Commento Negri

Vogliamo vedere Gesù
Autore:
Negri, Don Luigi
Fonte:
CulturaCattolica.it ©
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1. Sui giovani grava il peso di una ideologia che tende ad inquinare e quindi a distruggere la loro coscienza e il loro cuore di giovani. Non più il rigore ed il livore delle grandi ideologie totalitarie del passato ma un dominio incontrastato della istintività e della reattività che li rende sostanzialmente estranei ad ogni autentica scelta di vita e quindi ad ogni responsabilità umana, ancor prima che cristiana. Accanto ad un diffuso scetticismo teorico, i giovani vivono un ottuso consumismo che tende ad impedire ogni protagonismo della loro propria vita e quindi della storia. Troppo spesso sono spettatori passivi di una vicenda umana che molto più di quanto non si creda tende a trasformarsi in tragedia.
Ma i giovani attendono, molto più di quanto non sembrino coscienti, una autentica parola di Verità e quindi di Libertà, fonte di autentica responsabilità e quindi di creatività umana e storica.
Secondo l'intuizione straordinaria di Gabriel Marcel attendono Uno che dica loro: "Tu puoi non morire".
Il messaggio per la XIX Giornata Mondiale della Gioventù è un nuovo momento (particolarmente intenso e commosso) del dialogo tra Giovanni Paolo II ed i giovani: o meglio, del dialogo tra Cristo ed il cuore dei giovani, propiziato dalla presenza e dalla testimonianza di Giovanni Paolo II.

2. Il Papa dischiude di fronte alla coscienza ed il cuore dei giovani un itinerario di coscienza e di vita di straordinaria chiarezza e di singolare semplicità.
Mi sono tornate in mente le parole su cui ho giocato, tanti anni fa, la mia giovinezza. Il richiamo cristiano, mi fu detto allora, deve essere "chiaro come proposta, elementare nella comunicazione, concreto nella realizzazione".
L'itinerario ha inizio dal desiderio che comunque abita nel cuore dell'uomo di vedere Dio. "Cari giovani, lasciatevi guardare negli occhi da Gesù, perché cresca in voi il desiderio di vedere la Luce, di gustare lo splendore della Verità. Che ne siamo coscienti o no, Dio ci ha creati perché ci ama e affinché lo amassimo a nostra volta. Ecco il perché dell'insopprimibile nostalgia di Dio che l'uomo porta nel cuore: "Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto (Sal. 27,8). Questo Volto - lo sappiamo - Dio ci ha rivelato in Gesù Cristo".
Conoscere Cristo e vivere il rapporto di sequela di Lui significa appartenere realmente e concretamente al mistero della Chiesa. "Lasciate emergere questo desidero e farete l'esperienza meravigliosa dell'incontro con Gesù. Il cristianesimo non è semplicemente una dottrina; è un incontro nella fede con Dio fattosi presente nella nostra storia con l'incarnazione di Gesù.
Cercate con ogni mezzo di rendere possibile questo incontro, guardando a Gesù che vi cerca appassionatamente. Cercatelo con gli occhi di carne attraverso gli avvenimenti della vita e nel volto degli altri; ma cercatelo anche con gli occhi dell'anima per mezzo della preghiera e della meditazione della Parola di Dio, perché "la contemplazione del volto di Cristo non può che ispirarsi a quanto di lui ci dice la Scrittura" (Novo millennio ineunte, 17).
"E non dimenticate di cercare Cristo e di riconoscere la sua presenza nella Chiesa. Essa è come il prolungamento della sua azione salvifica nel tempo e nello spazio. E' in essa per mezzo di essa che Gesù continua a rendersi visibile oggi e a farsi incontrare dagli uomini. Nelle vostre parrocchie, movimenti e comunità, siate accoglienti gli uni verso gli altri per far crescere la comunione tra di voi. E' questo il segno visibile della presenza di Cristo nella Chiesa, nonostante l'opaco diaframma spesso frapposto dal peccato degli uomini".

Nella Chiesa il cammino del giovane diviene un processo profondo di assimilazione, quotidiana e continuamente ripresa, del mistero della persona del Signore, nella concretezza della vita della comunità ecclesiale.
Il processo di assimilazione a Cristo conclude, come ci ha ricordato il Papa nell'indimenticabile nr. 10 della Redemptor Hominis, lo stupore di una vita che si rinnova continuamente.
Giovani che vivono ogni giorno lo stupore della novità umana e cristiana della fede divengono irresistibili protagonisti della realtà e della storia.