Tamburino, Mario - Storia di Margherita
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«Mi chiamo Margherita, vengo da Giarre, ho un marito, tre figli e una metastasi ossea al quarto stadio che è un grande limite perché da essa dipendo, poiché non posso programmare nulla della mia vita, né della mia giornata, né dell’istante che viene dopo». Luglio 2012.
Con questo incipit comincia la storia di Margherita Ruberto. All’epoca aveva 45 anni, un marito e tre figli. La sua vita, dal 2010, aveva iniziato a fare i conti con la bestia, un cancro tremendamente aggressivo. Il primo intervento risale al 2010, dopo sei mesi appena il male ritorna. E non la lascerà più.
Ma chi pensa che la storia di Margherita, e questo libro che la racconta con dedizione e sincerità, sia una storia di dolore e oblio ha sbagliato tutto.
Perché Margherita, e questo libro, è un fascio di luce che buca ogni previsione, più forte della malattia, del dolore. Un fascio di luce composto di gratitudine purissima, verso la sua famiglia, i suoi amici. Verso Dio. Che Margherita intercetta attraverso la sua offerta continua e instancabile, attraverso il gesto concreto dell’amore.
Margherita, come altri grandi figure della storia umana, arriva alla visione definitiva di ciò che è davvero la vita. Vita come dono. Dono di vita. Questa è l’unica grande e vera rivoluzione. Concepirsi come atto d’amore. Accogliere ogni cosa come fioritura del bene.
Non a tutti è concesso questo traguardo, ci si arriva solo attraverso l’esercizio della lealtà, e della disponibilità assoluta. Non di meno, avendo al proprio fianco persone dotate dello stesso ardimento. Margherita ha avuto vicino Giancarlo, suo marito, suo compagno di vitalità e avventure, di dolore, mai venuto meno al suo ruolo, semplicemente perché innamorato di sua moglie, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia.
Dalla loro unione sono nati Riccardo, Mariele e Martina. Cresciuti con la consapevolezza che il male esiste e occorre combatterlo, perché Margherita non nascondeva nulla, né a loro né a nessun altro. Perché era così, cristallina e temeraria, allegra e coraggiosa.
Attraverso l’affresco biografico, nella ricostruzione tappa dopo tappa del percorso umano e spirituale di Margherita, il libro offre un’intera comunità, quella che si strinse attorno alla famiglia Ruberto e che non l’ha più lasciata. Amici come fratelli, compagni di vita e di fede, persone che attingono ancora oggi all’esempio di Margherita e che vogliono offrirlo al mondo intero. E di certo nessuno può dargli torto, perché l’uomo, di ogni tempo e spazio, ha bisogno di testimonianze simili.
Margherita Ruberto è morta il 7 dicembre del 2016, vigilia della Immacolata Concezione di Maria.
Ma nessuno si azzardi a parlarne al passato.
Margherita vive nell’amore che ha dato senza sosta, e che la vita le sta restituendo moltiplicato all’infinito. Questo accade agli uomini amici di Dio.