Bimba cristiana in affido a famiglia islamica
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“Quando è arrivata nella casa della famiglia affidataria ha raccontato che le hanno subito tolto la collanina con il crocifisso e che poi le hanno impedito di mangiare il suo piatto italiano preferito, gli spaghetti alla carbonara, un regalo della sua mamma prima che la portassero via. «Qui è vietato usare la pancetta perché c’è il maiale» le hanno spiegato. |
Questa la notizia, in sintesi, che ha convinto un magistrato, «mussulmano praticante» a rimandarla dai nonni cristiani. E in calce la riflessione di don Federico Pichetto, sul «Sussidiario». Che forse di fronte alla sofferenza di quella bambina di 5 (cinque) anni è rimasto «cinico e disperato» (così afferma nell’articolo: «se a quel punto nella realtà non fosse successo qualcosa, se non avessi incontrato certa gente e certi volti che davano a quell'Ombra il nome di Cristo, sarei diventato — e lo stavo diventando — cinico e disperato»).
«La piccola di cinque anni, di madrelingua inglese e di famiglia cristiana, è stata accompagnata a casa della nonna. Lo ha deciso un magistrato, Khatun Sapnara, musulmano praticante, ritenendo che “era nel migliore interesse della bambina vivere con un membro della famiglia che poteva “promuovere il suo benessere e soddisfare le sue esigenze anche in termini di etnia, cultura e religione”.»[http://www.repubblica.it/esteri/2017/08/30/news/londra_marcia_indietro_sulla_bimba_affidata_a_famiglia_musulmana_torna_dai_suoi_familiari-174189230/]
Cosa c’entra tutto questo con quella bambina? Il triangolo della fede, una volta piantato sulla realtà e sulla Tradizione, ha bisogno della libertà per stare in piedi. Ecco, io credo, molto umilmente, che nessuno potrà mai toglierci la realtà o la libertà. Altrimenti saremmo marxisti, determinati dalla tradizione in cui cresciamo, o borghesi, ossia decisi ad utilizzare la tradizione in cui cresciamo nella misura in cui essa serve o realizza i nostri progetti.
Invece siamo cristiani, consapevoli del fatto che una cultura ci segna, una tradizione ci plasma, ma solo la Verità ci perseguita. E questa Verità non può essere fermata da nessuna cultura e da nessuno Stato. Essa c’è. Loro la possono ostacolare, la possono inibire, la possono perfino infamare. Ma davvero si può credere che qualcuno la possa fermare? Davvero si può credere che il nostro cuore smetta di averne nostalgia? Mi dispiace per la Gran Bretagna e per i Soloni del nostro tempo, ma io, se devo partire da quello che ho vissuto, tra le decisioni di uno Stato, di una famiglia o di una fanatica propaganda, e la libertà dell’Io, ecco: io scommetto ancora sulla vittoria della libertà. Perché davvero non posso stancarmi, per quel poco che so e che vedo, di scommettere ancora sulla vittoria della realtà, sulla vittoria di Cristo. Lotterò come posso per impedire che gli uomini facciano leggi o scelte ingiuste, lotterò con le mie mani, ma consapevole comunque della Sua forza. [http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2017/8/30/BIMBA-CRISTIANA-IN-AFFIDO-A-FAMIGLIA-ISLAMICA-C-e-una-Verita-che-nessuno-puo-fermare/780233/]