Chi dipinge la realtà? Un giorno con San Riccardo

Osservando, ricordando e sorprendendo lo spuntare di una domanda che risveglia il mio io
Autore:
Giuliani, Stefano
Fonte:
CulturaCattolica.it
Vai a "Volti"

La brillante distesa verde del riso si spingeva fin sotto l'azzurra corona dei monti, incisa dal bianco della neve: aprendo uno spazio nuovo alla corsa degli occhi.
Questi cercavano il sole, senza del quale il verde e l'azzurro, che avevano sorpreso anche Vincent, semplicemente non si potrebbero nemmeno immaginare, e la corsa degli occhi non conoscerebbe mai l'inizio.
Ma né davanti né alle spalle, o in alto, si scorgeva, nascosto com'era.
Quel sole di fuoco e dardeggiante, che la domenica precedente, raggiungendo ogni angolo delle risaie e dei campi di mais ricamava di luce la terra al termine del giorno intorpidito dalla calura.
Si era nascosto, ma lavorava, spingeva la vita, e riapparve sulla faccia di Enrico, un cuoco del ristorante addossato al santuario di S. Riccardo, che vicino ai fornelli già preparava qualcosa di buono per i pellegrini in arrivo.
Intanto Leontina, arrivata fin qui dalla lontana Romania, puliva il sagrato aspettando i pellegrini, mentre là in alto nel suo medaglione, incastonato nel timpano, S. Riccardo invitava ad alzare lo sguardo nel cielo, per tuffarsi dentro, alla ricerca.
Agli orecchi del cuore tornò: "Avevi scritto già il mio nome lassù nel cielo..."
Cos'è un giorno? Poca cosa o nulla? No. Non è così. Non è semplicemente una porzione di tempo che fugge, ma il BEL GIORNO; un dono inimmaginabile, in cui una mano tenera e forte, apparentemente invisibile, ti afferra e ti porta nel cielo azzurro velato dalla flotta delle nuvole.