Il Golgota di Jasnagòra
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Le 18 tele seguono molto liberamente lo schema delle classiche quindici stazioni della Via Crucis e offrono del mistero della passione morte e risurrezione del Signore un'interpretazione moderna e intelligentemente attualizzata.
Abbiamo scelto la decima stazione perché il Cristo della Passione è, con sapienza e originalità, associato al Cristo Eucaristico.
Ecco il Golgota: siamo giunti sulla cima. La via dolorosa è terminata, ora la croce attende il corpo di Cristo che solo e nudo, vergognosamente nudo, sta.
Nel delinearne la posa l'artista ha pensato all'adultera, sola e inerme, davanti agli accusatori: "Chi è senza peccato scagli la prima pietra!". Chi è senza peccato pianti il primo chiodo, verrebbe da dire… Là una peccatrice è perdonata, qui l'innocente, che ha assunto una carne di peccato, è condannato. Eppure questa carne di uomo reietto risplende di beltà. Di beltà e di luce come l'ostia che quale sole immacolato sorge dietro al capo di Cristo.
"La mia carne è vita per il mondo" aveva detto Gesù nella sinagoga di Cafarnao e difatti questa carne nuda, riveste di salvezza il mondo intero. Riveste fanciulle innocenti, di candidi abiti, riveste di dignità i sacerdoti, riveste la folla di pace. Persino il cielo non è nudo, tappezzato com'è di stendardi e gonfaloni e del baldacchino sotto il quale troneggia il Santissimo Sacramento.
Chi è senza peccato - gli innocenti - getta petali di rose invece di pietre. Getta petali che rivestono la strada e la croce di colore: è la festa del Corpus Domini, ma Lui, il Signore, è nudo.
Il suo corpo ha il colore del Pane tostato, un Pane preparato per noi nel fuoco della passione. Questa è la verità che sta dietro le nostre processioni, le nuvole d'incenso, i canti e i rintocchi delle campane: dalle sue piaghe siamo stati guariti, per la sua spoliazione noi ci siamo rivestiti di grazia.
Tra la folla guardie vigilano inutilmente: la gente si muove composta ed espressioni gravi ed assorte rimbalzano qua e là. Il ricordo del dolore è ancora vivo, il peso della croce si sente ancora sulle spalle eppure la tensione è dissolta, il dramma è vinto. In un pane luminoso l'ombra della croce è sconfitta: Cristo è Risorto il suo Corpo vive in Dio. Là anche noi vivremo.