Pamela che sognava un mondo migliore
- Autore:
- Curatore:
- Fonte:

Ah, che schifo quegli uomini che vanno all’estero ad approfittarsi della giovinezza di quelle donne poco più che bambine e qualche volta ancora bambine, costrette a vendersi il presente illudendosi di avere un futuro migliore.
Ah, che schifo, gente che quando ritorna, appena atterra all’aeroporto e fa ritorno a casa torna ad essere un marito fedele, un padre rispettabile, un professionista stimato, o forse no. Certo, sono quelli che hanno i soldi per viaggiare, già certo, sono cose da ricchi.
Poi invece a ricordarti che il bene e il male non hanno portafogli, che il bene e il male dormono nel cuore di tutti e quando si risvegliano sta a te scegliere se lasciar vincere il bene o il male, leggi sul giornale la storia di un uomo comune, uno come tanti, che fa il meccanico, che un giorno per strada vede una ragazza con un trolley e le da un passaggio, poi può scegliere se far vincere il bene o il male.
Sceglie di fare sesso con lei per 50 euro, del resto lei aveva bisogno di quei soldi per comperarsi della droga, stava cercando di liberarsi da quella dipendenza, ma l’astinenza il dolore, la solitudine, o chissà che altro pensiero buio, aveva avuto la meglio, il desiderio di scappare aveva prevalso. L’uomo la usa, la paga e la accompagna alla stazione, forse avrà anche pensato di avere fatto un bel gesto non lasciandola andare da sola.
Ora ai giornali che lo intervistano dice: “E’ atroce. Credete che forse non ci pensi?” Certo, ci pensa, perché chi ha ucciso Pamela senza saperlo lo ha condannato a sentirsi l’ultima persona che avrebbe potuto tentare un salvataggio, almeno tentare di farle da padre per dieci minuti. Forse non l’avrebbe convinta a tornare sui suoi passi, o forse si, forse non si sarebbe sentita perduta. Noi non lo sapremo mai e nemmeno il meccanico di Mogliano con la tuta rossa avrà mai risposta a questa domanda.
Il bene e il male, una lotta tra draghi, vince chi ha educato il suo cuore, chi ha imparato ad amare, chi sa che la vita è un dono, che l’altro è un tesoro, che esiste il male ma che possiamo scegliere di non lasciarlo trionfare.
Il meccanico di Mogliano, i Nigeriani indagati per averle venduto la droga e per averla uccisa o fatta a pezzi senza pietà, il Maceratese che per vendicarne la morte ha sparato a caso su otto persone con l’unica colpa di avere la pelle nera, sono tutti uomini che hanno lasciato vincere il male.
Per la legge, per chi si accapiglia, alcuni avranno più responsabilità degli altri, in fondo lei è una ragazza scappata dalla comunità e lui un meccanico, fossero stati un’aspirante attrice e un regista lo avrebbero già condannato mediaticamente. In ogni caso ognuno di loro ha lasciato che nella battaglia tra il bene e il male, fosse quest’ultimo ad avere la meglio. Riposa in pace giovane Pamela, l’intelligenza vorrebbe che non ti usassero ancora una volta per qualche voto in più alle elezioni, ma anche in questo caso bisogna saper usare il cuore e la ragione.