Indulgenza per l'Anno di san Giuseppe
Si concede l’Indulgenza plenaria alle consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre) ai fedeli che, con l’animo distaccato da qualsiasi peccato, parteciperanno all’Anno di San Giuseppe nelle occasioni e con le modalità qui indicate:
a. San Giuseppe, autentico uomo di fede, ci invita a riscoprire il rapporto filiale col Padre, a rinnovare la fedeltà alla preghiera, a porsi in ascolto e corrispondere con profondo discernimento alla volontà di Dio. Si concede l’Indulgenza plenaria a quanti mediteranno per almeno 30 minuti la preghiera del Padre Nostro, oppure prenderanno parte a un Ritiro Spirituale di almeno una giornata che preveda una meditazione su San Giuseppe.
b. Il Vangelo attribuisce a San Giuseppe l’appellativo di “uomo giusto” (cf. Mt 1,19): egli, custode del “segreto intimo che sta proprio in fondo al cuore e all’animo”, depositario del mistero di Dio e pertanto patrono ideale del foro interno, ci sprona a riscoprire il valore del silenzio, della prudenza e della lealtà nel compiere i propri doveri. La virtù della giustizia praticata in maniera esemplare da Giuseppe è piena adesione alla legge divina, che è legge di misericordia, “perché è proprio la misericordia di Dio che porta a compimento la vera giustizia”. Pertanto coloro i quali, sull’esempio di San Giuseppe, compiranno un’opera di misericordia corporale o spirituale, potranno ugualmente conseguire il dono dell’Indulgenza plenaria.
c. L’aspetto principale della vocazione di Giuseppe fu quello di essere custode della Santa Famiglia di Nazareth, sposo della Beata Vergine Maria e padre legale di Gesù. Affinché tutte le famiglie cristiane siano stimolate a ricreare lo stesso clima di intima comunione, di amore e di preghiera che si viveva nella Santa Famiglia, si concede l’Indulgenza plenaria per la recita del Santo Rosario nelle famiglie e tra fidanzati.
d. Il Servo di Dio Pio XII, il 1° maggio 1955 istituiva la festa di San Giuseppe Artigiano, “con l’intento che da tutti si riconosca la dignità del lavoro, e che questa ispiri la vita sociale e le leggi, fondate sull’equa ripartizione dei diritti e dei doveri”. Potrà pertanto conseguire l’Indulgenza plenaria chiunque affiderà quotidianamente la propria attività alla protezione di San Giuseppe e ogni fedele che invocherà con preghiere l’intercessione dell’Artigiano di Nazareth, affinché chi è in cerca di lavoro possa trovare un’occupazione e il lavoro di tutti sia più dignitoso.
e. La fuga della Santa Famiglia in Egitto “ci mostra che Dio è là dove l’uomo è in pericolo, là dove l’uomo soffre, là dove scappa, dove sperimenta il rifiuto e l’abbandono”. Si concede l’Indulgenza plenaria ai fedeli che reciteranno le Litanie a San Giuseppe (per la tradizione latina), oppure l’Akathistos a San Giuseppe, per intero o almeno qualche sua parte (per la tradizione bizantina), oppure qualche altra preghiera a San Giuseppe, propria alle altre tradizioni liturgiche, a favore della Chiesa perseguitata ad intra e ad extra e per il sollievo di tutti i cristiani che patiscono ogni forma di persecuzione.
Qui il testo integrale del Decreto