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Terremoto, il Vaticano condanna Radio Maria

Autore:
Mondinelli, Andrea
Fonte:
CulturaCattolica.it

La presa di posizione di padre Giovanni Cavalcoli ha creato il finimondo ed è arrivata la censura vaticana della segreteria di stato. Vescovi si sono stracciate le vesti, gridando allo scandalo, senza nemmeno prendersi la briga di leggere esattamente le parole di padre Giovanni.
Siccome, però, non una sola voce si è levata alle parole del segretario della CEI, mons. Galantino, quando nell’omelia ai giovani della GMG disse:

“La sua (di Abramo) preghiera di intercessione e la sua voglia di osare salvano Sodoma. La città è salva perché ci sono i giusti, anche se pochi; ma la città è salva soprattutto perché c’è Abramo uomo di preghiera, che non fa da accusatore implacabile, non parla contro ma parla a favore. Abramo, uomo di preghiera, non denuncia i misfatti, ma annuncia la possibilità di qualcosa di nuovo”


Se ne deduce che Galantino aveva ragione e Cavalcoli è un misero pagano. Ma non solo lui, ovviamente. Anche Benedetto XVI ed il profeta Geremia:

“Il Signore era disposto a perdonare, desiderava farlo, ma le città erano chiuse in un male totalizzante e paralizzante, senza neppure pochi innocenti da cui partire per trasformare il male in bene. Perché è proprio questo il cammino della salvezza che anche Abramo chiedeva: essere salvati non vuol dire semplicemente sfuggire alla punizione, ma essere liberati dal male che ci abita. Non è il castigo che deve essere eliminato, ma il peccato, quel rifiuto di Dio e dell’amore che porta già in sé il castigo. Dirà il profeta Geremia al popolo ribelle: «La tua stessa malvagità ti castiga e le tue ribellioni ti puniscono. Renditi conto e prova quanto è triste e amaro abbandonare il Signore, tuo Dio» (Ger 2,19)”. nell’udienza del 18 maggio 2011

Naturalmente, sarà il caso di censurare frasi così dure e pre-cristiane:

14 E se alcuno non vi riceve né ascolta le vostre parole, uscendo da quella casa o da quella città, scotete la polvere da’ vostri piedi. 15 In verità io vi dico che il paese di Sodoma e di Gomorra, nel giorno del giudizio, sarà trattato con meno rigore di quella città. Matteo 10:14-15

23 E tu, Cafarnao,
sarai forse innalzata fino al cielo?
Fino agli inferi precipiterai!
Perché, se in Sòdoma fossero avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora essa esisterebbe!
24 Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà una sorte meno dura della tua!”. Matteo 11: 23-24

Accipicchia, ci si mette a parlare di castigo pure il Catechismo:

2090 Quando Dio si rivela e chiama l’uomo, questi non può rispondere pienamente all’amore divino con le sue proprie forze. Deve sperare che Dio gli donerà la capacità di contraccambiare il suo amore e di agire conformemente ai comandamenti della carità. La speranza è l’attesa fiduciosa della benedizione divina e della beata visione di Dio; è anche il timore di offendere l’amore di Dio e di provocare il castigo.


Si saranno sbagliati, non avranno interpellato mons. Becciu della segreteria di stato, o mons. Pompili, o il vescovo di Cremona…
Uscendo dall’ironia, ad uno, come padre Livio, che si vanta di seguire i messaggio di Medjugorje, offro questa catechesi di don Gabriele Amorth: Inesorabile il castigo per chi rifiuta i continui richiami di Dio — Bibbia insegni. (Eco di Medjugorje 87):

Guardate però, il Signore ha sempre fatto così: richiama, richiama, alle volte minaccia, richiama e minaccia — mi riferisco alla storia biblica che è il modello di tutta la storia. Tante volte ha richiamato e minacciato Israele: “Convertitevi, tornate a Dio...” (“Il Signore Dio dei loro padri mandò premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli, perchè amava il suo popolo e La sua dimora. Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti al punto che l’ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio.” — 2 Cronache 36 —).

Ecco il primo esilio. Tuffi schiavi, tutti deportati; solo un piccolo numero potrà ritornare. Il re, che non aveva voluto ascoltare il consiglio del profeta Geremia: “Fa questo ed avrai salva la vita, tu e la ma famiglia”, ebbe una triste sorte. I suoi figli furono portati alla sua presenza ed uccisi davanti ai suoi occhi. Dopo di ciò, furono bruciati a lui gli occhi e così cieco lo portarono prigioniero come trofeo di guerra a vivere come un cagnolino sotto la tavola del re avversario. Il Signore richiama, richiama... Possiamo vedere anche altri esempi biblici delle antichità: Sodoma e Gomorra. Quanti richiami prima che piovesse dal cielo il fuoco che li distrusse (PERDONATE PADRE AMORTH, MA QUESTA E’ TEOLOGIA PRE GALANTINIANA! NDR). Ai tempi di Noè, quanti richiami! Quanto tempo ha impiegato Noè per costruire l’arca? e intanto richiamava i suoi concittadini... Niente, non ci badavano, ci avevano fatto il callo. E poi è venuto il diluvio.
Invece è andata bene al profeta Giona che richiamò la città di Ninive:
“Tra 40 giorni questa città verrà distrutta.” Gli credettero e si convertirono. Pensarono: “Ecco, il Signore ci ha promesso la distruzione, ma se noi mettiamo giudizio, Lui che è un Dio buono, misericordioso, può darsi pure che il castigo che ci ha promesso non ce lo mandi più.” Fecero penitenza sincera ed il Signore non mandò più il castigo. Alla luce di questi episodi, voi capite ciò che segue “... e che molto di quello che accadrà dipende dalle vostre preghiere Abbiamo visto quante volte durante i 40 annidi vita nel deserto, il popolo di Israele si ribelli e Dio lo voglia distruggere. Mosè intercede, e Dio non manda il castigo promesso, si lascia placare dalle preghiere. La Madonna a Medjugorje fin dai primi tempi diceva: “Con la preghiera si può fermare anche le guerre.”
Ed io vi porto subito l’esempio di una guerra che si poteva evitare: la seconda guerra mondiale. Fatima parla chiaro. Era il 1917, stava per finire la prima guerra mondiale e la Madonna disse: “Presto questa guerra finirà, ma se gli uomini non si convertiranno, se non torneranno a Dio, sotto il pontificato di Pio XII saranno gli albori di una guerra ancora più tremenda.” Se... Se... Se... Non si sono osservate le parole della Madonna con le inevitabili conseguenze. Ecco allora come hanno un senso letterale ben preciso queste parole: “...E che molto di quello che accadrà dipende dalla vostra preghiera...” Io posso cambiare il corso della storia.


Perché non si fanno preghiere per scongiurare altri terremoti? Chiedete in Segreteria…
QUI l’articolo di Cascioli

In calce la sospensione di Cavalcoli da Radio Maria, con il testo integrale delle parole di padre Giovanni Cavalcoli. Per chi volesse approfondire, un bell’articolo del “pagano” Cavalcoli:

DIO CASTIGA E USA MISERICORDIA
Oggi molti, influenzati da un molle e dolciastro buonismo, non capiscono come il castigo del peccato sia doverosa giustizia; e siccome la giustizia è volontà di ciò che è giusto e quindi buono e il volere il bene è amore, non capiscono come il castigo, in fin dei conti, è dettato dall’amore per lo stesso peccatore.

San Giuseppe, patrono della Chiesa universale, prega per noi

SOSPESA LA TRASMISSIONE DI PADRE GIOVANNI CAVALCOLI
Radio Maria ritiene inaccettabile la posizione di Padre Giovanni Cavalcoli riguardante il terremoto e lo sospende con effetto immediato dalla sua trasmissione mensile. Tale posizione non è in linea con l’annuncio della misericordia che è l’essenza del cristianesimo e dell’azione pastorale di Papa Francesco. Radio Maria si scusa se tali espressioni possono aver offeso la sensibilità dei fratelli terremotati ed esprime loro piena solidarietà e vicinanza nella preghiera. Radio Maria assicura, come già in passato, i collegamenti di preghiera con le zone terremotate per far sentire loro la vicinanza di tutta la Chiesa.


TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA DI PADRE GIOVANNI CAVALCOLI ALLA DOMANDA DI UN ASCOLTATORE SUL TERREMOTO
 Ascoltatore: La domanda che le voglio fare è la stessa ma è duplice, nel senso: con il Battesimo l’uomo entra nella grazia di Dio, comincia a circolare in questa dinamica virtuosa; quando l’uomo con il peccato mortale invece esce da questa vita, le conseguenze sono solo spirituali o possono essere anche materiali? E allargo il discorso, per quello dicevo che la domanda è duplice, ma è grosso modo la stessa radice: quando un popolo o i legislatori di questo popolo fanno delle leggi contrarie a Dio, come purtroppo è avvenuto in Italia qualche mese fa – mi riferisco alle leggi sulle unioni civili e a tutto quello che vorrebbe conseguirne, quali sono le conseguenze? E arrivo al punto della mia domanda: le catastrofi naturali come il terremoto, possono essere una conseguenza di un popolo, di un legislatore che fa delle leggi contrarie? Il terremoto di questi giorni può avere una radice….?

P. Cavalcoli: Allora, riprendiamo tutto il suo discorso. Le conseguenze del peccato mortale: il peccato mortale è la perdita della grazia tuttavia Dio sta vicino a tutti, quindi c’è la possibilità che il peccatore si penta e se si pente riacquista la grazia, grazia, come ho detto, che deriva dal battesimo. Quando uno cade nel peccato mortale, si potrebbe dire che la grazia del battesimo quasi si addormenta, di fatto la perde. Per cui se disgraziatamente dovesse morire va all’inferno, è una cosa abbastanza seria. Quindi in caso di peccato mortale bisogna rimediare quanto prima. Altre cose che lei ha detto, la legislazione che è in contrasto con la nostra religione. Sì, anche queste leggi sulle unioni civili certamente ci creano molta difficoltà a noi credenti, non c’è dubbio. Che relazione ci può essere col peccato? Bisogna stare attenti, le leggi dello stato purtroppo a volte possono manifestarsi ingiuste, quindi noi cristiani non dobbiamo approfittarne, perché se ne approfittiamo pecchiamo, possiamo peccare anche mortalmente. Per quanto riguarda poi la questione dei terremoti, cosa possiamo dire? Anche qui posso rispondere con sicurezza come dogmatico: una cosa è sicura, che i cataclismi, la natura, i disordini della natura, tutte quelle azioni della natura che mettono in pericolo la vita umana sono di tanti tipi, le alluvioni, eccetera, hanno una spiegazione di carattere teologico. Non sto facendo il geologo, distinguiamo bene i campi- un conto è una causa fisica di un terremoto, non è il mio campo, lascio tutto il campo agli esperti e mi auguro con tutto il cuore che la scienza progredendo, possa – e ci arriveremo un giorno, ci arriveremo! Come abbiamo fatto tante conquiste, arriveremo in qualche modo a capire quali sono le cause e quindi fare in modo o di difenderci da questi terremoti, poterli prevedere, o (adesso non vorrei spararla grossa) chi non sa che un giorno non arriveremo anche a impedirli, perché no? Comunque, chiuso questo, io sono un teologo, andiamo avanti col discorso teologico.
Dal punto di vista teologico questi disastri sono una conseguenza del peccato originale, quindi si possono considerare veramente come castigo del peccato originale – anche se la parola non piace, ma io la dico lo stesso, è una parola biblica, non c’è nessun problema. Naturalmente bisogna intendere bene cosa si intende per castigo.
Poi un’ultima domanda che lei dice: ma non saranno un castigo divino per azioni commesse oggi nella nostra società? Questo è un discorso molto più delicato, eventualmente si può avere una qualche opinione, qui non si riesce a raggiungere una sicurezza, a meno che uno non abbia un’illuminazione divina. Io vi dico questo, una mia opinione personalissima. Mi ha profondamente colpito questa enorme disgrazia della distruzione della chiesa, che ricorda a Norcia San Benedetto. Mi ha colpito molto, ripeto, non voglio trarre delle conclusioni che rischierebbero quasi la superstizione, però vi confesso che mi ha molto colpito in questo senso: chi è stato Benedetto? Benedetto è il patrono d’Europa, è il padre della civiltà cristiana europea. Oggi, ormai, i più grandi studiosi non solo cattolici, ma anche laici, stanno constatando una gravissima crisi nell’Europa, e anche l’altro giorno ascoltavo una conferenza del professor Gotti Tedeschi, che è un grande economista ma nello stesso momento è anche filosofo, è anche teologo, e si è fermato su questa situazione e ha mostrato il legame che c’è tra la crisi economica europea e la crisi spirituale europea. Adesso non mi diffondo ma è stata interessantissima, tra l’altro ha accennato a come …..esimo interessante, anche lui, economista di fama internazionale ha detto che la crisi della famiglia, il calo delle nascite, è legato anche al processo di “miserimento” verso il quale noi stiamo andando con la dissoluzione, col fatto che le industrie vanno all’estero sta succedendo che i grandi sogni di potenza europea stanno cadendo e in altre grandissime zone del pianeta come in Cina, in America Latina, in Africa, lì non c’è questo calo di nascite, ci sono famiglie numerose, negli stessi paesi islamici, e lì è in atto un grosso sviluppo economico per cui noi europei che vantavamo questa bella idea, questa idea malthusiana che la riduzione delle nascite avrebbe aumentato la ricchezza, sta succedendo l’inverso. Allora arrivo al dunque: castigo divino. Vedete un po’, insomma, si ha l’impressione che queste offese che si recano alla legge divina, pensate alla dignità della famiglia, alla dignità del matrimonio, alla stessa dignità dell’unione sessuale, al limite, no? Vien fatto veramente di pensare che qui siamo davanti, chiamiamolo castigo divino, certamente è un richiamo molto forte della provvidenza, ma non tanto nel senso, non diciamo nel senso afflittivo, ma nel senso di richiamo alle coscienze, per ritrovare quelli che sono i principi della legge naturale.


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