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«Oltre la Riforma per riscoprire l’essenziale»

Autore:
Mondinelli, Andrea
Fonte:
CulturaCattolica.it

Dopo avere letto le dichiarazioni di mons. Farrell «Oltre la RIFORMA per riscoprire l’essenziale» riportate da Avvenire, sono giunto alla conclusione che devo essere tardo di comprendonio, oppure che le stesse parole hanno significato diverso a seconda di chi legge.
In calce troverete la solita esaltazione di Lutero, ormai di moda, ma voglio stigmatizzare questo punto:

In questo graduale iter del dialogo luterano-cattolico può considerarsi una pietra miliare la Dichiarazione sulla giustificazione firmata ad Augusta nel 1999, anche nel senso della rivalutazione di Lutero…
«Si è trattato di una comune sottoscrizione su un aspetto essenziale, fondamentale della fede. Noi, luterani e cattolici, abbiamo potuto affermare ufficialmente il consenso sulle verità fondamentali della dottrina della giustificazione. Tale consenso ci ha permesso allo stesso tempo di dichiarare che le reciproche condanne del XVI secolo relative alla giustificazione non si applicano più. Così, ora non siamo più distanti, la nostra comunione è diventata più profonda e reale, anche se incompleta. Ma questo importante accordo raggiunto, che è stato un salto avanti enorme nei rapporti reciproci, mette in luce anche il valore autentico del cammino ecumenico».


Tutto bene? Non proprio, visto quello che afferma la “Risposta cattolica ufficiale al testo della Dichiarazione Congiunta” (“RISPOSTA DELLA CHIESA CATTOLICA ALLA DICHIARAZIONE CONGIUNTA TRA LA CHIESA CATTOLICA E LA FEDERAZIONE LUTERANA MONDIALE CIRCA LA DOTTRINA DELLA GIUSTIFICAZIONE”):

1. […] rimane quindi difficile vedere come si possa affermare che questa dottrina sul “simul iustus et peccator”, allo stato attuale della presentazione che se ne fa nella Dichiarazione Congiunta, non sia toccata dagli anatemi dei decreti tridentini sul peccato originale e la giustificazione.
5. Queste osservazioni intendono precisare l’insegnamento della Chiesa cattolica riguardo a quei punti sui quali non si è giunti a un accordo totale e completare alcuni dei paragrafi che espongono la dottrina cattolica, per meglio mettere in luce la misura del consenso a cui si è arrivati. L’alto livello d’accordo raggiunto non permette ancora di affermare che tutte le differenze che separano i cattolici e i luterani, nella dottrina circa la giustificazione, sono semplici questioni di accentuazione o di linguaggio. Alcune toccano aspetti di contenuto e quindi non sono tutte reciprocamente compatibili, come invece si afferma al n. 40. Se è vero inoltre che in quelle verità sulle quali un consenso è stato raggiunto, le condanne del Concilio di Trento non si applicano più, tuttavia le divergenze che riguardano altri punti devono invece essere superate prima di poter affermare, come si dice genericamente al n. 41, che tali punti non ricadono più sotto le condanne del Concilio di Trento. Ciò vale in primo luogo per la dottrina sul “simul iustus et peccator” (cfr n. 1, supra).


Questa Nota, che costituisce la Risposta cattolica ufficiale al testo della Dichiarazione Congiunta, è stata elaborata di comune intesa fra la Congregazione per la Dottrina della Fede ed il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, e viene firmata dal Presidente del medesimo Pontificio Consiglio, direttamente responsabile per il dialogo ecumenico.l


Devo proprio essere tardo di comprendonio…

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