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L’aborto a New York: Contro ogni ragione e contro ogni evidenza scientifica...

Autore:
Ruggieri, Giuliana
Fonte:
CulturaCattolica.it
Il bimbo nel grembo materno è un essere vivente perfetto che gode, piange, balla ... partecipa alla vita della madre fin dai primi momenti: tutto è documentato appunto dalle moderne tecniche, indagini scientifiche, morfologiche ed ematochimiche… (molti gli studi in questa direzione del neonatologo Carlo Bellieni).
Ricordiamo anche nello stesso tempo che l’aborto nelle ultime fasi della gravidanza... comporta i rischi maggiori per la salute della madre e non salva la vita di nessuno.

Ringraziamo personalmente tutti gli autori dei lavori citati, fedeli alle parole di San Giovanni Paolo II e combattenti per la verità “contro l’assurdo”

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Siamo la generazione che ha nel cuore le parole di Giovanni Paolo II:
“Ci alzeremo in piedi ogni volta che
la vita umana viene minacciata...

Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita
viene attaccata prima della nascita

Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha
l’autorità di distruggere la vita non nata...

Ci alzeremo quando un bambino viene visto
come un peso

o solo come un mezzo per soddisfare un’emozione
e grideremo che ogni bambino
è un dono unico e irripetibile di Dio...

Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti
vengono abbandonati in solitudine

e proclameremo che essi sono degni di amore,
di cura e di rispetto.”


Martedì 22 gennaio era il 46°, nefasto, anniversario della Roe contro Wade, la sentenza della Corte suprema che nel 1973 ha liberalizzato l’aborto in tutti gli Stati Uniti, fondata tra l’altro su una campagna menzognera fino all’ennesima potenza, come ammise Norma Leah McCorvey (vero nome della «Jane Roe» protagonista della sentenza), la donna usata da due giovani avvocate che volevano «fare la storia» e che tempo dopo si convertì attraversando l’America in difesa dei nascituri. A 46 anni di distanza da quel verdetto che ha causato l’uccisione, con l’avallo della giustizia umana, di milioni di bambini negli Usa e dato la spinta all’ulteriore diffusione di una mentalità mortifera nel mondo, il parlamento dello Stato di New York ha approvato una legge che consente praticamente di abortire fino al nono mese di gravidanza. (Ermes Dovico Fonte: La Nuova bussola Quotidiana)

Il cardinale Biffi nel libro “Lettere a una carmelitana scalza. 1960-2013” afferma che «la nostra epoca non è affatto post-cristiana. È “post” tutto: post- illuministica, post- risorgimentale, post-marxista, post- scientista ma non post-cristiana. I miti e le ideologie sono tutti al tramonto. Nessuno può illudersi. Ma Cristo è vivo, e il cristianesimo appare sempre più l’alternativa all’assurdo. Certo il regno dell’assurdo è vasto, ma tutto è accorgersi che è assurdo...
Il mondo assurdo non mi fa paura: è la controprova, giusta e necessaria, della verità della fede e della necessità di Cristo. Mi fanno paura gli uomini di Chiesa che non ritengono più importante distinguere tra il vero e il falso, e i cristiani (specialmente gli intellettuali cristiani) che ragionano in modo mondano. Ma la Pasqua ci dice: il Signore ha vinto, e dunque possiamo stare in pace.»

La legge approvata dalla maggioranza democratica nello stato di New York e controfirmata dal governatore nominalmente cattolico Andrew Cuomo, sancisce la possibilità di abortire, per tutelare la salute della madre, anche nel terzo trimestre di gravidanza.
Dal Twitter del governatore Andrew Cuomo:


“The #ReproductiveHealthAct is now law in New York State. We lit the spire pink to celebrate.”

Per salutare e festeggiare questo grande avanzamento di civiltà, la conquista di questo diritto fondamentale per le donne, lo stato di New York ha fatto illuminare di colore rosa la guglia del One World Trade Center, l’edificio che è sorto dove una volta c’erano le torri gemelle...
La nuova cattedrale è stata illuminata per adorare Moloch, il dio che divora i bambini. (Sabino Paciolla)
“…la cosa più incredibile è che la legge ridefinisce il concetto di persona. Infatti, secondo la legge, per persona si intende “un essere umano che è nato ed è vivo”. Inoltre, la legge descrive l’aborto come “diritto fondamentale”.
Dunque, è stata approvata una legge che ha la pretesa di ridefinire la realtà: prima della nascita non esisterebbe un essere umano, mentre solo dopo la nascita verrebbe all’esistenza un essere umano, purché vivo. Con queste premesse, e con l’aborto inteso come un “diritto fondamentale”, qualsiasi motivo, anche un mal di testa, potrebbe condurre liberamente una donna ad ottenere l’aborto.

“Al riguardo, nell’RHA si legge che «omicidio significa una condotta che provoca la morte di una persona», ma in quest’ultima parola non viene incluso il nascituro: addirittura non è stata mantenuta nemmeno la previsione che includeva tra le persone i bambini concepiti da almeno 24 settimane.
Brutale ma logico: una volta che neghi la verità biologica – cioè che la vita è un continuum dall’istante del concepimento in poi – e dunque neghi l’infinita dignità del concepito di una, dieci, venti, trenta settimane, ecc., è consequenziale eliminare i già fragilissimi paletti che prima hai posto per convenzione (stabilendo per esempio che puoi abortire dopo 12 settimane, ma non dopo 12 settimane e un giorno: eppure è evidente che sia prima che dopo siamo in presenza di una vita umana innocente, dunque la sua eliminazione rimane un atto malvagio, legge o non legge) e quindi finire per pretendere, come nel caso di New York, il “diritto” di abortire sempre e comunque.
I bambini nelle pance delle loro madri non sono niente.
Ecco perché l’RHA continua così: «Persona, quando ci si riferisce alla vittima di un omicidio, significa un essere umano che è nato ed è vivo». I bambini ancora nella pancia della mamma sono quindi considerati meno che niente…
Ragionando così, secondo questa fasulla definizione di «persona», che origina dalle stesse menti perverse (tra sedicenti bioeticisti, filosofi, giuristi, ecc.) che giustificano l’uccisione cosiddetta ogni delitto – anche il più atroce – diventa lecito.
Non ci sono migliori parole di quelle gridate dall’anonima voce al Senato: «Possa Dio Onnipotente avere pietà di questo Stato!». Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana

Fondamentali al riguardo le osservazioni del Dott. Renzo Puccetti, nei post del suo sito fb, che denunciano le evidenze scientifiche rispetto “LA TUTELA DELLA SALUTE DELLA MADRE” baluardo eretto in difesa di questo omicidio.

“La legge approvata dalla maggioranza democratica nello stato di New York e controfirmata dal governatore nominalmente cattolico Andrew Cuomo, sancisce la possibilità di abortire, per tutelare la salute della madre, anche nel terzo trimestre di gravidanza. Nel terzo trimestre l’aborto si può fare in soli due modi:
1) Dilation & Evacuation (D&E): il corpo del bambino viene fatto a pezzi nell’utero e questi vengono poi singolarmente estratti
2) Partial Birth Abortion (D&X): il bambino viene rivoltato per farlo presentare in posizione podalica, si estrae il bambino in tale posizione, avendo l’accortezza di non fare uscire la testa dal canale del parto (perché questo legalmente farebbe del feto un neonato non più sopprimibile), viene praticata un’incisione alla base occipitale e con la punta delle forbici viene sfondata la scatola cranica. A quel punto una cannula aspira il cervello determinando il collassamento del volume cranico. Solo allora il bambino è estratto.
Ora questa legge dimostra un fatto: poiché non esiste una sola condizione medica della madre che non possa essere gestita col parto del bambino e la sua sopravvivenza mediante l’assistenza neonatologia, è evidente che per gli abortisti il vero interesse non è la salute della madre, ma assicurarsi che il bambino muoia...”
E ancora... continua il dott. Puccetti

Questo è il testo della legge.


Esso dichiara che l’aborto è eseguibile oltre la 24ª settimana se è necessario per proteggere la salute della donna. La particella o (or nel testo originale) in inglese come in italiano è una congiunzione disgiuntiva, significa oppure, dunque nel testo la gravidanza entro la 24ª settimana, o il giudizio d’incapacità di vita autonoma (viable), o il fatto che il concepito metta in pericolo la salute della madre sono tutte condizioni disgiuntamente idonee ad abortire. Detto altrimenti, la legge dello Stato di New York indica che l’aborto è eseguibile su semplice richiesta della donna entro la 24ª settimana, oppure oltre la 24ª settimana se esso è giudicato incapace di vita autonoma, oppure (or), quand’anche il concepito è capace di vita autonoma, se esso mette in pericolo la salute della madre. Definizione di salute dell’OMS del 1948: “Non la mera assenza di malattia, ma uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale”.
L’aborto è pertanto di fatto eseguibile in ogni momento della gravidanza, per qualsiasi motivazione addotta dalla donna e recepita dal medico come valida.
Credo che il professor Robert P. George, giurista all’Università di Princeton, sappia leggere il testo un po’ meglio di Mentana e dei mentanoidi:

A huge irony: The NY law authorizing the killing of babies in the third trimester PROVES that the aim of the abortion lobby is NOT the protection of maternal health in circumstances of hazardous pregnancy, but is rather the right to destroy an unwanted child whose existence poses no risk to maternal health (in any sense of the term “health” that amounts to anything other than a rationalization for killing unwanted babies). The only reason to kill rather than deliver a child in the third trimester of pregnancy and gestation is that the woman (or someone who is pressuring her to abort) wants the child to be dead rather than alive. It’s the child’s *existence*, not the pregnancy, which poses the alleged, “health” risk. The pregnancy can be ended (“terminated”) by delivering the baby alive, rather than killing him or her. So do you see the sophistry in the argument for abortion here? It’s glaring.
“Enorme ironia: La legge di New York che autorizza l’uccisione di bambini nel terzo trimestre dimostra che lo scopo della lobby dell’aborto NON è la protezione della salute materna in circostanze di gravidanza pericolosa, ma è piuttosto il diritto di distruggere un bambino indesiderato la cui esistenza non pone alcun rischio per la salute materna (in qualsiasi senso del termine “salute” che equivale a qualcosa di diverso da una razionalizzazione per l’uccisione di bambini indesiderati). L’unico motivo per uccidere piuttosto che partorire un bambino nel terzo trimestre di gravidanza e gestazione è che la donna (o qualcuno che la sta spingendo ad abortire) vuole che il bambino sia morto piuttosto che vivo. E’ la esistenza del bambino, non la gravidanza, che pone il presunto rischio di “salute”. La gravidanza può essere interrotta (“terminata”) consegnando il bambino vivo, piuttosto che ucciderlo o ucciderlo. Così vedete il sofisma nell’argomentazione a favore dell’aborto? È clamoroso.”

[L’aborto non salva la vita di nessuno]


Tutto questo è confermato dall’intervista del prof. Anthony Levatino, ginecologo ostetrico che per anni ha seguito le donne con gravi problemi di salute durante la gravidanza.

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