2020: aumentano le persecuzioni contro i cristiani
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Anche quest’anno, le cifre pubblicate (il 12 gennaio) dall’associazione francese Portes ouvertes (fondata oltre sessant’anni fa per aiutare i cristiani perseguitati in settanta paesi nel mondo) lasciano sgomenti: il numero di cristiani assassinati a causa della loro fede è passato da 2983 (2019) a 4761 (2020). Un aumento del 60% in un anno. Il conto è rapido: ogni giorno tredici cristiani sono uccisi. Uccisi perché cristiani.
Lo spaventoso primato appartiene alla Nigeria, dove ben 3520 cristiani sono stati brutalmente assassinati dagli islamisti appartenenti al gruppo Boko Haram e dalla tribù mussulmana dei Fulanis.
Il 91% dei martiri del 2020 è stato ucciso sul suolo africano. Un segno inequivocabile della violenza dei gruppi islamici che devastano il continente.
Per quanto riguarda gli attacchi contro gli edifici di culto e la chiusura forzata degli stessi, il primato va alla Cina, dove oltre 8600 chiese sono state chiuse o private delle croci negli ultimi due anni (il totale sale a 18000 se si contano gli ultimi sette anni).
Il terzo dato pubblicato illustra la drammatica situazione degli arresti e degli imprigionamenti di cristiani nel mondo; gettati in cella solo perché cristiani o in nome di leggi vergognosamente persecutorie e discriminatorie.
Sono 4277 nel 2020. 9000 se si considera l’ultimo biennio.
In cinquanta paesi del mondo (prevalentemente in Africa e in Asia, più precisamente negli Stati musulmani e in quelli comunisti) 340 milioni di cristiani vivono in condizioni di inesorabile discriminazione sociale e politica oppure sono direttamente perseguitati, senza nessuna tutela giuridica.
Portes ouvertes precisa che le cifre pubblicate riportano solo casi avverati e documentati, senza tenere conto di una più che probabile massa occulta di persecuzioni taciute, non denunciate, sconosciute o subite in silenzio, nel terrore.
Luca Costa
fonte dell’articolo: Portes ouvertes: la situation des chrétiens dans le monde s’aggrave, LeFigaro.fr