Chiesa in Cina: "non creare un altro caso Mindszenty"
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Nei fatti, è stato chiesto a due vescovi "sotterranei" e riconosciuti dalla Santa Sede (quelli di Shantou e di Mindong) di farsi da parte per lasciar posto a due vescovi nominati dal governo cinese, entrambi illegittimi (uno dei due addirittura pubblicamente scomunicato)

Il cardinale Zen Ze-Kiun parla del colloquio avvenuto col papa:
"La conversazione è durata circa mezz'ora. Mi sono espresso in modo forse non troppo preciso ma in ogni caso penso di aver raggiunto l'obiettivo di far comprendere al Santo Padre le preoccupazioni dei fedeli cinesi.
La domanda più importante che ho rivolto al Santo Padre era volta a sapere se aveva avuto il tempo di studiare la questione (come era stato promesso a monsignor Savion Hon). A rischio di infrangere la dovuta riservatezza, ho deciso di rivelarvi cosa mi ha detto Sua Santità:
- Certo, ho detto ai miei collaboratori di non creare un altro caso Mindszenty.
Ero là, in presenza del Santo Padre, come rappresentante dei miei fratelli cinesi che stanno soffrendo. Le sue parole devono essere intese come una consolazione più per loro che per me.
Tale riferimento storico al cardinale Mindszenty, uno degli eroi della fede cattolica, è stato davvero significativo e appropriato da parte del Papa (Mindszenty era arcivescovo di Budapest, primate d'Ungheria durante la persecuzione comunista. Ha sofferto molti anni in prigione. Nel corso della rivoluzione del '56 venne liberato dal popolo ungherese insorto e, prima che l'Armata rossa soffocasse la rivolta, si rifugiò presso l'ambasciata statunitense. Sotto la pressione del governo, la Santa Sede gli ordinò di abbandonare il paese nominando un successore gradito al governo comunista).
Spero, attraverso tale rivelazione, aver garantito ai media e ai cattolici cinesi il diritto di sapere e di esser informati.
La cosa più importante per noi è ora pregare per il Santo Padre, cantando l'Oremus: Oremus pro Pontifice nostro Francisco, Dominus conservet eum in terra et non tradat eum in animam inimicorum eius."
Qualche precisazione si rende necessaria:
1. Il problema non è tanto quello della dimissione dei vescovi legittimi, quanto la volontà di rimpiazzarli con vescovi illegittimi e scomunicati. Anche se la legge sulla dimissione per limiti di età non ha mai trovato applicazione in Cina, numerosi vescovi "sotterranei", ormai anziani, hanno più volte sollecitato la nomina di un successore senza mai ricevere alcuna risposta dalla Santa Sede. Altri, che hanno già un successore designato, e forse anche una bolla firmata dal Papa, hanno ricevuto l'ordine di non procedere all'ordinazione per non urtare il governo.
2. Si è parlato in primis dei casi di Shantou e Mindong. Non si hanno altre informazioni a riguardo, a parte una copia di una lettera scritta da una professoressa cattolica in pensione, molto implicata nelle questioni riguardanti la Chiesa in Cina, che mette in guardia Mgr Celli circa eventuali pressioni per legittimare il "vescovo" Lei Shiyng nello Sichuan.
3. C'è pessimismo circa l'attuale situazione della Chiesa in Cina. Dopo aver passato gli anni 1989-1996 ad insegnare nei diversi seminari cattolici ufficiali, conosco benissimo le esperienze di schiavitù e umiliazione costante alle quali i nostri fratelli vescovi sono sottoposti. Il governo comunista sta promulgando nuove leggi sempre più dure volte a limitare la libertà religiosa. Dal 1 febbraio 2018 nessuna riunione sotterranea per celebrare la Messa sarà più tollerata.
4. Alcuni pretendono che tutti gli sforzi per giungere ad un accordo tra la Cina e la Santa Sede sono volti a scongiurare il pericolo di uno scisma ecclesiale. Ciò è assolutamente ridicolo! Lo scisma c'è già in seno alla Chiesa indipendente. I papi finora hanno evitato di pronunciare la parola scisma perché sapevano bene che diversi membri della comunità cattolica ufficiale erano sottoposti a pressioni fortissime, privati di una vera libertà di agire. L'unificazione proposta obbligherà tutti ad entrare a forza in questa comunità, il Vaticano darebbe così la sua benedizione a una nuova Chiesa scismatica ancora più solida e forte, senza preoccuparsi dei rinnegati che l'avevano raggiunta volontariamente.
5. È ancora possibile trovare un terreno d'incontro per cercare di ridurre le divisioni che separano Cina e Vaticano ormai da decenni? È davvero possibile avere qualche cosa in comune, o in comunione, con un regime totalitario?
Ci si può arrendere, o accettare la persecuzione restando così fedeli a sé stessi.
Si può immaginare un accordo tra San Giuseppe e Re Erode?
6. Qualcuno pensa che il Vaticano stia vendendo la Chiesa Cattolica in Cina? Sì. Se il Vaticano insiste nella direzione presa negli ultimi mesi.
7. Alcuni vaticanisti cinesi dicono che non è logico ipotizzare un inasprimento della politica antireligiosa di Xin Jinping. In ogni caso la realtà resta estremamente dura e crudele già così com'è.
8. Sono io il maggiore ostacolo al processo di pace tra la Cina e il Vaticano? Se gli accordi sono questi… sono più che contento di esser un ostacolo.
Fonte: lesalonbeige.blogs.com
Traduzione: Luca Costa