#Unioni Civili. La valanga #arcobaleno ci travolgerà è inevitabile
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Viva solo per l’oggi” Lo stiamo facendo.
La Valanga arcobaleno travolgerà il mondo, bisogna che qualcuno resista alla sua furia, che non si stanchi di vivere come se Dio esistesse, avendo misericordia per il peccatore, ma condannando il peccato, dicendo cosa è bene e cosa è male per l’uomo, insegnando ai figli che non viviamo rifiutando la modernità, ma rifiutando che si travesta da modernità qualcosa che è contrario al bene per l’uomo.
Dobbiamo vivere, non solo manifestare, brontolare, indignarci, ripetere frasi fatte e qualche volta rassicuranti. Vivere, cioè testimoniare con i fatti, con la vita, perché sono loro che educano i figli e educando diventiamo più uomini e donne anche noi.
Se la scienza può permettersi di uccidere un bambino nella pancia della madre, magari concedendogli il beneficio dell’anestesia, come a qualsiasi condannato a morte, noi non possiamo dire che è cosa buona. Se la scienza può fare in modo che chi per natura non avrebbe mai il dono della maternità, soddisfi il suo desiderio di essere padre o madre, facendo crescere un figlio nella pancia di una donna prestata, noi non possiamo dire che è un atto di generosità, perché sappiamo che è un atto di egoismo verso la donna e verso quel bambino che andrà nella vita senza sapere a chi appartiene.
Non basta desiderare qualcosa, perché questo diventi un diritto. I desideri sono diventati diritti quando abbiamo perso la capacità di discernere il bene dal male, di chiamare le cose con il loro nome, di confondere l’accoglienza con la tolleranza, quando abbiamo pensato che per accogliere chi è “differente”, anziché insegnare che siamo tutti creature, una differente dall’altra, si dovesse negare la diversità.
Ci sentiamo “invasi” dagli stranieri, cerchiamo di difenderci facendo muri e barriere, oppure facendo i buonisti, non ha detto il forse il Signore: “Perché, io ho avuto fame e voi mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato nella vostra casa;” Certo, ma prendersi cura del forestiero vuol anche dire: “Benvenuto, ora che hai messo piede in casa mia, io ti darò gli strumenti per imparare la lingua, per conoscere il luogo dove vivi, ascolterò quello che hai da raccontarmi e tu conoscerai e rispetterai le mie leggi, perché solo così si diventa cittadini e quindi si convive”.
Come dimenticare la canzone - Imagine di Lennon - l’abbiamo cantata tutti e ancora oggi c’è chi vede nel suo testo la descrizione di un mondo perfetto. Una volta al mio insegnante di inglese che disperatamente cercava di insegnarmi la lingua, ho detto che il testo è utopico, racconta un mondo che se così fosse, sarebbe una rovina.
Ci stiamo arrivando. Perché in un mondo dove non vi sia né inferno né paradiso, non può esserci fratellanza, condivisione, perché il peccato originale è sapere cos’è bene e fare il male che non vorremmo fare, nessuno ne è esente. Un mondo dove ciò che conta è l’oggi, come se non avessimo un ieri, un passato, una storia, come se non ci fosse un domani, un’eredità di bene da lasciare alle generazioni future è un mondo che non ha speranza.
Si sta avverando ciò che aveva predetto Vladimir Solov'ev nel 1900 nella Leggenda dell'Anticristo Del resto l’Anticristo non aveva certo sembianze luciferine, ma qualifiche di pacifista, ecologista, ecumenista. Che fare? Disperarsi? Fuggire?
Pochi mesi prima di morire, l’8 settembre 1977 in un colloquio con Jean Guitton, Paolo VI ebbe a dire:
"C'è un grande turbamento in questo momento nel mondo della Chiesa, e ciò che è in questione è la fede. Capita ora che mi ripeta la frase oscura di Gesù nel Vangelo di san Luca: "Quando il Figlio dell'Uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla Terra?". Capita che escano dei libri in cui la fede è in ritirata su punti importanti, che gli episcopati tacciano, che non si trovino strani questi libri. Questo, secondo me, è strano. Rileggo talvolta il Vangelo della fine dei tempi e constato che in questo momento emergono alcuni segni di questa fine. Siamo prossimi alla fine? Questo non lo sapremo mai. Occorre tenersi sempre pronti, ma tutto può durare ancora molto a lungo. Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all'interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non cattolico, e può avvenire che questo pensiero non cattolico all'interno del cattolicesimo diventi domani il più forte. Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa. Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia".
Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia. Non dimentichiamolo, lo dobbiamo alle generazioni future.