A piedi... 19 - Oltre le parole: finalmente nel Santo Sepolcro

X giorno di viaggio – 6/1/2009 Epifania di Nostro Signore – Santo Sepolcro – Betlemme – Betania - Samàr
Fonte:
CulturaCattolica.it
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Sine verbis. Che altro potrei dire?

- Sveglia alle sei... per la prima volta mi alzo a quest’ora senza dire: “Ma chi me lo ha fatto fare?”

- Alba presso la Porta di Damasco! E vicoli della città vecchia, un paio di bambinetti che vanno a scuola e tutto chiuso. Poi l’angusta piazza della Basilica del Santo Sepolcro. Un’unica entrata. Subito davanti all’ingresso è la Pietra dell’Unzione, ma tutta la Basilica ha reliquie straordinarie a ogni angolo. Cripu mi ha mandato un messaggio questa notte chiedendomi di mettere la mano nel buco della croce anche per lei... il buco della croce? Non sapevo... come commentare... che cosa dire...?

- La Basilica dicono che non sia bella, che sia pesante, ma la straordinarietà di ciò che vi è contenuto è tale che l’aspetto estetico non riesce neppure a sfiorarmi, neanche in questo momento che sto scrivendo. Nella Basilica non mi viene neppure da chiedere particolari grazie, mi sorprendo proteso a immedesimarmi in ciò che vi avvenne. E qui la religiosità, il Senso del Mistero non si percepisce nell’aria e nella luce, nei gesti e negli sguardi, nelle situazioni e nelle parole – come dipinge senza pari uno Schubert - ma, più ancora che nel resto della Terrasanta, nelle pietre! Nelle rocce, nei luoghi, nei volumi!

- Subito entrando mi riprometto di venerare poi la Pietra dell’Unzione e ci inerpichiamo per una ripida scala a destra... arriviamo a un luogo con due volte relativamente basse. La prima volta ha al fondo un altare cattolico in cui un prete sta officiando Messa in spagnolo... la seconda, a sinistra, ha il fondo zeppo di decorazioni ortodosse e sotto l’altare vi è il Buco della Croce!! È la Vetta del Calvario!! La Vetta, la Vetta del Calvario, io sono sul luogo esatto dove fu piantata la Croce di Nostro Signore! Il punto di massima abiezione dell’umanità e l’inizio della Salvezza, del riscatto dal dolore!!

- Attendo il mio turno e piangendo mi chino a baciare la Santissima Reliquia. Mi alzo. Di fianco un prete ortodosso sorveglia severamente distribuendo candele a chi le chieda. Ho la prima dimostrazione della diffidenza che regna tra chi custodisce il Sepolcro. Si ode il suono di un organo. C’è una Messa Cattolica al centro della chiesa.

- In realtà è impossibile parlare di un centro, di struttura architettonica, di spazi, è tutto affastellato e sovrapposto, proteso a quelle Reliquie che gridano tutte assieme, urlano, vibrano a testimonio della Verità di Cristo. L’organo fu assemblato di nascosto dai francescani nel corso di una notte, una quindicina di anni fa. Ahimè, nessuna delle altre confessioni cristiane presenti avrebbe mai accettato una modifica, per quanto si trattasse di aggiungere un onore a Nostro Signore. Una volta davanti al fatto compiuto ortodossi, armeni e copti non poterono far altro che arrabbiarsi, ma niente più.

- Raggiungo il cuore di tutto, l’Anasthasis (in greco “Resurrezione”), la grande edicola - edificata su modello della cella del Tempio di Salomone - che racchiude il Sepolcro di Nostro Signore. Davanti si sta celebrando la Messa Cattolica in latino. Più avanti ancora, al centro delle navate, c’è lo spazio degli ortodossi (Catholicòn), che chiude fin quasi a soffocare. L’edicola dell’Anasthasis è ingabbiata in tremendi puntelli di acciaio, mostra evidenti segni di cedimento. Ahimè, non ci si mette d’accordo per il restauro da decenni. Dietro, appiccicata, la misera cappellina dei copti.

- Il sacerdote che ci precede sfora di cinque minuti. Donge esce velocemente dalla sagrestia cattolica e si fionda nell’Anasthasis. Noi dietro. Entro nel luogo più sacro della terra. Là dove, nel corso della storia, v’è la sola tomba rimasta vuota, definitivamente vuota! Non ci sono parole sufficienti. C’è una prima stanza e poi un pertugio che conduce al piccolissimo ambiente nella cui destra c’è la Pietra del Santo Sepolcro. Al centro della prima stanza un frammento della pietra di chiusura del Sepolcro. Donge, la Vale, Cippo, entrano nell’ambiente piccolo. Io sono proprio all’imboccatura, bassa. Intravedo il candore della Lastra. Su un pannello di legno si celebra la Messa. Alla seconda lettura Donge bisbiglia: “Un lettore.” La Vale non ha voluto leggere. Barbara accanto a me mi scaraventa dentro. Io non avrei mai osato. È certamente un qualche Segno. Lì, proprio lì, tremante, leggo la lettura di San Paolo:

Se dunque siete risuscitati con Cristo, cercate le cose del cielo, dov’è Cristo, assiso alla destra del Padre: aspirate alle cose di lassù e non a quelle che son sulla terra. Voi, infatti, siete morti, e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. Ma quando comparirà Cristo, che è la vostra vita, allora anche voi apparirete con Lui nella gloria. (Col 3, 1-14)
Non oso restare.... esco.
Consacrazione! Nel Luogo più Santo! La Pietra è a pochi centimetri da me.

- La Messa termina. Niente canti, vietatissimi dagli ortodossi. Da fuori i Greci premono... abbiamo sforato di cinque minuti, avendo iniziato in ritardo. Fuori mi rendo conto... inservienti sbrigativi, sei o sette preti ortodossi e armeni seduti, che guardano con aria truce... dentro non faccio neanche in tempo a baciare la Pietra del Sepolcro che veniamo tutti cacciati! Che dolore, che dolore, proprio là dove tutto dovrebbe portarti alla santità e al raccoglimento. E la divisione, i più squallidi screzi da bottega, nel popolo di Dio. Fa male, fa proprio male!

- Giriamo per la chiesa. Tomba di Giuseppe d’Arimatea: bruciata (non restaurata). Colonna della Flagellazione. Cappella di Sant’Elena e, scendendo scendendo, cisterna dove fu trovata la Croce.

- Roccia del Monte Golgota: c’è la crepa che fu prodotta da QUEL terremoto. Sì, è tutto vero! Quella crepa che spaccò il monte e la cui vista impressionò profondamente mia madre più di trent’anni fa. Infine la Pietra dell’Unzione e... accodandomi riesco ad andare a baciare il Sepolcro.