Terremoto, il Vaticano condanna Radio Maria
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La presa di posizione di padre Giovanni Cavalcoli ha creato il finimondo ed è arrivata la censura vaticana della segreteria di stato. Vescovi si sono stracciate le vesti, gridando allo scandalo, senza nemmeno prendersi la briga di leggere esattamente le parole di padre Giovanni.
Siccome, però, non una sola voce si è levata alle parole del segretario della CEI, mons. Galantino, quando nell’omelia ai giovani della GMG disse:
“La sua (di Abramo) preghiera di intercessione e la sua voglia di osare salvano Sodoma. La città è salva perché ci sono i giusti, anche se pochi; ma la città è salva soprattutto perché c’è Abramo uomo di preghiera, che non fa da accusatore implacabile, non parla contro ma parla a favore. Abramo, uomo di preghiera, non denuncia i misfatti, ma annuncia la possibilità di qualcosa di nuovo”
Se ne deduce che Galantino aveva ragione e Cavalcoli è un misero pagano. Ma non solo lui, ovviamente. Anche Benedetto XVI ed il profeta Geremia:
“Il Signore era disposto a perdonare, desiderava farlo, ma le città erano chiuse in un male totalizzante e paralizzante, senza neppure pochi innocenti da cui partire per trasformare il male in bene. Perché è proprio questo il cammino della salvezza che anche Abramo chiedeva: essere salvati non vuol dire semplicemente sfuggire alla punizione, ma essere liberati dal male che ci abita. Non è il castigo che deve essere eliminato, ma il peccato, quel rifiuto di Dio e dell’amore che porta già in sé il castigo. Dirà il profeta Geremia al popolo ribelle: «La tua stessa malvagità ti castiga e le tue ribellioni ti puniscono. Renditi conto e prova quanto è triste e amaro abbandonare il Signore, tuo Dio» (Ger 2,19)”. nell’udienza del 18 maggio 2011
Naturalmente, sarà il caso di censurare frasi così dure e pre-cristiane:
14 E se alcuno non vi riceve né ascolta le vostre parole, uscendo da quella casa o da quella città, scotete la polvere da’ vostri piedi. 15 In verità io vi dico che il paese di Sodoma e di Gomorra, nel giorno del giudizio, sarà trattato con meno rigore di quella città. Matteo 10:14-15
23 E tu, Cafarnao,
sarai forse innalzata fino al cielo?
Fino agli inferi precipiterai!
Perché, se in Sòdoma fossero avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora essa esisterebbe!
24 Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà una sorte meno dura della tua!”. Matteo 11: 23-24
Accipicchia, ci si mette a parlare di castigo pure il Catechismo:
2090 Quando Dio si rivela e chiama l’uomo, questi non può rispondere pienamente all’amore divino con le sue proprie forze. Deve sperare che Dio gli donerà la capacità di contraccambiare il suo amore e di agire conformemente ai comandamenti della carità. La speranza è l’attesa fiduciosa della benedizione divina e della beata visione di Dio; è anche il timore di offendere l’amore di Dio e di provocare il castigo.
Si saranno sbagliati, non avranno interpellato mons. Becciu della segreteria di stato, o mons. Pompili, o il vescovo di Cremona…
Uscendo dall’ironia, ad uno, come padre Livio, che si vanta di seguire i messaggio di Medjugorje, offro questa catechesi di don Gabriele Amorth: Inesorabile il castigo per chi rifiuta i continui richiami di Dio — Bibbia insegni. (Eco di Medjugorje 87):
Guardate però, il Signore ha sempre fatto così: richiama, richiama, alle volte minaccia, richiama e minaccia — mi riferisco alla storia biblica che è il modello di tutta la storia. Tante volte ha richiamato e minacciato Israele: “Convertitevi, tornate a Dio...” (“Il Signore Dio dei loro padri mandò premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli, perchè amava il suo popolo e La sua dimora. Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti al punto che l’ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio.” — 2 Cronache 36 —).
Ecco il primo esilio. Tuffi schiavi, tutti deportati; solo un piccolo numero potrà ritornare. Il re, che non aveva voluto ascoltare il consiglio del profeta Geremia: “Fa questo ed avrai salva la vita, tu e la ma famiglia”, ebbe una triste sorte. I suoi figli furono portati alla sua presenza ed uccisi davanti ai suoi occhi. Dopo di ciò, furono bruciati a lui gli occhi e così cieco lo portarono prigioniero come trofeo di guerra a vivere come un cagnolino sotto la tavola del re avversario. Il Signore richiama, richiama... Possiamo vedere anche altri esempi biblici delle antichità: Sodoma e Gomorra. Quanti richiami prima che piovesse dal cielo il fuoco che li distrusse (PERDONATE PADRE AMORTH, MA QUESTA E’ TEOLOGIA PRE GALANTINIANA! NDR). Ai tempi di Noè, quanti richiami! Quanto tempo ha impiegato Noè per costruire l’arca? e intanto richiamava i suoi concittadini... Niente, non ci badavano, ci avevano fatto il callo. E poi è venuto il diluvio.
Invece è andata bene al profeta Giona che richiamò la città di Ninive:
“Tra 40 giorni questa città verrà distrutta.” Gli credettero e si convertirono. Pensarono: “Ecco, il Signore ci ha promesso la distruzione, ma se noi mettiamo giudizio, Lui che è un Dio buono, misericordioso, può darsi pure che il castigo che ci ha promesso non ce lo mandi più.” Fecero penitenza sincera ed il Signore non mandò più il castigo. Alla luce di questi episodi, voi capite ciò che segue “... e che molto di quello che accadrà dipende dalle vostre preghiere Abbiamo visto quante volte durante i 40 annidi vita nel deserto, il popolo di Israele si ribelli e Dio lo voglia distruggere. Mosè intercede, e Dio non manda il castigo promesso, si lascia placare dalle preghiere. La Madonna a Medjugorje fin dai primi tempi diceva: “Con la preghiera si può fermare anche le guerre.”
Ed io vi porto subito l’esempio di una guerra che si poteva evitare: la seconda guerra mondiale. Fatima parla chiaro. Era il 1917, stava per finire la prima guerra mondiale e la Madonna disse: “Presto questa guerra finirà, ma se gli uomini non si convertiranno, se non torneranno a Dio, sotto il pontificato di Pio XII saranno gli albori di una guerra ancora più tremenda.” Se... Se... Se... Non si sono osservate le parole della Madonna con le inevitabili conseguenze. Ecco allora come hanno un senso letterale ben preciso queste parole: “...E che molto di quello che accadrà dipende dalla vostra preghiera...” Io posso cambiare il corso della storia.
Perché non si fanno preghiere per scongiurare altri terremoti? Chiedete in Segreteria…
QUI l’articolo di Cascioli
In calce la sospensione di Cavalcoli da Radio Maria, con il testo integrale delle parole di padre Giovanni Cavalcoli. Per chi volesse approfondire, un bell’articolo del “pagano” Cavalcoli:
DIO CASTIGA E USA MISERICORDIA
Oggi molti, influenzati da un molle e dolciastro buonismo, non capiscono come il castigo del peccato sia doverosa giustizia; e siccome la giustizia è volontà di ciò che è giusto e quindi buono e il volere il bene è amore, non capiscono come il castigo, in fin dei conti, è dettato dall’amore per lo stesso peccatore.
San Giuseppe, patrono della Chiesa universale, prega per noi
SOSPESA LA TRASMISSIONE DI PADRE GIOVANNI CAVALCOLI
Radio Maria ritiene inaccettabile la posizione di Padre Giovanni Cavalcoli riguardante il terremoto e lo sospende con effetto immediato dalla sua trasmissione mensile. Tale posizione non è in linea con l’annuncio della misericordia che è l’essenza del cristianesimo e dell’azione pastorale di Papa Francesco. Radio Maria si scusa se tali espressioni possono aver offeso la sensibilità dei fratelli terremotati ed esprime loro piena solidarietà e vicinanza nella preghiera. Radio Maria assicura, come già in passato, i collegamenti di preghiera con le zone terremotate per far sentire loro la vicinanza di tutta la Chiesa.
TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA DI PADRE GIOVANNI CAVALCOLI ALLA DOMANDA DI UN ASCOLTATORE SUL TERREMOTO |