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I magnifici babbei

“Non puoi tenere un gregge che non riesci a nutrire. In altre parole la conservazione può esigere la cernita e l’eliminazione per mantenere l’equilibrio tra il numero di ciascuna specie in rapporto ad un dato habitat. Mi rendo conto che si tratta di un argomento scottante, ma resta il fatto che l’umanità è parte del mondo vivente”. Filippo d’Edimburgo fondatore e presidente del WWF

L’intervista al presidente della Focisv, la Federazione Organismi cristiani di Servizio internazionale volontario, (QUI) è un capolavoro di idiozia allo stato puro. Ad essere buoni rappresenta l’inveramento delle parole di Chesterton sui magnifici babbei: “il male vince sempre per la potenza dei suoi magnifici babbei; e c’è stata in tutte le epoche una disastrosa alleanza fra innocenza fuori dal comune e colpa fuori dal comune”.
La prima vittima dell’intervista è la ragione, in particolare viene ucciso il principio di non contraddizione che è uno dei tre assiomi fondanti la ragione umana. Eccone un chiaro esempio, in cui il presidente Gianfranco Cattai discetta sulla Laudato si’:

«La grande intuizione del Papa, quella dell’ecologia integrale, è stata di coniugare due aspetti: la centralità dell’uomo da una parte, e la centralità del Creato, la nostra casa comune, dall’altra. Ora, storicamente si può dire che i cattolici erano più centrati sul discorso dell’uomo e gli ambientalisti più su quello dell’ambiente. La capacità del Papa è stata di mettere insieme questi due termini e quindi finalmente umanisti e ambientalisti si sono trovati con una causa comune. Questo ce lo siamo detto più volte anche con organizzazioni come Lega Ambiente e Wwf, che quello attuale è un momento straordinario per unire le forze, ma mettere insieme uomo e Creato è stata la grande dimensione culturale e sapienziale promossa del Papa». 


Già l’ortografia tradisce il loro pensiero: uomo con la minuscola e Creato con la maiuscola! Finalmente, esistono due centri invece che uno: la centralità dell’Uomo (volutamente la U maiuscola) nell’economia del creato coincide con la centralità del creato (volutamente la c minuscola) rispetto all’esistenza dell’Uomo. Accipicchia che rivoluzione! La rivoluzione contro il principio di non contraddizione!
Ma sarà proprio vero che il Wwf abbia recepito la centralità dell’Uomo? Mi permetto di dubitarne seriamente. Il Wwf è nato in opposizione alla vita umana. Leggete un po’ qui sotto:

“Non puoi tenere un gregge che non riesci a nutrire. In altre parole la conservazione può esigere la cernita e l’eliminazione per mantenere l’equilibrio tra il numero di ciascuna specie in rapporto ad un dato habitat. Mi rendo conto che si tratta di un argomento scottante, ma resta il fatto che l’umanità è parte del mondo vivente”.

Filippo d’Edimburgo fondatore e presidente del WWF “



“Nel caso in cui mi reincarnassi, mi piacerebbe tornare sottoforma di un virus mortale, in modo da poter contribuire in qualche modo a risolvere il problema della sovrappopolazione”.

Filippo d’Edimburgo alla “Deutsche Presse Agentur”, agosto 1988



“Malthus ha avuto ragione, finalmente la realtà lo conferma. Il Terzo Mondo è sovrappopolato, versa in un disastro economico, e non c’è modo che ne esca data la sua rapida crescita demografica”

Arne Schiotz WWF, direttore della conservazione, 1984



“Il problema maggiore è costituito da quei maledetti settori nazionali di quei paesi in via di sviluppo. Credono di avere il diritto di sviluppare le loro risorse come pare loro opportuno. Vogliono diventare delle potenze”.

Thomas Lovejoy, vice presidente WWF USA, 1984


“E’ necessario fare il possibile per ridurre ovunque il tasso di fertilità totale, cioè la media di figli per donna, in particolare nei paesi poveri. […] Per ottenere ciò è indispensabile sostenere e finanziare gli investimenti internazionali relativi alla pianificazione familiare da estendere il più possibile sia alle donne che agli uomini. […] I programmi per la pianificazione demografica dovrebbero ricevere una maggiore assistenza internazionale. Le risorse destinate alla pianificazione familiare nei paesi poveri dovrebbero raddoppiare per raggiungere entro la fine del secolo 9 miliardi di dollari l’anno. […] E’ indispensabile che le grandi fedi religiose […] riconsiderino con urgenza le loro posizioni contrarie all’utilizzo di sistemi di pianificazione familiare”

Gianfranco Bologna direttore scientifico e culturale del WWF Italia e segretario generale della Fondazione Aurelio Peccei, sezione italiana del Club di Roma.



Non mi risulta che il Wwf abbia mai fatto ammenda di queste loro posizioni disumane, che derivano dall’eugenetica e sfociano nel “controllo delle nascite”, ovvero in aborti e sterilizzazioni di massa. Ecco alcuni passaggi chiarificatori:

L’uomo, semplice animale, non ha in sé nessuna scintilla divina, ma è il cancro del pianeta e va pertanto limitato con ogni mezzo. In questo concezione ci sguazzano gli eugenisti che, mediante la teoria della qualità della vita, vogliono migliorare la razza, come fossimo dei cavalli da corsa. Personaggi come Gifford Pinchot, Charles Bendict Davenport, Madison Grant, Henry Fairfield Osborn, Ernst Haeckel, Julian Huxley, Alessandro Ghigi, che vengono ancora oggi indicati come i padri fondatori del movimento ambientalista a livello internazionale, erano dirigenti delle Società Eugenetiche. Affascinati dalle ideologie del superuomo, coniugavano politiche di selezione delle nascite e sterilizzazione delle razze inferiori con l’amore verso parchi ad uso e consumo delle classi privilegiate, una presunta difesa di alberi ed animali, e una ammirazione romantica per la natura selvaggia. Lo zoologo darwinista Hernst Haeckel, che i manuali indicano come l’inventore dell’ecologia, suggerì un modello spartano per selezionare la razza e sopprimere ammalati e invalidi. Charles Bendict Davenport, fondatore del movimento eugenetico statunitense, è descritto dall’Enciclopedia del Novecento della Treccani come «uno dei fondatori dell’ecologia tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo». Madison Grant, fondatore della New York Zoological Society, presidente dello zoo di New York, membro del consiglio di amministrazione di molte associazioni conservazioniste tra cui la Lega della Foresta Rossa di San Francisco, è uno degli autori più apprezzati da Adolf Hitler e dalla dirigenza del partito Nazionalsocialista. Grant, Davenport e Henry Fairfield Osborn sono i fondatori della Società Eugenetica Statunitense, e anche del Circolo Boone and Crockett Club, ricordato come la prima associazione conservazionista degli Stati Uniti. Il britannico sir Julian Sorrel Huxley, fondatore del WWF [e dell’UNESCO ndr], è stato presidente della Società Eugenetica Britannica, dirigente di associazioni per il libero aborto e per la legalizzazione dell’eutanasia. Eugenetico e razzista anche uno dei padri fondatori dei verdi italiani: Alessandro Ghigi (1875-1970). Un nome sconosciuto ai più, ma che il presidente onorario del WWF Fulco Pratesi ha definito come «l’antesignano di ogni organizzazione della natura nel nostro Paese»; Roberto Duria, l’animalista radicale dell’Animal Liberation Front, ha scritto di lui che è stato «il più grande zoologo dell’epoca». Ghigi è stato un razzista caparbio, vicepresidente della Società Italiana di Genetica ed Eugenica (SIGE) negli anni Trenta, ha partecipato ai congressi internazionali delle società eugenetiche, ha scritto libri disprezzando i neri e altre razze, ha firmato il Manifesto della Razza che nel 1938 segnò l’inizio della discriminazione ebraica nel nostro Paese. Già presidente dell’Associazione pro Montibus et Silvis dal 1906 al 1914, nel 1948 Ghigi fondò l’Unione Bolognese Naturalisti. [Tratto da “Verdi, cioè razzisti di Antonio Gaspari, «il Timone» n. 42, aprile 2005].

Non c’è altro da aggiungere se non lasciare a voi il giudizio se quelli della Focsiv appartengono alla categoria dei magnifici babbei o a quella dei malvagi.

San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia.

Andrea Mondinelli

P.S. in ragione degli allegati in pdf “GUIDA PER COMUNITÀ E PARROCCHIE ECOLOGICHE” propendo per trinariciuti “magnifici babbei”…