Rivoluzione Fran­cese) della Passione e della Croce di Cri­sto rispetto ad ogni altro momento della Sua vita. L’accentuazione dell’uno o del­l’altro aspetto della fede a seconda dei tempi appartiene alla natura storica del cristianesimo. Acutamente, monsignor Luigi Negri nella prefazione osserva co­me «la fonte di tutto è la memoria di Cri­sto». Vorrei solo aggiungere che questa memoria è quanto di meno astratto esi­sta: per suor Maria Gloria, l’autrice del libro, la memoria di Cristo acquista radi­ci nell’immedesimazione con la figura della fondatrice dell’ordine.
La salvezza cristiana accade sempre nella storia, dentro circostanze particola­ri, perché ha la stessa dinamica della sto­ria. Accendendo in essa, nel contempo, una fiamma di bellezza che la storia non conosce.