Condividi:

Invito al ristorante

Fonte:
CulturaCattolica.it
Delicate ragnatele fritte, ali di pipistrello in pastella leggera, anime del purgatorio in salsa verde. Conosco il ristorante, si mangia bene…

Riecco l’autunno, cadono le foglie, le castagne nel bosco attendono i gitanti della domenica che le tolgano dal riccio, castagne e zucche anche sul banco dell’ortofrutta, le vetrine dei negozi si addobbano di zucche e ragnatele, si tratti del panettiere o del giornalaio, oramai la festa delle zucche vuote, Halloween, precede il Natale con buona pace di tutti.
Halloween si festeggia a scuola, dove apparentemente è più laica della festa di tutti i Santi e della Festa di commemorazione dei defunti. Dilaga la mania di non offendere gli altri raccontando ciò che siamo, e forse non è solo questo, c’è un certo imbarazzo degli adulti ad addentrarsi tra i racconti di Santi e defunti. Non sia mai che si insegni ai bambini che esistono i Santi, uomini e donne come noi, con preghi e difetti che hanno saputo amare la vita e non temere la morte. Non sia mai che si insegni ai bambini che si deve morire, che la morte fa parte del vivere e che la morte non è la fine di tutto. Più semplice industriarsi tra zucche e pipistrelli, con una festa che ci fa tanto “internazionali”, con questa ricorrenza che appartiene al mondo dell’occulto, che infatti così la definisce: "E' il giorno più magico dell'anno, e il capodanno di tutto il mondo esoterico, è la festa più importante dell'anno per i seguaci di satana".
Mi arriva una mail, è l’invito a cena di un ristorante con allegato il “Menù di Halloween” caspita penso, serviranno delicate ragnatele fritte, ali di pipistrello in pastella leggera, anime del purgatorio in salsa verde. Conosco il ristorante, si mangia bene, pasta e pane fatti in casa, piatti della tradizione cucinati con arte e sapienza e allora apriamo questo allegato con il menù del 31 ottobre: risotto con zucca e pancetta, coniglio ripieno di castagne con purea di zucca, torta al cioccolato con crema di zucca.
Buono, davvero buono - è il menù d’autunno! – esclamo.
Chiamandolo - Menù di Halloween - avranno certamente sperato di attirare l’attenzione dei i clienti del 31 ottobre, del resto “Menù dei Santi” non suonava così bene, poi insieme al tovagliolo cosa metti al posto della piccola zucca ornamentale, il Santino con la preghiera di San Francesco? La breve storia di Santa Rita? Una frase di Madre Teresa di Calcutta che solo al pensiero dei suoi poveri ti manda di traverso la cena? Insomma, un po’ di coerenza, tanto è vero che mica han messo in tavola il pan dei morti.
Do uno sguardo in rete vedo che c’è l’annuale discussione tra pro e contro Halloween.
Quelli che: “non c’è nulla di male”.
Quelli che Il Cardinal Martini diceva: “Quello dei defunti è un culto della nostra storia è il momento in cui si apre la speranza per l’eternità”.
Quelli che cercano di salvare capra e cavoli: “ognuno e libero di festeggiare quel che vuole e una festa non esclude l’altra”.
Ci si combatte a singolar tenzone, un intervento dopo l’altro, sino al prossimo twitter, al prossimo argomento per cui sfoderare la tastiera, sordi alle ragioni altrui.
Eppure, le feste in fondo sono un’occasione per rammentare a noi e ai nostri ragazzi il periodo dell’anno in cui ci troviamo. Una opportunità preziosa per riscoprire la ricchezza spirituale delle nostre radici cristiane.
In fondo a riscoprire da dove veniamo abbiamo solo da guadagnarci, e sapere chi siamo aiuta a conoscere gli altri, sappiamo quanto è bello visitare una città accompagnati da quelli che la abitano e la amano. Sappiamo quanto è bello cenare con a tavola un appassionato di cucina che ci aiuta ad apprezzare i cibi nel piatto, e la nostra tradizione è un menù ricco di tradizione, di cose belle e buone a cui è un peccato anche solo cambiar nome.

Vai a "Ultime news"