"Beati i nostalgici perché torneranno a casa" - Nel Natale si compie la promessa
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In occasione del Santo Natale mi piace ricordare questo testo stupendo di Karen Blixen:
"Fino ad oggi nessuno ha veduto gli uccelli migratori dirigersi verso sfere più calde che non esistono, o i fiumi dirottare attraverso rocce e pianure per correre in un oceano che non può essere trovato. Perché DIO NON CREA UN DESIDERIO O UNA SPERANZA SENZA AVER PRONTA UNA REALTA’ CHE LA ESAUDISCA. IL NOSTRO DESIDERIO E’ LA NOSTRA CERTEZZA e beati siano i nostalgici, perché torneranno a casa" (Karen Blixen "Capricci del destino")
Questo brano dice una delle cose più belle che siano mia state dette: la realtà, la vita appare all'uomo come promettente, il desiderio del nostro cuore non è un inganno, ma promessa certa di compimento.
La realtà è promettente per la fame e la sete del cuore umano, altrimenti l'uomo non desidererebbe amare, sposarsi, mettere al mondo figli, vivere, se lo fa è perché è affezionato a una realtà promettente.
Ma bastano delle delusioni, un dolore, una malattia, i nostri limiti e quelli degli altri, le paure, le sconfitte e la promessa della gioia sembra venir meno.
E' misteriosa la vita, l'uomo non riesce a comprendere questa promessa di felicità e insieme la delusione del tempo!
Ma c'è un Uomo nella storia che ha detto: "Io sono la via, la verità, la vita" e "Vi ho detto tutto quello che vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena".
Quell'Uomo rinasce in modo speciale nel giorno di Natale per ripetere quella promessa, come ha detto il Papa Francesco: rinasce e "bussa al tuo cuore per donarti la Sua pace". L'annuncio di quell'Uomo giunge a te attraverso la parola del Papa, degli amici e tutta la tua vita è investita della grazia di quella promessa.
Come dobbiamo stimarla, amarla questa nostra amicizia, per la promessa che ci porta: "Sarò con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo; confida, Io ho vinto il mondo". O come diceva San Paolo: "Di tutto io sarò capace insieme a Colui nel quale è la mia forza".
Dice il don Gius: "Mi pare che tutte queste parole non siano solo parole, perché costituiscono l'inizio di una emozione che cambia la vita, come quella di Andrea e Giovanni, come è narrato nel primo capitolo del vangelo di San Giovanni". E aggiunge: vi dico "una cosa più semplice: siate mendicanti, mendicanti dell'Essere. L'uomo nasce come mendicanza della felicità, dell'amore, della giustizia, che sono altre parole per indicare l'Essere. Siate mendicanti, pregate, insomma, ogni giorno.
Vi giuro che non passeranno anni così numerosi da scoraggiarvi, ma a suo tempo, nel giorno che Lui vorrà, luce sarà fatta nei vostri occhi e affezione sarà data al vostro cuore che non avreste mai immaginato".