Venezuela: I disordini provocano la quinta vittima, una giovane di 22 anni
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Dopo la prima settimana di proteste degli studenti in Venezuela, è stata confermata la morte della quinta vittima. Si tratta di Génesis Carmona, di 22 anni, la quale è stata ferita martedì pomeriggio per uno sparo alla testa, alla avenida Cedeño della città di Valencia, capitale della regione Carabobo, a due ore a ovest di Caracas.
Carmona è caduta ferita durante le proteste in quella città industriale del centro del Venezuela. Nei fatti, altre sei persone sono state ferite da pallottole, tra cui lo studente Enverson Ramos, il quale ha subito la perforazione di uno dei polmoni ed è in gravi condizioni.
La vittima è stata operata d'emergenza martedì sera alla clinica Guerra Méndez della località, ma è morta mercoledì a mezzogiorno.
Génesis Carmona era stata eletta Miss Turismo Venezuela nel 2013. Si tratta della seconda morte avvenuta tra le regine di bellezza venezuelane nel corso di quest'anno. Il 6 gennaio, la ex Miss Venezuela Mónica Spears, è stata ammazzata insieme al marito, da una banda di delinquenti che li hanno rapinati in autostrada, vicino la cittadina di Puerto Cabello, un po' più a nord di Valencia, nella stessa regione Carabobo.
Con la morte, si raggiunge il saldo di cinque vittime fatali delle proteste iniziate mercoledì 12 febbraio. Quello stesso giorno, a Caracas, sono stati abbattuti - tutti con spari alla testa - i manifestanti Bassil Dacosta e Robert Redman, così come uno dei dirigenti dei soprannominati "collettivi" favorevoli al governo, Juan Montoya.
Lunedì 17, lo studente d'Ingegneria, José Ernesto Méndez, di anni 17, è morto dopo essere stato investito, secondo le versioni, da un'automobile ufficiale dell'impresa statale Pdvsa, che cercava di aprirsi spazio tra i manifestanti che bloccavano una strada della cittadina costiera di Carúpano (regione Sucre), all'estremo nordorientale del Venezuela.
Nonostante le autorità della polizia appena abbiano iniziato le inchieste in quanto alla morte di Carmona, diversi testimoni segnalano i membri dei "collettivi" locali - gruppi d'assalto informali del chavismo - come autori degli spari che hanno ferito la regina di bellezza e gli altri manifestanti.
Commenti editoriali dei media locali, sottolineano che il giorno prima dei fatti, il governatore della regione Carabobo, Francisco Ameliach - un ex ufficiale dell'esercito, diverse volte capo campagna del deceduto presidente Chávez e del partito al governo, Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV) - aveva convocato i gruppi di base favorevoli al governo per portare a termine una "controffensiva fulminante" per spegnere le proteste dell'opposizione.