Lettera aperta all'On. Cuperlo
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Gentilissimo Onorevole Cuperlo,
sono rimasta esterrefatta dall’apprendere da Repubblica.it del 27 maggio che Lei ha dedicato l’insperata vittoria del PD al figlio di Sergio Lo Giudice.
Mi permetto di esprimerle alcune considerazioni, confidando nella sua disponibilità al dialogo e all’ascolto.
Nella campagna elettorale per le Primarie PD, lei ha parlato molto e continua a farlo della dignità della persona.
Ecco, non crede che i bambini siano persone, quindi abbiano una dignità? Oppure, dal momento che sono piccoli, se non addirittura non ancora nati, ne possiamo fare ciò che vogliamo?
Cosa ne facciamo? Li trattiamo come dei pacchi postali impedendo loro di avere una mamma ed un papà naturali, biologici? Utero in affitto, scambi di coppie... non le sembra che stiamo esagerando, e che stiamo scambiando i capricci più egoisti per diritti?
Non conviene che stiamo ridisegnando la Creazione, mettendoci noi al posto di Dio? Nel libro di Giobbe, Dio apostrofa Giobbe dicendogli: “Dov’eri tu quando Io creavo il cielo e la terra?” Legga per favore Gb 38, 4-7.
Non mi si venga a dire che la cosa è per il bene (il Bene non è buonismo) e per amore (l’amore non ha il volto dell’egoismo) del bambino.
E’ vero che ci sono tante famiglie con problemi, ma ciò non toglie la bellezza e la verità di tante famiglie che, quotidianamente, lontano dai riflettori, portano avanti lo splendore dell’amore umano, incarnato nell’affetto tra un uomo ed una donna che si aprono alla vita, anziché programmarla e calcolarla.
Venendo poi all’età dello sviluppo e della pubertà, non pensa che le adozioni delle coppie omosessuali creerebbero problemi? Mi scusi la schiettezza, ma immagini una ragazza, “figlia” di due uomini, alle sue prime mestruazioni. Una rivoluzione nel corpo e nello spirito. Con quale genitore (1 o 2) ne parlerebbe? Per una ragazza, la figura femminile è fondamentale per la costruzione dell’identità, che, come ben lei saprà, passa anche attraverso un processo di identificazione.
“Mamma e Papà”, poi, sono le prime parole che un bambino apprende. Perché privarlo di una cosa così naturale imponendo genitore 1 e 2 come tanti Comuni stanno già facendo? Non le sembra violento pretendere di riscrivere la natura e la storia dell’uomo?
Nel mondo pagano, sottolineo pagano, la Bellezza era sinonimo di imitazione della Natura.
E noi, oggi, vogliamo stravolgere le leggi di natura. Ci scandalizziamo della vivisezione degli animali, dell’inquinamento ambientale, ma legittimiamo l’andare contro natura.
Quando poi ci sono di mezzo dei bambini....
Papa Francesco, nel suo viaggio in Terra Santa, ha detto che la salute e la civiltà di un popolo e di una Nazione si misurano su come viene tenuta in considerazione l’infanzia e la famiglia. Certo, questo Papa non parla mai per contrapposizione, ma nel proporre, è estremamente chiaro su ciò che ritiene valori imprescindibili, non negoziabili.
Non mi si venga a parlare di libertà. La questione etica ed antropologica non possono essere scisse da quella ontologica, non possiamo cioè rispondere alla domanda “Cos’è la libertà?”, se prima non rispondiamo alla domanda “Chi è l’uomo?”!
Non reputa che, avallando certe cose, si arrivi (Dio non voglia) a legittimare qualsiasi capriccio sessuale, anche quell’atroce tendenza a privare i bambini della loro infanzia?
Io credo, alla fine, che la questione stia nel decidere quale atteggiamento avere nei riguardi della realtà: se cioè, parafrasando Heidegger, scegliere di essere padroni o servitori dell’essere.
Distinti saluti
VALERIA ZUNTINI