A piedi... 8 - Il Popolo Eletto e il Terzo Tempio
V giorno di viaggio – 1/1/2009 – Monte Tabor – Tiberiade- Autore:
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Sveglia alle sette. Mai svegliato così presto il primo dell'anno! Fuori il sole è chiaro e illumina piane e alture colorate. Finalmente un filo di letizia in cuore: "Signore, mostrati anche oggi". Armanda mi fascia accuratamente la gamba destra. "Chi l'avrebbe pensato che quando ti conobbi a Corvara durante la vacanzina del 1997 saresti diventata la mia fisioterapista?" scherzo, ripensando agli istanti in cui l'avevo conosciuta e a tutto il fiume della mia vita che da allora è passato… che malinconia… quello stesso fiume che mi ha ora portato qui.
- Recito le intenzioni e recitiamo l'Angelus in pullman. Arriviamo al kibbutz Lavi. Troviamo uno che parla italiano che ci spieghi. Accidenti, inizia a farmi male anche il ginocchio sinistro! È assurdo, in tutta la mia vita non ho mai avuto il benché minimo problema agli arti, chissà perché proprio ora… e anche qui non può essere un caso.
- Il kibbutz è bello, c'è una parte adibita ad albergo e dietro il villaggio, abbarbicato sulla cima del colle. Il tizio si chiama Guido, è un italiano di famiglia ebraica che trent'anni fa emigrò qui da Milano. È gentile, ci racconta un po' di tutto del kibbutz, rispondendo alle nostre domande. Concludiamo la visita in sinagoga. Sono veramente ammirato da ciò che essi sono riusciti a costruire! Sono riusciti a creare una società quasi "perfetta", quasi "giusta" per i criteri "umani". Tutto questo, forse, non poteva esser fatto da altri che dal popolo eletto. Già, ci penso nel mirare le parole della Torah scritte sulla parete di fondo della sinagoga. Sono loro, sono loro il Popolo Eletto. Mi resta un po' di amaro nel cuore: io non faccio parte di questo popolo. Mi verrebbe da dire che la Bibbia non sia stata scritta per me…
- Guido ha parole gentili per gli italiani, in particolare per i milanesi, e "i cattolici". Dice che ha un amico cattolico in Israele. Il loro kibbutz è uno dei pochi che ha ancora una esplicita impostazione religiosa. "I Cattolici –dice- sono in mezzo a due fuochi, tra gli Ebrei e i Musulmani. Un giorno bisognerebbe arrivare a fare la pace tra tutti. E allora si costruirà il terzo tempio – conclude sorridendo - bisognerà abbattere qualche moschea." Già, non ci avevo mai pensato. Come sarebbe bello arrivare a edificare il Terzo Tempio! Ci sarà, forse, ma alla fine dei tempi. Però mi sono scoperto a sognare lo stesso avvenire, lo stesso epilogo della storia che sogna questo cortese ebreo, osservante, idealista, ma non estremista, che è partito dalla mia stessa città ma ha avuto una storia così diversa, così lontana dalla mia… in fondo, però, penso ora, il Terzo Tempio esiste già! Lui lo aveva detto: "Lo ricostruirò in tre giorni"… che stupido, è vero, c'è già… manca "solo" il compimento dei tempi che Lo faccia riconoscere a tutti.