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Giornalismo «da fogna»

Fonte:
CulturaCattolica.it

Quelli di Repubblica non riescono proprio a smentire se stessi. E a creare notizie, spesso falsificando i fatti. In più, mai riconoscendo i propri errori.
Ultimamente sembrano specializzati nell’inventare casi di «omofobia». In questo non li batte nessuno. Ho presente il caso della catechista di San Felice accusata falsamente di avere svolto una lezione di catechismo offensiva nei confronti degli omosessuali. E non solo, in spregio alle regole elementari del giornalismo, l'interessata non è stata sentita, per capire cosa fosse realmente accaduto, ma non c’è stata nessuna smentita neppure di fronte alla dimostrazione che il fatto non sussisteva. E poi il caso della «omofoba di Moncalieri». Caso montato, clamore mediatico addirittura internazionale scoppiato in brevissimo tempo, anche qui, nonostante l’inconsistenza delle accuse e la smentita ufficiale delle istituzioni interessate, niente «mea culpa». I moralizzatori della vita pubblica, i difensori-dei-gay-a-prescindere si confermano maestri del nulla. O peggio, navigatori delle fogne come i topi da chiavica. Un ambiente i cui miasmi danno vigore alle penne, e impediscono di vedere la realtà. Sì, perché nella scuola della «omofoba» un docente accusato di molestie sessuali nei confronti degli alunni (e per questo condannato) non ha minimamente fatto notizia. Neppure una riga, alla faccia della informazione!
Ed ora il caso dello studente "rifiutato da una scuola cattolica perché gay". Sembra che i fatti non si siano poi svolti come detto dall’articolo che metteva alla gogna scuola, Chiesa e preside. E qui devo dare atto che, nell’articolo del giorno dopo, sembra presente una qualche forma di rettifica, anche se nessuno si sogna di fare mea culpa né di chiedere scusa. «Monza, studente gay riammesso a scuola. “Ritardo nell'iscrizione”, il legale dei genitori cerca i tabulati»
Ma intanto la macchina del fango è partita: basterebbe leggere i commenti per rendersene conto.

• Togliete i contributi statali a questi soggetti, e controllate che paghino allo stato tutto il dovuto, IMU compresa.
• Io gli toglierei i contributi pubblici, ovviamente, ma anche la licenza di esercizio dell'attività scolastica. Perché - pubblica o privata che sia - questa è una scuola italiana che non può che operare nell'ambito della legge italiana, dove la discriminazione sessuale è vietata per legge. Signor Renzi, decisionista con moglie insegnante, questo sarebbe un bel segnale
• Per me non dovrebbero nemmeno esistere le scuole paritarie.
• Basta con l'ora di religione e con ogni contributo statale. Chi vuole credere alle fantasie, creda a sue spese.
• Il dio di cui vi riempite la bocca di continuo, se esistesse, sareste i primi a essere fulminati!
• Ottimo, quando passa dio a sistemare un po' di cose? C'è un paese completamente crollato nel centro Italia che ha bisogno di un paio di miracoli. Basta che usi l'onnipotenza per costruire un centinaio di case...una bazzecola per l'infinitamente misericordioso.
• Allora voglio anche l'ora del pipistrello, perché io credo a Batman!!!


A dire il vero, più che macchina del fango sembra la fiera del cretinismo becero e presuntuoso.
Ma si dirà che i commenti dei lettori sono quello che sono, e non dipende dalla redazione di un giornale la loro qualità. Ma perché allora qualcuno si lamenta che il proprio commento non è stato pubblicato? Chissà a quale livello di stupidità o malvagità o menzogna era arrivato!
Certamente il Direttore Calabresi potrebbe interrogarsi sul livello dei suoi lettori, e pure dei suoi giornalisti che, proni al pensiero unico politicamente e gaiamente corretto sbattono finti mostri in prima pagina, senza verificare la veridicità o meno delle notizie.
Questi «paladini del libero pensiero» - ma solo a senso unico - saranno ospiti graditi nel salotto di Scalfari o nelle conferenze con gli intellettuali di turno?

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