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Hillesum, Etty - Lettere 1942-1943

Fonte:
CulturaCattolica.it ©
Adelphi

Milano, 2001 Pagine: 150

Prezzo: € 6,50

"…Se noi salveremo i nostri corpi e basta dai campi di prigionia, sarà troppo poco. Non si tratta di conservare questa vita ad ogni costo, ma di come la si conserva. A volte penso che ogni situazione, buona o cattiva, può arricchire l'uomo di nuove prospettive. E se noi abbandoniamo al loro destino i duri fatti che dobbiamo irrevocabilmente affrontare, se non li ospitiamo nelle nostre teste e nei nostri cuori per farli diventare fattori di crescita e di comprensione, allora non siamo una generazione vitale… dovremo saper offrire nel dopoguerra non solo i nostri corpi sa1vati ad ogni costo, ma anche un nuovo senso delle cose, così la vita potrà di nuovo fare un passo cauto avanti...", Così scriveva la ventinovenne ebrea olandese morta in un lager nazista nel novembre del '43. In tutto l'epistolario c'è questa straordinaria consapevolezza che solo a tratti si coglieva nell'adolescente Anna Frank: che il dolore e il male non sono un'obiezione, ma occasione per rendere la vita più vera. Etty accudisce tutti nel campo di Westerbork, ha uno sguardo positivo su di sé e su tutto ciò che la circonda; è così appassionata alla vita che la vivrà da protagonista fino all'ultimo giorno (sua è infatti la cartolina gettata dal treno diretto nel lager e casualmente poi recuperata).

(Giovanni Mocchetti)

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