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Dalla liturgia vissuta...

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Uno dei libri più commoventi di Don Giussani è, a mio avviso, «Dalla liturgia vissuta. Una testimonianza», che è stato finalmente ristampato.
Questo grande educatore dei giovani, appassionato testimone della cattolicità della Chiesa, creatore di un movimento di cui s. Giovanni Paolo II poteva dire: «penso che il vostro modo di affrontare le cose e di guardare la realtà sia simile al mio, anzi, lo stesso» ha comunicato, rispetto alla liturgia, una straordinaria capacità di leggerla come metodo educativo alla fede. In questo in sintonia profonda con quanto il grande Card. Schuster affermava: «Avverta bene il direttore spirituale, che lo Spirito santo non ha schemi o sistemi di santità che corrispondono interamente a quelli scritti nei manuali di ascetica. Come ogni persona ha la propria faccia diversa dalle altre, così ogni anima ha la sua fisionomia, che perciò non va alterata.
Non voglia quindi esigere che tutti indossino un’identica uniforme, che non si adatta alla corporatura di nessuno, come i pantaloni dei militari! Esiste un sol metodo di formazione spirituale che vuole veramente essere comune a tutti: metodo assai sobrio e discreto: è quello della spiritualità stessa della Chiesa, e che perciò chiamiamo liturgia. Gli altri metodi privati, per quanto eccellenti e inaugurati da santi, sono liberi e, come i gusti per le vivande, non possono imporsi universalmente.»

Ritroviamo queste parole: «La meditazione sulla Liturgia è meditazione su un discorso educativo: quello della Chiesa. Quindi è tanto più valida, quanto più coglie la parola che la Chiesa ci vuol dire in quel particolare momento dell'anno. … Invece di cogliere il discorso di Dio come la lingua nuova che distrugge la nostra sapienza, abbiamo reso la parola di Dio sostegno della nostra sapienza… Dobbiamo accostarci ai singoli brani della liturgia come a sottolineature dialettiche di un'unica parola. Dobbiamo non compitare, ma consonare con la vita di Cristo nella Chiesa. La liturgia è un discorso che non ha termine e vi si è trascinati dentro dal flusso della forza della grazia di Dio, del mistero di Dio nel mondo. La liturgia vissuta costituisce molto semplicemente la strada della nostra moralità. Per moralità si intende l'atteggiamento giusto, il comportamento giusto, "giusto" cioè di fronte al destino, atteggiamento giusto sulla strada del destino.
La liturgia è l'enunciazione sintetica e molto semplice di questa strada.»

Sarebbe un compito affascinante aiutarci a vivere in questo modo la liturgia, imparando da essa, acquistando una mentalità autenticamente cattolica, così da essere testimoni di Cristo nel mondo, e non – come purtroppo spesso accade, e con una insolita frequenza – servitori della mentalità di questo mondo.



https://www.facebook.com/gabriele.mangiarotti/videos/10155489040772323/

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